Buongiorno Ho 61 anni da poco ho perso il lavoro e mi sento inutile e credo di avere degli stati di

15 risposte
Buongiorno
Ho 61 anni da poco ho perso il lavoro e mi sento inutile e credo di avere degli stati di ansia che mi creano un tremolio interno e l'umore e pessimo
Il mio medico di ha prescritto en ma io non ho iniziato la terapia
Cerco di resistere
Cosa mi consiglia?
Grazie
Salve, mi dispiace per il lavoro , capisco, ma a che le serve resistere? che ci guadagna? in questo momento delicato per lei è importantissimo che si prenda cura di sè e prevenga un malessere maggiore. Anzi le consiglio di associare alla terapia farmacologica a un supporto psicologico per sostenere il tono dell'umore e ridurre l'ansia. In questo modo favorirà le risorse che le serviranno per riorganizzarsi. Le faccio tanti auguri e resto a disposizione, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,
Capisco perfettamente il momento difficile che sta attraversando, e voglio iniziare dicendole che non è solo in questa esperienza. Perdere il lavoro, specialmente in un momento di vita dove ci si aspetta stabilità, può far sentire destabilizzati, causando ansia e umore depresso. Il tremolio interno e il malessere che descrive possono essere segni di un'ansia significativa che, senza un aiuto, diventa difficile da gestire. Il suo medico le ha prescritto l'En per alleviare questi sintomi, e capisco il suo desiderio di resistere alla terapia. È una reazione comune, ma vorrei offrirle un'altra prospettiva. Il farmaco non viene prescritto per "devastare", ma per aiutarla a ristabilire un equilibrio che, in questo momento, sembra sfuggirle. Resistere alla terapia può prolungare e aggravare i sintomi. L'En le permetterà di affrontare la situazione con maggiore serenità. Non altera la sua essenza, ma le offre un sostegno concreto. Le consiglio di vedere il farmaco come un alleato, non come una debolezza, e di non esitare a parlarne con il suo medico per chiarire eventuali dubbi. Cercare aiuto è un segno di grande forza, e merita tutto il supporto possibile in questa fase difficile. Dott. Andrea Boggero
Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo, immagino che non sia facile. Le consiglio, quando se la sentirà, di abbinare ad una terapia farmacologia una buona psicoterapia.
I farmaci fungono da sostegno e capita a volte che il loro utilizzo sia temporaneo. Il fatto di aver cercato aiuto rappresenta il primo passo per stare meglio.
Se può si circondi dei legami più cari.
Un grande in bocca al lupo.
Dott.ssa Lucia Callarà
Buongiorno, comprendo quanto possa essere difficile affrontare una situazione come la perdita del lavoro, soprattutto in un momento della vita in cui si desidera sentirsi realizzati e utili. È naturale che queste circostanze possano portare a sentimenti di ansia e tristezza.
La invito a non affrontare tutto da solo. Il fatto che il suo medico le abbia prescritto una terapia è un segnale che c'è un'opzione concreta per gestire questi sintomi, ma capisco che possa essere difficile iniziare.
Oltre al supporto farmacologico, valuterei anche la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia. Questo potrebbe offrirle non solo un sostegno durante questo periodo difficile, ma anche l’opportunità di riscoprire parti di sé che forse sono rimaste sopite, e di esplorare nuove strade per ritrovare un senso di realizzazione personale.
La ringrazio ancora per aver condiviso la sua esperienza, è un primo passo importante. In bocca al lupo per il suo cammino; confido che troverà le risorse per affrontare questa fase della sua vita. Dott. Gianluca Pignatelli.
Salve, è comprensibile che lei possa essere riluttante a iniziare una terapia farmacologica, tuttavia può esserle davvero utile per gestire i sintomi ansiosi e migliorare il suo benessere. Potrebbero fornirle il sollievo necessario per poi affrontare altre forme di terapia, come la psicoterapia, che può aiutarla a gestire l’ansia e migliorare l’umore. Nel frattempo, cerchi di mantenere una routine e impegnarsi in attività che le portano piacere, anche se inizialmente può sembrare impossibile. Un caro saluto e in bocca al lupo.
Buongiorno, cosa c'è oltre il lavoro che la fa sentire utile?
O chi o con chi si sente utile? Cosa significa aver perso il lavoro in questo momento di vita?
Forse è un momento in cui stare con queste domande può essere difficile.
La terapia farmacologica può essere utile così come affrontare questi e altri interrogativi all'interno di un percorso di terapia psicologica.
Un caro saluto.
Giovanni
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto, e mi rendo conto di quanto possa essere difficile affrontare la perdita del lavoro, specialmente dopo tanti anni. È del tutto comprensibile che questa situazione possa generare ansia e influenzare il suo umore. Ciò che sta provando – quel tremolio interno e quel senso di inutilità – sono reazioni comuni quando ci si trova di fronte a grandi cambiamenti nella propria vita.

La perdita di un ruolo, soprattutto quando si lega così fortemente alla propria identità e al senso di utilità, può far emergere una serie di emozioni complesse, tra cui l'ansia. Prima di tutto, vorrei rassicurarla che quello che sta vivendo è comprensibile e che ci sono modi efficaci per affrontarlo. Le suggerirei di considerare un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a comprendere meglio l'origine della sua ansia e a sviluppare strumenti pratici per gestirla. Questo tipo di percorso, anche in affiancamento alla terapia medica o come alternativa, può essere di grande aiuto per superare questo momento difficile e ritrovare un equilibrio emotivo.

Non è mai facile affrontare cambiamenti così profondi, ma con il giusto supporto, può scoprire nuovi modi di affrontare l’ansia e migliorare il suo benessere. Se ha dubbi sui farmaci, potrebbe parlarne di nuovo con il suo medico e valutare insieme altre opzioni, o iniziare prima un percorso psicoterapeutico per vedere se riesce a gestire l'ansia in modo non farmacologico.

Sono a disposizione per ulteriori domande o per discutere un possibile percorso di supporto più dettagliato. La ringrazio per la sua fiducia e le auguro di trovare presto un po’ di sollievo.
Salve,
mi dispiace per la perdita del lavoro e comprendo che deve essere un momento non facile, di rinunce, di cambiamenti, di nuovi inizi. Capisco anche che per ricominciare c'è probabilmente bisogno di vivere una fase di elaborazione di questa perdita in cui fare i conti con il passato, il presente e il futuro. La terapia farmacologica può aiutarla a non farla crollare nei momenti più difficili, ma importante sarebbe intraprendere un percorso psicologico che la supporti e l'aiuti a prendere la giusta direzione. Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che ha vissuto. Le consiglio di rielaborare le sue vissuti e rinarrare la sua storia di vita in un percorso psicologico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, comprendo il disagio e il malessere che sta vivendo in questo momento. Decidere di chiedere aiuto è un iniziale passo per prendersi cura di se stesso. Sicuramente accanto alla terapia farmacologica le sarebbe utile ricevere un supporto psicologico per lavorare sullo stato d'ansia che l'affligge in questo momento e, contemporaneamente avere l'opportunità sia rielaborare la sua storia di vita sia di ritrovare un nuovo equilibrio dal punto di vista emotivo. Cordialmente Dott.ssa Antonietta Tammaro
Buongiorno, mi dispiace molto sentire che lei stia attraversando un momento difficile. La perdita del lavoro, specialmente a un'età in cui ci si sente già vulnerabili, può essere davvero destabilizzante e portare a emozioni intense come ansia, tristezza e una sensazione di inutilità. Ci sono però diverse strategie che possono aiutarti a gestire questo momento, sia dal punto di vista pratico che emotivo.

1. Riconoscere le emozioni
È importante accettare quello che si sta provando senza giudicarti. Il tremolio interno e l'ansia sono segnali che il suo corpo e la tua mente stanno reagendo allo stress, ma non indicano debolezza. Sono normali in una situazione come la tua.

2. Valutare la terapia con "En" (Benzodiazepine)
Il suo medico ti ha prescritto "En" (delorazepam), che è una benzodiazepina usata per gestire stati di ansia acuta. Potrebbe essere utile se l'ansia diventa ingestibile, ma è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico. Tuttavia, se hai dubbi sull'iniziare questa terapia, puoi parlarne di nuovo con lui/lei e chiedere chiarimenti sulle possibili alternative.

3. Supporto psicologico
Un percorso con uno psicologo o un counselor potrebbe essere estremamente utile in questo periodo per elaborare le tue emozioni e sviluppare strategie di gestione dell'ansia. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ad esempio, è molto efficace per affrontare l'ansia.

4. Attività quotidiane
Attività fisica: Anche una semplice passeggiata ogni giorno può aiutare a ridurre i livelli di ansia e migliorare l'umore grazie al rilascio di endorfine.
Respirazione profonda e rilassamento: Esercizi di respirazione o tecniche di rilassamento muscolare progressivo possono ridurre il tremore interno e l'ansia.
Meditazione o mindfulness: Queste tecniche aiutano a sviluppare consapevolezza del momento presente e a ridurre i pensieri negativi o catastrofici.
5. Ricostruire la tua identità al di fuori del lavoro
La perdita del lavoro può farti sentire come se il tuo valore fosse diminuito, ma il lavoro non definisce chi sei. Potresti esplorare nuove attività o passioni che ti gratifichino e ti diano uno scopo: volontariato, studio, o anche hobby che ti hanno sempre interessato ma che magari non hai mai avuto il tempo di perseguire.

6. Supporto sociale
Non sottovalutare il potere di parlare con amici, familiari o persone di fiducia. Condividere il tuo stato d'animo può alleggerire il peso delle tue preoccupazioni.

7. Valutazione del futuro lavorativo
Potrebbe esplorare possibilità di rientrare nel mercato del lavoro, magari in un contesto meno stressante o con una nuova prospettiva. Ci sono programmi di supporto e orientamento per chi cerca lavoro in età adulta.

8. Evita di "resistere" troppo
Resistere agli stati di ansia senza cercare aiuto a lungo termine può essere controproducente. Essere gentile con te stesso in questo momento è fondamentale, e accettare un po' di aiuto esterno, sia da farmaci che da un supporto psicologico, non è segno di debolezza.

Concludendo: Le consiglio di non ignorare i suoi sintomi e di affrontare il problema da più angolazioni. Consideri il supporto di uno psicologo e non esiti a rivalutare la terapia con il tuo medico.






Gentil utente, mi dispiace tanto per la problematica che ha riportato. In questo momento, è importante che intraprenda un percorso di supporto psicologico in modo da superare gli stati d'ansia connessi all'attuale condizione che ha raccontato.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Salve, senza troppi preamboli le consiglio di cercarmi un professionista al fine di seguire un percorso psicologico.
Allo stesso modo stia nelle somministrazioni farmacologiche prescritte.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, mi dispiace che lei si senta in questo modo, non dev'essere facile. Quello che le posso dire è che è di fondamentale importanza seguire le prescrizioni mediche per poter iniziare a stare bene. Ha parlato al suo medico delle ragioni per cui non desidera seguire la terapia da lui prescritta? Questo tipo di confronto può essere utile per far sì che il suo medico comprenda le sue preoccupazioni ed eventualmente si trovi insieme un compromesso. Valuti anche la possibilità di un percorso psicologico, in modo da poter affrontare con un professionista della salute mentale questa sensazione inutilità e gli stati ansiosi di cui ha accennato. Un caro saluto, dr.ssa Laura Raco

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