Buongiorno Ho 61 anni da poco ho perso il lavoro e mi sento inutile e credo di avere degli stati di

41 risposte
Buongiorno
Ho 61 anni da poco ho perso il lavoro e mi sento inutile e credo di avere degli stati di ansia che mi creano un tremolio interno e l'umore e pessimo
Il mio medico di ha prescritto en ma io non ho iniziato la terapia
Cerco di resistere
Cosa mi consiglia?
Grazie
Salve, mi dispiace per il lavoro , capisco, ma a che le serve resistere? che ci guadagna? in questo momento delicato per lei è importantissimo che si prenda cura di sè e prevenga un malessere maggiore. Anzi le consiglio di associare alla terapia farmacologica a un supporto psicologico per sostenere il tono dell'umore e ridurre l'ansia. In questo modo favorirà le risorse che le serviranno per riorganizzarsi. Le faccio tanti auguri e resto a disposizione, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,
Capisco perfettamente il momento difficile che sta attraversando, e voglio iniziare dicendole che non è solo in questa esperienza. Perdere il lavoro, specialmente in un momento di vita dove ci si aspetta stabilità, può far sentire destabilizzati, causando ansia e umore depresso. Il tremolio interno e il malessere che descrive possono essere segni di un'ansia significativa che, senza un aiuto, diventa difficile da gestire. Il suo medico le ha prescritto l'En per alleviare questi sintomi, e capisco il suo desiderio di resistere alla terapia. È una reazione comune, ma vorrei offrirle un'altra prospettiva. Il farmaco non viene prescritto per "devastare", ma per aiutarla a ristabilire un equilibrio che, in questo momento, sembra sfuggirle. Resistere alla terapia può prolungare e aggravare i sintomi. L'En le permetterà di affrontare la situazione con maggiore serenità. Non altera la sua essenza, ma le offre un sostegno concreto. Le consiglio di vedere il farmaco come un alleato, non come una debolezza, e di non esitare a parlarne con il suo medico per chiarire eventuali dubbi. Cercare aiuto è un segno di grande forza, e merita tutto il supporto possibile in questa fase difficile. Dott. Andrea Boggero
Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo, immagino che non sia facile. Le consiglio, quando se la sentirà, di abbinare ad una terapia farmacologia una buona psicoterapia.
I farmaci fungono da sostegno e capita a volte che il loro utilizzo sia temporaneo. Il fatto di aver cercato aiuto rappresenta il primo passo per stare meglio.
Se può si circondi dei legami più cari.
Un grande in bocca al lupo.
Dott.ssa Lucia Callarà
Buongiorno, comprendo quanto possa essere difficile affrontare una situazione come la perdita del lavoro, soprattutto in un momento della vita in cui si desidera sentirsi realizzati e utili. È naturale che queste circostanze possano portare a sentimenti di ansia e tristezza.
La invito a non affrontare tutto da solo. Il fatto che il suo medico le abbia prescritto una terapia è un segnale che c'è un'opzione concreta per gestire questi sintomi, ma capisco che possa essere difficile iniziare.
Oltre al supporto farmacologico, valuterei anche la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia. Questo potrebbe offrirle non solo un sostegno durante questo periodo difficile, ma anche l’opportunità di riscoprire parti di sé che forse sono rimaste sopite, e di esplorare nuove strade per ritrovare un senso di realizzazione personale.
La ringrazio ancora per aver condiviso la sua esperienza, è un primo passo importante. In bocca al lupo per il suo cammino; confido che troverà le risorse per affrontare questa fase della sua vita. Dott. Gianluca Pignatelli.
Salve, è comprensibile che lei possa essere riluttante a iniziare una terapia farmacologica, tuttavia può esserle davvero utile per gestire i sintomi ansiosi e migliorare il suo benessere. Potrebbero fornirle il sollievo necessario per poi affrontare altre forme di terapia, come la psicoterapia, che può aiutarla a gestire l’ansia e migliorare l’umore. Nel frattempo, cerchi di mantenere una routine e impegnarsi in attività che le portano piacere, anche se inizialmente può sembrare impossibile. Un caro saluto e in bocca al lupo.
Buongiorno, cosa c'è oltre il lavoro che la fa sentire utile?
O chi o con chi si sente utile? Cosa significa aver perso il lavoro in questo momento di vita?
Forse è un momento in cui stare con queste domande può essere difficile.
La terapia farmacologica può essere utile così come affrontare questi e altri interrogativi all'interno di un percorso di terapia psicologica.
Un caro saluto.
Giovanni
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto, e mi rendo conto di quanto possa essere difficile affrontare la perdita del lavoro, specialmente dopo tanti anni. È del tutto comprensibile che questa situazione possa generare ansia e influenzare il suo umore. Ciò che sta provando – quel tremolio interno e quel senso di inutilità – sono reazioni comuni quando ci si trova di fronte a grandi cambiamenti nella propria vita.

La perdita di un ruolo, soprattutto quando si lega così fortemente alla propria identità e al senso di utilità, può far emergere una serie di emozioni complesse, tra cui l'ansia. Prima di tutto, vorrei rassicurarla che quello che sta vivendo è comprensibile e che ci sono modi efficaci per affrontarlo. Le suggerirei di considerare un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a comprendere meglio l'origine della sua ansia e a sviluppare strumenti pratici per gestirla. Questo tipo di percorso, anche in affiancamento alla terapia medica o come alternativa, può essere di grande aiuto per superare questo momento difficile e ritrovare un equilibrio emotivo.

Non è mai facile affrontare cambiamenti così profondi, ma con il giusto supporto, può scoprire nuovi modi di affrontare l’ansia e migliorare il suo benessere. Se ha dubbi sui farmaci, potrebbe parlarne di nuovo con il suo medico e valutare insieme altre opzioni, o iniziare prima un percorso psicoterapeutico per vedere se riesce a gestire l'ansia in modo non farmacologico.

Sono a disposizione per ulteriori domande o per discutere un possibile percorso di supporto più dettagliato. La ringrazio per la sua fiducia e le auguro di trovare presto un po’ di sollievo.
Salve,
mi dispiace per la perdita del lavoro e comprendo che deve essere un momento non facile, di rinunce, di cambiamenti, di nuovi inizi. Capisco anche che per ricominciare c'è probabilmente bisogno di vivere una fase di elaborazione di questa perdita in cui fare i conti con il passato, il presente e il futuro. La terapia farmacologica può aiutarla a non farla crollare nei momenti più difficili, ma importante sarebbe intraprendere un percorso psicologico che la supporti e l'aiuti a prendere la giusta direzione. Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che ha vissuto. Le consiglio di rielaborare le sue vissuti e rinarrare la sua storia di vita in un percorso psicologico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, comprendo il disagio e il malessere che sta vivendo in questo momento. Decidere di chiedere aiuto è un iniziale passo per prendersi cura di se stesso. Sicuramente accanto alla terapia farmacologica le sarebbe utile ricevere un supporto psicologico per lavorare sullo stato d'ansia che l'affligge in questo momento e, contemporaneamente avere l'opportunità sia rielaborare la sua storia di vita sia di ritrovare un nuovo equilibrio dal punto di vista emotivo. Cordialmente Dott.ssa Antonietta Tammaro
Buongiorno, mi dispiace molto sentire che lei stia attraversando un momento difficile. La perdita del lavoro, specialmente a un'età in cui ci si sente già vulnerabili, può essere davvero destabilizzante e portare a emozioni intense come ansia, tristezza e una sensazione di inutilità. Ci sono però diverse strategie che possono aiutarti a gestire questo momento, sia dal punto di vista pratico che emotivo.

1. Riconoscere le emozioni
È importante accettare quello che si sta provando senza giudicarti. Il tremolio interno e l'ansia sono segnali che il suo corpo e la tua mente stanno reagendo allo stress, ma non indicano debolezza. Sono normali in una situazione come la tua.

2. Valutare la terapia con "En" (Benzodiazepine)
Il suo medico ti ha prescritto "En" (delorazepam), che è una benzodiazepina usata per gestire stati di ansia acuta. Potrebbe essere utile se l'ansia diventa ingestibile, ma è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico. Tuttavia, se hai dubbi sull'iniziare questa terapia, puoi parlarne di nuovo con lui/lei e chiedere chiarimenti sulle possibili alternative.

3. Supporto psicologico
Un percorso con uno psicologo o un counselor potrebbe essere estremamente utile in questo periodo per elaborare le tue emozioni e sviluppare strategie di gestione dell'ansia. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ad esempio, è molto efficace per affrontare l'ansia.

4. Attività quotidiane
Attività fisica: Anche una semplice passeggiata ogni giorno può aiutare a ridurre i livelli di ansia e migliorare l'umore grazie al rilascio di endorfine.
Respirazione profonda e rilassamento: Esercizi di respirazione o tecniche di rilassamento muscolare progressivo possono ridurre il tremore interno e l'ansia.
Meditazione o mindfulness: Queste tecniche aiutano a sviluppare consapevolezza del momento presente e a ridurre i pensieri negativi o catastrofici.
5. Ricostruire la tua identità al di fuori del lavoro
La perdita del lavoro può farti sentire come se il tuo valore fosse diminuito, ma il lavoro non definisce chi sei. Potresti esplorare nuove attività o passioni che ti gratifichino e ti diano uno scopo: volontariato, studio, o anche hobby che ti hanno sempre interessato ma che magari non hai mai avuto il tempo di perseguire.

6. Supporto sociale
Non sottovalutare il potere di parlare con amici, familiari o persone di fiducia. Condividere il tuo stato d'animo può alleggerire il peso delle tue preoccupazioni.

7. Valutazione del futuro lavorativo
Potrebbe esplorare possibilità di rientrare nel mercato del lavoro, magari in un contesto meno stressante o con una nuova prospettiva. Ci sono programmi di supporto e orientamento per chi cerca lavoro in età adulta.

8. Evita di "resistere" troppo
Resistere agli stati di ansia senza cercare aiuto a lungo termine può essere controproducente. Essere gentile con te stesso in questo momento è fondamentale, e accettare un po' di aiuto esterno, sia da farmaci che da un supporto psicologico, non è segno di debolezza.

Concludendo: Le consiglio di non ignorare i suoi sintomi e di affrontare il problema da più angolazioni. Consideri il supporto di uno psicologo e non esiti a rivalutare la terapia con il tuo medico.






Gentil utente, mi dispiace tanto per la problematica che ha riportato. In questo momento, è importante che intraprenda un percorso di supporto psicologico in modo da superare gli stati d'ansia connessi all'attuale condizione che ha raccontato.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Salve, senza troppi preamboli le consiglio di cercarmi un professionista al fine di seguire un percorso psicologico.
Allo stesso modo stia nelle somministrazioni farmacologiche prescritte.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, mi dispiace che lei si senta in questo modo, non dev'essere facile. Quello che le posso dire è che è di fondamentale importanza seguire le prescrizioni mediche per poter iniziare a stare bene. Ha parlato al suo medico delle ragioni per cui non desidera seguire la terapia da lui prescritta? Questo tipo di confronto può essere utile per far sì che il suo medico comprenda le sue preoccupazioni ed eventualmente si trovi insieme un compromesso. Valuti anche la possibilità di un percorso psicologico, in modo da poter affrontare con un professionista della salute mentale questa sensazione inutilità e gli stati ansiosi di cui ha accennato. Un caro saluto, dr.ssa Laura Raco
Buongiorno, mi dispiace per il periodo difficile che sta attraversando.
Le consiglio di associare un percorso psicologico alla terapia farmacologica per poter affrontare e gestire l'ansia.
Un caro saluto
Dott.ssa Sechi
Buongiorno, mi rendo conto e mi dispiace che stia attraversando un momento particolarmente difficile e che la sta mettendo a dura prova. Solitamente, in queste situazioni la terapia di elezione è la psicoterapia che può aiutarla a comprendere ed elaborare al meglio sia la sua condizione attuale che le sue emozioni e i suoi vissuti a riguardo. La terapia farmacologica è un valido supporto affinché la psicoterapia faccia il suo percorso ma da sola non risolve questo tipo di "problema" (non essendo una condizione di natura medica). Spero di esserle stato di aiuto e resto a sua disposizione per qualunque chiarimento. Buona giornata.
Ciao, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. È comprensibile che la perdita del lavoro a 61 anni possa provocare una forte sensazione di smarrimento, ansia e tristezza. Il lavoro spesso non è solo una fonte di reddito, ma anche un importante elemento di identità e di senso di utilità. Sentirsi "inutile" dopo una perdita del genere è una reazione naturale, ma ci sono passi che puoi intraprendere per affrontare questa situazione difficile.

Ecco alcuni aspetti che potrebbero aiutarti a capire meglio la tua condizione e a gestirla:

Accettare le emozioni: In primo luogo, è normale provare ansia e un umore basso dopo una perdita importante come il lavoro. È un cambiamento significativo nella vita e richiede tempo per essere elaborato. Non reprimere le tue emozioni, ma cerca di accoglierle come parte del processo di adattamento. Darsi il permesso di essere vulnerabili può aiutare a ridurre il carico emotivo.

Ansia e tremori interni: I sintomi fisici che descrivi, come il tremolio interno, sono spesso una manifestazione dell'ansia. Quando siamo sotto stress o ci sentiamo minacciati, il corpo risponde in modo fisico. Questo è comune, ma può diventare debilitante se non viene affrontato. Il medico ti ha prescritto un farmaco (En), che può aiutare a ridurre l'ansia, ma se sei riluttante a iniziare la terapia farmacologica, potresti esplorare altri approcci che non richiedono l'uso di farmaci, come la psicoterapia o tecniche di rilassamento (meditazione, esercizi di respirazione, yoga).

Valore oltre il lavoro: Anche se il lavoro è stato una parte importante della tua vita, il tuo valore personale non si esaurisce in esso. Può essere utile riflettere su altre aree della tua vita che ti danno senso e scopo: le relazioni con gli altri, gli interessi, la creatività o la possibilità di esplorare nuove strade. Cercare di ridefinire il tuo ruolo e la tua identità oltre la carriera lavorativa può essere un processo difficile, ma anche arricchente.

Supporto psicologico: Resistere e cercare di affrontare tutto da solo può essere molto faticoso. Parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicoterapeuta, potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esprimere ciò che senti e per sviluppare strategie di coping più efficaci. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ad esempio, è molto utile per gestire l'ansia e i pensieri negativi.

Attività fisica e cura di sé: Anche se potresti non averne molta voglia, mantenere una routine quotidiana che includa attività fisica, anche leggera, può aiutare a migliorare l'umore e ridurre l'ansia. Camminare all'aria aperta, fare esercizi di stretching o dedicarsi a hobby che ti piacciono può aiutarti a sentirti più attivo e coinvolto.

Rete di supporto: Non sottovalutare l'importanza del sostegno emotivo da parte di amici, familiari o gruppi di supporto. Parlare delle tue paure e delle tue difficoltà con persone di fiducia può farti sentire meno solo in questo percorso. Anche semplici conversazioni con persone che ti capiscono possono avere un effetto positivo sul tuo umore.

In conclusione, quello che stai attraversando è un momento difficile, ma ci sono strumenti e risorse che possono aiutarti. Se hai dubbi sull'uso dei farmaci, non esitare a parlarne di nuovo con il tuo medico, che potrà darti maggiori informazioni e aiutarti a scegliere il percorso terapeutico più adatto a te. Ricorda che chiedere aiuto, sia da un punto di vista medico che psicologico, è un segno di forza e può fare una grande differenza nel migliorare il tuo benessere emotivo e fisico.
Buongiorno,
Senz'ombra di dubbio nel suo messaggio c'è già la consapevolezza di una connessione fra gli stati ansioso-depressivi che attraversa e gli eventi della vita che l'hanno condotta a sperimentarli. Per questo molti colleghi le consigliano una psicoterapia: En è un farmaco sintomatico che può aiutarla ad alleviare i sintomi ansiosi, ma poco ha a che vedere con l'elaborazione di una perdita significativa come quella del posto di lavoro che descrive, e ancor meno ha a che vedere con il cambiamento che la vita necessariamente deve affrontare durante un'esperienza di questo tipo. Un lavoro di psicoterapia può aiutarla a risollevarsi e a capire di più circa le sue resistenze alla cura farmacologica.
Un saluto.
et

Mi dispiace per il suo lavoro. Ogni cambiamento, fisiologico e non, è destabilizzante per il nostro benessere. Le consiglio un supporto psicologico.
un saluto
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Il momento che sta vivendo di certo non è semplice, c'è una situazione nuova e dolorosa da affrontare e questo richiede del tempo. Le suggerisco di prendersi uno spazio in cui riflettere e mettere in parola quello che sta succedendo attualmente nella sua vita, il significato che ha per lei e per il suo vissuto. Se ne sente la necessità, inizi un percorso terapeutico, troverà sicuramente dei giovamenti.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti e/o per fissare un appuntamento.
Le auguro di stare bene!
Salve comprendo bene le sensazioni di spaesamento, timore e ansia che sono piuttosto comuni quando bisogna affrontare dei cambiamenti importanti e repentini come il suo.
Mi piacerebbe chiederle se resistere la sta aiutando. Forse mi sbaglio ma a me dà l’impressione di una persona che ha sempre in qualche modo “resistito” sbrigando da sé anche le cose più difficili. Adesso é ancora necessario resistere?
La terapia farmacologica congiuntamente a un percorso di psicoterapia possono apportare grandi benefici oltre al fatto che i cambiamenti, anche quelli che non sono positivi possono essere delle buone opportunità di svolta. Si faccia aiutare a riconoscere la svolta, per questo la invito ad affidarsi al suo medico e allo stesso tempo di avviare un percorso di psicoterapia.
In bocca al lupo per tutto!
Buon pomeriggio, è comprensibile la difficoltà del momento che sta attraversando. Un percorso psicologico e la terapia farmacologica possono fornire un reale aiuto per superare queste difficoltà e per comprendere da dove derivano!
Buongiorno, mi spiace per la situazione, collaboro con un ente di Verona che si occupa di reinserimento lavorativo, Le suggerisco di rivolgersi al Centro per l'Impiego della sua zona e chiedere informazioni sui GOL, potrebbe essere un primo passo. Dott. Emiliano Guarinon
Buongiorno gentile Utente, grazie per aver condiviso la sua situazione, capisco che possa essere molto difficile affrontare un momento così delicato. La perdita del lavoro, specialmente a questa età, può portare con sé sentimenti di inutilità, ansia e un impatto negativo sull'umore. Le sue preoccupazioni sono del tutto comprensibili.
Sentirsi ansiosi o abbattuti in seguito alla perdita del lavoro è una reazione naturale. Riconoscere e accettare queste emozioni come parte del processo può aiutarla a gestirle meglio. Non c'è nulla di sbagliato nell'avere momenti di difficoltà; è normale in una situazione di cambiamento.

Se il suo medico le ha prescritto l'En, che è un farmaco ansiolitico utile nel trattamento di stati di ansia. Se sta resistendo a iniziare la terapia per timore di dipendenza o effetti collaterali, potrebbe essere utile parlarne nuovamente con il medico. Ci sono molte opzioni disponibili, anche non farmacologiche, che possono aiutare. Talvolta, un breve periodo di assunzione può essere un supporto temporaneo per alleviare i sintomi fisici dell'ansia (come il tremolio) mentre lavora su altre strategie di gestione.

Sicuramente il momento che sta attraversando potrebbe essere alleviato anche da un percorso di supporto psicologico o da un terapeuta. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare le cause profonde dell'ansia e offrirle strategie per gestire lo stress, migliorare l'umore e recuperare la fiducia in sé stesso.

Consideri che la perdita del lavoro può portare a una sensazione di vuoto e disorientamento. Mantenere una routine giornaliera, anche semplice, può aiutare a ristabilire una sensazione di controllo e stabilità. Attività fisica leggera, come una passeggiata quotidiana, può anche contribuire a migliorare l'umore e ridurre l'ansia.

Anche se può sembrare difficile in questo momento, la sua esperienza di vita e le sue competenze possono ancora essere una risorsa importante. Potrebbe esplorare nuove opportunità, come il volontariato, corsi di formazione o attività che le diano un senso di utilità e coinvolgimento. Questi possono contribuire a rafforzare la sua autostima e creare nuovi stimoli positivi.

Anche parlare con amici, familiari o gruppi di supporto potrebbe aiutarla a non sentirsi isolato in questa fase della vita. Condividere le sue preoccupazioni con chi le è vicino potrebbe offrire un grande sostegno emotivo.

Riconosco che "resistere" da solo può sembrare una scelta coraggiosa, ma non c'è nulla di male nel cercare un aiuto esterno per affrontare questa situazione. Con il giusto supporto, può riuscire a superare questa fase e trovare nuovi modi per dare significato e soddisfazione alla sua vita.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Gentile utente, dato il difficile momento che sta attraversando, ritengo potrebbe esserle utile un consulto psicologico. La terapia prescritta dal suo medico è indicata per gli stati d'ansia, ma può agire solo sui sintomi, purtroppo non risolve il suo disagio. Un percorso di supporto psicologico ed emotivo potrebbe aiutarla a ritrovare la serenità.
Resto a disposizione, anche in modalità online, in caso volesse approfondire con un colloquio.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Salve, grazie per aver condiviso la situazione difficile che sta attraversando. La perdita del lavoro può avere un impatto significativo sul nostro benessere e motivo e, sentimenti di ansia e inutilità sono più che comprensibili. Le consiglio di discutere apertamente con il suo medico circa la resistenza al farmaco. Iniziare un percorso terapeutico affiancato a quello farmacologico possono essere di aiuto per risolvere queste difficoltà.
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Salve e grazie per aver condiviso questo suo stato d'animo.
Il lavoro è parte integrante della propria quotidianità e prende parte alla costruzione e al mantenimento di una propria identità, quindi comprendo che perdere il lavoro possa essere una rottura significativa nella sua vita.
Il consiglio che le posso dare è quello di non resistere alla cura e magari pensare di intraprendere anche un percorso con uno specialista che possa aiutarla a ritrovare quel senso di sé che in questo periodo si è sfaldato.
Resto a sua disposizione.
Un caloroso abbraccio
Salve, sta sicuramente attraversando un momento molto doloroso e difficile. Forse il solo farmaco può essere qualcosa che spaventa rispetto ai sintomi di ansia e depressione che sembrerebbe riportare. Mi sembrerebbe utile che lei possa concedersi uno spazio di ascolto psicologico per mettere a fuoco le sue risorse e le difficoltà che in questo momento sta incontrando, da affiancare alla cura farmacologica. Questo sicuramente le darà una prospettiva di cambiamento differente rispetto all'assunzione del farmaco senza l'affiancamento di una psicoterapia.
Un caro saluto
Dott.ssa Conversano
Buongiorno, mi dispiace molto per la sua situazione e capisco quanto possa essere difficile affrontare questi momenti. La perdita del lavoro può influire profondamente sul nostro senso di identità e autostima, generando ansia e cambiamenti nell'umore. È importante ascoltare i segnali del suo corpo e valutare insieme a un professionista il percorso più adatto a lei.
Resistere può sembrare una soluzione, ma a volte può essere utile accettare un supporto temporaneo, sia farmacologico che psicologico, per affrontare al meglio questa fase. Le consiglio di parlarne nuovamente con il suo medico o con uno psicologo per esplorare le opzioni più adatte alle sue esigenze. Resto a disposizione. Un caro saluto,
Dott.ssa Roberta Crestini
Gentile utente benchè sia comprensibile il suo stato d'animo, deve assolutamente combattere questo senso di inutilità, a 61 anni ha davvero tanto da fare e da offrire, bisogna cercare la direzione giusta. Io eviterei la terapia farmacologica ed interverrei su altre forme nelle quali attivarsi fisicamente e mentalmente. Resto a disposizione se decidesse di approfondire l'argomento. Un caro saluto Dott.ssa Claudia Marrosu
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile la perdita del lavoro, soprattutto in un momento della vita in cui i cambiamenti possono sembrare più complessi. I sintomi che descrivono, come il tremolio e l'umore basso, possono riflettere uno stato emotivo d'ansia che merita attenzione. Il farmaco prescritto dal medico può aiutarla a gestire i sintomi nell'immediato, ma è importante considerare anche un supporto psicologico per affrontare le cause più profonde e gestire i sintomi anche sul lungo termine. Non esiti a chiedere aiuto.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo Clinico
Salve,
Se ho compreso bene è un periodo molto difficile per Lei, caratterizzato da un tono dell’umore deflesso e altre difficoltà.
Come mai non sta prendendo il farmaco che Le ha prescritto il medico? Può parlarne apertamente con quest’ultimo.
Infine, ritengo necessario e importante dire che potrebbe esserle utile un percorso psicologico, in combinazione alla terapia farmacologica.

Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Salve, la ringrazio per aver condiviso la sua storia, la perdita del lavoro è un evento a forte impatto emotivo che incide sul benessere generale della persona, comprendo la sofferenza che le stia creando. Non è raro che a seguito di un evento simile si sviluppino dei sintomi quali lo smarrimento, il senso di impotenza e conseguentemente un abbassamento del livello di attività, laddove invece è richiesta una ristrutturazione della quotidianità e un coinvolgimento attivo della persona al fine di riorganizzare il presente. Quindi abbiamo la copresenza di questa richiesta ambientale di agire, di modificare le proprie abitudini e di attuare un cambiamento, e al contempo un quadro di abbassamento del tono dell'umore e con sé un calo della motivazione ad agire. La coesistenza di queste due spinte diametralmente opposte spesso conduce a una posizione di stallo, di immobilità. Può essere d'aiuto in questi casi il trattamento farmacologico, utile ad alleviare i sintomi legati all'evento, così come consigliato dal suo medico di base, accompagnato da un percorso psicologico nel quale lavorare per riattivare le proprie risorse positive e strategiche e trovare una nuova stabilità nella quale sarà in grado di esprimere tutte le sue potenzialità. Le auguro di affrontare con consapevolezza questo periodo e di poterlo superare raggiungendo il benessere che merita.
Un caro saluto.
Dottoressa Chiara Balzamo
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione.
La perdita del lavoro può causare un senso di smarrimento, ansia, abbassamento del tono dell'umore: è dunque comprensibile ciò che sta provando.
Le consiglio di approfondire il suo malessere grazie all'inizio di un percorso psicologico, per comprendere a fondo il significato che lei attribuisce a tale evento, elaborare la sua sofferenza e cercare nuovi scopi di vita. Cordiali saluti, Dottoressa Monica Mugnai

Buongiorno! Grazie per aver condiviso la sua esperienza; quello che sta attraversando è comprensibile e del tutto umano. La perdita del lavoro rappresenta spesso un cambiamento significativo, non solo in termini di quotidianità, ma anche nel modo in cui percepiamo il nostro ruolo e il nostro valore. È comune, in momenti come questo, provare sensazioni di vuoto o inadeguatezza che possono influenzare l'umore, creando anche stati d’ansia, come ha descritto.

La sensazione di tremolio interno e il peggioramento dell'umore sono segnali che il corpo e la mente stanno cercando di adattarsi a questa nuova fase di vita, e, sebbene siano manifestazioni difficili da vivere, indicano che sta reagendo a una situazione di stress e cambiamento. La resistenza che sente verso l'inizio della terapia farmacologica è anch’essa comprensibile: molte persone preferiscono esplorare altre modalità di supporto prima di optare per un trattamento farmacologico, ed è importante rispettare i propri tempi e ascoltare i propri bisogni.

Potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto psicologico, in cui esplorare insieme a un professionista queste emozioni e trovare nuovi modi per dare significato a questo momento di transizione. Spesso, il lavoro su pensieri e sensazioni può favorire un maggiore equilibrio e una nuova prospettiva, soprattutto quando si tratta di temi come il senso di utilità e il proprio valore personale. Inoltre, una guida psicologica potrebbe aiutarla a gestire i sintomi d’ansia, magari attraverso tecniche che favoriscono la consapevolezza e il rilassamento.

Infine, le suggerirei di concedersi del tempo per sé stesso, in cui sperimentare attività che possano darle soddisfazione o risvegliare interessi che magari non ha avuto modo di coltivare prima. Questo potrebbe contribuire a dare una nuova energia al suo quotidiano.
Rimango a disposizione per un consulto e un eventuale trattamento.
Saluti, Dr.ssa Marta Landolina
Spero che queste parole le siano di supporto. Mi auguro che riesca a trovare gli strumenti che sente più adatti per affrontare questo momento con serenità.
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Caro utente, grazie per la sua condivisione. L’esperienza della perdita del lavoro può toccare profondamente il senso di valore personale, alimentando ansia e sentimenti di inutilità. Questo stato può davvero creare un impatto sul corpo, con sintomi come il tremolio interno che descrive, oltre che sull'umore.

Dal punto di vista transpersonale, l'ansia e il senso di inutilità possono essere visti come segnali di una fase di transizione che, per quanto difficile, potrebbe rivelarsi una porta verso una nuova comprensione di sé. Le sue esperienze e il suo contributo restano preziosi, anche se la situazione lavorativa è cambiata.

Oltre a considerare la terapia prescritta, potrebbe trovare sollievo in pratiche di consapevolezza, come la meditazione o il respiro profondo, che aiutano a calmare i sintomi fisici di ansia. Esplorare nuovi interessi, attività o gruppi che la ispirino potrebbe aiutarla a sentirsi nuovamente connesso e utile, scoprendo nuove dimensioni del suo valore che vadano oltre il lavoro.
Per un percorso di questo tipo, se lo desidererà, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Alessia De Lucia
Salve, capisco quanto possa essere difficile attraversare un momento come questo. La perdita del lavoro è un’esperienza che può influenzare profondamente il nostro senso di identità e la nostra autostima. È assolutamente comprensibile sentire emozioni come l’ansia, il tremolio e un senso di inutilità: il cambiamento può risvegliare paure legate al futuro, e ci si può sentire sopraffatti.

Innanzitutto, vorrei rassicurarla: queste reazioni sono normali e comuni. Molte persone attraversano momenti simili in situazioni analoghe. Riconoscere che il suo malessere è legittimo e comprensibile è già un primo passo importante. Le consiglio di parlare con uno specialista, che sarà lì per accoglierla senza giudizio.
Buona sera gentilissimo, grazie per aver condiviso la sua situazione. Non leggo cosa il suo medico le abbia prescritto.
Capisco che stia vivendo uno stato ansioso, poichè perdere il lavoro alla sua età può generare uno stato di preoccupazione poichè non crede sia facile rientrare nel mercato del lavoro, cambiano abitudini e ritmi di vita. La condizione di inutilità è un sentimento che accomuna diverse condizioni dall'anziano a chi pensa a se stesso come non più socilamente accettato per l'utilità lavorativa , che potrebbe comportare un progressiovo ritiro socile .
Ciò che le posso indicare è sicuramente di rivolgersi ad uno psicolgo , parlando apertamente di questo stato prima che ansia , agitazione e gli sbalzi umorali diventino una condizione che la farebbero sentire sopraffatta.
Resistere non significa fare qualcosa per migliore questa condizione, ma anzi potrebbe farla sentire ancora più preoccapato per il suo futuro.
Le auguro buona fortuna
dott.ssa Giusi Vicino
Gentile Utente,
alcuni eventi, come la perdita del lavoro, possono avere un impatto molto forte sul nostro umore e su come ci definiamo come persone. Le reazioni del nostro corpo sicuramente ci raccontano che abbiamo bisogno di maggiore cura verso noi stessi, in queste fasi che possono essere più delicate di altre, e mi verrebbe da consigliarle di valutare la possibilità di trovare uno spazio in cui prima di tutto capire cosa le sta succedendo e come può trovare un maggior benessere. I farmaci possono in parte aiutare a gestire alcuni sintomi, ma è sempre necessario che siano accompagnati da un processo più ampio. Un percorso psicologico in questo potrebbe esserle utile, anche ad esempio per capire insieme alla terapeuta che significato ha per lei l'idea di iniziare una terapia farmacologica, il perchè si sente di voler resistere e quali altre modalità, eventualmente in accompagnamento a una terapia farmacologica, posso aiutarla a gestire questi stati di ansia.
Le auguro il meglio e resto a disposizione,
Dott.ssa Maria Serena Maierna
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Immagino quanto sia difficile questo momento, spesso quando si perde il lavoro, anche le giornate perdono un po' di significato e ci si sente esattamente come lei scrive. L'ansia e il tremolio possono essere sintomi di questo malessere, così come il pessimo umore. Ha fatto bene a rivolgersi al medico, ma mi domando: come mai cerca di resistere alla terapia? Penso che rivolgendosi a qualcuno si possa lavorare insieme su questo momento e penso che scrivere su questa piattaforma possa essere un piccolo passo in questa direzione. In bocca al lupo!

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