Buongiorno, ho 50 anni, dopo vari tentativi ho trovato uno psicanalista che mi ha diagnosticato il d

16 risposte
Buongiorno, ho 50 anni, dopo vari tentativi ho trovato uno psicanalista che mi ha diagnosticato il disturbo narcisistico, fra l’altro con svariate sfaccettature. Da sempre ho sentito infatti l’esigenza di modificare degli atteggiamenti e dei comportamenti che non mi piacevano, nonostante il riconoscimento sociale, di relazioni lavorative, amicizie e relazioni sentimentali. Da buon narcisista (sigh!) infatti ho sempre avuto successo, ho buona cultura, etc etc etc. Ma il vuoto interiore era incolmabile e in parte lo è ancora e ho ricercato per tutta la vita di porvi argine, se nn un rimedio.
Il vostro collega ha trovato la chiave per rendermi consapevole e dopo un rifiuto iniziale me ne sono fatto una ragiona.
Ma certi meccanismi sono difficili da scardinare e sinceramente erano e sono in parte ancora per me detestabili ( e di sicuro anche per le persone a cui voglio bene). Perché anche se mi sono ora chiarissime le strategie adattive che ho messo in scena per almeno quaranta dei miei cinquanta, provo dolore nel pensare di poter far soffrire le persone a cui tengo. Perché anche un narcisista ama figli, partner e amici stretti modo sincero, ve lo assicuro.
Avrò mai pace secondo voi? (Sicuramente proseguirò il percorso intrapreso ormai da un anno, ma ogni consiglio professionale e’ assolutamente gradito)
Salve, già essere riusciti a trovare una chiave non è cosa da poco. Continuate così, non ha bisogno di altri pareri poichè questi potrebbero mandarla in confusione se non addirittura in conflitto con il percorso già intrapreso.
Da bravo narcisista, personalità che a volte può non tollerare la vergogna e la sensazione di asimmetria, cerchi di cogliere il percorso terapeutico come mezzo utile per lasciarsi andare e per scoprire le parti più intime di sè.
In bocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, ricevere ed accettare una diagnosi non è mai semplice. Ne parli con il suo analista il più schiettamente possibile, poiché quello è il giusto luogo per farlo.
Cordialmente
dott.ssa Elena Rolfo
Buonasera, non vedo motivo per cui il suo percorso non dovrebbe portare ulteriori frutti. Credo che gli aspetti che la fanno soffrire debbano essere riportati in seduta con chi la segue. La condizione più proficua è evitare di canalizzare le emozioni al di fuori del setting terapeutico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Amico,

visto il livello di consapevolezza e di elaborazione emotiva che ha dimostrato nel suo post, sento proprio di risponderle un convinto: Sì!

con i migliori auguri,
dr. Ventura

Gentile utente di mio dottore,
è difficile darle una risposta rassicurante. Sarebbe opportuno portasse questi suoi dubbi in terapia, potrebbero essere un importante spunto da cui ripartire e su cui lavorare.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, il fatto di essere consapevoli di un disturbo è già un primo passo del percorso terapeutico che lei però sta mettendo in dubbio. Questo diventa un ostacolo. Deve fidarsi e affidarsi al suo analista senza cercare scappatoie.
Gentile utente, il suo terapeuta sta facendo un ottimo lavoro. Non lo metta in dubbio (sintomo del suo disturbo) ma si affidi a lui.
Cordiali saluti.
Gentile Signore, mi pare che dopo il primo anno di terapia stia iniziando ad avere fiducia nel suo terapeuta, seppure con qualche perplessita’. Continui tranquillamente il suo percorso, anche se attraversato da dubbi e insicurezza, affrontando tutto cio’ nel rapporto terapeutico. Sara’ una strada in salita ma ne varra’ la pena per il senso di pienezza che ne potra’ ricavare.
Gentile Signore, raggiunto questo grado di consapevolezza (il primo passo verso il cambiamento!) e sopratutto accettare i suoi aspetti problematici è un grandissimo successo. Abbia fiducia in lei, nelle sue risorse e nel lavoro terapeutico. La strada potrà sembrarle lunga, ma è di certo quella giusta.
un cordiale saluto
Buongiorno, ma se è seguito e si trova bene con il suo psicoterapeuta, tanto che ha precisato che continuerà con lui, perché non gli espone i suoi dubbi e perplessità? Non è da altri psicoterapeuti che può avere delle conferme, o smentite.
Dovrebbe sapere, dopo tutto questo tempo che frequenta il suo professionista, se è “degno” della sua fiducia o no.
Cordialità.
Dr Elena Santomartino
Buongiorno, accettare una diagnosi e leggere i propri problemi attraverso questa è un primo modo per dare nome alle proprie difficoltà e capire il proprio funzionamento. Accanto alla consapevolezza di ciò, deve però seguire il processo terapeutico attraverso un legame speciale tra lei e il suo terapeuta; ogni dubbio, ogni difficoltà, ogni timore deve essere affronto in quella sede in un clima di fiducia e cooperazione. Perciò ne parli con lui, le sue domande potrebbero diventare materiale per un ulteriore svolta di crescita terapeutica. Cordiali saluti
Salve, leggo tanta consapevolezza nelle sue parole, e questo è un buon fattore che dimostra il grande lavoro che sta facendo su se stesso.
Quello che le posso dire è che avere rimpianti, rimorsi o paure è assolutamente normale, probabilmente ha lavorato molto su alcune parti di sè...ma mi chiedo se ha fatto pace con altre.
Degli altri "non se ne preoccupi", come noi, senza conoscerla e con poche parole qui scritte possiamo sentire il suo impegno, sono sicura che le persone che la conoscono e la amano possono, a loro modo, sentire altrettanto.
Qundi la incentivo a proseguire il suo percorso terapeutico e, perchè no, condivida assolutamente tutto ciò con il suo terapeuta....sarà sicuramante in grado di aiutarla e sostenerla.
Un saluto,cordialmente.
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Buongiorno,
Consideri già un successo l'aver preso consapevolezza e accettato questo suo assetto di personalità, processo ancor più difficile considerando la difficoltà ad accettare i propri limiti che il narcisismo porta.
Metta inoltre già in conto che non si tratterà di un processo breve (a maggior ragione se è un assetto che funziona così ormai da anni), ma l'impegno e la volontà che mi sembra di cogliere nelle sue parole saranno sicuramente elementi di aiuto nel portarla a considerare l'altro anche secondo un rapporto di reciprocità e non di asimmetria.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buongiorno,
dal quel che dice sento che lei è sulla giusta strada per il cambiamento, per risvegliare la sua vera natura, il suo sè autentico. Il passo della consapevolezza è fondamentale e lei lo ha raggiunto. Non sia troppo duro con sè stesso, ami le persone che le sono vicino e provi a stare nella fiducia perchè è su un ottimo percorso.
Le auguro ogni bene
Dott. Ubaldo Balestriere
Salve grazie per la condivisione, quello che le suggerisco è di continuare a lavorare con il suo terapeuta sulla consapevolezza acquisita. Un caro saluto
Dott.ssa Lina Robertiello
Salve, perché semplicemente non ne parla con il suo terapeuta? Troverà senz’altro apertura e dialogo, si rilassi e si goda il buon percorso che sta facendo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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