Buongiorno Ho 49 anni, coetaneo di mia moglie, Abbiamo due figli una femmina di 15 anni ed un mas
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risposte
Buongiorno
Ho 49 anni, coetaneo di mia moglie,
Abbiamo due figli una femmina di 15 anni ed un maschio di 13.
Con la femmina ho un rapporto conflittuale che spesso sfocia nella lite.
Ammetto di aver fatto molti errori con lei.
Mia moglie dice che quando io entro in casa cambia l umore familiare, dice che ancora sono figlio e non sono entrato nel ruolo di padre.
Abbiamo entrambi trascorsi con problemi nelle nostre famiglie di origine.
Stiamo affrontando un percorso con una psicoterapeuta di coppia, ma ieri sera mia moglie è esplosa dicendo di voler prendere un po' le distanze.
Dice che sia a Lei che a mia figlia causò ansia,.
Sto cercando di fare tutto il possibile per evitarlo ma a questo punto non so più come affrontare le difficoltà.
Sono figlio unico e mi sono sempre assunto forse più responsabilità del dovuto in famiglia e fuori.
Il lavoro che faccio e che ci permette di avere una vita benestante mi crea molto stress, e come se mi caricassi delle tensioni dei miei clienti e di chi è mio sottoposto.
Cerco in tutti i modi di chiudere la porta e lasciarlo fuori casa ma a volte è impossibile.
Mi ero dimenticato di dire che mia figlia ha la legge 104 per apprendimento ed è molto irritabile se la contraddico ed è da quando è piccola che passiamo tra logopedisti e psicologi. Ho una tremenda paura per il suo futuro.
Ma ora il problema da risolvere è con mia moglie o con me stesso
Che ne pensate?
Ho 49 anni, coetaneo di mia moglie,
Abbiamo due figli una femmina di 15 anni ed un maschio di 13.
Con la femmina ho un rapporto conflittuale che spesso sfocia nella lite.
Ammetto di aver fatto molti errori con lei.
Mia moglie dice che quando io entro in casa cambia l umore familiare, dice che ancora sono figlio e non sono entrato nel ruolo di padre.
Abbiamo entrambi trascorsi con problemi nelle nostre famiglie di origine.
Stiamo affrontando un percorso con una psicoterapeuta di coppia, ma ieri sera mia moglie è esplosa dicendo di voler prendere un po' le distanze.
Dice che sia a Lei che a mia figlia causò ansia,.
Sto cercando di fare tutto il possibile per evitarlo ma a questo punto non so più come affrontare le difficoltà.
Sono figlio unico e mi sono sempre assunto forse più responsabilità del dovuto in famiglia e fuori.
Il lavoro che faccio e che ci permette di avere una vita benestante mi crea molto stress, e come se mi caricassi delle tensioni dei miei clienti e di chi è mio sottoposto.
Cerco in tutti i modi di chiudere la porta e lasciarlo fuori casa ma a volte è impossibile.
Mi ero dimenticato di dire che mia figlia ha la legge 104 per apprendimento ed è molto irritabile se la contraddico ed è da quando è piccola che passiamo tra logopedisti e psicologi. Ho una tremenda paura per il suo futuro.
Ma ora il problema da risolvere è con mia moglie o con me stesso
Che ne pensate?
Buongiorno. Lei e sua moglie state conducendo una terapia di coppia ed immagino che sia lei che sua moglie siate stati molto motivati ad intraprenderla e che la terapeuta della coppia sia certamente una professionista valida. In questo caso è importante discutere in quella sede tutto quanto ha brevemente descritto e soprattutto della decisione di sua moglie di "prendere le distanze". E' anche possibile che, terapia di coppia a parte, lei o sua moglie abbiate bisogno di un supporto individuale, che in molti casi è offerto nello stesso progetto di terapia di coppia. Potrebbe essere utile un profilo personologico con test proiettivi per entrambi, ma comunque è nel percorso che state conducendo che avete la possibilità di esprimere dubbi e perplessità, come il parere su soluzioni alternative. Un saluto.
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