Buongiorno, ho 41 anni e da circa 16 anni soffro di insonnia, non costante ma, principalmente, quand
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Buongiorno, ho 41 anni e da circa 16 anni soffro di insonnia, non costante ma, principalmente, quando mi trovo in un posto nuovo. In quei casi, per circa 5-7 notti al massimo, non riesco a dormire e ho bisogno di prendere un farmaco (attualmente, su prescrizione medica, assumo xanax). Se la trasferta dura più di 7 notti, normalmente dopo questo periodo iniziale mi addormento senza problemi. Quando sono a casa, tranne per eventi di particolare stress (massimo 1-2 notti), non ho generalmente problemi di insonnia. Seguo anche uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale da 4 anni, inizialmente con sedute più frequenti, ora ci vediamo generalmente quando ne ho bisogno (di solito 1 volta ogni 2 mesi). Ho fatto delle sedute EDMR con lui e sono consapevole delle cause del mio problema. Da circa 1 mese, ho vissuto un periodo estremamente stressante e mi sta capitando di vivere la situazione di stress, che normalmente avviene in trasferta, anche a casa. Ho iniziato a dormire male ed in modo agitato e da 10 giorni circa che assumo lo Xanax (nonostante cerchi di evitarlo il più possibile). Le sedute con lo psicologo mi hanno dato consapevolezza, riesco a leggermi dentro in modo più chiaro. Il suo approccio mi sembra basato sul fatto di accettare semplicemente questi episodi estemporanei, conoscendo il mio passato (burrascoso) e il mio presente/futuro (in cui ci sono "normali" cambiamenti previsti per lavoro). Tuttavia, mi piacerebbe capire se c'è qualche strumento/allenamento/percorso specifico che potrei fare. Che ne pensate? Grazie.
Buongiorno, io cambierei terapeuta. Non perché non sia servito, anzi dal racconto che ha fatto si percepisce come sia stato d'aiuto, ma il fatto che vi vediate poco sottolinea una non reale necessità. Probabilmente si è esaurito il percorso che poteva avere con lui. Potrebbe cambiare approccio per addentrarsi più in profondità. Non è comunque detto che si adatterà mai a questi cambiamenti di luogo e che per le sue caratteristiche continui a soffrirli. Diverso il discorso che riguarda invece la situazione a casa.
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Gentile utente grazie per averci raccontato la sua esperienza, potrebbe essere utile confrontarsi con il suo terapeuta rispetto alla domanda che ci pone. Ci sono tecniche ed esercizi che posso aiutare a gestire le difficoltà legate all'insonnia. Io le potrei suggerire ad esempio il training autogeno ma ci sono altre tecniche valide.
Sicuramente il suo psicoterapeuta le saprà dare delle valide indicazioni in merito.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Sicuramente il suo psicoterapeuta le saprà dare delle valide indicazioni in merito.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Gentilissimo, mi rendo conto che è una situazione complessa, ma lei è seguito dal suo terapeuta. Primariamente dovrebbe esprimere a lui i suoi dubbi e vedete, costruttivamente, cosa potete fare. Un caro saluto, Paolo Mirri
Salve, ritengo maggiormente corretto condividere direttamente con lui queste riflessioni sia per rispetto del percorso avviato sia perchè lui conoscerà molti più dettagli della Sua situazione rispetto a noi. Oltre all'EMDR comunque anche un approccio cognitivo comportamentale potrebbe insegnarle delle strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici, onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
Salve,
Credo che il percorso fatto con il collega le abbia potuto dare già ampie consapevolezze con cui poter accettare questa sua fragilità ritenendola semplicemente una parte di sé. Non si faccia risucchiare dal sintomo, piuttosto accolga questi momenti di difficoltá ricordandosi il significativo più profondo che assumono.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Credo che il percorso fatto con il collega le abbia potuto dare già ampie consapevolezze con cui poter accettare questa sua fragilità ritenendola semplicemente una parte di sé. Non si faccia risucchiare dal sintomo, piuttosto accolga questi momenti di difficoltá ricordandosi il significativo più profondo che assumono.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Oltre agli strumenti che sta utilizzando, può esserle di aiuto ascoltare e imparare la pratica guidata "il passaggio" disponibile gratuitamente nell'episodio 28 del Podcast Le stanze della Paura che trova su Spotify e altre piattaforme Google. Ascolti anche l'episodio 22 (La stanza delle insonnie) e segua tutte le indicazioni che trova nell'episodio 23 (Preparare la buona notte).
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Gentile utente mi sembra di comprendere che la sua insonnia abbia avuto inizio da quando aveva 25 anni.
Forse lei ben conosce l’evento traumatico generatore.
Dice di avere svolto delle sedute di EMDR.
L’EMDR e’ un percorso e non ‘delle sedute’ e in genere dura due o al max tre anni ma anche meno. Un percorso focalizzato sulle esperienze traumatiche, ben preciso e che ha ottimi risultati evidence based. Si confronti con il suo psicoterapeuta riguardo alla necessità di intraprendere un percorso mirato, di questo tipo, magari con un collega che lavora con questo metodo, magari un practitioner validato da EMDR Europe.
Sono a sua disposizione
Forse lei ben conosce l’evento traumatico generatore.
Dice di avere svolto delle sedute di EMDR.
L’EMDR e’ un percorso e non ‘delle sedute’ e in genere dura due o al max tre anni ma anche meno. Un percorso focalizzato sulle esperienze traumatiche, ben preciso e che ha ottimi risultati evidence based. Si confronti con il suo psicoterapeuta riguardo alla necessità di intraprendere un percorso mirato, di questo tipo, magari con un collega che lavora con questo metodo, magari un practitioner validato da EMDR Europe.
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Gentile utente, poiché ci comunica che le sue problematiche interiori sono state risolte da anni di terapia, ma questo sintomo così invalidante rimane, le suggerirei di provare con degli esercizi specifici per favorire l'addormentamento, che funzionano con un breve training e che non hanno effetti collaterali.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera, è sempre opportuno approfondire tuttavia sembra che il suo problema di insonnia sia dovuto al distacco/separazione e/o contesti nuovi con conseguente aumento del livello di stress. Gli aspetti legati al suo passato burrascoso, ed immagino sofferente, sono sullo sfondo e possono portare risalto a quello che sembra il problema principale ovvero l'insonnia. Parlarne con il suo terapeuta è importante, non solo per l'alleanza ed il contratto terapeutico ma anche nell'eventualità di un invio ad un altro collega di approccio diverso. Questo potrebbe aiutarla a questo punto del percorso che, nel diradarsi delle sedute, sembra essere 'concluso' e di mantenimento; dalle sue parole mi sembra di cogliere un bisogno diverso. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa
Caro utente, ciò che mi sento di dirle e di parlare con il suo terapeuta rispetto alla possibilità di implementare delle strategie di rilassamento che l'aiutino nei momenti di forte stress e tensione. Probabilmente in momenti di grande fatica alcuni sintomi si ripresentano, dunque potrebbe essere funzionale affiancare alla psicoterapia e alla farmacoterapia delle tecniche di rilassamento. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, forse la cadenza che vi siete dati, in questo periodo risulta insufficiente. Se l'insonnia è presente anche in casa, probabilmente ci sono altri elementi da affrontare. Se invece vuole provare un'altro tipo di approccio le suggerirei uno psicoterapeuta psicodinamico, che lavori sulle emozioni più profonde.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, sembra che lei abbia già compiuto passi significativi nel gestire la sua insonnia e il suo stress. Continuare a lavorare con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale è un passo positivo, poiché questa forma di terapia può essere molto efficace nel trattare i disturbi del sonno. Inoltre mi soffermerei ad approfondire anche attraverso altre modalità quelli che sono i significati che per lei assumono questi periodi di cambiamento provando a trovare un nuovo adattamento per ripristinare un equilibrio basato sull’accettazione e la consapevolezza.
Ricordi che il percorso per superare l'insonnia e il suo legame con lo stress può richiedere tempo e pazienza. Continui a lavorare con il suo terapeuta incrementando gli incontri . Mi sembra non essere sufficiente vedersi una volta ogni due mesi.
Continui a lavorare per sviluppare strategie personalizzate e rimanga aperto ad esplorare nuove tecniche.
Un caro saluto
Resto a disposizione online
Dott.Ssa Merola
Ricordi che il percorso per superare l'insonnia e il suo legame con lo stress può richiedere tempo e pazienza. Continui a lavorare con il suo terapeuta incrementando gli incontri . Mi sembra non essere sufficiente vedersi una volta ogni due mesi.
Continui a lavorare per sviluppare strategie personalizzate e rimanga aperto ad esplorare nuove tecniche.
Un caro saluto
Resto a disposizione online
Dott.Ssa Merola
Salve. Penso che il lavoro psicoterapico svolto sinora sia buono ed abbia portato al giusto focus di consapevolezza. Immagino abbiate lavorato con EMDR sui traumi e gli episodi che avete individuato essere alla radice di questa sorta di "insonnia selettiva". Del resto, come lei dice, il problema si scatena prevalentemente in caso di stress: o per le trasferte, o per altre cause come di recente sta accadendo anche a casa. Ora quindi io punterei ad aggiungere qualche pratica che possa aumentare la sua accettazione del problema: non tanto per, diciamo così, "non dormire serenamente", ma perché credo si inneschi un circolo vizioso. Penso che la sua struttura generale sia di tipo ansioso e dunque, di fronte al presentarsi dell'insonnia, immagino s'inneschi il tentativo istintivo di combatterla. Così facendo però
paradossalmente aumenta l'arousal, lo stato di attivazione generale e il sonno si allontana sempre più. Ha mai praticato la meditazione in modo regolare. Non intendo se ha seguito o segue meditazioni guidate con cui cerca di rilassarsi. La meditazione è un'altra cosa ed è essenzialmente una pratica volta all'accoglienza ed alla accettazione di sé e dei propri pensieri.
Penso che unire questo esercizio di coscienza sul qui ed ora, alla consapevolezza delle cause del problema che dice di aver già raggiunto, potrebbe aiutarla.
Ne parli con il collega che la sta seguendo e se ritiene di aver bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi.
Le auguro di risolvere presto, Dott. Scarabelli
paradossalmente aumenta l'arousal, lo stato di attivazione generale e il sonno si allontana sempre più. Ha mai praticato la meditazione in modo regolare. Non intendo se ha seguito o segue meditazioni guidate con cui cerca di rilassarsi. La meditazione è un'altra cosa ed è essenzialmente una pratica volta all'accoglienza ed alla accettazione di sé e dei propri pensieri.
Penso che unire questo esercizio di coscienza sul qui ed ora, alla consapevolezza delle cause del problema che dice di aver già raggiunto, potrebbe aiutarla.
Ne parli con il collega che la sta seguendo e se ritiene di aver bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi.
Le auguro di risolvere presto, Dott. Scarabelli
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Buonasera.
Nella mia esperienza posso dirle 2 cose:
1. Diventare consapevoli delle ragioni del nostro disagio è una condizione necessaria ma non sufficiente a risolvere il disagio. Spiego meglio: se con un buon lavoro di terapia capisco che la ragione della mia ansia è stata scatenata da un preciso evento traumatico, saperlo non fa scomparire l’ansia dalla mia vita. Lo abbiamo capito, ma non abbiamo fatto un’esperienza “correttiva”. Non abbiamo messo d’accordo la nostra testa con la nostra pancia.
2. I percorsi di psicoterapia sono come tante fasi della nostra crescita personale. Se ha funzionato qualcosa in un determinato momento della nostra vita, non significa necessariamente che questo qualcosa continui a funzionare per sempre.
Nello stesso modo in cui da ragazzi può essere molto utile spostarsi con il motorino; da più grandi potremmo trovare più vantaggioso muoverci in macchina…
Con questo voglio dire che a volte potremmo aver bisogno di fare un’esperienza di terapia nuova, perché noi siamo persone nuove. Ogni giorno.
Se vorrà approfondire, sono disponibile per un colloquio vis a vis. Anche online. Cordialmente
S. L.
Nella mia esperienza posso dirle 2 cose:
1. Diventare consapevoli delle ragioni del nostro disagio è una condizione necessaria ma non sufficiente a risolvere il disagio. Spiego meglio: se con un buon lavoro di terapia capisco che la ragione della mia ansia è stata scatenata da un preciso evento traumatico, saperlo non fa scomparire l’ansia dalla mia vita. Lo abbiamo capito, ma non abbiamo fatto un’esperienza “correttiva”. Non abbiamo messo d’accordo la nostra testa con la nostra pancia.
2. I percorsi di psicoterapia sono come tante fasi della nostra crescita personale. Se ha funzionato qualcosa in un determinato momento della nostra vita, non significa necessariamente che questo qualcosa continui a funzionare per sempre.
Nello stesso modo in cui da ragazzi può essere molto utile spostarsi con il motorino; da più grandi potremmo trovare più vantaggioso muoverci in macchina…
Con questo voglio dire che a volte potremmo aver bisogno di fare un’esperienza di terapia nuova, perché noi siamo persone nuove. Ogni giorno.
Se vorrà approfondire, sono disponibile per un colloquio vis a vis. Anche online. Cordialmente
S. L.
Buongiorno.
Mi scuso per la franchezza, ma ho il dubbio che non abbia ancora acquisito la piena consapevolezza del suo disturbo. La forma ansiosa che manifesta in determinate situazioni è strettamente legata alla sua struttura personale e all'attribuzione di significato che viene data agli eventi.
Con il percorso psicoterapico iniziato e le sedute di EMDR sarà riuscito a individuare le emozioni e i pensieri disturbanti che attivano l'ansia nei momenti di lontananza da casa o nei momenti stressanti, quello che manca è la comprensione di come mai si attivi questo meccanismo.
Se arriverà a comprendere come si è sviluppato questo disturbo e il significato "tacito" delle emozioni che prova nei momenti stressanti, allora potrà riuscire ad accettarli.
Lo Xanax o qualunque altra tecnica psicoterapica avranno l'effetto di calmarla sul momento, di farla dormire quella notte, ma la notte successiva sarà uguale a quella precedente e sarà ancora necessario il farmaco o la tecnica.
Eliminare il sintomo non vuoi dire eliminare la causa.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Mi scuso per la franchezza, ma ho il dubbio che non abbia ancora acquisito la piena consapevolezza del suo disturbo. La forma ansiosa che manifesta in determinate situazioni è strettamente legata alla sua struttura personale e all'attribuzione di significato che viene data agli eventi.
Con il percorso psicoterapico iniziato e le sedute di EMDR sarà riuscito a individuare le emozioni e i pensieri disturbanti che attivano l'ansia nei momenti di lontananza da casa o nei momenti stressanti, quello che manca è la comprensione di come mai si attivi questo meccanismo.
Se arriverà a comprendere come si è sviluppato questo disturbo e il significato "tacito" delle emozioni che prova nei momenti stressanti, allora potrà riuscire ad accettarli.
Lo Xanax o qualunque altra tecnica psicoterapica avranno l'effetto di calmarla sul momento, di farla dormire quella notte, ma la notte successiva sarà uguale a quella precedente e sarà ancora necessario il farmaco o la tecnica.
Eliminare il sintomo non vuoi dire eliminare la causa.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Gentilissimo, grazie della condivisione. Lei sottolinea nella sua lettera che da circa 1 mese è ancora più stressato. Ricorre malvolentieri allo Xanax, comprensibile, ma vede il suo terapeuta 1 volta ogni due mesi. Forse in questo momento è poco. Il suo lavoro, anche con trasferte lunghe è stressante, il passato è burrascoso. La consapevolezza non è sufficiente, servono degli strumenti per gestire l'ansia quando arriva. Ha mai preso in considerazione di intraprendere una psicoterapia di altro orientamento?Un nuovo "panorama" da cui guardare la sua situazione esistenziale e contingente potrebbe vitalizzarla e rompere schemi rigidi. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera, capisco quanto possa essere frustrante affrontare episodi di insonnia legati a situazioni di stress o cambiamenti ambientali. L'approccio che descrive, basato sull'accettazione degli episodi, è sicuramente utile per ridurre l'ansia associata all'insonnia stessa. Tuttavia, ci sono altre strategie che potrebbe esplorare per migliorare ulteriormente la sua qualità del sonno e affrontare meglio questi periodi di stress.
Una possibilità potrebbe essere quella di integrare tecniche di rilassamento specifiche, come la Mindfulness o la respirazione diaframmatica, che possono aiutarla a ridurre l'iperattivazione fisiologica e mentale. Inoltre, esercizi di visualizzazione o tecniche di rilassamento progressivo di Jacobson possono risultare efficaci per preparare il corpo al riposo. Oppure esplorare un approccio basato sulle metodologie attive, come lo psicodramma, per lavorare sulle emozioni legate al cambiamento e alla sensazione di instabilità che può emergere nei nuovi ambienti. Attraverso il gioco di ruolo e l'esplorazione delle situazioni in modo attivo, potrebbe trovare modi per rielaborare i vissuti che contribuiscono all'insonnia e sviluppare strategie più efficaci per affrontare lo stress.
Se desidera, posso offrirle un supporto in questo ambito, aiutandola a esplorare questi vissuti in modo più dinamico e a sperimentare nuove modalità di risposta per affrontare meglio le situazioni di stress che interferiscono con il suo riposo.
D.ssa Violeta Raileanu
Una possibilità potrebbe essere quella di integrare tecniche di rilassamento specifiche, come la Mindfulness o la respirazione diaframmatica, che possono aiutarla a ridurre l'iperattivazione fisiologica e mentale. Inoltre, esercizi di visualizzazione o tecniche di rilassamento progressivo di Jacobson possono risultare efficaci per preparare il corpo al riposo. Oppure esplorare un approccio basato sulle metodologie attive, come lo psicodramma, per lavorare sulle emozioni legate al cambiamento e alla sensazione di instabilità che può emergere nei nuovi ambienti. Attraverso il gioco di ruolo e l'esplorazione delle situazioni in modo attivo, potrebbe trovare modi per rielaborare i vissuti che contribuiscono all'insonnia e sviluppare strategie più efficaci per affrontare lo stress.
Se desidera, posso offrirle un supporto in questo ambito, aiutandola a esplorare questi vissuti in modo più dinamico e a sperimentare nuove modalità di risposta per affrontare meglio le situazioni di stress che interferiscono con il suo riposo.
D.ssa Violeta Raileanu
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