Buongiorno, ho 40 anni sono separata da quasi 2 anni e ho due figli di 12 e 8 anni. Da più di un ann

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Buongiorno, ho 40 anni sono separata da quasi 2 anni e ho due figli di 12 e 8 anni. Da più di un anno e mezzo ho un compagno che ha 2 figli di 13 e 9 anni e abita a 100km da dove vivo io. I miei figli sanno dell'esistenza di questa persona anche se ancora non l'hanno conosciuta, i suoi anche se sospettano non lo sanno in maniera ufficiale perché il padre non ha mai detto nulla e anzi quando ne parliamo oltre a discutere perché dice che comunque a me non cambierebbe nulla anche se lo sapessero, afferma che ha paura di rovinare il rapporto che ha costruito con i suoi figli dopo separazione con la loro madre (ormai sono passati più di 3 anni). Ultimamente stiamo parlando di convivenza con un mio eventuale possibile trasferimento al massimo tra due anni dove abita lui ma la domanda che mi sorge spontanea è se è normale parlare di Convivenza quando i suoi figli non sanno la mia esistenza e soprattutto mi sento un'estranea. Mi rassicura dicendo che è sicuro di noi e temporeggia solo per paura... io so solo che non capisco perché si comporta così e quando provo a parlarne è un continuo discutere dove dice che sono sempre i soliti discorsi. A volte penso che non glielo dirà mai... come mi devo comportare? Perché davvero non lo so. Grazie anticipatamente per le eventuali risposte
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima, diventa difficile dirle come si dovrebbe comportare, posso però proporle una riflessione: un rapporto sano è fatto di rispetto e fidiucia reciproca. Ci dice che state parlando di convivenza, questo mi fa supporre che la relazione tra di voi funzioni. Allora perchè farsi venire paure che sono solo paure? Lei ha raccontato ai suoi figli della sua relazione quando si è sentita pronta. E forse si è sentita pronta perchè la relazione con loro l'ha fatta sentire tale in breve tempo. Lei conosce i motivi del tentennamento del suo compagno? Forse la sua separazione è stata più difficile, forse il rapporto con i suoi figli è più complesso, forse forse ... Credo possa comprendere il fastidio del suo compagno nel momento in cui lo esorta a fare qualcosa di cui non è pronto. Dare credito ai suoi timori e stargli vicino in questo momento di difficoltà potrebbe aiutarlo di più. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Se la vostra relazione andrà avanti e finirete a convivere dovrete mettere insieme due famiglie già formate e insieme formarne una nuova. Sarà inevitabile avere modalità diverse di gestione dei figli, ognuno su molte cose deciderà per i suoi (parliamo di bambini già grandi con abitudini ed educazioni diverse). Dovrete quindi imparare ognuno a rispettare tempi e modalità delle proprie gestioni personali e allo stesso tempo dovrete imparare a venirvi incontro. Credo che prima di trasferirti dovreste confrontarvi seriamente sulle aspettative l'una dell'altro, su come gestirete le cose personali e i figli... insomma, rispettate ognuna lo spazio dell'altro ma capite bene se l'altro possa rispondere alle proprie aspettative. Potreste anche pensare di farlo con una figura professionale che vi aiuti a comunicare e a capire i bisogni propri e dell'altro. Un saluto
Gentile Utente, venite entrambi da separazioni con figli coinvolti, e iniziare un nuovo rapporto presentandoglielo, è qualcosa che va fatto con dei tempi e spazi adeguati. Che non necessariamente sono gli stessi. Non so quali siano esattamente i motivi della reticenza del suo compagno a definirsi agli occhi dei figli. Sono motivi da esplorare senza dubbio, ma in primis per lui. Ciò che intendo è che è rispettabile che abbia timore a comunicare di lei ai ragazzi, ma la paura non deve essere un tana libera tutti, bensì la base dalla quale muovere il passo successivo. Ho paura di…? E per superarla ho intenzione di fare cosa…?Altrimenti il rischio è di rimanere nell’attesa di svegliarsi una mattina sentendo che i figli sono pronti a sapere di una nuova compagna, cosa che difficilmente avverrà in questi termini. Diciamo a che a lei che ci scrive spetta comprendere che ognuno ha tempi che sono suoi, ma al suo compagno di comprendere al tempo stesso che sedersi nell’attesa non è mai una soluzione. Un caro saluto
Gentile utente, mi arriva forte il suo stato d'animo connesso e dovuto a questa situazione.
In merito alla sua domanda "Come mi devo comportare?" nessun altro potrebbe rispondere, se non lei. I nostri vissuti, le nostre emozioni e i nostri stati d'animo ci guidano verso una direzione, che rappresenta ciò che è più giusto per noi in quello specifico momento di vita. In questo caso c'è lei, con i suoi vissuti, i suoi stati d'animo, ed è l'unica a poter capire e dire cosa è meglio per lei.
Le vorrei porre una riflessione, che spero la possa aiutare: ognuno di noi ha delle necessità e dei bisogni, connessi anche ad un particolare periodo di vita vissuto. Essere una coppia non per forza coincide con l'avere le stesse necessità e bisogni nello stesso momento, o anche affrontare le cose nello stesso modo. Quello che vorrei rimandarle è che probabilmente quello che per lei ora ha una certa rilevanza, non è detto che combaci con quello che ha rilevanza ora per il suo compagno. Siete una coppia e come tale suppongo abbiate degli elementi di connessione, degli aspetti che vi fanno sentire vicini. Ma siete due singoli che decidono di condividere qualcosa e come singoli ognuno di voi ha il proprio funzionamento e le proprie singolarità. In un rapporto di coppia sarebbe probabilmente utile continuare a tenere presente questo duplice aspetto.
Rimango a disposizione qualora ne sentisse la necessità.
Saluti
Gentilissima, posso solo immaginare la fatica di vivere questa situazione. Sicuramente non è semplice introdurre una nuova persona nella vita dei propri figli e questo dipende da tanti fattori (con chi sono collocati i figli? Com'è andata la separazione? Come mai ha faticato nel costruire un rapporto con loro?). Le questioni sono molteplici e c'è bisogno del giusto tempo o, in alcuni casi, anche di un percorso di sostegno genitoriale che faciliti la costruzione di una famiglia "allargata". Resto a disposizione. Dott.ssa Maggi Elena
Gentile utente, la situazione in cui si trova è sicuramente complessa e faticosa. Bisognerebbe approfondire ulteriormente il tutto, comprende i suoi vissuti, il suo quotidiano, la vostra relazione ecc. Le consiglio un percorso di supporto psicologico per aiutare ad affrontare questi nodi. A disposizione.
Cara Utente, grazie per condividere la sua esperienza e le sue preoccupazioni. Sicuramente state affrontando un momento di cambiamento nella coppia e nelle due famiglie. Se questo avverrà, dovrete affrontare insieme la difficoltà del fatto che siete due famiglie che si uniscono. Avete ed avrete modalità diverse di gestione dei figli, cresciuti con abitudini ed educazioni diverse. Sarà importante imparare a rispettare i tempi e le modalità della gestione di ognuno, trovando dei compromessi. È importante instaurare, prima di una qualsiasi convivenza, un dialogo, anche per potervi confrontare, condividere e capire i bisogni e le aspettative dell'altro su questa fase di passaggio della vostra relazione. Potreste pensare anche di farlo con l'aiuto di una figura professionale, sia individualmente che in coppia, per comprendere i bisogni e le necessità di ognuno. Un saluto, SF
Gentile signora, mi associo a tutte le considerazioni fatte dai colleghi prima di me. Aggiungo che le gioverebbe "cercare il gioco di equilibri" per tenere insieme i suoi bisogni, quelli del suo compagno e quelli di tutti i minori coinvolti, loro malgrado. Le suggerisco, inoltre, di valutare se, nella situazione di separazione, il suo compagno subisca un minor vantaggio nella gestione del rapporto con i propri figli: questo ne spiegherebbe il timore. Non si spaventi se la ricerca delle condizioni materiali e psicologiche adatte richiedesse un supporto professionale: ne guadagnerebbe sicuramente lei in primis e, a seguire, tutti coloro che le sono cari. Buon lavoro!
La situazione che stai vivendo può essere complessa e richiedere un'approccio delicato. È comprensibile che tu abbia domande e dubbi riguardo alla convivenza e alla mancata comunicazione con i figli del tuo compagno. Vorrei darti qualche suggerimento su come affrontare questa situazione.
Prima di tutto, è importante che tu e il tuo compagno abbiate una comunicazione aperta e onesta riguardo alle vostre aspettative e ai vostri desideri per la relazione. Esprimi le tue preoccupazioni e le tue emozioni in modo chiaro, ma cerca anche di ascoltare attentamente le sue ragioni e i suoi timori riguardo alla comunicazione con i suoi figli. Comprendere il punto di vista reciproco può aiutare a creare una maggiore comprensione e trovare soluzioni condivise.
Quando si tratta di coinvolgere i figli nella vostra relazione, è importante prendere in considerazione le loro esigenze e il loro benessere. Se decidete di convivere, è essenziale trovare il modo giusto per presentare la situazione ai bambini, tenendo conto dell'età e delle circostanze individuali di ciascun figlio. Potrebbe essere utile coinvolgere un consulente familiare o uno psicologo che possa fornire orientamento e supporto durante questo processo ruolo per il quale mi candido.
Tuttavia, è fondamentale rispettare i tempi del tuo compagno riguardo alla comunicazione con i suoi figli. Ogni genitore ha i propri timori e paure, specialmente dopo una separazione, e può essere necessario del tempo per costruire una relazione solida con i propri figli. Cerca di essere paziente e comprensiva, ma continua a esprimere le tue esigenze e preoccupazioni in modo calmo e rispettoso.
Nel frattempo, potresti valutare la possibilità di conoscere meglio i figli del tuo compagno in modo graduale, ad esempio organizzando incontri informali o partecipando a eventi in cui i bambini sono presenti. Questo potrebbe permettere una maggiore familiarità e avvicinamento reciproco, senza forzare situazioni scomode.
Infine, ricorda che la comunicazione è fondamentale per la salute della relazione. Continua a cercare momenti di dialogo aperto e sincero con il tuo compagno, cercando di trovare soluzioni insieme. Se necessario, potreste anche valutare la possibilità di una consulenza di coppia per affrontare meglio le questioni che vi riguardano.
Ricorda che ogni situazione è unica e richiede un approccio personalizzato. Se ti senti sopraffatta o hai bisogno di ulteriori consigli, potrebbe essere utile consultare uno psicologo o un terapeuta che possa supportarti nel tuo percorso.
Ti auguro il meglio mentre affronti questa situazione complessa e ti auguro di trovare la felicità e l'armonia nella tua relazione.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che racconta. Immagino come questa situazione possa rimandarle una sensazione di poca importanza nei confronti suoi e della vostra relazione. Penso che possa essere utile parlarne a cuore aperto esprimendogli la sofferenza che questa situazione le provoca. Chiarito questo aspetto, potrete parlare di una successiva progettualità. Rimango a disposizione se ha altri dubbi o domande. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Buongiorno, immagino la situazione sia pesante e frustrante, soprattutto perchè in mano all'altra persona, l'unica cosa che si potrebbe mettere in atto è il cercare di comprendere che cosa vuole lei e che cosa vuole il suo compagno, parlandone apertamente.
Gentile utente, buon pomeriggio. Innanzitutto la ringrazio per la sua condivisione. Parto col dirle che percepisco tantissimo il suo stare male in questa situazione poco chiara e dai contorni indefiniti; solitamente sono quelle situazioni che più suscitano dubbi e ansie, date appunto dall'incertezza. Se invece allargo la prospettiva alla situazione di adesso, in vista del futuro, mi verrebbe da domandarle se la comunicazione tra lei e il suo compagno è trasparente e nel rispetto dei bisogni reciproci; sento che lei ha bisogno di stabilità e punti fermi, ma sento anche che, in vista di una futura convivenza, il suo compagno abbia bisogno di tempi diversi rispetto ai suoi, non mi sento di vederla come una cosa negativa. come la fa sentire leggere la situazione in chiave diversa? Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, nel mentre le porgo i miei più cordiali saluti,
Dott.ssa Ledda.
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Buongiorno cara utente, mi dispiace per la complessità della situazione che sta vivendo.
La separazione non è mai facile da gestire soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli, nel suo caso non è molto che è cominciata questa relazione e forse la persona di cui parla ha bisogno di più tempo per introdurre una nuova donna nella vita dei suoi figli.
Allo stesso tempo comprendo la preoccupazione che questa sia una situazione di stallo dove sarà difficile mettere in atto dei cambiamenti concreti.
Sarebbe molto utile indagare sui vissuti all’interno di un percorso terapeutico.
Rimango a disposizione e Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentile utente, la ringrazio intanto per aver condiviso una situazione tanto complessa e delicata. Nel rispetto e nella fiducia della sua capacità di scegliere e autodeterminarsi, in quanto psicologa non mi sento di dirle come deve comportarsi: il senso della consultazione psicologica è capire, insieme, quale è la cosa migliore per lei secondo lei, attraverso l'individuazione di vissuti, desideri e bisogni, dedicando una focalizzazione anche su vissuti, desideri e bisogni dell'altro. Da uno scritto è davvero difficile fornirle indicazioni, se non quella di darsi la possibilità di intraprendere un percorso psicologico. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Camilla Centanni
Ciao,

capisco che la situazione sia difficile per te. Da un lato, vuoi che il tuo compagno sia onesto con i suoi figli sulla sua relazione con te. Dall'altro, capisci la sua paura di rovinare il rapporto con loro.

È importante ricordare che il tuo compagno è il padre dei suoi figli e ha il diritto di prendere le decisioni migliori per loro. Se ha paura che la loro madre possa usare la sua relazione con te per manipolarli, è comprensibile che voglia aspettare a dirglielo.

Tuttavia, è anche importante considerare il tuo ruolo in questa situazione. Tu sei la compagna del tuo compagno e hai il diritto di sapere cosa sta succedendo nella sua vita. Se ti senti come un'estranea, è importante che ne parli con lui.

Ecco alcuni consigli su come affrontare questa situazione:

Parlate con il tuo compagno di come ti senti. Esponi le tue preoccupazioni e fagli sapere che hai bisogno di essere coinvolta nelle decisioni che riguardano la tua relazione.
Cercate di capire le sue paure. Mettiti nei suoi panni e cerca di capire perché ha paura di dire ai suoi figli di te.
Suggeriscigli di parlare con un terapista familiare. Un terapista può aiutarlo a elaborare le sue paure e a trovare un modo per affrontare la situazione in modo sano.
Nel frattempo, puoi continuare a costruire il tuo rapporto con il tuo compagno. Trascorrete del tempo insieme, condividete le vostre vite e fatevi conoscere a vicenda. Quando i suoi figli saranno pronti a conoscere la tua esistenza, saranno già più propensi ad accettarti.

Ecco alcune cose che puoi fare per costruire il tuo rapporto con il tuo compagno:

Siate sinceri e aperti l'uno con l'altro.
Siate rispettosi dei sentimenti e delle esigenze l'uno dell'altro.
Cercate di trovare interessi comuni e attività da condividere.
Siate pazienti e comprensivi l'uno con l'altro.
Con il tempo e il dialogo, potete superare questa difficoltà e costruire una relazione forte e duratura.
Ciao, capisco che la situazione con il tuo compagno e i suoi figli può essere complessa. È importante che tu e il tuo compagno abbiate una comunicazione aperta e onesta riguardo ai vostri piani futuri e alle preoccupazioni che entrambi avete. Tuttavia, è fondamentale che i figli di entrambi siano inclusi nella discussione in modo appropriato e sensibile. È normale che tu ti senta un'estranea, considerando che i figli del tuo compagno non sono a conoscenza della tua esistenza. È consigliabile cercare una consulenza familiare o un supporto professionale per affrontare meglio queste dinamiche complesse e trovare un modo appropriato per coinvolgere tutti i membri della famiglia nel processo decisionale.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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