Buongiorno, ho 37 e ho appena scoperto di avere il Diabete di tipo 1, faccio fatica ad accettarlo e

21 risposte
Buongiorno, ho 37 e ho appena scoperto di avere il Diabete di tipo 1, faccio fatica ad accettarlo e mi sento come se la mia vita fosse destinata a non avere un futuro sereno, una macchina rotta che non potrà fare tanti km se non con il supporto di qualcuno. Secondo voi un supporto psicologico potrebbe servire a qualcosa? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere difficile per lei accettare una diagnosi di questo tipo. Immagino che le passino in mente pensieri negativi in merito al come cambierà la Sua vita d'ora in avanti. Ritengo che sia fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare pensieri e vissuti emotivi connessi alla diagnosi e trovare strategie utili per fronteggiare tale situazione.
Cordialmente, Dott FDL

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Buongiorno! Immagino come questa notizia possa aver scombussolato la sua vita così come ogni cambiamento porta con sé modifiche e aggiustamenti dei precedenti equilibri. In questo contesto di incertezza sicuramente un supporto psicologico potrebbe aiutarla a chiarire e comprendere la situazione che sta vivendo e soprattutto ad acquisire delle strategie per gestire al meglio la situazione stessa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Paola Maneri
Buongiorno, sembra che la notizia che ha ricevuto la abbia molto toccata. Per cui penso che un confronto con uno psicologo potrebbe esserle di aiuto in questo momento. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Assolutamente è importante avere un supporto per accettazione e metabolizzazione della malattia, la aiuterà a sentirsi meglio psicologicamente e a gestire anche le eventuali indicazioni/terapie mediche.
Buongiorno, comprendo perfettamente il malessere conseguente alla notizia appresa. Ritengo che in questa delicata fase di accettazione, senz'altro un supporto psicologico potrebbe essere utile e prezioso nell'esplorare il proprio vissuto in merito. Un saluto
Buongiorno, la comunicazione di una diagnosi non è mai un momento facile, ancor più se la diagnosi è relativa ad una condizione cronica. Un supporto psicologico potrà sicuramente aiutarla ad accettare questa nuova condizione, esplorando l'insieme di emozioni e pensieri che ne sono scaturiti.
dott. De Rosa Saccone
Salve..penso che la sua intuizione su un sostegno psicologico sia molto buona.
Saluti
Massimiliano
Immagino il disagio e, forse, lo spaesamento che prova per questa notizia, sicuramente un percorso psicologico la aiuterebbe a sopportarne la pesantezza.
La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare.
Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online di questo portale) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla.
Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto.
Un gentile saluto.
Salve.
Non è semplice accettare una diagnosi di questo tipo. Si definisce una macchina rotta che non potrà fare tanti km se non con il supporto di qualcuno. La vita può cambiare ma la cosa importante è trovare un equilibrio funzionale in ogni cambiamento che la vita ci costringe ad accettare per forza.
Si, un aiuto psicoterapeutico può aiutarla a trovare un nuovo equilibrio che possa farla sentire una macchina che può funzionare ancora bene con tante piccole attenzioni che lei imparerà a concedersi.
Distinti saluti
Gentile Signore, nella sua situazione un supporto psicologico le può essere utile per ritrovare un equilibrio interno che si è modificato anche sulla base di un evento reale. Le sottolineo che ho usato il termine anche in quanto a volte un evento esterno riattiva dei nostri processi che fino a quel momento erano meno visibili o invasivi che possono portarci a vivere una situazione di disagio psicologico. Per cui un consulto con un esperto che in questo case è uno psicoterapeuta, può essere utile. Un cordiale saluto
Salve, scoprire di avere una malattia come il diabete di tipo I può far temere di non avere prospettive rosee per il futuro e di poter perdere la propria autonomia.
Probabilmente anche il medico che La ha in cura le avrà dato delle indicazioni e certamente può prendersi uno spazio con uno psicologo per parlare di quello che sta vivendo e per capire se la macchina che le sembra rotta può percorrere ancora dignitosamente i suoi kilometri.
Salve, mi dispiace per la diagnosi che ha ricevuto. Comunque si, credo che un percorso psicologico possa aiutarla ad affrontare il diabete.
Buon serata.
Dott. Fiori
Certo, assolutamente.
Ogni cambiamento porta con sé una miriade di significati personali e di fantasmi, di possibilità e di elaborazioni.
Senza contare che la gestione di questo stato metabolico prevede anche un orientamento psicologico importante.
In bocca al lupo per tutto!
Carissima utente, le sue parole sono importanti e riflettono la sensazione di impotenza nella quale, dopo aver preso atto del diabete, si è trovata catapultata. Ha 37 anni, è una giovane donna ma, nonostante ciò, si definisce una macchina rotta. Sicuramente in questo momento il suo motore ha un guasto, un guasto che, sebbene possa trasformarsi in cronicità, ritengo sia troppo severo definisi rotti. Il mio consiglio è sicuramente quello di farsi accompagnare in questo percorso da un esperto che possa sostenerla e farle comprendere, a partire dai vari guasti, le sue potenzialità e la sua forza. Non si arrenda! Resto a disposizione per approfondimenti in merito.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Valentina Maggiore
Buongiorno, mi dispiace per il difficile momento che sta vivendo.
E' assolutamente normale sentirsi scoraggiati, arrabbiati, spaventati e avere difficoltà all'inizio ad accettare una diagnosi. Quindi tutti i suoi pensieri e dubbi sono umani e legittimi: credo abbia fatto bene a cercare un confronto e penso che un sostegno psicologico, soprattutto in questa fase così delicata, potrebbe esserle di grande aiuto.
Avere una persona e uno spazio in cui essere accolta, ascoltata, senza alcun giudizio e senza alcun timore, penso possa essere davvero importante per accettare il momento che sta vivendo e lavorare sui suoi pensieri e preoccupazione. Vedrà che, con il giusto percorso, riuscirà a ritrovare un poco di serenità!
Se vuole, sono disponibile.
Intanto, un caro saluto.
Dott.ssa Alice Carbone
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno gentile utente, quando una macchina si rompe si porta ad aggiustare, giusto? E per aggiustarla si guarda dov'è il guasto e si cerca che cosa lo ha provocato. Individuare la causa del guasto è molto importante, perché altrimenti si rischia che prima o poi il guasto si ripete e bisogna riportarla ad aggiustare.
Il “guasto” è il diabete, ma la causa del “guasto” qual'è?
Evidentemente qualcosa che è accaduto prima della scoperta del guasto, non dopo.
Ci sono sempre più studi e ricerche che affermano che le situazioni di stress contribuiscono allo sviluppo delle malattie, che i nostri pensieri hanno un effetto sul nostro stato di salute generale e che il corpo e la mente sono un'unità.
Se guardiamo la questione da questo punto di vista il motivo per cui intraprendere un percorso personale non è “dato che ho il diabete non avrò più un futuro sereno” ma “cosa è accaduto nella mia vita che il mio organismo (la mia macchina) ha sviluppato il diabete (il guasto)?”.
La mia opinione è che, fatto da questa prospettiva, alla sua vita potrebbe essere molto utile!
Salve, mi dispiace per questo suo disagio. Credo che un supporto possa aiutarla, prima di tutto, ad elaborare questa sua nuova condizione, soprattutto il vissuto legato a ciò. Una macchina rotta in genere viene portata a riparare. Dopo un periodo dal meccanico, se il lavoro è ben fatto, riparte da sola. Così può succedere che una persona abbia bisogno di un supporto per un periodo di tempo, quello necessario a ripartire con le proprie gambe e con una nuova consapevolezza.
Buona fortuna,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio Dottore,
una diagnosi di questo tipo può creare una situazione di smarrimento e incertezza. È assolutamente comprensibile.
Al momento questo richiede un lavoro di riflessione ed elaborazione sui vissuti che inevitabilmente accompagnano ora la sua condizione; una condizione che richiede il supporto necessario al fine di trovare nuove e più adattive strategie per far fronte al cambiamento.
Questo percorso e processo possono essere sostenuti e accompagnati dalla figura di un Terapeuta, anche online.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Gentile Utente, mi dispiace molto per la difficoltà con cui sta facendo i conti. Dalle poche righe che ha trascritto, intuisco il disagio che vive e apprezzo la possibilità che Lei stess*, a proposito di intuizione, ha pensato di darsi. Il supporto di un* psicolog* (piuttosto che di un meccanico) sarebbe certamente utile e resto pertanto a sua disposizione. Dott.ssa Valentina Cecchi
Salve, quanto ha scritto è comprensibile alla luce di una diagnosi appena ricevuta, proprio per questo ritengo importante, in questa fase, un sostegno psicologico che la aiuti nell'accettazione della malattia. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola

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