Buongiorno. Ho 37 anni, sposato da 6 con la mia unica compagna di vita da quando abbiamo 17 anni. 5

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Buongiorno. Ho 37 anni, sposato da 6 con la mia unica compagna di vita da quando abbiamo 17 anni. 5 anni fa abbiamo avuto un bambino. Cercato. io forse non ero pronto o abbastanza maturo per quello che comportava il diventare genitori. Ho faticato abbastanza anche a causa di un lavoro che mi assorbiva anche a casa. Abbiamo iniziato ad allontanarci e a non riuscire più a confrontarci. Lei mi ha chiesto di farci aiutare da qualcuno ma io ho preferito intraprendere un percorso da solo pensando che ci fosse qualcosa che non andava in me. purtroppo non mi è stato utile, forse non ho trovato una persona adatta a me o che mi desse degli spunti. La situazione è rimasta invariata, con lei che mi diceva che il rapporto era diventato pesante e io che rimandavo i problemi pensando di riuscire a sistemare le cose con il tempo. Quando alla fine le ho detto di si alla terapia di coppia lei mi ha chiuso la porta in quanto aveva iniziato un suo percorso personale che l'ha portata a capire che non mi ama più e che non stava più bene con me. Ora sono logorato dal senso di colpa e dal rimorso di aver sottovalutato la situazione, mettendomi sulla difensiva invece che essere comprensivo. Sento di aver fallito e di aver perso la mia famiglia. Non riesco ad elaborare dentro di me i motivi che mi hanno portato a comportarmi così. Egoismo, presunzione che il rapporto sarebbe andato avanti comunque o presenza anche in me di un senso di distacco dopo tanti anni insieme. Sento un vuoto enorme ma non so se dovuto ai miei sentimenti verso di lei o alla sua assenza. Al non saper stare da solo. E alla relativa paura di non riuscire a stare da solo. So di avere bisogno di aiuto, ma ho anche paura di rimanere bloccato in questa situazione di colpevolezza per aver dato le cose per scontate. Aggiungo che siamo stati separati in casa per tre mesi e io sono ufficialmente da solo da questo lunedì. Continuo a rimuginare, a pensarci e a guardare video che mi aiutino a capire perché sono arrivato a questo punto senza riuscire a invertire la rotta. Cosa consigliate?
Buongiorno,

Grazie per aver condiviso la sua esperienza in un momento così delicato. Comprendo quanto sia difficile affrontare la fine di una relazione così lunga e significativa. La sua storia è particolarmente toccante, e desidero offrirle alcuni consigli che potrebbero aiutarla a navigare attraverso questa fase difficile della sua vita.

In primo luogo, è fondamentale accettare le emozioni che sta provando. È naturale sentirsi sopraffatti da un mix di sentimenti, come senso di colpa, rimorso, tristezza e paura. Non giudichi queste emozioni; sono parte del processo di guarigione. Riconoscerle e accettarle è il primo passo per cominciare a stare meglio.

Il senso di colpa, in particolare, può essere molto pesante. È importante capire che la responsabilità di ciò che è accaduto non ricade esclusivamente su di lei. In ogni relazione, entrambi i partner contribuiscono alle dinamiche e agli esiti. Provi a distinguere tra responsabilità e colpa: la responsabilità implica riconoscere il proprio ruolo e imparare dagli errori, mentre la colpa può diventare paralizzante se non viene affrontata in modo costruttivo.

Consideri l'idea di iniziare un percorso di terapia individuale con un professionista che possa fornirle gli strumenti necessari per affrontare i suoi sentimenti e pensieri. Un terapeuta esperto può aiutarla a esplorare le radici del suo comportamento, comprendere le sue reazioni e sviluppare strategie per il futuro. Avere qualcuno che la guida in questo percorso può fare una grande differenza.

La paura della solitudine è una reazione comune dopo una lunga relazione. È un'opportunità per imparare a stare bene con sé stessi. Cerchi di dedicare del tempo a scoprire nuovi hobby o attività che le piacciono, coltivi relazioni sociali positive e si dia il permesso di esplorare nuovi interessi. Imparare a godere della propria compagnia può rafforzare la sua autostima e aiutarla a sentirsi meno dipendente dagli altri per il suo benessere emotivo.

Se possibile, mantenere una comunicazione aperta e rispettosa con la sua ex-partner può aiutare entrambi a elaborare meglio la separazione. Questo non significa necessariamente cercare di ricostruire il rapporto, ma piuttosto trovare un modo di chiudere in modo sano e rispettoso per entrambi.

Infine, in periodi di stress emotivo, è essenziale prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale. Assicurarsi di dormire a sufficienza, mangiare bene e fare esercizio fisico può migliorare notevolmente il suo stato d'animo. Piccoli gesti di cura verso sé stesso possono avere un grande impatto sul suo benessere complessivo.

Se sente di aver bisogno di ulteriore supporto, sono disponibile per offrirle assistenza psicologica. Possiamo programmare incontri in base alle sue esigenze, anche attraverso sessioni online per garantirle la massima flessibilità. Non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni o per fissare un appuntamento. È importante che non affronti queste difficoltà da solo e che possa ricevere il supporto adeguato per ritrovare la serenità e la forza necessarie per andare avanti.

Cordiali saluti

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Buongiorno, grazie infinite per il suo contributo e per la condivisione della sua esperienza.
Le sue parole sono cariche dello stato d'animo che sta vivendo e evidenziano un malessere prorompente.
Il suo è un momento di transizione in cui dovrebbe dedicarsi il più possibile a trovare un suo nuovo equilibrio, potrebbe valutare l'aiuto di uno specialista che saprebbe inoltre guidarla nell'elaborazione del recente vissuto, nella comprensione delle motivazioni profonde da cui ha generato decisioni e aspettative.
Le deduzioni che fa, in merito al suo percorso di cura ed ad una sua presunta colpevolezza nella fine del rapporto andrebbero esaminate con un taglio più impersonale ed uno sguardo più ampio, prendendo il considerazione anche il rapporto di coppia e la posizione della sua partner.
Se volesse sono a disposizione per affrontare in modo più approfondito queste tematiche e per un supporto psicologico anche via Web.
Saluti

Buongiorno,
il senso di vuoto di cui lei parla ad oggi, è normale, purtroppo.
Il motivo non è "solamente" la perdita fisica della vicinanza e quotidianità con l'altro, ma ha un senso affettivo e profondo.
Sicuramente se ne può parlare, mi dispiace che la precedente collega non le abbia dato "risposte" adeguate, ma non siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda.
Un caro saluto
Lavinia
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, comprendo il momento doloroso e la sua sfiducia verso la psicoterapia, non avendoci trovato giovamento. Mi sentirei di dirle di non scoraggiarsi e riprovare, facendo una scelta più accurata. Questa fase che sta attraversando è estremamente destabilizzante e un luogo dove pensare a se stesso, che non sia l'attuale solitudine, ci vuole. La relazione è stata lunghissima, siete praticamente cresciuti insieme. é molto comune che arrivino le crisi, la nascita di un figlio peraltro può mettere più distacco e freddezza tra i coniugi- Anzichè arrovellarsi su presunti errori (chi le dice che la terapia di coppia non avrebbe portato alla stessa conclusione?)si scrolli dagli inutili sensi di colpa e si dedichi un po' a sè stesso. Questa è anche un'opportunità per imparare ad essere autunomo. Ha un bambino di 5 anni, trovi la giusta modalità per fare il padre. Suo figlio ha bisogno di lei. La coppia genitoriale continua anche dopo la separazione e va costruita anche quella. Tutto con calma, accettando i suoi stati d'animo ma prendendosene cura per trasformarli. Spero di esserle stata utile. Se volesse approfondire sono a sua disposizione. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, non ho dubbi nel suggerirle di intraprendere un percorso che la aiuti a ripercorrere quanto accaduto per trovare pace. Che cosa la induce a trovare in sè la colpa? Perchè parla di colpa? Colpa si ha quando c'è l'intenzione. Non mi pare il suo caso. Del resto nessuna certezza può avere che un percorso di coppia fatto a quel tempo avrebbe posto rimedio ai vostri problemi, anzi. Non è sempre possibile superare crisi di coppia forti. Accade che le coppie si rompano. Ora credo sia davvero importante per lei fare un percorso che la aiuti a costruire un buon rapporto con la sua ex per poter continuare a collaborare come genitori. Resterete genitori sempre e sarebbe utile poterlo essere insieme. Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno.
Il suo percorso psicologico personale è terminato? può essere ripreso? Al momento forse resta una buona risorsa dove portare i rimuginii, i sensi di colpa, il senso di solitudine e fallimento. E per tentare di rielaborare tutto quanto accaduto.
Salve, È importante riconoscere i sentimenti di colpa e rimorso che stai provando in questo momento. È normale sentirsi confusi e disorientati di fronte a una situazione così complessa come quella che stai vivendo. È positivo che tu abbia preso coscienza della necessità di aiuto e di supporto per affrontare questa fase delicata.
Ti consiglio di rivolgerti a uno psicologo o a uno psicoterapeuta in modo da poter esplorare insieme a un professionista le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale e lavorare su te stesso per comprendere meglio i tuoi sentimenti e le tue azioni.
Inoltre, potresti considerare di partecipare a un gruppo di sostegno o di ascolto che possa offrirti un ambiente sicuro dove poter esprimere le tue emozioni e confrontarti con altre persone che stanno attraversando situazioni simili.
Ricorda che è importante prenderti cura di te stesso, sia a livello emotivo che fisico, durante questo processo di auto-riflessione e crescita personale. Cerca di essere gentile con te stesso e di non giudicarti troppo duramente per gli errori commessi. Con il tempo e con l'aiuto adeguato, potrai superare questa fase difficile e lavorare verso il tuo benessere emotivo e personale.
Cordialmente Dott.ssa Klarida Rrapaj
Buonasera,
Il momento della separazione è un passaggio delicato, sicuramente rimuginare in solitudine o peggio con l'ausilio di video esplicativi non può che peggiorare l'angoscia.
Anche le terapie mal gestite, o condotte da psicologi non competenti, sono inutili se non addirittura nocive, ma le auguro di trovare una persona che possa davvero aiutarla, perché mi sembra di capire che ha bisogno di un supporto.
Non se lo neghi.
Un caro saluto
Buonasera, probabilmente quando la sua compagna le ha chiesto di fare una terapia di coppia lei ha preferito quella personale. Non si è sottratto dal fare qualcosa, anche se credo che ci possano essere state resistenze al trattamento, cosa che può succedere. Ora ne avrebbe ancora più necessità sia per elaborare quanto è accaduto che per sgravarsi da una responsabilità che sente forte. Non si può controllare tutto, si può fare del proprio meglio secondo le risorse del momento. Ora però curare questo senso di solitudine é necessario per sé, per il rapporto con suo figlio e per il futuro. Le auguro di sentire il bisogno di riprendere un percorso di
psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, è importante considerare il sistema familiare nel suo insieme e non solo il singolo individuo. Nel tuo caso, sembra che sia stata una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di comunicazione, la mancanza di supporto reciproco e il tuo assorbimento nel lavoro, che hanno contribuito al deterioramento della relazione con tua moglie.
È positivo che tu abbia riconosciuto la necessità di cercare aiuto e che tu sia disposto a lavorare su te stesso per capire i motivi del tuo comportamento e migliorare la tua situazione. Il senso di colpa e il rimorso che stai provando sono sentimenti comuni in situazioni di questo tipo, ma è importante non rimanere bloccati in essi e cercare di imparare dagli errori del passato per poter andare avanti.
Ti consiglierei di cercare un terapeuta che abbia esperienza nel lavoro con coppie e famiglie, in modo da poter esplorare insieme a tua moglie le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale e lavorare per migliorare la comunicazione e la relazione.
Sarebbe utile anche per te lavorare individualmente sulla tua autostima, sulle tue paure e sulle tue emozioni, in modo da poter affrontare il futuro in modo più consapevole e sicuro di te stesso. Ricordati che è normale sentirsi vulnerabili e incerti in momenti come questo, l'importante è non rimanere fermi ma cercare attivamente di migliorare la situazione.
Infine, prova a focalizzarti sul presente e sulle azioni concrete che puoi intraprendere per migliorare la tua situazione. Non cercare di capire tutto subito, ma accetta che questo è un processo che richiederà tempo e impegno da parte tua. Sii gentile con te stesso e cerca di imparare dagli errori del passato per costruire un futuro migliore per te stesso e per la tua famiglia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Buongiorno, credo che un nuovo percorso di terapia possa aiutarla in modo significativo ad elaborare questo lutto, ad accettare la situazione sicuramente molto dolorosa, e a realizzare cognizioni più utili rispetto a sé sesso a alla fine di questa relazione. Le consiglio un percorso con approccio EMDR. Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Giolitto
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. Piena di complessità e sfumature. Se non stai bene cerca aiuto. Non entrare nel circolo vizioso di video che in pochi minuti cercano di darti la carta vincente per comprendere come salvare una relazione o andare avanti. Cerca il supporto di un professionista che ti ascolti veramente e che non venda un brand, ma sopratutto non ti isolare. Crea rete... gli amici di una volta, i nuovi, la famiglia, uno sport... agisci e non lasciarti sopraffare dalla tristezza. Accoglila per il tempo che serve ma poi lasciala partire. Se hai bisogno, mi trovi certamente disponibile. Coraggio
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Buongiorno, condividere quello che sta vivendo non è affatto facile, quindi già è un grande passo. Una rottura sentimentale è paragonabile a un lutto, perchè si è persa una persona cara e il proprio mondo è messo "sotto sopra". Quindi fa parte del percorso luttuoso provare sensi di colpa, negazione, rabbia, incredulità. Se questa situazione diventasse insostenibile per Lei, consiglio vivamente di intraprendere un percorso con un professionista. Anche se già l'aveva intrapreso, è sempre utile riprenderlo e lavorare su di sè, a maggior ragione in presenza di una situazione luttuosa. Cordialmente, dott.ssa Francesca Macchi
Carissimo, credo proprio sarebbe molto utile riprendere il percorso di psicoterapia (con lo stesso collega o, se lei preferisce, con un collega differente) per comprendere cosa è avvenuto e cosa sta avvenendo, per sostenerla in questo momento di grande crisi che tuttavia potrebbe paradossalmente funzionare da alleato (il dolore spinge alla risoluzione della crisi) e aiutarla a sanare le ferite e ripartire. Resto a sua disposizione, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Salve, È importante riconoscere i sentimenti di colpa e rimorso che stai provando in questo momento. È normale sentirsi confusi e disorientati di fronte a una situazione così complessa come quella che stai vivendo. È positivo che tu abbia preso coscienza della necessità di aiuto e di supporto per affrontare questa fase delicata. Ti consiglio di rivolgerti a uno psicologo o a uno psicoterapeuta in modo da poter esplorare insieme a un professionista le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale e lavorare su te stesso per comprendere meglio i tuoi sentimenti e le tue azioni. Inoltre, potresti considerare di partecipare a un gruppo di sostegno o di ascolto che possa offrirti un ambiente sicuro dove poter esprimere le tue emozioni e confrontarti con altre persone che stanno attraversando situazioni simili. Sarebbe utile anche per te lavorare individualmente sulla tua autostima, sulle tue paure e sulle tue emozioni, in modo da poter affrontare il futuro in modo più consapevole e sicuro di te stesso. Ricordati che è normale sentirsi vulnerabili e incerti in momenti come questo, l'importante è non rimanere fermi ma cercare attivamente di migliorare la situazione. Infine, prova a focalizzarti sul presente e sulle azioni concrete che puoi intraprendere per migliorare la tua situazione.
Buongiorno,

appare evidente quanto sta male per la fine della relazione più importante della sua vita. Oltre che dal dolore è accompagnato dal senso di colpa che in questo momento è come se la stesse divorando.
Qualora sentisse il bisogno di un supporto psicologico, sarei disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
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Gentile utente, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come la situazione che stai vivendo sia per te motivo di grande sofferenza. Le relazione intime possono essere molto complesse e cangianti e nessuno di noi è attrezzato per poter risolvere e prevenire ogni possibile conflitto e difficoltà che possono emergere all'interno di esse. In ogni istante, ognuno di noi fa il meglio che può con le risorse e le consapevolezze di cui dispone, e sono sicuro che, anche se a posteriori tu possa sentirti come se avessi fallito, hai sempre agito in buona fede. Non posso darti garanzie rispetto allo sviluppo che avrà la relazione con la tua compagna. Le relazioni possono finire, e questo è un fatto di cui bisogna tener conto. Quel che posso dirti invece è che rimuginare sul passato non è né benefico né utile. Per quanto difficile, è importante imparare ad accettare la situazione presente per quello che è ed operare a partire da essa, perché non è possibile cambiare il passato ma è possibile scegliere come agire qui ed ora. Naturalmente il supporto di un professionista empatico può esserti di aiuto in questo momento difficile per offrirti uno spazio di condivisione ed aiutarti a sviluppare risorse per fronteggiare la situazione che stai vivendo. Spero di averti offerto una risposta utile e, augurandoti il meglio, rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
È normale sentirsi confusi e colpevoli in situazioni di crisi relazionale. È importante accettare le emozioni e cercare supporto professionale per elaborare il senso di perdita e colpa. Lavorare su sé stessi, comprendere i propri bisogni e limiti, può facilitare il percorso di guarigione e crescita personale. Aprirsi a un supporto terapeutico può essere un passo significativo verso il recupero emotivo.

Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Grazie di esserti condiviso così su una situazione per te dolorosa. Il vostro è stato un rapporto davvero molto lungo, iniziato in un periodo di vita che di solito contempla più l’esplorazione delle relazioni. E’ normale che dopo tanti anni ci possano essere delle difficoltà. E su questo non hai da sentirti in colpa. L’arrivo di un bambino è qualcosa di meraviglioso da una parte, e dall’altra mette molto in discussione. Sia come neo genitori, che come individui che come coppia. Sebbene ora ti sembra di aver perso la tua famiglia, ciò che hai perso è la forma a cui eri abituato di quella famiglia. Tu sei e rimarrai sempre il padre di tuo figlio, così come il cogenitore della donna con cui ti eri sposato. A volte occorre passare da un cambiamento di forma per ritrovare quell’essenza che univa e che permetteva scorresse l’armonia e la fiducia. Il tuo è stato un rapporto davvero molto lungo, prenditi il tempo di elaborare ciò che sta succedendo. Hai agito come meglio pensavi con la consapevolezza che avevi in quel momento. È inutile condannarti. Piuttosto, dedica ora le energie a te stesso per trovare un nuovo modo di stare dentro ciò che stai vivendo. Un modo che sia gentile e rispettoso di ciò che è stato, del bambino e dell’uomo che oggi sei. Ne hai tutto il diritto. Se desideri approfondire puoi contattarmi. Intanto, ti auguro il meglio. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti

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