Buongiorno, ho 36 anni e sto con un uomo di 50 da 19 anni. Non siamo sposati, non abbiamo figli, io

17 risposte
Buongiorno, ho 36 anni e sto con un uomo di 50 da 19 anni. Non siamo sposati, non abbiamo figli, io non ho un lavoro fisso. Io dopo un anno di conoscenza mi sono trasferita a 200km da casa per stare con lui.
In questo momento sto vivendo una forte crisi, che mi sta portando a lasciarlo. Ci sono dei lati negativi del suo carattere che ultimamente stanno peggiorando sempre più. Ha continuato per anni a chiedermi aiuto per gestire ogni sua situazione, e ad attaccarmi nel caso di errori. Io ho fatto di tutto, ho scelto un lavoro più adatto alle esigenze famigliari, ho sacrificato vacanze con amiche ed uscite perché se no lui si sentiva abbandonato, niente sport che piaceva a me perché lui non era interessato a venire e quindi io non potevo fare se non con sensi di colpa. Avevamo interessi comuni che adesso non lo riguardano più perché ha trovato altre passioni che lo occupano tutto il giorno. Io per lui non esisto più se non quando ha bisogno di aiuto per risolvere qualche cosa che lui non ha voglia di affrontare. Nel frattempo lui è diventato sempre più aggressivo e con pretese sempre più alte. A gennaio allora ho deciso di dare dei limiti, non l'ho più aiutato come prima, mi sono iscritta ad un corso di yoga ed ho iniziato ad uscire con le amiche, ovviamente è stata una lotta quotidiana e a volte ho dovuto dire bugie pur di poter fare per me. La sua aggressività però non è cambiata, soprattutto quando beve un po' di alcol, mi umilia, mi dice che sono una persona immatura, non sono in grado di fare nulla ecc ecc. L'aggressività penso derivi anche dal fatto che sua madre è malata e forse lui non accetta la cosa. Niente manifestazioni di affetto nei miei confronti, quando siamo insieme dobbiamo sempre fare quello che vuole lui. Io ora vorrei lasciarlo ma non so se sia la scelta migliore, lui non è interessato a fare un percorso se non di coppia. Potrebbe servire un percorso di coppia? O è meglio valutare un allontanamento e un percorso personale? Grazie
Buonasera,
grazie della condivisione della sua storia.
Sto seguendo diversi pazienti che purtroppo come lei sono intrappolati in RELAZIONI TOSSICHE e non riescono a liberarsi dalla ragnatela.
Il primo passo è chiedere aiuto ad un professionista e riacquisire i propri spazi e la propria autostima (cosa che purtroppo il partner ci fa vacillare).
Il mio approccio è SISTEMICO RELAZIONALE e lavoro con strumenti quali il GENOGRAMMA e il CICLO DI VITA (si lavora a livello trigenerazionale).
Mi rendo a disposizioni per qualsiasi domanda anche in privato.
Intanto forza, che la vita merita di essere vissuta a pieno, ed ognuno merita e deve vivere la propria vita!
Un abbraccio!

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Sarebbe da comprendere come sia nata questa relazione? Quali fossero le aspettative riposte in essa? Che periodo si stava vivendo e tanto altro...
Non si può sicuramente fare una "diagnosi" ma cercare di comprendere i vissuti, che in ogni relazione sono particolari e unici, dato che gli individui stessi che la costituiscono lo sono. Un setting assente di giudizio e propositivo a relazionarsi con se stessi, in un percorso che inviti alla consapevolezza delle proprie qualità e risorse, potrebbe esser un buon spiraglio di ossigeno. Un caro saluto Dott'ssa Federica Rododendro
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Amica,

Sta attraversando un momento difficilissimo: così tante cose in gioco, la sua libertà, i suoi progetti, la sua vita. Ora sta combattendo per ritrovare la sua autonomia: è molto coraggiosa!
Le do, allora, una risposta diretta: lei ha sempre "inseguito" i bisogno di suo marito; ora è disposta ancora a farlo e intraprendere con lui un percorso di coppia? Se la sua risposta è sì, allora può avere un senso.
Altrimenti, la cosa migliore che può fare e valutare un suo percorso personale, che la porti ad essere sempre più forte, anche se questo significasse lasciare suo marito.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentilissima,
In maniera molto chiara mi sento di dirle che se vuole trovare un modo per comunicare con lui e per vedere a livello relazionale cosa si può fare può provare a seguire un percorso di coppia (i percorsi di coppia prevedono spesso convocazioni anche singole) in modo da guardare sotto diverse angolazioni il tutto.
Prima di prendere in carico una coppia un terapeuta guarda agli obiettivi che la stessa ha e se questi sono comuni.
Lei, dal suo canto, può guardare ai suoi obiettivi in questo momento, a cosa prova, cosa vorrebbe e valutare se quello che sente è compatibile con gli obiettivi della sua coppia.
Nell’augurarle tante cose belle, resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Gentilissima, come già suggerito dal collega, la sensazione è che lei voglia accontentare, ancora, una volta il suo compagno, ma qual è il suo bisogno ?
Se anche lei desidera fare un percorso di coppia potete provarci. Altrimenti può pensare ad un percorso individuale che l'aiuti a conoscersi e a riconoscere desideri, bisogni e risorse.
Un abbraccio
Ciao
Grazie per aver condiviso la tua situazione. Sembra che tu stia attraversando un momento molto difficile nella tua relazione, pieno di sfide e conflitti emotivi.
È comprensibile che tu sia confusa riguardo al futuro della tua relazione e su quale sia la scelta migliore per te. Come psicoterapeuta di coppia sistemico-relazionale, posso dirti con certezza che un percorso di coppia potrebbe essere utile per esplorare e affrontare i problemi nella tua relazione in un ambiente sicuro e supportivo. Tuttavia, è importante notare che entrambi i partner devono essere disposti a impegnarsi sinceramente in questo percorso per ottenere risultati positivi.
Se il tuo compagno non è interessato a fare un percorso di coppia o non è disposto a riconoscere e affrontare i suoi comportamenti negativi, potrebbe essere difficile ottenere dei miglioramenti significativi nella relazione. In tal caso, potresti voler valutare un allontanamento e concentrarti su un percorso personale per il tuo benessere emotivo e psicologico.
Ti incoraggio a riflettere sulle tue esigenze, sui tuoi obiettivi e su ciò che è davvero importante per te nella tua vita. Parla con persone di fiducia, come amici o familiari, e considera di cercare il supporto di uno psicoterapeuta individuale per esplorare le tue opzioni e prendere decisioni che siano in linea con il tuo benessere e la tua felicità.
Se hai altre domande o desideri ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Sono disponibile anche online
Ti auguro il meglio nel tuo percorso.
Cordiali saluti
Dott. Tiziana Vecchiarini
Buongiorno le consiglio intanto di intraprendere un percorso personale e poi eventualmente dovesse avere ancora dubbi in merito alla coppia intraprendere un percorso di coppia se da parte di entrambi c'è la motivazione.un caro saluto Rossella Chiusolo
Cara utente,
sicuramente sta vivendo un periodo molto complesso e che le richiede di mettere in gioco tutte le sue risorse; ritengo quantomai opportuno che possa prendersi uno spazio personale per comprendere meglio quali sono oggi le sue reali necessità all'interno di una relazione di coppia (che nel corso degli anni possono essere cambiate) e anzitutto definire le sue priorità; il resto sarà una conseguenza. Un caro saluto, Dott.ssa Silvia Lazzarini
Gentilissima Utente,
la storia che ha dondiviso appare molto complessa ed intricata, quindi, non è pensabile dare un’opinione completa ed accurata, tuttavia vorrei condivedere qualche riflessione. A mio modo di vedere prima di mettersi alla ricerca di una possibile soluzione è opportuno fermarsi un attimo e ragionare su quali siano stati i suoi bisogni, le sue aspettative, le sue emozioni e le sue fantasie nellˈiniziare questa relazione 19 anni fa. Un percorso di terapia individuale potrebbe fornirle quegli strumenti per comprendere sé stessa e ciò che la ha portata poi nel corso degli anni a proseguire questa relazione. La consapevolezza è il primo passo fondamentale per poter eventualmente cambiare un qualcosa.
Le faccio i miei migliori auguri
Un caro saluto
Mauro Fadda
Buongiorno. Il suo racconto è chiaro ed è evidente la frustrazione che deriva dalla sua condizione; da quanto scrive, inoltre, sembra che lei sia consapevole di ciò che prova, delle emozioni e dei pensieri in cui è assorbita, ed è meritevole che abbia preso la decisione di iscriversi ad un corso di yoga. Ciò vuol dire che dentro di lei risiede il desiderio di stare meglio. Tutti noi nasciamo con dei bisogni da soddisfare: il bisogno di essere amati, di dare amore, di esplorare il mondo in autonomia, di essere liberi, di avere relazioni sociali e molti altri. All'interno di una relazione equilibrata è bene che i desideri e i bisogni di entrambi non vengano soffocati, come invece accade nella sua situazione. Ad esempio, il bisogno di ricevere amore dovrebbe essere soddisfatto non solo da parte sua, ma anche da parte del suo compagno, così come il bisogno di autonomia e di libertà di fare ciò che a lei piace e fa star bene (come il corso di yoga o le uscite con le amiche). A parer mio, sarebbe più utile una terapia separata, in quanto si nota un elemento di controllo da parte del suo compagno (da analizzare ovviamente) che potrebbe essersi manifestato nel preferire una terapia di coppia, in maniera tale da monitorare ciò che pensa davanti al terapeuta di coppia. Non si privi della sua libertà!
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Chiara Lo Re
Psicologa Psioterapeuta
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Gentilissima, il suo racconto appare a tratti estremamente delicato ed è opportuno circoscrivere alcuni elementi che risultano degni di una puntuale riflessione e, mi consenta, di altrettanta cautela. Ha fatto, infatti, riferimento a comportamenti umilianti, aggressivi e controllanti, aspetti questi che devono confrontarla a dei vissuti emotivi davvero complessi e faticosi, che forse sente di non riuscire più a gestire da sola, comprensibilmente. Questi comportamenti non possono essere sottovalutati o banalizzati, poiché rappresentano dei fattori di rischio. Quando si sente di aver investito 100 all’interno di una relazione e di aver ricevuto molto meno dall’altra parte, qualcosa smette di funzionare e, ragionevolmente, ci sentiamo portati a “chiedere il conto” anche se sentiamo che questo atteggiamento è poco aderente a una relazione funzionale. Sta gestendo una situazione davvero difficile e deve sentirsi davvero sola. Le suggerirei, al momento, di effettuare una consulenza psicologica individuale così da meglio inquadrare la situazione e riflettere su come orientarsi nelle scelte future. Un caro saluto
percorso personale per lasciarsi dietro una persona dannosa per lei, questo è il mio parere e spero con il cuore che lo segua, in bocca al lupo.
Buongiorno, la tua situazione sembra molto complessa e difficile. In una relazione, è fondamentale sentirsi valorizzati e rispettati. Se le dinamiche attuali sono fonte di disagio e non vi è reciprocità nel supporto e nel rispetto, potrebbe essere utile considerare un percorso personale per riflettere sulle proprie esigenze e sul futuro che desideri. Un percorso di coppia può essere utile se entrambi i partner sono impegnati a lavorare sui problemi insieme, ma se questa volontà non è condivisa, un percorso individuale potrebbe essere più appropriato per te in questo momento.
Dr. Di Campli
Buongiorno, sì può essere utile nella sua situazione un percorso di coppia, posto che vi sia l'interesse di entrambi nel volerlo sperimentare. Aggiungo che questa relazione e il modo in cui è vissuta, possano trovare origine dalle vostre radici familiari ed essere fortemente determinate da esse. Poiché se da un lato vi è un uomo non ancora slegato da figure femminili di accudimento, dall'altro vi è una donna (lei) che ha vissuto una maturità precoce, separandosi da tutto il resto, al punto che vivere questa relazione per tutti questi anni, a prescindere dal modo, è anche per lei una necessità. Consiglierei dunque anche un percorso familiare integrato a quello di coppia.

Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone
Salve, valuterei prima un percorso personale. Bisogna capire bene cosa succede prima a lei e poi alla coppia.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Imma Cerciello
psicologa - psicoterapeuta
Gentilissima, con quanto ha raccontato mi domando due cose: una che cosa condividete di positivo? Come sono stati questi 19 anni insieme? Inizierei a fare un bilancio, anche tenendo conto della età del suo compagno, che certo non lo migliorerà se queste sono le premesse. E lei cosa desidera per sè? Se lui non si pone il problema, rifiuta la terapia di coppia io le suggerisco di pensare a sè, a quello che vuole per la sua vita. Il modo migliore sarebbe se lei lo fa all'interno di un percorso di psicoterapia individuale, dove ha la possibilità di affrontare i suoi vissuti e comprendere dei punti oscuri, (tipo "ma perchè ho permesso a quest'uomo di avere tutto questo potere su di me?). Con il percorso si chiarirà anche che decisione prendere. Le faccio molti auguri, sono a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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