Buongiorno. Ho 36 anni e ho subito una frattura al malleolo peroneale. Dopo 37 giorni di gesso "Perm
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Buongiorno. Ho 36 anni e ho subito una frattura al malleolo peroneale. Dopo 37 giorni di gesso "Permangono affrontati i capi di frattura" . E il piede risulta ancora un po' gonfio e dolorante. Nonostante questo l'ortopedico dell'ospedale, tolto il bendaggio lavato immobilizzante che avevo, mi ha detto che posso iniziare la riabilitazione con tutore. Non riesco però a comprendere come, essendoci ancora la frattura, io possa far fisioterapia. Mi chiedo cosa avrebbe cambiato quindi far fisioterapia 37 giorni fa piuttosto che adesso, visto che permane la frattura e se sia questo il modo giusto per guarire al meglio la mia caviglia, senza problemi futuri. Grazie mille!
Premesso che occorrerebbe visionare il controllo Rx fatto, dal referto si deduce che si sia formato quello che volgarmente viene chiamato il “callo osseo”, che però non è ancora guarita completamente la frattura, ma che comunque è tale da poter permettere la ripresa di un appoggio parziale ( camminare ancora con le stampelle senza appoggiare completamente tutto il peso sulla caviglia) e l’effettuazione della fisioterapia.
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La fisioterapia va iniziata per evitare che si possano creare delle limitazioni articolari da immobilizzazione prolungata! È ovvio che il trattamento e in particolare il carico alla gamba interessata vada ripresi gradualmente! Nn poteva essere effettuato fin dall’inizio perché l’immobiluzzaziine è servita per far firmare il callo osseo!
La riabilitazione è necessaria per riacquisire la mobilità di un segmento complesso come la caviglia e prevenire complicanze, e deve prevedere esercizi di stretching e rinforzo dei muscoli flessori ed estensori di caviglia, esercizi propriocettivi su tavola basculante per recuperare bene l'equilibrio, e un carico progressivo. Il tutore serve ad evitare che i segmenti ossei subiscano uno spostamento brusco o scorretto che possa disallinearli, dal momento che la frattura e l'immobilità hanno reso temporaneamente meno efficiente il sistema sensoriale che le consente di muovere correttamente il piede sotto carico. Non trascuri una buona riabilitazione: potrà così prevenire disturbi futuri.
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Buongiorno, da quanto si evince dal referto RX non si è ancora formato un callo osseo completo. La riabilitazione va iniziata al più presto anche per favorire ulteriore richiamo di sangue all’osso e quindi per completare la calcificazione. Un ritardo nella riabilitazione porterebbe a rigidità articolare e a danni articolari secondari. Consiglio pertanto una riabilitazione graduale e progressiva. Rimango a disposizione per la valutazione clinica a riguardo
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Buongiorno! la riabilitazione si inizia quanto prima ma solo dopo aver verificato che la frattura è sufficientemente consolidata, sennò si rischia di mettere a repentaglio la guarigione dell'osso Per questo si fa la radiografia di controllo. Immagino quindi che solo ora sia il caso di iniziare la fisioterapia con carico graduale, come saprà indicarle il fisioterapista. Appena possibile anche una riabilitazione in piscina è un aiuto molto prezioso!!!
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