buongiorno, ho 36 anni, da circa un mese dormo 4/5 ore a notte, svegliandomi almeno 1/2 volte e riad

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buongiorno, ho 36 anni, da circa un mese dormo 4/5 ore a notte, svegliandomi almeno 1/2 volte e riaddormentandomi subito, ho preso un integratore con valeriana e melatonina(valdispert) e per i primi 15 giorni mi svegliavo sempre intorno alle 4 e le 5 (addormentandomi intorno le 23.30/00) ma poi riuscivo a riaddormentarmi quasi immediatamente svegliandomi dopo un'ora/un'ora e mezza.
ora invece nonostante prenda l'integratore prima di andare a dormire mi sveglio sempre più o meno allo stesso momento e non mi riaddormento più.
Ho provato prendendo nuovamente un integratore con dose più bassa di valeriana al risveglio con l'aggiunta di gocce di cbd e spesso riesco a riaddormentarmi dopo circa un'ora.
Ho anche provato a non prendere nulla prima di andare a dormire e la cosa è sempre la stessa.
Ho consultato il medico di base che mi ha consigliato di prendere l'integratore e 5 gocce di alprazolam prima di andare a letto, le volte che l'ho preso è sembrato andare meglio, preso anche un paio di volte al risveglio notturno ed ho dormito regolarmente, ma preferirei evitare di prendere l'alprazolam per non diventarne dipendente.
Dato che sono in smart working da fine febbraio e prima stavo fuori casa 12 ore al giorno facendo 140 km di strada e dormivo minimo 7/8 ore, può essere semplicemente che il mio fisico non ha bisogno di ulteriore sonno?
C'è qualche integratore/dosaggio che potrei prendere per dormire meglio?
Aggiungo che mi sembra di essere abbastanza tranquillo, non mi sembra di avere stati ansiosi(che ho avuto però nei mesi passati, ma dormendo comunque bene), devo fare un trasloco nei prossimi mesi, ma non sento preoccupato, forse l'unica preoccupazione è lavorativa, dove vorrei tornare a lavorare in ufficio.
Grazie mille
Salve, molto spesso i disturbi del sonno indicano uno stato di malessere e di disagio. Lei scrive che al momento non si sente particolarmente ansioso o preoccupato eccetto che per il lavoro ed aggiunge che in passato è stato ansioso per qualcosa che non chiarisce. Per capire meglio la situazione e sopratutto per capire cosa sta alla base della sua insonnia, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Un percorso psicoterapico l'aiuterà a migliorare la sua qualità della vita e credo che ne abbia tanto bisogno. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti. Dottoressa Barbara Gizzi



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Gentile utente,
da ciò che scrive mi sembra di capire che, nonostante lei non si senta particolarmente ansioso in questo periodo, alcune preoccupazioni sono tuttavia presenti in lei, forse legate alla situazione lavorativa che la blocca in casa, forse anche al trasloco che dovrà affrontare. Dice inoltre di aver fatto recentemente esperienza di stati ansiosi.
Potrebbe essere che l'insieme di questi elementi, cui si aggiunge il cambiamento del suo stile di vita a causa del lockdown, la porti a riposare male la notte.
Non mi esprimo sulla terapia farmacologica, per la quale le consiglio di continuare a rivolgersi al suo medico. In più, potrebbe considerare la possibilità di contattare uno psicologo che la aiuti a fare chiarezza su ciò che sta accadendo in lei in questo periodo e assieme al quale potrà decidere la strada migliore per lei da percorrere.
I migliori auguri,
Dott Carrera
Caro utente, sarebbe opportuno avere qualche informazione in più al riguardo, il lockdown, il cambiamento lavorativo e di vita, il futuro trasloco, il desiderio di rientrare al lavoro, potrebbero in realtà creare uno stato di apprensione, di allerta, apparentemente non "avvertito" a livello di coscienza ma che si manifesta nei risvegli notturni.
Senza entrare nel merito del trattamento farmacologico non di mia competenza, le consiglio di prendere in considerazione una consulenza psicologica per approfondire meglio insieme al terapeuta quanto le sta accadendo e capire il da farsi.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Gentile utente, pur non essendo possibile dare risposte esaustive e personalizzate alle sue domande a causa dell'esiguità delle informazioni disponibili, è possibile ipotizzare che il cambiamento importante della suo routine quotidiana (da una vita costituita da tanti spostamenti e molte ore di lavoro fuori casa a un'esistenza svolta principalmente tra le mura domestiche a causa del lockdown e degli eventi successivi) abbia costituito un fattore che ha modificato le sue abitudini legate al sonno. Accanto a questo, sebbene lei escluda la componente legata all'ansia, andrebbe valutato da un professionista se questo affetto possa essere connesso alla sua mancanza di sonno. Lei stesso riconosce di aver avuto preoccupazioni e stati di ansia nel periodo precedente a questa fase di insonnia. Non è da escludere che gli stati ansiosi ora abbiano modificato il modo di manifestarsi, da pensieri consapevoli a agitazione e difficoltà del sonno. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
Gentilissima, spesso la presenza di alterazioni del sonno rappresentano l'espressione di un malessere presente sottostante, in molti casi sono correlati a stati d'ansia non necessariamente acuti e/o a specifiche preoccupazioni. Contestualmente, cambiamenti relativi ad abitudini come nel suo caso, relative alla modalità lavorativa e il concretizzarsi di un evento pratico come un trasloco, che rappresenta un cambiamento potrebbero interferire con la qualità del suo sonno. Le consiglio, di approfondire attraverso un colloquio conoscitivo di persona o tramite modalità online con un professionista.
Resto a sua disposizione. Un saluto AS
Certo andrebbe insieme valutata la componente ansiosa. Un percorso psicoterapeutico o un sostegno, nel suo caso, potranno essere d'aiuto in un momento di crisi come quello ancora in essere. Non escluderei quindi la componente stressogena. In che periodo è della sua vita? Rimango a disposizione. Saluti LB
Buongiorno. Possibile che ora stia realizzando il cambio di vita e quindi anche l'incertezza. Magari in passato la sua vita poteva essere puntellata da rituali oggi persi e perciò uno stato di lieve irritazione sottosoglia può darsi agisca manifestandosi con questi disturbi del sonno. Cosa fare? Intanto capire cosa le manca e cosa invece ha avuto in cambio da questo ulteriore tempo a disposizione. Chiaramente nn avendo altre informazioni su di sé e nn essendo questa la sede opportuna per dare indicazioni diagnostiche o terapeutiche altro nn mi sentirei di aggiungere
Buonasera, sono d'accordo con i colleghi che forse, nonostante non avverta nessuna preoccupazione, in realtà sono accaduti, stanno accadendo e accadranno cambiamenti nella sua vita. I disturbi del sonno sono spesso legati a stati di malessere che rendono difficile un sonno tranquillo: stati che a volte sottovalutiamo o non vediamo. In più ha sofferto precedentemente di stati ansiosi.
Le consiglio una consulenza psicologica per riflettere sui suoi cambiamenti riferiti al lockdown e quindi al lavoro, sui suoi cambiamenti futuri, ma anche sui suoi stati ansiosi passati. Potrebbe certamente approfondire il suo stato emotivo e magari trovare di nuovo una serenità notturna.
Resto a disposizione per qualunque informazione.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Caro utente, comprendo quanto sia difficile avere a che fare con i disturbi del sonno che inevitabilmente vanno ad incidere sulla nostra concentrazione, serenità e quotidianità. Questi però sono una manifestazione di un disagio interno, non sempre consapevole. I cambiamenti non sono mai semplici da affrontare perché vanno a lenire un equilibrio interno ed esterno che fino a quel momento abbiamo costruito. Inoltre, in un momento storico come questo, tutti noi sentiamo delle emozioni negative che dobbiamo imparare a gestire nel modo giusto e ciò complica ancora di più la situazione. Valuti l'idea di appoggiarsi ad uno psicoterapeuta in questa fase.
Se ha bisogno di informazioni o di domande rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile Utente,
le misura anti Covid hanno scombussolato la nostra quotidianità, e gli effetti più intensi non stupisce ci siano per chi come lei è passato da una quotidianità molto attiva, a dei tempi morti molto ampi. I motivi possono essere tanti, e anche se in linea teorica si sentirebbe di escludere preoccupazioni ansiose, non è da escludere che ci siano e lavorino in "background". Consideri di richiedere un colloquio psicologico, potrà ottenere risposte più precise, fermo restando che una fetta di responsabilità di ciò che sta vivendo è legata al grosso cambiamento che il Coronavirus ha chiesto a ciascuno di noi. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro saluto
Gentile 36enne, il corpo con le sue emozioni e stati d'animo è come un postino. L'utilizzo di farmaci è come sbattere la porta in faccia al postino, rifiutando di ricevere la posta. Intravedo uno stile di negazione o sottovalutazione di probabili dinamiche inconsce che stanno segnalando qualcosa. Dubito che la valeriana o qualsiasi altra cosa le aprirò gli occhi (visto che serve per mantenerli chiusi). Lo stile di addormentamento/risveglio che descrive è tipico di uno stato depressivo e lo stato depressivo è sempre il frutto di stress cronico. Le consiglierei un approfondimento in termini di auto-conoscenza, attraverso un percorso psicoterapico. Cordialmente.
Gentile utente , le consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapico al fine di prendere consapevolezza ed approfondire cosa le sta avvenendo nel profondo, quali dinamiche si muovono in questa fase della sua vita ,che le impediscono di dormire in maniera rilassata e continuativa .I farmaci che assume possono essere utili , anche se forse andrebbe rivisto il dosaggio con il suo medico di riferimento ,ma non sembrano sufficienti a garantirle il sonno di cui necessita .
Cordiali saluti
Dr.ssa Aparo Paola
Buonasera, anche se non si sente preoccupato o particolarmente in ansia non è detto che non lo sia. Le difficoltà nel sonno sono spesso un campanello d'allarme di qualche fastidio sottosoglia. Non conoscendo la sua situazione non azzardo alcuna ipotesi, ma da quanto scritto mi sembra ci siano grandi cambiamenti in atto (lavorativo, causa lockdown e personale, un imminente trasloco). Inoltre, l'aver presentato per filo e per segno la sintomatologia da un punto di vista prettamente descrittivo, sottolineando i rimedi di tipo medico da lei già tentati, potrebbe suggerire una difficoltà ad entrare in contatto con dinamiche interne. Questa rimane ovviamente una mera ipotesi, eventualmente da vagliare assieme ad un terapeuta, per avere un quadro completo della sua situazione. Rimango disponibile in questo senso e/o per qualsiasi altra informazione. Un caro saluto
Buongiorno, provi a richiedere una consulenza psicologica, la aiuterà a comprendere meglio la sua situazione e ad affrontarla nel modo migliore.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Gentile utente, dall'inizio della quarantena, la maggior parte delle persone ha risentito degli effetti legati alla domiciliazione forzata. Tra questi, oltre alle ripercussioni sull'alimentazione, umore, disadattamento e riadattamento, si è apprezzato anche un alterazione dei cicli sonno-veglia. Il lento ma costante ritorno alle precedenti abitudini, favorirà anche lo stabilizzasi sel sonno. Potrebbe essere ulteriormente efficace l'attività fisica quotidiana al fine di favorire un omeostasi delle energie psicofisiche e quindi del sonno. Cordialità.
Oltre ai farmaci e a un supporto psicologico nei disturbi del sonno ho constatato con molti pazienti che è molto efficace il training autogeno, tecnica di rilassamento psicofisico creata in ambito prettamente clinico dal dott. Schultz. Sì informi e auguri
Prima di tutto sarebbe necessario discriminare se lei sente il bisogno psicofisiologico di dormire di più o se comunque al risveglio si sente sufficientemente riposato e questo non si ripercuote sulla sua vita diurna; pratica regolarmente sport e si tiene fisicamente attivo o la sua vita quotidiana è sedentaria? La risposta a queste domande farebbe propendere per l’ipotesi o meno che il cambiamento dello stile di vita dato dallo smart working sia all’origine del suo problema oppure la causa sia prettamente psicologica.
Il 50% degli insonni ha paura di non dormire (ma non ne è completamente cosciente) e ha difficoltà ad addormentarsi: una volta pronti per dormire, il cervello si “accende” anziché spegnersi, i pensieri si affollano, i muscoli si tendono anziché rilassarsi, si entra in uno stato di agitazione psico-fisica in cui ogni tentativo fatto per potersi lasciare andare e dormire si trasforma in una ulteriore causa di tensione.
Un buon 30% si addormenta con facilità, ma si sveglia nel mezzo della notte incapace poi di riaddormentarsi. Questi soggetti infatti riportano nella notte una loro modalità di gestione della realtà tipica della loro vita diurna: un costante controllo della realtà mediante il pensiero. Il risveglio arriva improvviso, come l’accendersi di una lampadina, accompagnato da un flusso di pensieri riguardanti la propria giornata lavorativa o le problematiche affrontate solitamente nelle ore di veglia. La mente appare incapace di smettere di organizzare, controllare, gestire, pianificare e così, ciò che apparentemente può sembrare funzionale nella vita di tutti i giorni, diviene un pericoloso meccanismo notturno. Il restante 20% degli insonni sa perché non dorme: la notte porta pensieri spaventosi che induce le persone a rimandare sempre più il momento di coricarsi. Se si riconosce in una dei tre casi sopra descritti, le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta capace di sbloccare i meccanismi che la intrappolano nella sua veglia notturna forzata. La Terapia Breve Strategica ha messo a punto protocolli specifici di trattamento per le diverse tipologie di insonnia, portando nella stragrande maggioranza dei casi a sblocchi della patologie sin dalle prime sedute del trattamento. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi, mi farebbe piacere poterla aiutare! La saluto. Dott.ssa Denise Raccis
Salve. Evito di entrare nel merito delle terapie farmacologiche. Penso che per rientrare nella "sua nuova normalità" potrebbe cogliere l'occasione di iniziare un percorso per capire se e come la sua condizione interiore influenza la qualità del suo sonno.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli. Psicologo e Psicoterapeuta
Buongiorno, è in un momento in cui ha vissuto un cambiamento importante a causa del COVID, il passare da 12/13 ore fuori casa al dover stare a casa, e dovrà affrontare un cambiamento importante nella sua vita, il trasloco. Questi momenti di cambiamento portano con sé paure e insicurezze e il sonno è sempre un indicatore delle preoccupazioni. Qualora volesse, resto a disposizione. Un saluto, Alessandro D'Agostini
Salve, di solito il fatto di non riuscire a dormire qualitativamente e/o quantitativamente bene potrebbe rappresentare uno stato di malessere generale.
Se sente la necessità di prendere alcuni prodotti naturali che la aiutano a dormire va bene, ma se la situazione dovesse prostrarsi nel tempo consideri l'ipotesi di rivolgersi ad un professionista.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
si consulti con il medico per la terapia farmacologico.
Allo stesso tempo valuti l'opportunità di una consulenza psicologica.
Un saluto,
MMM
Salve, inizio col sottolineare come integratori e farmaci nel lungo periodo diventano poco efficaci in caso di insonnia.
Posto che gli elementi che indica non possono dare un quadro completo della situazione, sicuramente ha un ruolo importante nel suo disagio il
cambiamento dei ritmi di vita. Il lockdown, lo smart working, ha portato
a stravolgere completamente i nostri ritmi.
Per questo la invito a prestare molta cura all'igiene del sonno, fare un'adeguata attività fisica ed esporsi alla luce del sole il più possibile
durante la giornata, per favorire la secrezione della melatonina (ormone
che regola i ritmi di sonno veglia). Se poi non dovesse risolvere le
consiglio di contattare me o un altro collega che utilizza il Trattamento
Cognitivo Comportamentale per la cura dei disturbi del sonno senza
farmaci, in tempo breve (due mesi) oltre l'80% delle persone risolve. In bocca al lupo. FM
Salve, da quello che ho capito al momento segue una terapia farmacologica che funziona, ma che vorrebbe sospendere per evitare una dipendenza da farmaco. Se questo è il caso, le consiglio prima di tutto di parlarne col suo medico (non tutti i farmaci possono essere sospesi di colpo, alcuni richiedono uno scalaggio) e di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta per capire le eventuali cause dietro la sua insonnia.
Saluti, dott.ssa Alessia Foronchi
Gentile utente, per quanto riguarda l'aspetto farmacologico, somministrazione o sospensione deve rivolgersi direttamente al suo medico di riferimento.
I disturbi del sonno molto spesso hanno delle correlazioni a stati d'ansia o timori legati ad eventi che sono stati o sono di prossima attuazione.
Questo può essere inconscio e quindi apparentemente non giustificato da una presunta tranquillità personale.
La potrebbe aiutare un percorso di psicoterapia Ipnotica che le farà acquisire più consapevolezza.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, dubbi o semplici domande che vorrà rivolgermi.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Buongiorno, da quello che leggo ha approcciato la sua problematica solo da un punto di vista farmacologico.
Spesso nei casi di insonnia si può lavorare in affiancamento al farmaco con una terapia psicologica. Con i miei pazienti si lavora su psicoeducazione al sonno, igiene del sonno e valutazione dei comportamenti legati alle pratiche di addormentamento e del sonno stesso. In genere, nei casi in cui non ci siano problemi fisiologici accertati e altre tensioni psicologiche si può arrivare alla risoluzione entro un periodo di tempo che va dalle 10 all16 settimane.
Buongiorno,
mi spiace per questo suo problema. I motivi per cui si possono avere disturbi del sonno sono tanti e anche se lei scrive di non sentirsi in ansia per nessun motivo cosciente, forse, chissà potrebbe esserci un motivo non cosciente' oppure, come dice lei, l'aver cambiato modalità lavorativa le ha creato questo problema? Ma se persiste le conviene prendere un appuntamento con un professionista.
Dalla prospettiva psicologica sistemico relazionale, potrebbe essere utile esplorare la situazione in un contesto più ampio e considerare il ruolo del cambiamento dello stile di vita dovuto al passaggio allo smart working, del trasloco imminente e dell'incertezza lavorativa nel tuo attuale problema di sonno. È possibile che questi cambiamenti abbiano portato a un aumento dello stress, anche se non necessariamente percepito come ansia, che influisce sul tuo sonno.
Inoltre, potrebbe essere utile esplorare il tuo rapporto con il sonno e con le routine di sonno. Forse, data la tua precedente routine di lavoro e spostamenti, il tuo corpo si sta ancora adattando al nuovo ritmo e alle nuove abitudini. Inoltre, potrebbe essere utile valutare se ci sono dinamiche relazionali o situazionali che influenzano il tuo sonno, ad esempio eventuali preoccupazioni sul lavoro o sul trasloco.
Per quanto riguarda gli integratori, è importante consultare un medico o uno specialista del sonno per valutare la situazione in modo più dettagliato. Potrebbero essere utili anche approcci non farmacologici come la terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia, che potrebbe aiutarti a migliorare la qualità del sonno senza dover ricorrere a farmaci.
In definitiva, potrebbe essere utile esplorare il contesto più ampio della tua situazione e valutare approcci che considerino non solo i sintomi fisici, ma anche i fattori psicologici e relazionali che potrebbero influenzare il tuo sonno. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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