Buongiorno, Ho 35 anni, un compagno di 40, viviamo insieme da un anno. Io sono molto innamorata, è
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Buongiorno,
Ho 35 anni, un compagno di 40, viviamo insieme da un anno.
Io sono molto innamorata, è indubbiamente anche lui, però c’è un suo aspetto che non riesco a tralasciare.
Lui è un amante dei siti per adulti, motivo principale delle nostre discussioni. Ovviamente ne abbiamo parlato e riparlato sino al vomito.
La conclusione è sempre la stessa, s’impegna a calare la visione. Purtroppo io ho controllato il suo telefono in svariati momenti, e non cambia mai nulla. Tutti i giorni, 3/4 volte al giorno. Ovviamente lui mi diceva che era arrivato a farlo 2/3 volte alla settimana. Mentiva! Questo ha fatto sì che io dubiti di lui quando si tocca questo argomento.
Ora però, dopo mesi di tormenti, ho deciso che per MIO quieto vivere, devo smettere di pensare costantemente a questo su vizio, in quanto alla fine non mi fa mancare nulla. Questo mia decisione però, ha maturato un ulteriore pensiero.
Lui stesso, mi ha detto che quando era single o all’inizio della nostra relazione, praticava autoerotismo tutti i giorni. Ora non più da mesi. Quello che io non riesco a capire è come mai, con me ha rapporti solo una volta alla settimana, nonostante io lo “cerchi” tutti i giorni, le motivazioni del rifiuto sono sempre le stesse: sono stanco, stiamo così bene abbracciati!
Allora io mi chiedo, perché prima avevi un’orgasmo al giorno e ora stai bene “senza”?! Perché senti il bisogno di guardare altro tutto i giorni e non nel tuo letto?! Ovviamente lui dice che non c’è correlazione tra i fatti, io sono paranoica!
Parlandone anche con amiche, confermano la sua teoria della non correlazione. Io però mi sento in secondo piano in questo modo, inizia a essere frustrante per me. A detta sua creo problemi dove non ci sono. Come già detto in precedenza, abbiamo parlato fino allo sfinimento, non so più cosa pensare.
Ho 35 anni, un compagno di 40, viviamo insieme da un anno.
Io sono molto innamorata, è indubbiamente anche lui, però c’è un suo aspetto che non riesco a tralasciare.
Lui è un amante dei siti per adulti, motivo principale delle nostre discussioni. Ovviamente ne abbiamo parlato e riparlato sino al vomito.
La conclusione è sempre la stessa, s’impegna a calare la visione. Purtroppo io ho controllato il suo telefono in svariati momenti, e non cambia mai nulla. Tutti i giorni, 3/4 volte al giorno. Ovviamente lui mi diceva che era arrivato a farlo 2/3 volte alla settimana. Mentiva! Questo ha fatto sì che io dubiti di lui quando si tocca questo argomento.
Ora però, dopo mesi di tormenti, ho deciso che per MIO quieto vivere, devo smettere di pensare costantemente a questo su vizio, in quanto alla fine non mi fa mancare nulla. Questo mia decisione però, ha maturato un ulteriore pensiero.
Lui stesso, mi ha detto che quando era single o all’inizio della nostra relazione, praticava autoerotismo tutti i giorni. Ora non più da mesi. Quello che io non riesco a capire è come mai, con me ha rapporti solo una volta alla settimana, nonostante io lo “cerchi” tutti i giorni, le motivazioni del rifiuto sono sempre le stesse: sono stanco, stiamo così bene abbracciati!
Allora io mi chiedo, perché prima avevi un’orgasmo al giorno e ora stai bene “senza”?! Perché senti il bisogno di guardare altro tutto i giorni e non nel tuo letto?! Ovviamente lui dice che non c’è correlazione tra i fatti, io sono paranoica!
Parlandone anche con amiche, confermano la sua teoria della non correlazione. Io però mi sento in secondo piano in questo modo, inizia a essere frustrante per me. A detta sua creo problemi dove non ci sono. Come già detto in precedenza, abbiamo parlato fino allo sfinimento, non so più cosa pensare.
Buonasera, mi pregio di ricordarle gli effetti del proibizionismo sulle persone. Più si cerca di impedire ad una persona di fare quello che vuole fare più aumenta il desiderio di farlo. Detto questo eviterei di creare problemi dove non ci sono. Unico parametro dovrebbe essere la soddisfazione della coppia, dunque se c'è qualcosa che lei ritiene non vada nella vostra vita sessuale ne dovreste poter parlare, ma attribuire la motivazione a quello che lei ritiene sia il problema non aiuterà di certo la situazione.
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Salve,
mi vengono in mente alcune domande che forse ha già posto anche lei, magari no. Da una prospettiva maschile posso dirle che l'autoerotismo è una dinamica molto diversa rispetto alla pratica sessuale con la propria partner e, senza entrare nel giudizio su cosa sia più appagante, è ovvio che pone alcune dinamiche in modo diverso: meno ansia da prestazione, maggiore possibilità di lasciar andare qualsiasi fantasia. Quindi, ecco, mi verrebbe da chiedere cosa ne pensa al riguardo: è possibile che il suo partner si senta più "tranquillo" e meno sotto pressione? è possibile che ci siano fantasie erotiche che non ha il coraggio di rivelare? è possibile che la sua sia diventata una dipendenza? In quest'ultimo caso, mi permetto di segnalarle, che dovrebbe prendere in considerazione l'idea di farsi seguire da un professionista; naturalmente è probabile che non sia questo il caso.
Un altro aspetto del discorso è come lei si sente sapendo che il suo ragazzo sceglie più probabilmente l'autoerotismo a un rapporto sessuale con lei e, allo stesso tempo, se per lei resta appagante questo tipo di relazione; altrimenti dovrebbe dirglielo.
Lascio una domanda aperta non mi aspetto una risposta, ma sollecito la questione: diverse coppie condividono la visione di siti per adulti: è una cosa della quale avete mai discusso?
Resto disponibile per una consulenza online.
mi vengono in mente alcune domande che forse ha già posto anche lei, magari no. Da una prospettiva maschile posso dirle che l'autoerotismo è una dinamica molto diversa rispetto alla pratica sessuale con la propria partner e, senza entrare nel giudizio su cosa sia più appagante, è ovvio che pone alcune dinamiche in modo diverso: meno ansia da prestazione, maggiore possibilità di lasciar andare qualsiasi fantasia. Quindi, ecco, mi verrebbe da chiedere cosa ne pensa al riguardo: è possibile che il suo partner si senta più "tranquillo" e meno sotto pressione? è possibile che ci siano fantasie erotiche che non ha il coraggio di rivelare? è possibile che la sua sia diventata una dipendenza? In quest'ultimo caso, mi permetto di segnalarle, che dovrebbe prendere in considerazione l'idea di farsi seguire da un professionista; naturalmente è probabile che non sia questo il caso.
Un altro aspetto del discorso è come lei si sente sapendo che il suo ragazzo sceglie più probabilmente l'autoerotismo a un rapporto sessuale con lei e, allo stesso tempo, se per lei resta appagante questo tipo di relazione; altrimenti dovrebbe dirglielo.
Lascio una domanda aperta non mi aspetto una risposta, ma sollecito la questione: diverse coppie condividono la visione di siti per adulti: è una cosa della quale avete mai discusso?
Resto disponibile per una consulenza online.
Buonasera, la invito a parlare al suo compagno della possibilità di andare in terapia di coppia dove affrontare i suoi dubbi e perplessità. In questo modo la sua frustrazione potrà essere accolta e vista insieme e non dovrà affrontare tutto da sola. Lì sicuramente troverete un nuovo ambiente dove poter dirvi tutto quello che volete e in modo nuovo e diverso per trovare comprensione reciproca e accoglienza mediante l'ausilio del terapeuta.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buonasera,
Capisco molto bene cosa Le sta succedendo: Lei non si sente vista dal Suo compagno.
Il problema è: ma lui è capace di vedere? Forse proprio il fatto che lui cerchi maggiormente i siti porno per sostituirli ad una vera relazione è indice del fatto di temere il vero contatto umano, la vera vicinanza. In modo inconsapevole , lui teme il suo corpo e quindi teme il contatto.
Consiglio una terapia di coppia in cui affrontare questo problema, in modo che sia lui capisca meglio se stesso, ma anche Lei veda che non è un problema che lui ha solo con Lei, ma soprattutto con se stesso.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Capisco molto bene cosa Le sta succedendo: Lei non si sente vista dal Suo compagno.
Il problema è: ma lui è capace di vedere? Forse proprio il fatto che lui cerchi maggiormente i siti porno per sostituirli ad una vera relazione è indice del fatto di temere il vero contatto umano, la vera vicinanza. In modo inconsapevole , lui teme il suo corpo e quindi teme il contatto.
Consiglio una terapia di coppia in cui affrontare questo problema, in modo che sia lui capisca meglio se stesso, ma anche Lei veda che non è un problema che lui ha solo con Lei, ma soprattutto con se stesso.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
La situazione che descrivi è complessa e dolorosa, ma affrontabile con il giusto supporto. Ti consiglierei di considerare un percorso di psicoterapia breve strategica, un approccio orientato a trovare soluzioni pratiche e concrete per superare i momenti di impasse. Questa terapia aiuta a chiarire i tuoi bisogni, a gestire le paure legate al cambiamento e a prendere decisioni in linea con ciò che ti rende davvero felice, senza rimanere bloccato tra passato e futuro. Può offrirti gli strumenti per affrontare questa fase con consapevolezza e sicurezza.
Capisco la tua frustrazione. La discrepanza tra il comportamento del tuo compagno (usare quotidianamente i siti per adulti e avere poca intimità con te) e le sue giustificazioni potrebbe indicare una difficoltà nel comunicare o nel gestire il desiderio sessuale. È legittimo che tu ti senta messa da parte, soprattutto se il problema persiste nonostante ne abbiate parlato più volte.
Anche se hai deciso di non pensarci più per il tuo benessere, se questa situazione continua a crearti disagio, sarebbe utile riparlarne in modo più distaccato e, se necessario, affrontarla con il supporto di una terapia di coppia per migliorare la comunicazione e la soddisfazione reciproca.
Un caro saluto
Dott.ssa Lucia Scarlato
Anche se hai deciso di non pensarci più per il tuo benessere, se questa situazione continua a crearti disagio, sarebbe utile riparlarne in modo più distaccato e, se necessario, affrontarla con il supporto di una terapia di coppia per migliorare la comunicazione e la soddisfazione reciproca.
Un caro saluto
Dott.ssa Lucia Scarlato
Buongiorno, capisco l'inquietudine causata dai comportamenti del suo compagno, che manifesta comportamenti che la fanno sentire trascurata, La consiglio di portare i suoi interrogativi in un percorso di psicoterapia per prendersi cura di come lei si sente, attraverso il dialogo un professionista la può aiutare ad elaborare e affrontare l'impatto del fare del suo compagno sulla sua persona e sulla relazione.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con me la sua situazione, che comprendo essere fonte di molta frustrazione e confusione per lei. È evidente che tiene molto alla sua relazione e che desidera affrontare questi aspetti con il suo compagno, ma al contempo sente che il problema resta irrisolto nonostante i confronti avuti.
Partendo da quanto ha raccontato, ci sono alcuni punti su cui potrebbe riflettere:
-Il peso della fiducia e della trasparenza: La discrepanza tra ciò che il suo compagno le dice e ciò che lei osserva potrebbe aver minato il senso di fiducia tra di voi.
-Il significato del consumo di pornografia e la sessualità nella coppia: La frequenza con cui il suo compagno guarda materiale per adulti e il calo dei rapporti intimi tra di voi potrebbero non essere direttamente correlati, come lui sostiene, ma è anche vero che il suo vissuto personale rispetto a questa situazione merita attenzione e rispetto. È importante capire se per lui il consumo di pornografia rappresenta un’abitudine o un rifugio da una difficoltà più profonda, magari legata allo stress, alla percezione di sé o ad altri fattori personali che non necessariamente riguardano il vostro rapporto.
-I suoi bisogni e il senso di frustrazione: È altrettanto importante che lei riconosca e dia valore ai suoi sentimenti. Il suo desiderio di intimità e di sentirsi al centro della relazione non è "paranoia" ma un bisogno legittimo. Se questa situazione la fa sentire trascurata, è fondamentale affrontare la questione non solo come un "problema da risolvere" ma come un’occasione per entrambi di comprendervi più a fondo e rafforzare la connessione emotiva e fisica.
Potrebbe essere utile valutare il supporto di una terapia di coppia, dove uno spazio neutrale e guidato da un professionista vi permetterebbe di esplorare insieme le radici di queste dinamiche, migliorando la comunicazione e individuando soluzioni che rispettino i bisogni di entrambi. Una terapia individuale per lei potrebbe invece aiutarla a comprendere più a fondo i suoi sentimenti e come affrontare questa situazione senza perdere di vista il suo benessere personale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lovati
grazie per aver condiviso con me la sua situazione, che comprendo essere fonte di molta frustrazione e confusione per lei. È evidente che tiene molto alla sua relazione e che desidera affrontare questi aspetti con il suo compagno, ma al contempo sente che il problema resta irrisolto nonostante i confronti avuti.
Partendo da quanto ha raccontato, ci sono alcuni punti su cui potrebbe riflettere:
-Il peso della fiducia e della trasparenza: La discrepanza tra ciò che il suo compagno le dice e ciò che lei osserva potrebbe aver minato il senso di fiducia tra di voi.
-Il significato del consumo di pornografia e la sessualità nella coppia: La frequenza con cui il suo compagno guarda materiale per adulti e il calo dei rapporti intimi tra di voi potrebbero non essere direttamente correlati, come lui sostiene, ma è anche vero che il suo vissuto personale rispetto a questa situazione merita attenzione e rispetto. È importante capire se per lui il consumo di pornografia rappresenta un’abitudine o un rifugio da una difficoltà più profonda, magari legata allo stress, alla percezione di sé o ad altri fattori personali che non necessariamente riguardano il vostro rapporto.
-I suoi bisogni e il senso di frustrazione: È altrettanto importante che lei riconosca e dia valore ai suoi sentimenti. Il suo desiderio di intimità e di sentirsi al centro della relazione non è "paranoia" ma un bisogno legittimo. Se questa situazione la fa sentire trascurata, è fondamentale affrontare la questione non solo come un "problema da risolvere" ma come un’occasione per entrambi di comprendervi più a fondo e rafforzare la connessione emotiva e fisica.
Potrebbe essere utile valutare il supporto di una terapia di coppia, dove uno spazio neutrale e guidato da un professionista vi permetterebbe di esplorare insieme le radici di queste dinamiche, migliorando la comunicazione e individuando soluzioni che rispettino i bisogni di entrambi. Una terapia individuale per lei potrebbe invece aiutarla a comprendere più a fondo i suoi sentimenti e come affrontare questa situazione senza perdere di vista il suo benessere personale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lovati
Gentile utente, quella di cui parla è sicuramente una situazione delicata che si coglie le generi un disagio importante. Quello che posso dirle, anzitutto, è che un significato esiste sempre, ma non necessariamente deve portare il nostro nome. Esistono tanti disturbi di natura sessuale, spesso difficilmente accettabili,che possono portare i partner ad allontanare l'altro, ad esempio. Mi verrebbe da chiederle la qualità della vostra vita sessuale, in termini qualitativi al di là di quelli quantitativi, per capire come va quando di fatto vi avvicinate. Le rimando anche il fatto che dire di praticare autoerotismo tutti i giorni non prevede necessariamente il raggiungimento dell'orgasmo in ognuno di essi. Chi può dire se effettivamente ci fosse un orgasmo ogni volta che praticava autoerotismo o se questo fosse praticato ogni giorno proprio per qualche difficoltà, di difficile accettazione e ammissione. Sebbene sia facile il passo dell'autocolpevolizzazione rispetto ad una non appagante vita sessuale attuale (anche nella giusta osservazione dei fatti, nei quali si è sempre in due), dalle sue parole non mi arriva qualcosa per cui lei possa modificare un suo operato, se non quella di comunicare con il suo partner, cosa che come dice avete ripetutamente fatto. Forse però le consiglierei un supporto psicologico, al fine di capire come sostenere questo carico che chiaramente compromette il suo benessere e per sviscerare degli elementi della storia che potrebbero aiutarla a comprendere meglio dei significati. Ancor meglio una terapia di coppia, qualora lui fosse d'accordo. Se lo desiderasse io ricevo anche online, cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Buongiorno, ciò che emerge dal suo racconto è la difficoltà che come coppia vi trovate ad avere rispetto ad alcuni ambiti della relazione come quello sessuale. Lei è infastidita dal suo andare a cercare siti per adulti, mentre lui ritiene questo un falso problema. Tuttavia questa 'abitudine' la fa sentire in secondo piano creandole un disagio che va certamente ad incidere sulla serenità e sul buon equilibrio della relazione. Ritengo che sarebbe opportuno come coppia rivolgervi ad uno specialista psicoterapeuta al fine di trovare uno spazio nel quale possiate far emergere difficoltà ed esigenze reciproche. Se il suo compagno non accetta la proposta della terapia di coppia può iniziare lei un percorso terapeutico al fine di esplorare più a fondo i suoi reali bisogni e desideri.
Resto a disposizione anche online, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Resto a disposizione anche online, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione così intima e complessa. È evidente quanto tenga a questa relazione e quanto desideri comprendere meglio ciò che sta accadendo, non solo per il bene del vostro rapporto, ma anche per il suo equilibrio emotivo. Ciò che descrive (i sentimenti di frustrazione, il senso di essere messa in secondo piano e il bisogno di risposte) è assolutamente legittimo e comprensibile. Una cosa importante da riconoscere è che le dinamiche che si sono instaurate fra di voi, soprattutto su questo argomento, sono cariche di emozioni profonde: il bisogno di sentirsi desiderata, la difficoltà di fidarsi quando le parole e i comportamenti non sembrano coincidere, e il senso di disconnessione che può derivare dal non condividere la stessa visione su un tema così sensibile. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, sarebbe utile lavorare su alcuni aspetti chiave che potrebbero aiutarla a trovare maggiore chiarezza e benessere. Prima di tutto, è importante esplorare come sta interpretando questa situazione e che significato attribuisce al comportamento del suo compagno. Quando pensa al suo utilizzo dei siti per adulti o alla frequenza dei vostri rapporti, quali pensieri emergono? Per esempio, può succedere che la mente formuli idee come: “Non sono abbastanza per lui,” oppure “Mi sta escludendo dalla sua intimità.” Se questi pensieri emergono, è fondamentale prenderne consapevolezza e chiedersi quanto siano realmente fondati e quanto, invece, siano influenzati da paure o insicurezze personali. Questo non significa che le sue sensazioni non siano valide, anzi. È cruciale distinguere tra ciò che è un fatto concreto (ad esempio, il suo utilizzo dei siti) e ciò che è un’interpretazione o una supposizione. Questa distinzione potrebbe aiutarla a gestire meglio l’ansia e la frustrazione. In parallelo, potrebbe essere utile affrontare insieme un dialogo diverso. Quando si parla di argomenti così carichi, spesso si rischia di entrare in una dinamica conflittuale in cui uno si sente accusato e l’altro si sente incompreso. Provi a spostare il focus dal “problema” (i siti, la frequenza dei rapporti) al “bisogno”: ad esempio, invece di chiedere spiegazioni sul suo comportamento, potrebbe condividere con lui come questa situazione la fa sentire, utilizzando un linguaggio che esprima le sue emozioni senza accusarlo. Dire cose come: “Quando vedo che hai bisogno di quei momenti per conto tuo, mi sento insicura e poco desiderata,” può aprire uno spazio di maggiore comprensione reciproca. Infine, un altro aspetto importante è il suo benessere personale. Ha già individuato un punto cruciale: la necessità di non fare di questa questione il centro dei suoi pensieri. Questo è un obiettivo sano, e potrebbe essere raggiunto lavorando su strategie per ridurre l’attenzione eccessiva sul comportamento del suo compagno. Ad esempio, può essere utile dedicarsi a qualcosa che la appassiona o la fa sentire valorizzata al di fuori della relazione, così da riequilibrare il focus emotivo. Non esistono risposte semplici o immediate a queste dinamiche, ma il fatto che lei sia disposta a lavorare su di sé e sul rapporto è un segno della profondità del suo amore e del desiderio di costruire qualcosa di solido. Forse un supporto di coppia, con un professionista, potrebbe aiutare entrambi a esplorare questi temi in un contesto neutrale e costruttivo, senza il peso della stanchezza o delle discussioni ripetitive. Merita di sentirsi ascoltata, compresa e serena, e il lavoro su questi aspetti potrebbe essere un primo passo verso quella direzione. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente buongiorno.
La sua preoccupazione e il disagio sono evidenti, e non vanno sottovalutati, per il suo benessere e quello della coppia.
Il facile accesso a materiale pornografico tramite i svariati dispositivi, l'ha reso per certi versi un materiale di consumo, quando una volta era piuttosto infrangere un tabù. Ciò ha contribuito a sviluppare una forma di dipendenza dalla visione di queste siti che determinano gratificazione nell'utente, sebbene ciò non implichi necessariamente un coinvolgimento fisico, associato alla visione. In altri termini, non sempre accedere a questo materiale porta a comportamenti di auto-erotismo.
Ma resta un comportamento non consono a una vita di relazione, se perpetrato ogni giorno e più volte al giorno.
Quindi, le sue perplessità su queste abitudini del suo partner sono del tutto giustificate e, probabilmente, mascherano una forma di craving, cioè di dipendenza da questo tipo di gratificazione, fosse anche solo di tipo visivo e immaginativo. Tra l'altro, questa dipendenza può generare diminuzione del desiderio sessuale, quasi come la mente fosse già anestetizzata dal frequente accesso a informazioni a sfondo erotico.
I consigli sono su due direzioni: da un lato, quello che riguarda il suo personale malessere nel vivere questo comportamento del suo partner; dall'altro lato aiutare il suo compagno a prendere consapevolezza di tale abitudine di craving.
Per quanto riguarda il suo benessere mentale, è importante che lei trovi il modo di esprimere le sue emozioni sull'argomento, mettendo in chiaro il suo sentirsi ferita e lesa nella dignità, evidenziando altresì i suoi sentimenti d'amore e l'intenzione di risolvere questo che lei vede come un serio problema all'interno della coppia.
La comunicazione tra di voi è la strada maestra per fare i primi passi in avanti; poi potreste valutare un percorso psicologico di coppia, che vi consenta di avere un moderatore nel vostro interagire sull'argomento. Valuti anche la possibilità di un percorso psicologico individuale per elaborare e gestire meglio emozioni e pensieri negativi su questa vicenda personale.
Amarsi non vuol dire vivere nel disagio per sopportare un'abitudine o un bisogno del partner. Il compromesso è una soluzione parziale che potrebbe non accontentare nessuno e portare alla fine della relazione. E' molto più significativo trovare soluzioni che soddisfino entrambi i partner, in cui i bisogni individuali si fondono con l'interesse per il bene dell'altra persona. Si può cedere su qualche aspetto individualistico, solo se questo è una forma di gratificazione accettata da entrambi.
Spero di averla aiutata a prendere una posizione più ferma su questa situazione.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
La sua preoccupazione e il disagio sono evidenti, e non vanno sottovalutati, per il suo benessere e quello della coppia.
Il facile accesso a materiale pornografico tramite i svariati dispositivi, l'ha reso per certi versi un materiale di consumo, quando una volta era piuttosto infrangere un tabù. Ciò ha contribuito a sviluppare una forma di dipendenza dalla visione di queste siti che determinano gratificazione nell'utente, sebbene ciò non implichi necessariamente un coinvolgimento fisico, associato alla visione. In altri termini, non sempre accedere a questo materiale porta a comportamenti di auto-erotismo.
Ma resta un comportamento non consono a una vita di relazione, se perpetrato ogni giorno e più volte al giorno.
Quindi, le sue perplessità su queste abitudini del suo partner sono del tutto giustificate e, probabilmente, mascherano una forma di craving, cioè di dipendenza da questo tipo di gratificazione, fosse anche solo di tipo visivo e immaginativo. Tra l'altro, questa dipendenza può generare diminuzione del desiderio sessuale, quasi come la mente fosse già anestetizzata dal frequente accesso a informazioni a sfondo erotico.
I consigli sono su due direzioni: da un lato, quello che riguarda il suo personale malessere nel vivere questo comportamento del suo partner; dall'altro lato aiutare il suo compagno a prendere consapevolezza di tale abitudine di craving.
Per quanto riguarda il suo benessere mentale, è importante che lei trovi il modo di esprimere le sue emozioni sull'argomento, mettendo in chiaro il suo sentirsi ferita e lesa nella dignità, evidenziando altresì i suoi sentimenti d'amore e l'intenzione di risolvere questo che lei vede come un serio problema all'interno della coppia.
La comunicazione tra di voi è la strada maestra per fare i primi passi in avanti; poi potreste valutare un percorso psicologico di coppia, che vi consenta di avere un moderatore nel vostro interagire sull'argomento. Valuti anche la possibilità di un percorso psicologico individuale per elaborare e gestire meglio emozioni e pensieri negativi su questa vicenda personale.
Amarsi non vuol dire vivere nel disagio per sopportare un'abitudine o un bisogno del partner. Il compromesso è una soluzione parziale che potrebbe non accontentare nessuno e portare alla fine della relazione. E' molto più significativo trovare soluzioni che soddisfino entrambi i partner, in cui i bisogni individuali si fondono con l'interesse per il bene dell'altra persona. Si può cedere su qualche aspetto individualistico, solo se questo è una forma di gratificazione accettata da entrambi.
Spero di averla aiutata a prendere una posizione più ferma su questa situazione.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, capisco la sua frustrazione. Se questo aspetto ha ripercussioni sulla coppia è giusto non trascurarlo. Il fatto che il suo compagno sminuisca questa sua preoccupazione, può essere una forma di evitamento da parte sua per non affrontare un tema così delicato. Tuttavia è importante che lei provi a comunicargli il disagio che le provoca questa situazione e l'impatto che può avere sulla sua serenità e sul vostro rapporto. L'aspetto della sessualità nella coppia è sempre troppo poco considerato come fattore di benessere o malessere sia individuale che nella relazione. E spesso squilibri nella sfera sessuale, rivelano un disagio psicologico più profondo che necessita di essere approfondito. Per prima cosa è importate che parliate di questi argomenti più apertamente possibile, evidenziando le difficoltà che possono esserci e i bisogni di entrambi, evitando toni accusatori o paternalistici che possono impedire l'apertura e la sincerità. Dopo di ché si potrebbe discutere insieme delle possibili soluzioni e ognuno fa delle proposte che abbiano come obiettivo il miglioramento del rapporto. Tra le possibili soluzioni può esserci la presa in carico del suo compagno da parte di uno/a psicologo/a o sessuologo/a che lo aiuti a indagare meglio il suo rapporto con la sessualità. Vi auguro di trovare un punto di incontro che vi permetta di vivervi la relazione con maggior serenità. Resto a disposizione. Dott.ssa Anna Tosi
Gentile utente, dal suo racconto emerge una grande sofferenza. Questa tematica sembra molto presente nel vostro rapporto e "ingombrante". Le sue domande evidenziano quanto lei ci pensi e analizzi la situazione ed è un aspetto che denota quanto sia essenziale per lei cercare di capire la natura del suo malessere e del comportamento del suo compagno. Questa motivazione è importante per portarla a stare meglio e ad affrontare la relazione e il confronto con lui. Posso suggerirle la possibilità di trovare uno spazio con un* terapeuta al fine di approfondire anche il suo vissuto emotivo e orientare l'analisi che sta già facendo individualmente su questo tema. Le auguro una buona giornata, un saluto cordiale
Certo, ecco una risposta più sintetica:
Cara utente, grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile che questa situazione ti stia causando dolore e frustrazione, dato il tuo desiderio di sentirti più connessa al tuo compagno, sia emotivamente che fisicamente. I tuoi sentimenti sono validi: non sei paranoica, ma stai cercando di proteggere il tuo benessere e il tuo bisogno di intimità.
L’uso frequente di siti per adulti e la diminuzione dei vostri rapporti possono sembrare scollegati, ma è normale che tu percepisca una discrepanza tra ciò che desideri e ciò che ricevi. È importante continuare il dialogo, magari con l’aiuto di un terapeuta di coppia, per esplorare insieme come migliorare la fiducia e la connessione tra voi. Ricorda che il tuo desiderio di sentirti scelta e desiderata è legittimo e merita ascolto.
Cara utente, grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile che questa situazione ti stia causando dolore e frustrazione, dato il tuo desiderio di sentirti più connessa al tuo compagno, sia emotivamente che fisicamente. I tuoi sentimenti sono validi: non sei paranoica, ma stai cercando di proteggere il tuo benessere e il tuo bisogno di intimità.
L’uso frequente di siti per adulti e la diminuzione dei vostri rapporti possono sembrare scollegati, ma è normale che tu percepisca una discrepanza tra ciò che desideri e ciò che ricevi. È importante continuare il dialogo, magari con l’aiuto di un terapeuta di coppia, per esplorare insieme come migliorare la fiducia e la connessione tra voi. Ricorda che il tuo desiderio di sentirti scelta e desiderata è legittimo e merita ascolto.
Buongiorno gentile utente. La ringrazio per la sua condivisione. E’ comprensibile che si senta frustrata dalla situazione. Le dinamiche che ha raccontato evidenziano quanto sia importante la fiducia e il sentirsi compresi dal proprio partner. Anche la differenza del desiderio sessuale tra voi è un aspetto che può complicare la situazione. Per quanto riguarda il dialogo tra voi, non è tanto il quanto se ne parla ma il come se ne parla. In questo senso potrebbe essere utile un percorso con un terapeuta (se esperto in sessuologia anche meglio) che vi aiuti a esplorare le emozioni, le incertezze, le paure legate a queste dinamiche. Potrebbe proporlo al suo compagno cercando di sottolineare quanto possa essere importante per lei e per la coppia comprendere alcuni aspetti che la fanno soffrire e la fanno sentire in secondo piano.
Cordiali saluti, Dott.ssa Vittoria Spiniella.
Cordiali saluti, Dott.ssa Vittoria Spiniella.
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto questa situazione le stia creando disagio e confusione. È evidente che il comportamento del suo compagno la faccia sentire messa in secondo piano, suscitando domande legittime sui suoi desideri e sulla connessione tra voi. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Il fatto che il suo compagno guardi contenuti per adulti con frequenza e allo stesso tempo abbia un calo nei rapporti sessuali può sembrare collegato, ma non necessariamente lo è in modo diretto. È possibile che il consumo di questi contenuti sia un’abitudine radicata, una forma di gestione dello stress o semplicemente una routine consolidata nel tempo, indipendentemente dalla qualità della vostra relazione. Tuttavia, la sua percezione di sentirsi "seconda" rispetto a questa abitudine non è da sottovalutare, perché il punto centrale non è solo il suo comportamento, ma come ciò influisce su di lei e sulla vostra intimità.
Quando lui minimizza il problema, definendola paranoica, sembra non riconoscere appieno l'impatto emotivo che questa situazione ha su di lei. Questo potrebbe alimentare il suo senso di frustrazione. È importante che i suoi sentimenti vengano ascoltati e rispettati, perché non si tratta solo della frequenza dei rapporti o del consumo di pornografia, ma di come queste dinamiche toccano la sua autostima e il vostro legame.
In una relazione sana, questioni come questa richiedono un dialogo aperto e costruttivo. Tuttavia, se le conversazioni che avete avuto fino ad ora non hanno portato a una comprensione reciproca, potrebbe essere utile rivolgersi a un terapeuta di coppia. Uno spazio neutrale può aiutare entrambi a esplorare in modo più approfondito le ragioni dietro questi comportamenti e a trovare strategie per migliorare l’intimità tra voi.
Nel frattempo, potrebbe essere utile chiedersi quali sono i suoi bisogni in questa relazione e come il suo compagno può rispondervi. Allo stesso tempo, cercare di capire cosa rappresenta per lui la pornografia e come si colloca nella sua vita potrebbe aiutarla a elaborare meglio la situazione. L’obiettivo non è “controllare” il suo comportamento, ma comprendere come questo influisce sul vostro rapporto e lavorare insieme per trovare un equilibrio che soddisfi entrambi.
Se si sente a disagio nel continuare così, non ignori il suo malessere. Le sue emozioni sono valide e meritano attenzione, da parte sua e del suo compagno.
Dott. Luca Vocino
Il fatto che il suo compagno guardi contenuti per adulti con frequenza e allo stesso tempo abbia un calo nei rapporti sessuali può sembrare collegato, ma non necessariamente lo è in modo diretto. È possibile che il consumo di questi contenuti sia un’abitudine radicata, una forma di gestione dello stress o semplicemente una routine consolidata nel tempo, indipendentemente dalla qualità della vostra relazione. Tuttavia, la sua percezione di sentirsi "seconda" rispetto a questa abitudine non è da sottovalutare, perché il punto centrale non è solo il suo comportamento, ma come ciò influisce su di lei e sulla vostra intimità.
Quando lui minimizza il problema, definendola paranoica, sembra non riconoscere appieno l'impatto emotivo che questa situazione ha su di lei. Questo potrebbe alimentare il suo senso di frustrazione. È importante che i suoi sentimenti vengano ascoltati e rispettati, perché non si tratta solo della frequenza dei rapporti o del consumo di pornografia, ma di come queste dinamiche toccano la sua autostima e il vostro legame.
In una relazione sana, questioni come questa richiedono un dialogo aperto e costruttivo. Tuttavia, se le conversazioni che avete avuto fino ad ora non hanno portato a una comprensione reciproca, potrebbe essere utile rivolgersi a un terapeuta di coppia. Uno spazio neutrale può aiutare entrambi a esplorare in modo più approfondito le ragioni dietro questi comportamenti e a trovare strategie per migliorare l’intimità tra voi.
Nel frattempo, potrebbe essere utile chiedersi quali sono i suoi bisogni in questa relazione e come il suo compagno può rispondervi. Allo stesso tempo, cercare di capire cosa rappresenta per lui la pornografia e come si colloca nella sua vita potrebbe aiutarla a elaborare meglio la situazione. L’obiettivo non è “controllare” il suo comportamento, ma comprendere come questo influisce sul vostro rapporto e lavorare insieme per trovare un equilibrio che soddisfi entrambi.
Se si sente a disagio nel continuare così, non ignori il suo malessere. Le sue emozioni sono valide e meritano attenzione, da parte sua e del suo compagno.
Dott. Luca Vocino
Buona sera, grazie per aver condiviso queste sue esperienze molto intime. Avete pensato come coppia ad una terapia? Gli aspetti legati alla sessualità spesso hanno a che fare con dinamiche di relazione che vanno al di là della fisicità. L'intimità di coppia è altro. E sembra che tra voi sia più questo l'aspetto da attenzionare. Forza e coraggio!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma quest'aspetto della sua vita, immagino che questa dinamica la turbi. Innanzitutto mi sento di dirle che l'autoerotismo si riferisce al bisogno di esplorazione di sè, di conseguenza è un qualcosa di diverso dai rapporti sessuali con altre persone, che costituiscono un altro tipo di bisogno. Inoltre, il desiderio sessuale nel corso del tempo può variare in base ad una serie di fattori, per questo non si mantiene costante nel tempo e negli anni, ma appunto varia. Aldilà di queste informazioni generali, che spero possano comunque esserle utili, dalle sue parole immagino che lei si senta in parte responsabile di come il suo fidanzato viva la sua personale sessualità e che la sua modalità la faccia anche arrabbiare. Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla nel riuscire a fare chiarezza. Inoltre, potrebbe valutare con il suo compagno di intraprendere un percorso di coppia, al fine di riuscire a capire insieme come gestire questa dinamica e affinchè ognuno possa sentirsi accolto e ascoltato.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Anna Asia Forino
Carissima, potreste parlare di cosa vi piace e sperimentare magari cose nuove insieme. La questione "sesso" in una relazione è fondamentale bisogna saperr cosa piace al partner e cosa no, cosa piace a se stessi e ogni tanto sperimentare qualcosa di nuovo se si crede che il "fuoco" non ci sia come prima
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