Buongiorno, ho 33 anni e 6 mesi fa la mia ragazza di 28 anni mi ha lasciato. Stavamo assieme da 9 an

19 risposte
Buongiorno, ho 33 anni e 6 mesi fa la mia ragazza di 28 anni mi ha lasciato. Stavamo assieme da 9 anni di cui 1 di convivenza (prima esperienza per entrambi). L'evento è stato traumatico. Già 4 anni fa ero sempre stato lasciato per un altra persona ma in quel caso era tornata da me, l'ho perdonata (perchè in parte capivo per dei miei errori e perchè l'amavo) e la relazione è migliorata nel corso degli anni. La persona con cui si è messa adesso ha 12 anni in più di lei e l'ha conosciuta in palestra. Per mesi si sono visti e sentiti in cui lei parlava con lui e mi dava del debole, lui grande manipolatore. Ho avuto varie avvisaglie, prima ad una festa dove flirtavano davanti a me presente, dopo (col senno di poi mi è venuto in mente) era al cinema accanto a noi durante un film, poi a capodanno sempre con me presente è andata a bere una cosa con questa persona. Ho provato a parlarci dopo tutti questi segnali anche su iniziativa di lei, lei si è sentita non valorizzata, trascurata, poco desiderata e non amata da me, cosa che questa terza persona invece gli dava, non voleva lasciarmi ma mi ha detto questi problemi. Mi sono preso le mie responsabilità a quel punto, ho chiesto scusa perchè effettivamente molte cose negli ultimi mesi per via di situazioni familiari pesanti e per il lavoro non sono stato presente come dovevo, nonostante fossi quasi sempre con lei, nonostante viaggi programmati da me, nonostante comunque facessimo in media 2/3 volte sesso a settimana, a volte bene a volte meno ma penso sia normale dopo tanto tempo assieme. Il sesso è sempre stato trainante della nostra relazione, oltre al fatto che lei è un persona che ama incondizionatamente, molto dolce e disponibile sempre per tutto, mi ha sempre adorato come persona, non posso reputargli alcuna mancanza salvo una scarsa comunicazione tra noi che in parte è da reputare anche a me perchè non sapevo parlarci. Ammetto di averla trascurata e ammetto di non aver espresso il mio desiderio verso di lei non più come prima in quei mesi di convivenza anche se comunque l'ho sempre desiderata molto. Nell'anno di convivenza abbiamo cambiato casa a agosto e da lì la situazione è peggiorata per continui litigi (lei si interfacciava con questa persona proprio da agosto e non so se questo può essere uno dei motivi di questo nervosismo di fondo). Dopo capodanno pensando di aver risolto tutto con la comunicazione tra noi dove le chiedevo di chiudere con questa persona e dove io promettevo di cambiare su quello che a lei mancava, assuefatto da una ritrovata complicità le ho chiesto di sposarmi, ho ricevuto un sì e abbiamo prenotato un viaggio (a cui lei poi è andata con una sua amica). Nonostante ciò aveva sempre in testa questa persona, sino al giorno prima di lasciarmi abbiamo fatto l'amore, poi a un certo punte esplode la sua rabbia, odia come vivo, odia come facevamo l'amore, odia i miei gusti sessuali, odia la mia famiglia, odia i miei amici, mi dice che sono sedentario, ha massacrato tutto ciò che riguarda la mia vita quando per me tutto ciò che riguarda la sua è sempre stata speciale. Sono crollato nel pianto a quel punto, sentirsi dire con così tanta ferocia che non apprezza nulla di quello che mi riguarda quando in questi anni è sempre stata lei quella apparentemente più innamorata e io quello più distante. Rimaniamo in casa assieme ancora per una settimana, la situazione sembra un pò rientrare ma la vivo comunque con ansia perchè so che ce un altra persona. Inizia a tornare a casa dalla palestra in ritardo e una sera mi presento alle 23 sotto la palestra e lei arriva a recuperare la sua macchina sopra la macchina dell'altra persona. Torno a casa, litighiamo, lei mi lancia addosso ancora tutte le cattiverie di questo mondo, provo ancora a riallacciare, non ci sono margini, allora la invito a tornare dai suoi. Lei non batte ciglio e il giorno dopo sparisce. Da lì 6 mesi di inferno: mi sono dovuto accollare tutte le spese della casa da solo (casa cambiata e più grande da appena 3 mesi) e non mi permette di stare tranquillo neanche economicamente, lei già pochi giorni dopo essersene andata è in discoteca con il suo nuovo lui, va alle terme con lui e lo frequenta (tutto messo on line). Inizio a impazzire, resisto per un pò e poi Ia la rincorro in tutti questi mesi con messaggi e chiamate e richieste di vederci perché la amo, perché sono attanagliato dalle colpe per averla trascurata, lei me ne dice di tutti i colori, che non sono un uomo, che lui è diverso da me, che prova delle emozioni forti con lui, che è andata avanti. Il tutto condito da lei che scopro che neanche un mese dopo essere uscita di casa (dopo 9 anni assieme io e lei) è già a vivere a casa di lui, 40 enne, appena divorziato, malato di sesso e pluritraditore della moglie con cui ha avuto una certificazione di narcisismo patologico, che prende il cialis. E si fa pure un tatuaggio con lui. Lei passa a prendere le sue cose mano a mano nei mesi come una lenta eutanasia di lei che entra e esce di casa (cose tra cui il divano, tutte portate a casa del nuovo uomo), senza che io abbia idea di come stessero le cose, con la speranza che cambiasse idea. In 6 mesi ho sempre pensato a lei costantemente, sono l'ombra di quello che ero. Lei mi dice che si è innamorata, che può succedere e che mi devo rialzare. Da un mese riesco a non scriverle ma ogni tanto riappare per qualche questione per poi sparire e mi distrugge questo. Ho perso la possibilità di una famiglia e non capisco tutto questo male che ho subito, non lo capisco, vorrei capirlo ma non ci riesco. Il tutto finisce il giorno del mio compleanno in cui mi porta le chiavi. Ogni tanto mi scrive ma lo capisco che lo fa tanto per fare. Sono 6 mesi che non faccio sport, non vedo un film, non ascolto musica. Sono uscito con qualche ragazza ma mi rifiutano tutte come se fossi un appestato. Lavoro e torno nel letto ed è il massimo che posso fare. Lo psicologo mi dice di fare cose diverse, di circondarmi di gente, ma non riesco. Voglio lei, la amo, il nostro legame è sempre stato ancestrale, inspiegabile, nonostante le differenze culturali e di carattere. Mi sono sempre sentito incastonato con lei in modo inspiegabile, io leggo tanto, rifletto molto, scrivo poesie, lei è più pratica, più attiva di me e più istintiva, nonostante questo siamo sempre stati legai tanto (l'ho fatta uscire dalla anoressia, l'ho fatta iniziare a dipinger, le ho fatto vedere il mondo e conoscere musica/film che non conosceva). Adesso lei è sempre in giro con lui, vive con lui, va in weekend in giro con lui, e mi rendo conto che forse la routine le ha fatto prendere questa scelta. Come si può nel giro di così poco accellerare così tanto con una persona e calpestare invece chi è stato con te per anni?? Mi sento debole, non mi sento un uomo, non mi sento apprezzabile. Mi fidavo ciecamente di lei e sono stato umiliato, mi manca anche la sua famiglia, che è sparita dalla circolazione e con cui trovavo tanta serenità. Penso solo a lei, non riesco a fare altro, nella casa vuota mi siedo, ascolto nella testa le sue frasi, penso a lei che fa sesso con lui come lo faceva con me, penso a tutte le informazioni che so di loro (perchè la ex moglie di lui mi ha contattato e mi ha detto tutto ciò che fanno ora e tutto ciò che è successo in passato, non so neanche se mi faccia bene questo). Sono devastato. Lei non ha mai accennato neanche una volta a cambiare idea, sembra così felice da farmi sentire come se con me fosse all'inferno, come se io l'avessi soffocata in quello che era realmente. Non so cosa fare, a volte ho pensieri suicidi, ma rimangono solo pensieri. Mi dispiace tanto per le mie colpe, sono 6 mesi che mi dispiace per non essere stato presente il giusto, per non averla valorizzata, per tutto quanto. Mi dispiace che stia con questa persona che fa paura dalle descrizioni che dicono tutti. Sono da solo, amici e famiglia non mi servono, solo lei potrebbe salvarmi, ma non mi ha salvato, mi ha distrutto ancora di più.
Mi dispiace moltissimo per il dolore che sta vivendo. La fine di una relazione lunga e significativa è uno degli eventi più dolorosi che si possano affrontare. Il modo in cui tutto è accaduto ha aggiunto un ulteriore livello di sofferenza.

Comprendo quanto sia difficile accettare che qualcuno che ha amato profondamente e con cui ha condiviso così tanto possa improvvisamente comportarsi in modo così diverso e sembrare felice con un'altra persona. È normale sentirsi confusi, arrabbiati e traditi in una situazione del genere.

Il fatto che lei stia affrontando tutto questo da solo, senza trovare conforto negli amici o nella famiglia, rende tutto ancora più difficile. E capisco anche che, nonostante le rassicurazioni e i suggerimenti dello psicologo, possa sentirsi bloccato e incapace di andare avanti.

Ecco alcune riflessioni che potrebbero aiutarla:

Accettare i propri sentimenti: È importante riconoscere che il dolore che sta provando è legittimo. Non c'è un "tempo giusto" per guarire, e ogni persona ha il proprio percorso di elaborazione del lutto.

Limitare il contatto: Anche se è difficile, cercare di limitare il contatto con lei e le informazioni su di lei può aiutare. Continuare a seguirla sui social media o ricevere notizie attraverso altre persone potrebbe solo prolungare il dolore.

Attività e routine: Anche se può sembrare impossibile, cercare di impegnarsi in attività quotidiane può essere benefico. Anche piccole cose, come fare una passeggiata, possono aiutare a rompere il ciclo di pensieri negativi.

Supporto professionale: Continuare a parlare con uno psicologo o un terapeuta può essere di grande aiuto. Se sente che il terapeuta attuale non è di grande aiuto, potrebbe considerare di cercarne un altro con cui si senta più in sintonia.

Comunità di supporto: Esistono gruppi di supporto per persone che stanno affrontando rotture dolorose. Anche se non le sembra utile in questo momento, condividere la sua esperienza con persone che stanno vivendo situazioni simili può fornire un sostegno prezioso.

Pensare al futuro: Anche se ora sembra impossibile, ci sarà un momento in cui il dolore diminuirà e lei sarà in grado di vedere nuove possibilità per la sua vita. Cercare di visualizzare un futuro in cui può essere felice e appagato può aiutarla a trovare la motivazione per andare avanti.

È comprensibile che si senta devastato e perso, ma è importante ricordare che il tempo e il supporto adeguato possono aiutare a guarire. Le auguro molta forza e speranza nel suo percorso di recupero.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, la Sua storia mi colpisce profondamente per tutto il dolore che Lei sta vivendo e che comunica qui. Possiamo parlare di dipendenza, di depressione di poca autostima, di poca considerazione del Suo valore e delle Sue qualità umane. Ma davvero Lei vorrebbe tornare con una persona che ha così poco rispetto di Lei? Lei parla di amore. Ma per "amore" cosa intende? Davvero per "amore" Lei è disposto a subire qualsiasi umiliazione? Il Suo dolore è forte in questo momento. Lo ascolti non lo soffochi. Ma è un dolore che rimanda ad altri luoghi, nascosti e lontani della Sua anima e della Sua psiche. Ricordi che dopo la tempesta esce sempre il sole. Bisogna, però, saperla attraversare la tempesta, senza esserne sopraffatti, per uscirne più forti e determinati. Sono sicura che Lei riuscirà ad attraversare la tempesta, tirando fuori la Sua forza e il Suo coraggio per navigare in paesaggi più dolci e variopinti.
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Buongiorno, posso solo immaginare che periodo difficile sta vivendo ed è comprensibile che si senta in difficoltà in questo momento della sua vita. Questo tipo di sofferenza si avvicina a quella del lutto e il senso di vuoto e di mancanza sono gli stessi. Quindi, come in questi casi, è giusto concedersi un periodo di abbattimento e recupero, dopo il quale è però altrettanto importante provare a ridare una direzione alla propria vita. Innanzitutto è fondamentale iniziare o continuare un percorso psicologico che la accompagni nel processo di elaborazione ed accettazione della perdita e l'aiuti a trovare una prospettiva più utile per affacciarsi al passato e al futuro. Dopodiché quello che può fare è darsi nuovi scopi, creare altri progetti di vita, che siano concreti e realizzabili. So che non è facile, ma si comincia da poco. Impegnarsi in qualche nuova opportunità restituisce speranza e soddisfazione e aiuta a costruire nuove motivazioni per andare avanti.
Un sincero augurio di trovare dentro e fuori di sé le risorse per superare questo momento critico e riscoprire l'amore e la gioia in un nuovo inizio.
Dott.ssa Anna Tosi
Buonasera, dalle sue parole si percepisce tutta la sofferenza che lei sta provando e vorrei innanzitutto dirle che mi dispiace.
Quando una relazione finisce si mette in discussione sé stessi, il proprio valore e ci si può sentire persi. La fine di una relazione è un lutto vero e proprio e, come tale, attraversa diverse fasi. I momenti iniziali sono quelli più dolorosi ed è importante circondarsi delle persone e delle situazioni che possono farla sentire meno solo e che possano supportarla al meglio, per quanto capisco che questo possa essere difficile da attuare.
Questo rapporto sembra aver avuto un enorme impatto sulla sua salute psicologica e sulla sua autostima e ritengo sia importantissimo che lei si prenda cura di sé. Innanzitutto, le consiglierei di esporsi il meno possibile ad immagini, notizie e persone che le ricordano la sua ex ragazza o che comunque possano in qualche modo alimentare questa sofferenza.
Ha detto che viene seguito da uno psicologo, nel caso sentisse che non si è creata una relazione di fiducia o non si sentisse adeguatamente supportato, le consiglieri di rivolgersi ad un altro/a professionista.
Posso comprendere che al momento sia difficile da immaginare ma il tempo, il supporto, la motivazione a cambiare le cose e gli strumenti che lei sicuramente possiede la aiuteranno a stare meglio e a costruire un futuro in cui lei si possa sentire apprezzato, circondato da persone che le vogliono bene e in cui, alla fine, avrà trovato la forza di salvarsi.
Le auguro un grande in bocca al lupo e rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Giorgia Purisiol
Buonasera, comprendo il tuo dolore e la sofferenza che nonostante siano passati sei mesi non cessa di esistere. La tua relazione è stata importante e lunga ed è normale che elaborare tutto ciò sia difficile e lungo. Sei già seguito da uno psicoterapeuta? Valuta se c'è la giusta sintonia, il percorso è lungo ma concentrati sul presente e su come ricostruire la tua vita anche con piccoli traguardi. Questo dolore si può superare. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Salve, all’interno della sua storia ci sono tanti, direi troppi, clementi confondenti.
La relazione forse fusionele con la sua ragazza, la tendenza di lei a triangolare con un altro uomo, il fatto che lei nonostante tutto quello che le è successo non l’abbia lasciata andare prima.
Quando gli altri ci trattano da zerbini allora dobbiamo farci domande sulla loro natura.
Quando siamo noi a farci trattare da zerbini allora siamo noi a doverci fare domande sulla nostra natura.
La invito a cercare uno psicoterapeuta che l’aiuti in primis ad elaborare il lutto della perdita di questa relazione, ed in seconda battuta a metterla in condizione di costruire relazioni dotate di un maggiore equilibrio.
Io resto a disposizione, dott.ssa Sandra Petralli.
Gentile utente, capisco profondamente il dolore che sta attraversando. Una relazione di 9 anni rappresenta una parte significativa della vita e affrontare una rottura in queste circostanze è estremamente difficile. La sua esperienza di sentirsi trascurato e tradito può essere devastante e il peso delle sue emozioni è comprensibile. Il narcisismo patologico, di cui parla in riferimento alla nuova relazione della sua ex, può creare dinamiche manipolatorie e distruttive. È importante che riconosca il valore della sua esperienza e le sue qualità, che non dipendono dal giudizio di chi l'ha ferita. Le suggerisco di continuare a parlare con il suo psicologo, che può aiutarla a gestire queste emozioni intense. Provi a integrare piccoli cambiamenti nella sua routine quotidiana, come fare passeggiate all'aperto o dedicarsi a hobby che la appassionavano in passato. È essenziale circondarsi di persone che le vogliano bene, anche se in questo momento sembra difficile. Non è il solo in questa situazione. Molte persone hanno vissuto esperienze simili e, con il tempo, sono riuscite a ritrovare un equilibrio e una nuova serenità. Coraggio, un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Carissimo, si sente nella sua narrazione quanto questi sei mesi siano stati devastanti e destabilizzanti. Sembra che nella vostra storia lei sia cambiata ed abbia deciso di allontanarsi dopo 9 anni in un periodo in cui lei era affaticato e impegnato, scegliendo una relazione nuova. Mi complemento con lei per aver chiesto aiuto e per la sua capacità di parlare delle emozioni che stanno affollando la sua vita. Tutto il dolore che sta provando deve necessariamente essere canalizzato ed elaborato con il supporto di un professionista come mi pare stia già facendo. Le consiglio di proseguire e di attingere speranza dal fatto che è già un mese che riesce a non scriverle. Un caloroso saluto. Dott.ssa Anna Verrino
Salve sono dispiaciuta per ciò che lei sta vivendo. Vivamente penso che lei sia una persona che abbia idealizzato la donna con cui aveva una relazione, ha bisogno di capire attraverso un percorso terapeutico il valore di se stesso e cosa si cela dietro le sue ansie. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Giusy Torre
Buongiorno, comprendo profondamente il dolore che stai vivendo e il senso di smarrimento che provi. La fine di una relazione lunga e significativa, soprattutto quando accompagnata da eventi traumatici come quelli che descrivi, può lasciarti con una sensazione di vuoto e confusione. Il tuo racconto evidenzia quanto tu abbia investito emotivamente in questa relazione e quanto sia stato devastante per te perderla.

Le tue emozioni sono valide e comprensibili. Sentirsi tradito, non apprezzato, e vedere la persona amata andare avanti con qualcun altro è un'esperienza che tocca corde profonde. È naturale cercare di capire cosa è andato storto e sentirsi colpevoli per le proprie mancanze. Tuttavia, è importante ricordare che le relazioni sono complesse e le responsabilità sono condivise.

Le ferite che stai portando sono anche il riflesso di una profonda connessione che avevi con la tua ex ragazza. La tua sensibilità e la tua riflessività ti portano a rimanere incastrato nei ricordi e nei pensieri, aumentando il dolore. È evidente che hai bisogno di tempo per elaborare questa perdita e per permetterti di guarire.

Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a navigare attraverso questi sentimenti. Non si tratta solo di trovare un modo per distrarsi, ma di esplorare e comprendere le dinamiche interne che ti stanno causando tanto dolore. Un terapeuta potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esprimere il tuo dolore e lavorare insieme per trovare un percorso di guarigione.

Ti incoraggio a non perdere la speranza. Anche se ora sembra impossibile, il tempo e il giusto supporto possono portare a una nuova comprensione di te stesso e delle tue esperienze. Non esitare a cercare aiuto e a prenderti cura di te stesso: la tua sofferenza merita attenzione e rispetto, e con il tempo, potrai ritrovare la serenità.
M.G.
Una storia molto dolorosa, mi dispiace tanto posso solo dirle che il dolore occorre attraversarlo e che non può piovere per sempre diceva un noto film: il corvo. A parte tutto credo che dovrebbe ristrutturare per così dire il suo accesso alle emozioni primarie attraverso un training specifico. A tal proposito : Amigdala
I segnali dal cuore viaggiano anche verso l’amigdala attraverso differenti percorsi di quelli che portano al talamo.
L’amigdala è un centro che processa le emozioni e codifica le memorie emozionali. L’amigdala è anche un sistema di confronto di pattern che cerca e processa tutto quello che è familiare e che conosce già. Per esempio, quando c’è la percezione di una situazione stressante, l’amigdala risponde scandagliando la sua banca di memoria, finché non trova quell’emozione immagazzinata da una precedente esperienza stressante, che ritiene simile. E quindi stimola la stessa reazione emozionale che è stata innescata quella volta, come magari ansia, dolore, rassegnazione o depressione. L’amigdala è capace di paralizzare i percorsi neuronali e attivare una risposta emozionale familiare prima che i nostri più elevati centri cerebrali ricevano l’informazione e prima di avere tempo perfino di pensare a come rispondere.
Questa è una delle ragioni per cui spesso reagiamo dicendo o facendo cose per cui ci pentiamo.
L’amigdala comunica cosa è familiare ai centri percettivi nel cervello. Così, se la rabbia è diventata uno schema familiare per l’amigdala, allora percepire qualcuno che ci guarda in maniera strana può stimolare una reazione di rabbia prima di aver tempo di considerare se quella rabbia è una risposta appropriata.
I ricercatori sanno che i programmi di sopravvivenza istallati profondamente nel cervello fanno sì che l’amigdala metta più peso sulle esperienze negative che su quelle positive.
La buona notizia è che attivando la coerenza cardiaca e le emozioni positive, come equanimità, pace, compassione e gratitudine, possiamo istallare nuovi programmi nell’amigdala, così che si possono stabilire nuovi schemi di risposta più equilibrati ed appropriati. Credo con dei cambiamenti nei comportamenti emotivi si possa trovare un giusto ristoro e equilibrio. Se ha bisogno mi contatti anche on line . Stefano Salvatici
Gentile utente, mi dispiace molto per la grave situazione in cui si trova. Penso che per quanto dolorosissimo sia il momento di concentrarsi su sè stesso al fine di riuscire a riprendere a vivere, lasciando da parte i sensi di colpa. Leggo che è già seguito da uno psicologo, le consiglio quindi di non abbandonare il percorso ma anzi eventualmente di valutare anche l'aiuto di uno psichiatra nel caso i pensieri suicidari diventassero troppo invasivi. Le auguro il meglio. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Gentile utente, grazie per aver condiviso un qualcosa di così profondo su di sé. Dalle sue parole si percepisce tutta la sofferenza che lei sta provando e vorrei innanzitutto dirle che mi dispiace. Quando una relazione finisce si mette in discussione sé stessi, il proprio valore e ci si può sentire persi. La fine di una relazione è un lutto vero e proprio. Mi sembra di capire che è già seguito da uno psicologo, le consiglio quindi di condividere quanto qua scritto con il suo terapeuta e, qualora sentisse di far fatica, di provare a consultare un altro professionista. Resto a disposizione
Dott.ssa Martina Panzeri
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È importante cercare sostegno da persone di fiducia, come amici o familiari, e considerare seriamente l'aiuto professionale di uno psicologo. Prenditi cura di te stesso, concentrandoti sulle attività che ti portano gioia e cercando di costruire una rete di supporto. Rimango a disposizione per ulteriori dettagli.
La situazione che sta attraversando è senza dubbio estremamente difficile. È evidente che la fine della sua lunga relazione con la sua ex ragazza è stata devastante e ha causato profondo dolore. Ha vissuto un'esperienza profondamente traumatica, con una serie di eventi che hanno segnato profondamente il suo percorso emotivo.
Le informazioni che ha condiviso sulla sua relazione evidenziano quanto fosse significativo per lei il legame con la sua ex ragazza, nonostante le difficoltà e i momenti complicati che hanno affrontato insieme. È chiaro quanto sia stato doloroso rendersi conto che lei ha trovato un nuovo partner così rapidamente dopo la loro separazione, aggiungendo un ulteriore livello di sofferenza già profonda.
Si è descritto come una persona che ama profondamente, dedicando molto tempo ed energia per far crescere la loro relazione. Ha riconosciuto i suoi errori e le mancanze che sente di aver avuto, specialmente nel periodo in cui convivevano, quando le pressioni esterne sembravano aggiungere ulteriori tensioni. È comprensibile che provi sensi di colpa per non aver gestito al meglio la situazione, nonostante i suoi sforzi.
Le sue emozioni sono chiaramente intense e complesse. Ha menzionato di aver provato ansia, tristezza e a volte pensieri molto dolorosi. È importante riconoscere che questi sentimenti fanno parte del suo processo di elaborazione del dolore, anche se possono sembrare travolgenti e difficili da gestire.
Le informazioni che ha condiviso sulle sue esperienze sembrano coerenti con la sua percezione di sé e delle sue emozioni. Ha evidenziato aspetti significativi della sua vita emotiva, delle sue relazioni e delle sfide che ha affrontato. Questo può rappresentare un passo importante verso una comprensione più profonda di sé stesso e dei suoi bisogni emotivi.
La sua situazione sembra segnata da uno "spartiacque", il momento in cui la sua ex ragazza ha deciso di continuare la sua vita con un nuovo compagno. Questo evento ha avuto un profondo impatto sulla sua autostima e sulla sua percezione di sé come partner e individuo.
Nel raccontare la sua storia, ha spesso evidenziato l'amore profondo che ha provato per lei, la sua dedizione e il desiderio di formare una famiglia. Ha anche descritto le sue emozioni contrastanti, le sue lamentele e le difficoltà nel lasciar andare il passato. Questi temi riflettono ciò che è più significativo per lei in questo momento di dolore e confusione.
Sembra che stia navigando tra poli estremi delle sue emozioni e percezioni di sé. È normale avere pensieri polarizzati durante un momento così intenso di cambiamento e perdita. Esplorare le sfumature e le variazioni nelle sue credenze può aiutarla a trovare una prospettiva più equilibrata e meno critica di sé.
In questo momento, è essenziale essere gentile con se stesso e cercare il supporto di persone che la comprendono veramente. Continuare a lavorare con uno psicologo può fornirle uno spazio sicuro per esplorare le sue emozioni e ricevere sostegno mentre affronta questa transizione così dolorosa.
Si può osservare che questa condizione può essere mantenuta da diversi fattori. Quando si infrange una delle proprie aspettative e desideri di vita, ciò influenza tutto quello a cui si presta attenzione e i propri pensieri. Questo può portare a previsioni negative sul futuro, come "Sarà un disastro" o "E se gli altri reagiranno male?", aumentando l'ansia e spingendo a comportamenti come pianificare in modo eccessivo o compiacere gli altri in modo eccessivo per evitare problemi.
Tali comportamenti possono avere conseguenze non volute che ulteriormente rafforzano le credenze negative di base. È comune sviluppare un dialogo interno critico, basato su come gli altri ci hanno parlato in passato, erroneamente pensando che ciò possa motivare. Tuttavia, l'autocritica raramente funziona come motivazione positiva ed emotivamente può lasciare una sensazione simile a quella di essere vittime di bullismo o attacchi, contribuendo a sentimenti di sconfitta e demoralizzazione.
Chi crede fermamente nelle proprie credenze negative potrebbe tentare di compensare con regole di vita rigide, come "Se faccio tutto alla perfezione, sono accettabile" o "Devo sempre compiacere gli altri e non deludere nessuno". Se queste regole diventano troppo rigide e inflessibili, possono predisporre al fallimento, alimentando ulteriormente le credenze negative di base.
Confido che l'esplorazione di questi meccanismi possa offrirle utili spunti per comprendere meglio i processi che influenzano la sua autostima e supportare il suo cammino verso una visione più equilibrata e compassionevole di sé.
Buongiorno, il suo forte dolore è assolutamente comprensibile, una rottura sentimentale è paragonabile a un lutto, perchè si è persa una persona cara e il proprio mondo è stato ribaltato e messo in discussione, soprattutto dopo tanti anni in cui c'era forse la prospettiva di una famiglia. Quindi fa parte del percorso luttuoso provare sensi di colpa, negazione, rabbia, incredulità.
Non è un percorso di elaborazione facile, possono volerci mesi, in alcuni casi di lutto patologico anche anni. Proprio per questo motivo, essendo già Lei seguito da uno psicologo, non abbandoni il percorso perchè le sembra di non "risolvere" nulla, si prenda il suo tempo, già tutto quello che lei ha condiviso è un grande passo nell'elaborazione.
Un abbraccio, dott.ssa Francesca Macchi
Buonasera, comprendo il tuo dolore e la sofferenza che nonostante siano passati mesi non cessa di essere presente. La sua relazione è stata importante e lunga ed è normale che elaborare tutto ciò sia difficile e lungo. Così come spesse volte ci vuole tempo per l’inizio della relazione allo stesso modo serve anche per la fine. Sta già seguendo un percorso con uno psicoterapeuta? Valuti se si, se c'è la giusta sintonia tra voi , può concentrarsi sul presente e su come ricostruire la sua vita anche con piccoli traguardi. Questo dolore si può superare. Resto a disposizione. Dr.ssa Versari Debora.

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