Buongiorno. Ho 32 anni, una vita piena, e da due anni ho intrapreso un importante cambiamento nella
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Buongiorno.
Ho 32 anni, una vita piena, e da due anni ho intrapreso un importante cambiamento nella mia vita, seguendo le mie passioni per la scrittura e per lo yoga dopo sei anni di lavoro da dipendente in tutt'altro settore.
La strada è difficile e io, che sono molto razionale e spesso trovo il modo più rapido per ottenere i migliori risultati, sono già inciampata qualche volta nel rischio di mollare, o meglio cercare vie alternative, più semplici. Ogni volta sono poi tornata alle mie passioni, che faccio molta fatica a concretizzare perché non è come la mia vita precedente in cui, mandando un curriculum e dimostrando di essere un po' sveglia, i risultati arrivavano.
In questo contesto sto lavorando molto su me stessa, sto imparando la pazienza, il piacere dell'attesa, la bellezza di stare ferma, nell'attesa di raccogliere i risultati del lavoro che sto compiendo, sperando di non ricadere nella rinuncia.
Il mio problema è però il rapporto con gli altri, e specialmente con mia madre. Con gli altri (amici, conoscenti, eccetera) dopo due anni ho paura di non risultare credibile. è come se sembrasse obbligatorio costruire un'immagine di sé convintissima, quando a me invece succede di cambare idea, approccio, preferenze, di continuo. Senza rinnegare le precedenti idee che avevo, però la vita va avanti e vedo cambiare i miei punti di vista, ma dire che li cambio mi risulta semrpe difficile, mi sento incoerente. E sebbene il giudizio degli altri non dovrebbe condizionarmi, non posso non ammettere che questo accade.
Con mia madre invece proprio non lo so. Sembra che non capisca che se sono in casa e dò lezioni online, sto cercando di lavorare. Se sono al pc a scrivere, sto creando, sto cercando di costruire qualcosa. Pare la prenda come un gioco, se non c'è qualcuno che mi paga a fine mese per ciò che faccio è tutta una stronzata (non lo direbbe, io però percepisco questo da lei).
Lei ha seri problemi di nervosismo, fuma, prende attacchi di ansia, ma sostiene di avere un carattere forte e positivo e va avanti come un treno nell'affrontare i problemi di salute che a ripetizione, in effettti, le compaiono (per ora nulla di così grave, ma di certo cose che condizionano la vita). Così le ho proposto più volte di partecipare a qualche mia lezione online, ma no, non fa per lei. Se le proponi una cosa diversa no, non fa per lei, e soprattutto la risposta è rapida, seccata. Come quelle che do' io, solo che a me viene fatto puntualmente notare.
Così mentre facevo lezione al mattino gesticolava col mio compagno come a dire che palle, si può passare?
E così se leggo lei mi parla, se scrivo lei mi parla.
E' andata a finire che l'ho trattata male, troppo, in questi giorni in cui ha dovuto stare a casa mia a causa di un piccolo intervento. Perché in questo contesto non riesco a sopportare la convivenza, che prepari da mangiare, che invada i miei spazi nonostante ne abbia bisogno solo per qualche giorno, che faccia domande. Andiamo d'accordo solo se io sto a casa mia, e lei a casa sua, nella mia città natale.
E quando mi ha chiesto "stai bene, mi sembri nervosa?" in poche parole le ho detto che è perché non son riuscita a fare niente per una settimana a causa della sua presenza a casa mia.
Inutile dire che le voglio bene e mi sento in colpa, ma so anche che la prossima volta succederà di nuovo la stessa cosa.
La mia sensibilità verso tutto questo è aumentata da quando con il mio compagno abbiamo deciso di avere un bambino, ma mi sembra di dover risolvere qualcosa con la mia, di mamma, prima di diventarlo io stessa.
Ringrazio in anticipo se qualcuno può aiutarmi.
Ho 32 anni, una vita piena, e da due anni ho intrapreso un importante cambiamento nella mia vita, seguendo le mie passioni per la scrittura e per lo yoga dopo sei anni di lavoro da dipendente in tutt'altro settore.
La strada è difficile e io, che sono molto razionale e spesso trovo il modo più rapido per ottenere i migliori risultati, sono già inciampata qualche volta nel rischio di mollare, o meglio cercare vie alternative, più semplici. Ogni volta sono poi tornata alle mie passioni, che faccio molta fatica a concretizzare perché non è come la mia vita precedente in cui, mandando un curriculum e dimostrando di essere un po' sveglia, i risultati arrivavano.
In questo contesto sto lavorando molto su me stessa, sto imparando la pazienza, il piacere dell'attesa, la bellezza di stare ferma, nell'attesa di raccogliere i risultati del lavoro che sto compiendo, sperando di non ricadere nella rinuncia.
Il mio problema è però il rapporto con gli altri, e specialmente con mia madre. Con gli altri (amici, conoscenti, eccetera) dopo due anni ho paura di non risultare credibile. è come se sembrasse obbligatorio costruire un'immagine di sé convintissima, quando a me invece succede di cambare idea, approccio, preferenze, di continuo. Senza rinnegare le precedenti idee che avevo, però la vita va avanti e vedo cambiare i miei punti di vista, ma dire che li cambio mi risulta semrpe difficile, mi sento incoerente. E sebbene il giudizio degli altri non dovrebbe condizionarmi, non posso non ammettere che questo accade.
Con mia madre invece proprio non lo so. Sembra che non capisca che se sono in casa e dò lezioni online, sto cercando di lavorare. Se sono al pc a scrivere, sto creando, sto cercando di costruire qualcosa. Pare la prenda come un gioco, se non c'è qualcuno che mi paga a fine mese per ciò che faccio è tutta una stronzata (non lo direbbe, io però percepisco questo da lei).
Lei ha seri problemi di nervosismo, fuma, prende attacchi di ansia, ma sostiene di avere un carattere forte e positivo e va avanti come un treno nell'affrontare i problemi di salute che a ripetizione, in effettti, le compaiono (per ora nulla di così grave, ma di certo cose che condizionano la vita). Così le ho proposto più volte di partecipare a qualche mia lezione online, ma no, non fa per lei. Se le proponi una cosa diversa no, non fa per lei, e soprattutto la risposta è rapida, seccata. Come quelle che do' io, solo che a me viene fatto puntualmente notare.
Così mentre facevo lezione al mattino gesticolava col mio compagno come a dire che palle, si può passare?
E così se leggo lei mi parla, se scrivo lei mi parla.
E' andata a finire che l'ho trattata male, troppo, in questi giorni in cui ha dovuto stare a casa mia a causa di un piccolo intervento. Perché in questo contesto non riesco a sopportare la convivenza, che prepari da mangiare, che invada i miei spazi nonostante ne abbia bisogno solo per qualche giorno, che faccia domande. Andiamo d'accordo solo se io sto a casa mia, e lei a casa sua, nella mia città natale.
E quando mi ha chiesto "stai bene, mi sembri nervosa?" in poche parole le ho detto che è perché non son riuscita a fare niente per una settimana a causa della sua presenza a casa mia.
Inutile dire che le voglio bene e mi sento in colpa, ma so anche che la prossima volta succederà di nuovo la stessa cosa.
La mia sensibilità verso tutto questo è aumentata da quando con il mio compagno abbiamo deciso di avere un bambino, ma mi sembra di dover risolvere qualcosa con la mia, di mamma, prima di diventarlo io stessa.
Ringrazio in anticipo se qualcuno può aiutarmi.
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Scrive di voler risolvere alcune incomprensioni con sua madre, si é confrontata direttamente con lei portando con sé il suo vissuto emotivo? Potrebbe trovare le risposte che cerca. Comprendo la difficoltà della situazione, ma potrebbe farle del bene.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Buongiorno ,credo che questo nodo cruciale del conflitto con sua madre sia cruciale nella sua vita Mi sembra invece che su altri versanti lei sia in continua crescita ed evoluzione ,le consiglierei un percorso psicologico per risolvere l antica e presente tematica con sua madre,ne trarrà sicuramente giovamento.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera nella descrizione emergono più di un elemento che sarebbe opportuno prendere in considerazione
"Il lavoro che non sembra un lavoro", il rapporto con sua madre, il desiderio di creare una famiglia.
Sono a sua disposizione se volesse intanto una prima consulenza e poi decidere insieme come proseguire
Cordiali saluti
Dott.ssa Rosella Mastropietro
"Il lavoro che non sembra un lavoro", il rapporto con sua madre, il desiderio di creare una famiglia.
Sono a sua disposizione se volesse intanto una prima consulenza e poi decidere insieme come proseguire
Cordiali saluti
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Salve vista la "delicata" situazione che vive le consiglio di provare a fare un percorso psicoterapeutico. Anche alla luce della volontà di maternità è meglio risolvere delle problematiche che potrebbero inevitabilmente ricadere sul nascituro. Se vuole sono disponibile anche per colloqui on line.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buonasera, nella sua domanda si percepisce la voglia di attuare un grande cambiamento, che ancora le rimane difficile ma l'importante che lei ci stia provando. importante sarebbe sciogliere i nodi irrisolti con sua madre. Una terapia psicologica la potrebbe aiutare ad elaborare situazioni irrisolti, con la figura materna, perchè nel momento decida di diventare mamma dovrebbe essere in pace con le dinamiche materne e la rabbia che le provocano, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. Parla di cambiamento ed evoluzione nella sua vita ma si sente poco credibile agli occhi degli altri, soprattutto di sua madre. Un buon percorso psicoterapeutico può aiutarla a fare chiarezza sulle cause dei condizionamenti che ancora subisce, a elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo, a far chiarezza con sua madre e con la sua modalità invadente senza cascare nella trappola dei sensi di colpa e, stimolando la fiducia in sé, l'aiuterà a realizzarsi senza ricadere nella rinuncia. Distinti saluti.
Gentile signora, sono un medico omeopata e psicoterapeuta le consiglio e le propongo, per la sua situazione, un Counseling psicologico e medico globale che si fonda su due presupposti fondamentali: 1) il disagio che prova con sua madre è un segnale da accogliere, decifrare e comprendere per risolvere la questione. 2) una visione dell'essere umano come sistema globale. Partendo da ciò, può essere effettuato un lavoro psicologico efficace con l'ausilio anche di terapie naturali e innocue: Floriterapia di Bach, la Psicoprobiotica, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica e la Fitoterapia che mi permettono di offrire un sistema di cura completo che nella sua sinergia è molto di più di una semplice somma dei vari elementi. Sono a sua disposizione per informazioni telefoniche. Qualora lei abitasse lontano da Roma sono possibili colloqui on line. Cordiali saluti!
Buonasera, si percepisce tutto il suo desiderio di cambiamento e di una realizzazione personale ed anche creativa. Appare "all'occhio clinico" un nucleo problematico interno legato alla relazione con sua madre, che le suggerisco di poter affrontare all'interno di un lavoro psicoterapico, essendo una difficoltà introiettata, che va ad ostacolare aspetti della sua identità. Questo tipo di crescita emotiva la preparerebbe ad entrare nella dimensione della maternità, con nuova fiducia e gioia. Auguri auguri,
Dr. Vittorio Cameriero
Dr. Vittorio Cameriero
Gentile 32enne, trasmette molta lucidità nel suo racconto ed anche sofferenza. La invito ad utilizzare questa sofferenza come spinta per un'esplorazione approfondita insieme ad un terapeuta. I suoi progetti per il futuro sembrano caricare di un particolare significato la necessità di rileggere la storia della
relazione con gli altri e prima di tutti con sua madre. Potrà partire da quale posizione ha avuto come figlia, cosa si è sentita chiamata a corrispondere rispetto alle aspettative dei suoi riferimenti significativi. Sembra infatti che quando ha scelto di sostenere i suoi desideri abbia perso qualcosa dell'ordine della credibilità. Sarebbe importante capire cosa significa per lei "credibile" per ricostruire il tessuto particolare di ciò che sente aver perduto.
Un augurio per tutti quanti i suoi progetti! .
Daniela Bianchi
relazione con gli altri e prima di tutti con sua madre. Potrà partire da quale posizione ha avuto come figlia, cosa si è sentita chiamata a corrispondere rispetto alle aspettative dei suoi riferimenti significativi. Sembra infatti che quando ha scelto di sostenere i suoi desideri abbia perso qualcosa dell'ordine della credibilità. Sarebbe importante capire cosa significa per lei "credibile" per ricostruire il tessuto particolare di ciò che sente aver perduto.
Un augurio per tutti quanti i suoi progetti! .
Daniela Bianchi
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente un cambiamento importante come quello sta attuando nella sua vita ( cambio di lavoro, maternità) passa inevitabilmente attraverso una fase di incertezza che si riflette nella percezione della nostra identità. Essere riconosciuti dagli altri e forse in più dalla propria madre è un bisogno comprensibile ma che forse per essere soddisfatto ha necessità di trovare strade nuove.
Valuti la possibilità di un percorso di psicoterapia che le permetta di comprendere meglio prima le dinamiche che sta vivendo con se stessa e poi il modo in cui si riflettono nel rapporto con sua madre.
Resto a disposizione per un consulto, anche online.
Una caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Valuti la possibilità di un percorso di psicoterapia che le permetta di comprendere meglio prima le dinamiche che sta vivendo con se stessa e poi il modo in cui si riflettono nel rapporto con sua madre.
Resto a disposizione per un consulto, anche online.
Una caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Buongiorno, i cambiamenti portano sicuramente un senso di insicurezza e a volte inadeguatezza. Dalle sue parole emerge anche un rapporto complicato con la madre e, a mio avviso, avrebbe bisogno di uno spazio per parlarne.
Provi a contattare uno psicoterapeuta per capire le dinamiche e per farsi accompagnare in questi cambiamenti.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online.
Cordiali saluti,
dott.ssa Chiara De Battisti
Provi a contattare uno psicoterapeuta per capire le dinamiche e per farsi accompagnare in questi cambiamenti.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online.
Cordiali saluti,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Cara ragazza,
molto probabilmente trovandosi in un periodo del ciclo vitale in cui sa che da qui a breve potrebbe avere un bambino sente il bisogno di andar a metter a posto il suo rapporto con sua madre che ad oggi risulterebbe ancora conflittuale e problematico. In tal senso potrebbe aiutarla un percorso psicoterapico con l'obiettivo di analizzare più approfonditamente quando sono nate tali difficoltà di relazione e in che termini possa aver influito sul suo modo di vivere. Anche lo yoga e comunque l'aver intrapreso percorsi nei quali si desse la possibilità di affrontare le cose esercitando la calma rimandano ad un esigenza più profonda ossia quella di trovare gli strumenti opportuni per poter fronteggiare le difficoltà, cosa assai complessa visto cosa ha rappresentato il rapporto con sua madre (descrive quest'ultima come particolarmente ansiosa) Nel caso avesse bisogno di un consulto per poter approfondire questo specifico discorso non esiti a contattarmi in privato. Fornisco anche consulenza on line tramite skype.
Cari Saluti
Dottor. Diego Ferrara
molto probabilmente trovandosi in un periodo del ciclo vitale in cui sa che da qui a breve potrebbe avere un bambino sente il bisogno di andar a metter a posto il suo rapporto con sua madre che ad oggi risulterebbe ancora conflittuale e problematico. In tal senso potrebbe aiutarla un percorso psicoterapico con l'obiettivo di analizzare più approfonditamente quando sono nate tali difficoltà di relazione e in che termini possa aver influito sul suo modo di vivere. Anche lo yoga e comunque l'aver intrapreso percorsi nei quali si desse la possibilità di affrontare le cose esercitando la calma rimandano ad un esigenza più profonda ossia quella di trovare gli strumenti opportuni per poter fronteggiare le difficoltà, cosa assai complessa visto cosa ha rappresentato il rapporto con sua madre (descrive quest'ultima come particolarmente ansiosa) Nel caso avesse bisogno di un consulto per poter approfondire questo specifico discorso non esiti a contattarmi in privato. Fornisco anche consulenza on line tramite skype.
Cari Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve. Bellissima la sua lettera ricca di dettagli e di emozioni. Penso che potrebbe iniziare proprio confrontandosi con sua madre, mi rendo conto di quanto possa essere difficile, ma un punto di partenza potrebbe essere questo.
Cordiali Saluti dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Cordiali Saluti dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, non è un caso che questi pensieri - considerazioni sul rapporto con sua mamma arrivano proprio, più forti, nel momento in cui ha deciso di diventare genitrice. Diventare mamma porta a rivivere, anche inconsciamente, certe dinamiche e a porsi nuove domande dettate anche dalla propria storia personale. Se vuole può ricorrere ad un supporto psicologico se si sta ponendo coscientemente alcuni di questi aspetti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, dalle sue parole emerge una grande consapevolezza e capacità di riflessione, ma anche un profondo dolore per un senso di inadeguatezza che percepisce costantemente dagli altri ma che forse prima di tutto è dentro di lei. La sua motivazione ad affrontare i suoi problemi relazionali in particolare con sua madre è una base molto importante per permetterle di intraprendere un percorso che possa darle nuove chiavi di lettura e strumenti per affrontarli.
Buonasera
il cambiamento vero è difficile, richiede tempo e mette in crisi.
Sta cercando di seguire quello che sente e questo mi sembra un ottimo inizio, ma è concentrata sulle reazioni degli altri per capire se va bene quello che sente. Cerca l'approvazione per andare avanti.. ma non le serve.. tutto quello di cui ha bisogno è dentro di lei.. manca questo pezzo per poter dire che sta realmente ed autenticamente partendo da se stessa e lasciare andare il passato.. c'è un bel conflitto in corso.. un'occasione per guardarsi dentro e crescere.. può farlo con un professionista della sua zona oppure online!
il cambiamento vero è difficile, richiede tempo e mette in crisi.
Sta cercando di seguire quello che sente e questo mi sembra un ottimo inizio, ma è concentrata sulle reazioni degli altri per capire se va bene quello che sente. Cerca l'approvazione per andare avanti.. ma non le serve.. tutto quello di cui ha bisogno è dentro di lei.. manca questo pezzo per poter dire che sta realmente ed autenticamente partendo da se stessa e lasciare andare il passato.. c'è un bel conflitto in corso.. un'occasione per guardarsi dentro e crescere.. può farlo con un professionista della sua zona oppure online!
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