Buongiorno, ho 31 anni e da poco ho rotto una relazione con un ragazzo di 26 che a inizio lockdown 2

21 risposte
Buongiorno, ho 31 anni e da poco ho rotto una relazione con un ragazzo di 26 che a inizio lockdown 2020 ha vissuto una crisi psicotica per abuso di sostanze (crack e cannabis) con conseguente fase depressiva e ad oggi, sembra, un disturbo borderline. Dopo aver smesso gli psicofarmaci in accordo con il suo psichiatra ha iniziato ad utilizzare la cannabis terapeutica prescritta da un centro specializzato. Utilizzo sfociato in dipendenza ed auto cura ("fumo per rilassarmi e gestire meglio emozioni e stati d'animo, so che è sbagliato ma intanto mi aiuta"). È in curo presso una psicologa del CSM dove si reca un paio di volte al mese. Ad oggi lo psichiatra non ha ancora ritenuto di riprendere la cura farmacologica (depakim e olanzapina per 4 mesi l'anno scorso). La nostra storia è stata altalenante: periodi di addii e di ripresa fino a una convivenza chiesta e sostenuta da lui durata 3 mesi e finita in questi giorni. Motivo (secondo lui): ti amo ma ho un problema e finche non lo risolvo non riesco a sostenere una relazione benché ci sia un forte sentimento. Dopo la crisi psicotica del 2020 sono emerse fragilità, mancanza di assunzione di responsabilità, mancata gestione di stati d'animo, paura dei sentimenti, totale incapacità di gestire momenti di noia, sentimento perenne di vuoto interiore sfociato in iperattività ("non riesco a stare fisicamente e mentalmente fermo"). Ora, io presumo si tratti di borderline ma non sono un medico, sicuramente sono convinta che alla base un disturbo di personalità ci sia. Ho il terrore che tra poche settimane/mesi torni da me e sono convinta che debba essere io la persona strutturalmente salda per non ricominciare una relazione malata. Secondo le informazioni che ho raccolto, un vero percorso di guarigione per questi tipi di disturbi prevede minimo un paio d'anni. Non ho premesso che durante gli ultimi mesi di relazione si è dimostrato presente con me e partecipe alla vita di coppia ma ad una conditio sine qua non: lasciarlo fumare tutti i giorni senza possibilità di compromessi (all'inizio accettati da lui poi non più seguiti perche irritato dal non avere piena libertà in merito). La mia domanda è, e mi scuso per la prolissità: quanto potrebbe essere credibile un suo eventuale ritorno? A livello SUO di presa di coscienza del problema, di buona fase di miglioramento, di stabilità emotiva, di crescita interiore? Vi ringrazio tantissimo anticipatamente
Salve, mi dispiace per il periodo che sta attraversando. Comunque, essendo la questione delicata e complessa, credo che sia più opportuno discutere di queste cose nel setting. Ha mai pensato ad un consulto psicologico per trovare le risposte che cerca?
Buoma giornata.
Dott. Fiori

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Buongiorno, credo che le possa essere utile una consulenza psicologica per esplorare le SUE motivazioni in una situazione così complessa.
Cordialmente, Giovanna Pinto
Salve, mi dispiace per il periodo che sta attraversando. Le problematiche di cui si parla sono complesse e necessitano di molte informazioni aggiuntive e specifiche per poter comprendere appieno. Credo che sarebbe importante focalizzarsi anche su se stessa e su suo di benessere. Potrebbe essere utile un percorso di supporto psicologico che le permetta di avere gli strumenti per farlo lavorando su di sè. Per qualunque informazione o approfondimento sono a disposizione.
Le auguro una buona giornata,
Dott.ssa Federica Turrà
Gentile Utente, da quanto scrive, sembrerebbe che lei abbia difficoltà a chiudere definitivamente questa relazione e comunque a non riprenderla se lui dovesse tornare e per questo dovrebbe farsi aiutare con una psicoterapia breve, per strutturare meglio la sua forza di volontà nel portare avanti i suoi obiettivi. Per quanto concerne i problemi di lui, è difficile quantificare la tempistica della risoluzione degli stessi, bisognerebbe conoscere la storia di questo ragazzo, ossia averlo in terapia per comprendere le sue risorse e le sue possibilità. Buona giornata. Dott.ssa Marina Bonadeni
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Salve. Il problema non è sulla credibilità di un eventuale ritorno del suo ragazzo ma quello di quanto lei è disponibile a stare in una relazione con una persona fragile che potrebbe avere diversi alti e bassi. Le consiglio un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a chiarire cosa vuole lei, se se la sente di essere una figura di riferimento e di sostegno per una persona fragile. Distinti saluti
Buonasera,
non sono molti gli elementi che ci dà. Sarebbe importante sapere da quanto tempo dura la tossicodipendenza e quali sono le cause che la sostengono.

Una crisi psicotica a seguito dell'assunzione di un mix di sostanze è difficile da inquadrare fuori da un rapporto terapeutico duraturo.
L'impressione è che il suo compagno non abbia un riferimento terapeutico unico ed integrato. Per es. Lo psichiatra era d'accordo sull' assunzione della cannabis terapeutica?
La richiesta di tollerare
l'assunzione di sostanze leggere indica la difficoltà di cambiare posizione, e in questi casi il percorso potrebbe essere lungo e accidentato.
Lei sta cercando di prendere distanza, ma forse ha bisogno di essere sostenuta per affrontare questo processo di separazione che potrebbe testare quanto importante è per lui questo rapporto. E' importante che lei si interroghi sulle motivazioni che la portano a sostenere un rapporto dove rischia di perpetrarsi il ruolo di crocerossina. Si conceda di pensare a se stessa e questo porterà di certo ad un cambiamento.

Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello
Gent.ma utente, purtroppo è impossibile rispondere alle sue domande. Potrebbe invece esserle molto utile un consulto da uno specialista in psicoterapia per comprendere meglio il proprio stato mentale in relazione alla situazione. Cordialmente.
Buongiorno, ciò che descrive è una situazione molto faticosa e dolorosa, sia per lei che per il ragazzo di cui parla.
I ritorni e gli abbandoni sono tipici di tali difficoltà e lo scenario è sempre la relazione.
Utilizzi il tempo di resa tra una fase e l’altra per prendere consapevolezza ed acquisire gli strumenti che le servono per affrontare una situazione così difficile, ma anche ricca di opportunità di crescita.
Buona fortuna.
Giada Bruni
Buongiorno. Le sue parole indicano con chiarezza la difficoltà della situazione che sta vivendo. Forse potrebbe esserle utile fare luce sulla sua posizione in questa relazione, guidata da un ascolto che possa accompagnarla in una scelta. Con i miei migliori auguri, Laura Pacati
Sono d'accordo con le risposte dei miei colleghi che le consigliano di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per comprendere le sue personali motivazioni a stare in questa burrascosa relazione. Focalizzi l'attenzione sui suoi bisogni e prenda delle decisioni per il suo bene. Buona fortuna
Buongiorno. Come ha ben descritto dai sintomi, il ragazzo soffre attualmente di un disturbo psichiatrico caratterizzato in primis da dipendenza affettiva e da sostanze e fragilità emotiva, e tutto ciò sta coinvolgendo lei emotivamente. Se non ce la fa a stargli vicino in questa fase delicata e complessa non se ne faccia una colpa, bensì cerchi un supporto psicologico per sé stessa per gestire questa situazione. Anche online può richiedere qualche consulenza per fare chiarezza dentro di sé.
C'e' un detto per i casi di dipendenza da sostanze: il loro partner e' destinato ad esser sempre il secondo oggetto d'amore, e mai il primo, che e' la sostanza. Qui pero' faccio una postilla: puo', una dipendenza da sostanze, anche "evolvere" (che non incide con "risolvere") in una dipendenza affettiva, che se costruttiva potrebbe anche diventare una "buona dipendenza". E dopo tutte queste virgolette, penso di aver detto molto, anche se non tutto. Un'ultima cosa. Nei casi di di pendenza e' fondamentale la presenza di un professionista che sappia sostenere durante le crisi alle quali ogni vita porta, prima o poi, come un matrimonio, la nascita di un figlio o il cambio di lavoro. Non tutte quindi esortate per forza da motivi negativi, ma anche da cambiamenti sostanziali nella vita. Crisi che in certi soggetti portano ad un ritorno della disfunzionalita' tramite il riesumare le antiche abitudini. Quindi, foss'anche trascorso un periodo di pace, e' comunque consigliabile un lungo trattamento terapeutico che include sia la psicoterapia che la terapia farmacologica, sia se con psicofarmaci che con cannabis, come in questo caso. E' come dire, la dipendenza e' dura da risolvere, importante e' valutare quale sia la meno dannosa.
Gentile Utente, come le hanno già consigliato i colleghi potrebbe essere utile intraprendere un percorso di natura psicoterapica in quando centrale è la sua posizione rispetto alla situazione. Non è possibile sapere quanto sarà credibile un eventuale ritorno ma è possibile lavorare su come sta vivendo questo rapporto. Una buona giornata. Monica
Gentile Utente,
da quello che scrive mi sembra di capire che è molto focalizzata sull'altro, come sta, che terapia farmacologica fa, che disturbo ha, quanto sia veritiero il suo ritorno, ma poco su se stessa. Sarebbe buono per lei iniziare percorso di psicoterapia che le permette di capire il perchè ha accettato questa relazione partendo dal fatto che sembra dare poca importanza a se stessa e ai suoi bisogni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dr.ssa Elisa Del Greco
Buon pomeriggio.
Mi dispiace doverle dire che nessuno ha la sfera di cristallo per sapere come andranno le cose. Quello che possiamo fare è basarci sulle nostre emozioni attimo per attimo. Questa relazione la fa stare bene? Si, no, ogni tanto? sto bene solo cinque minuti quando prendiamo il caffè al sole nel parco? benissimo: si prenda con lui un caffè al parco. E nel resto del tempo coltivi ciò che la fa stare bene: amicizie, lavoro, progetti, idee, hobby. Coltivi se stessa, perché ogni relazione ha bisogno di due persone complete.
in bocca al lupo
resto a disposizione, anche online
Dr.ssa Violetta Molteni
Buongiorno, lei sollecita almeno due aree di importante interesse clinico: l’abuso di sostanze e la personalità. L’interazione fra queste due aree genera spesso grandi difficoltà sia per i diretti interessati che per chi vive vicino a loro. È necessaria una presa in carico più significativa da parte dei servizi specialistici ed un supporto a lei per la gestione delle dinamiche che si creano.
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza su questo legame e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente il percorso che per fortuna ha intrapreso il suo ragazzo è molto delicato e sicuramente lui avrà bisogno di un periodo più o meno lungo per lavorare sulla dipendenza e sulle problematiche psichiatriche che sono alla base. Capisco che l'urgenza per lei sia comprendere quando e come ci saranno dei miglioramenti, ma forse le domande che dovrebbe iniziare a farsi riguardano più le sue motivazioni nel continuare o meno ad investire in questo rapporto. Valuti la possibilità di un sostegno psicologico che l'aiuti a focalizzarsi meglio su se stessa e sui suoi vissuti.
Sono disponibile per un consulto, anche online
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Buongiorno, mi dispiace per la situazione complessa che sta vivendo, stare vicino a una personalità dipendente affettiva, richiede tanta pazienza e tenacia. Le consiglio di farsi aiutare attraverso consulenze psicologiche che la portino a comprendere le profonde dinamiche interiori che la spingono ad essere legata a tale situazione. Riguardo alle domande da lei poste, non si possono avere risposte certe in questo momento. Molto più saggio è capire quanto lei voglia e possa stare in questa situazione relazionale.
Per ulteriori approfondimenti, sono a sua disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Caterina Eleuteri
Gentile utente, credo le sarebbe di grande aiuto poter riservare anche a se stessa lo spazio che sembra riservare alle problematiche del suo ex ragazzo così da poter chiarire a se stessa il significato del suo desiderio e timore di tornare a “credere” a lui.
Un consulto psicologico la aiuterebbe molto .
Buonasera, da quanto scrive si coglie la tribolazione di questa relazione sentimentale, da poco interrotta. D'altra parte sembra che lei abbia difficoltà a "stare lontana" da questa relazione: si chiede cosa fare nel caso il fidanzato si ripresenti e quando può aspettarsi un reale e stabile cambiamento da parte sua. Il suo racconto è molto centrato su di "lui", le sue problematiche e le sue richieste, mentre la sua figura resta poco definita, anche nella scelta della interruzione. Probabilmente sarebbe per lei importante prendersi l'opportunità per riflettere su se stessa, sul proprio ruolo e le modalità che attua in questa relazione e nelle relazioni interpersonali, in genere, per comprendere meglio, prima di tutto, i suoi bisogni e le aspettative che la guidano nel rapportarsi agli altri. Le consiglio, a tal fine, un percorso di consultazione psicologica individuale. Cordiali saluti.

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