Buongiorno, Ho 29 anni e da 14 mesi cerco una gravidanza che non arriva. Questo problema, e la s
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Buongiorno,
Ho 29 anni e da 14 mesi cerco una gravidanza che non arriva. Questo problema, e la serie di controlli a cui devo sottopormi, generano stress e ansie. Ieri ho scoperto che una mia ex compagna di scuola ha partorito, è stata una notizia a ciel sereno (non sapevo nemmeno fosse incinta). Mi sono messa a piangere come una cretina e ho avuto un attacco di ansia (o di panico, non so bene la differenza).
Ho sentito qualcosa crescere dentro di me e “scoppiare”. Ho iniziato a respirare affannosamente, il cuore batteva all’impazzata, avevo senso di costrizione al petto e debolezza. Credevo di impazzire. Ho cercato di respirare più lentamente fino a quando questa crisi se n’era andata. Era da veramente tanto tempo che non mi ricapitava, così ho deciso di cercare un terapeuta con cui parlare.
La mia attuale psicoterapeuta è in maternità, mi chiedevo se dovessi scegliere un terapeuta con un particolare tipo di approccio (cognitivo-comportamentale, dinamica, ecc)?
Inoltre io da piccola ho fatto tanti anni dalla neuropsichiatra e psicoterapeuta, e ho ripreso la terapia da circa 2 anni. È normale “non uscirne mai” dalla psicoterapia? Mi sembra di non essere in grado di vivere serenamente la mia vita, o di affrontare le difficoltà senza l’aiuto di uno psicologo.
È veramente frustrante. Premetto che ho avuto tanti problemi e traumi da piccola, ma mi chiedo se sia normale avere bisogno di dovere parlare sempre con qualcuno…
Ho 29 anni e da 14 mesi cerco una gravidanza che non arriva. Questo problema, e la serie di controlli a cui devo sottopormi, generano stress e ansie. Ieri ho scoperto che una mia ex compagna di scuola ha partorito, è stata una notizia a ciel sereno (non sapevo nemmeno fosse incinta). Mi sono messa a piangere come una cretina e ho avuto un attacco di ansia (o di panico, non so bene la differenza).
Ho sentito qualcosa crescere dentro di me e “scoppiare”. Ho iniziato a respirare affannosamente, il cuore batteva all’impazzata, avevo senso di costrizione al petto e debolezza. Credevo di impazzire. Ho cercato di respirare più lentamente fino a quando questa crisi se n’era andata. Era da veramente tanto tempo che non mi ricapitava, così ho deciso di cercare un terapeuta con cui parlare.
La mia attuale psicoterapeuta è in maternità, mi chiedevo se dovessi scegliere un terapeuta con un particolare tipo di approccio (cognitivo-comportamentale, dinamica, ecc)?
Inoltre io da piccola ho fatto tanti anni dalla neuropsichiatra e psicoterapeuta, e ho ripreso la terapia da circa 2 anni. È normale “non uscirne mai” dalla psicoterapia? Mi sembra di non essere in grado di vivere serenamente la mia vita, o di affrontare le difficoltà senza l’aiuto di uno psicologo.
È veramente frustrante. Premetto che ho avuto tanti problemi e traumi da piccola, ma mi chiedo se sia normale avere bisogno di dovere parlare sempre con qualcuno…
Gentile utente,
La gravidanza ( e la ricerca della stessa) muovono dentro di noi tanti sentimenti ed è possibile che alcune difficoltà, da sempre presenti, possano acuirsi.
E' una domanda legittima capire perché si ha bisogno di avere l'appoggio di una figura professionale, la risposta però deve essere elaborata in un contesto un po' più ampio di questo.
Tutti gli approcci sono validi, sarebbe opportuno comprendere qual è quello che la fa sentire maggiormente a suo agio.
La gravidanza ( e la ricerca della stessa) muovono dentro di noi tanti sentimenti ed è possibile che alcune difficoltà, da sempre presenti, possano acuirsi.
E' una domanda legittima capire perché si ha bisogno di avere l'appoggio di una figura professionale, la risposta però deve essere elaborata in un contesto un po' più ampio di questo.
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Buonasera, il tema della ricerca della maternità e quindi dell'attesa può essere l'occasione per incontrare emozioni che avevamo messo da parte. Ci sono diversi momenti della vita che possono farci sentire il bisogno o desiderio di fare un percorso di maggiore consapevolezza. Gli approcci di psicoterapia sono diversi e si differenziano per alcune cose ad esempio il mio approccio umanistico-bioenergetico prevede anche l'attenzione sul corpo all'interno della terapia. Probabilmente è complicato conoscere tutti gli approcci prima di iniziare un percorso e può fidarsi di quello che sente più comodo per lei o anche di decidere di aspettare la sua terapeuta per continuare un percorso già iniziato. Nel salutarla le auguro di non giudicarsi circa il bisogno di un sostegno e di poter trovare la sua strada verso un maggiore benessere.
Gentile Utente. comprendo la confusione che sta vivendo in questo momento. Il percorso che sta affrontando non è facile ed fonte di stress e forte ansia, e data la delicatezza della situazione le consiglio di contattare un professionista. La sua esperienza con la psicoterapia la aiuterà a scegliere la persona più adatta a lei e mi sento di incoraggiarla perchè è in grado di riconoscere l'utilità di uno strumento valido per affrontare questa fase della sua vita così delicata.
Resto a disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Resto a disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ricerca di una gravidanza è un periodo delicato nella vita della persona e della coppia e, se l'attesa si prolunga troppo, può essere motivo di sofferenza. La domanda che pone sul bisogno di essere sempre in terapia mi ha fatto riflettere sul fatto che, forse, in base alle sue esperienze passate e attuali, il percorso psicologico sia stato importante per lei nella sua vita, per cui un buon punto di partenza o "ripartenza" per riprendere in mano la propria vita ed è un atto di grande coraggio. Ogni approccio terapeutico è valido.
A disposizione anche online
Dott.ssa Manuela Lai
A disposizione anche online
Dott.ssa Manuela Lai
Gentilissima, grazie per averci contattato. Mi dispiace molto per la sua sofferenza legata al desiderio di una gravidanza che non arriva, lo stress e le pressioni che si sente addosso non aiutano. Probabilmente anche la sua ginecologa le ha consigliato come comportarsi per facilitare il concepimento.
L'aver intrapreso nel corso degli anni più di un percorso psicoterapeutico non indica che lei dovrà andare in terapia tutta la vita né che non supererà mai i suoi problemi. I diversi percorsi che ha intrapreso potrebbero aver avuto obiettivi terapeutici diversi l'uno dall'altro. Probabilmente avrebbe necessità di lavorare più in profondità, iniziando da una fase di valutazione diagnostica per poi strutturare un progetto terapeutico più a lungo termine e costante nel tempo. Una psicoterapia del profondo di stampo psicodinamico potrebbe esserle di maggior supporto. Inoltre, nel corso di una psicoterapia, potrebbe anche affrontare e gestire le ansie legate ai suoi tentativi di una gravidanza. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
L'aver intrapreso nel corso degli anni più di un percorso psicoterapeutico non indica che lei dovrà andare in terapia tutta la vita né che non supererà mai i suoi problemi. I diversi percorsi che ha intrapreso potrebbero aver avuto obiettivi terapeutici diversi l'uno dall'altro. Probabilmente avrebbe necessità di lavorare più in profondità, iniziando da una fase di valutazione diagnostica per poi strutturare un progetto terapeutico più a lungo termine e costante nel tempo. Una psicoterapia del profondo di stampo psicodinamico potrebbe esserle di maggior supporto. Inoltre, nel corso di una psicoterapia, potrebbe anche affrontare e gestire le ansie legate ai suoi tentativi di una gravidanza. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buonasera, grazie della domanda. Tanti sono i quesiti che si pone e il periodo che sta vivendo le sta mettendo parecchia pressione. Per rispondere subito alla domanda fondamentale che si pone riguardo alla psicoterapia, posso dirle che per ciascuno la psicoterapia ha un diverso scopo in base a quale obiettivo si prefigge di raggiungere, ma per tutti credo sia valido il pensare la psicoterapia come una sorta di "palestra" o "laboratorio" in cui sperimentare e sperimentarsi al fine di trovare gli strumenti utili ad affrontare le difficoltà che la vita ci pone con i suoi alti e bassi. In questo periodo le può essere utile quindi riprendere un percorso con il fine di essere sostenuta e accompagnata nell'affrontare le difficoltà e la sofferenza che sta attraversando. Resto a disposizione per ulteriori informazioni,
Cordiali Saluti, dott.ssa Alessandra Notaro
Cordiali Saluti, dott.ssa Alessandra Notaro
Gentilissima, posso solo provare a immaginare la sua sofferenza e mi fa piacere l'abbia condivisa con noi. Si sta ponendo tante domande, darle delle risposte in questo modo sarebbe riduttivo e affatto efficace. Non è importante il tipo di approccio, anche se utilizzano metodi diversi l'obiettivo in fondo è sempre lo stesso. L' importante è riuscire ad affidarsi e fidarsi della persona che la segue.
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
i miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
i miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Salve, il primo suggerimento è di non comparare mai la sua vita con quella degli altri e di gratificarsi per ciò che lei ottiene. Inoltre il sostegno psicologico di una terapia non è una malattia da cui uscire ma una necessità che tutti hanno per tutto il corso della vita per motivi ed eventi diversi tra loro. Per concludere non importa il tipo di approccio ma il curriculum dello psicologo a cui si rivogerà che dovrà avere la sua completa fiducia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, ogni terapia ha una sua durata, dipende da come una persona si sente e che sintomi porta con sé, è molto individuale e personale. Ogni scola di psicoterapia ha dei punti di forza ma la cosa più importante a mio avviso, è il rapporto che si instaura con il terapeuta e quanto si sente che la terapia porta beneficio. Le ansie e gli attacchi di panico si curano e la depressione anche, per quel che riguarda la ricerca di una gravidanza ci sono dei terapeuti specializzati in questo, io ho fatto un master specifico, in cui, escluse le cause fisiologiche si valuta la parte psicologica e vede in quale direzione andare a risolvere il problema. Se vuole rimango a disposizione, e non si preoccupi che con gli attacchi di panico non si impazzisce, quella è solo una forte paura, invasiva e invalidante ma solo una paura.
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Buongiorno, la situazione che descrive è indubbiamente carica di stress e preoccupazione. Credo che la scelta di affidarsi a un terapeuta sia la migliore possibilità di affrontare al meglio questo momento.
Il mio consiglio è di non focalizzarsi sul tempo, ma sul bisogno. La terapia fornisce strumenti che da soli non abbiamo o non vediamo, finché sente il bisogno di avere questo supporto perché non usarlo? Il tempo è diverso per ognuno di noi e prenderselo è il più grande regalo che può farsi
Il mio consiglio è di non focalizzarsi sul tempo, ma sul bisogno. La terapia fornisce strumenti che da soli non abbiamo o non vediamo, finché sente il bisogno di avere questo supporto perché non usarlo? Il tempo è diverso per ognuno di noi e prenderselo è il più grande regalo che può farsi
Gentile utente, prendersi cura di sé stessi e della propria salute fisica e mentale è un atto di responsabilità importante e credo fondamentale per essere genitori prima di sé stessi prima e poi di eventuali figli. La maternità è qualcosa di molto più profondo rispetto alla possibilità o meno di procreare e dare alla luce dei figli, e come tale è qualcosa che muove molte cose dentro ogni donna. Chiedere aiuto e usufruire di un sostegno psicologico in questo momento di crisi, ricco di ansia e stress, è un atto responsabile e materno verso di sé.
Rispetto all'approccio, tutti sono utili, è importante che lei si senta a suo agio nel lavorare su temi tanto delicati e immagino già ripresi più volte avendo alle spalle già diversi percorsi psicoterapeutici.
Abbia più fiducia nel suo sentire e sono sicura che sceglierà per il meglio.
Un caro saluto, dott.ssa Annastella Garritano
Rispetto all'approccio, tutti sono utili, è importante che lei si senta a suo agio nel lavorare su temi tanto delicati e immagino già ripresi più volte avendo alle spalle già diversi percorsi psicoterapeutici.
Abbia più fiducia nel suo sentire e sono sicura che sceglierà per il meglio.
Un caro saluto, dott.ssa Annastella Garritano
... il desiderio di una gravidanza che non arriva innesca una serie di situazioni (quei continui e reiterati controlli che lei cita, ad esempio, o il monitoraggio esasperato ed esasperante del proprio corpo alla ricerca di indici di gravidanza/ciclo mensile) che si prefigurano come momenti altamente stressanti: è comprensibile che a causa di questo - unitamente alla storia traumatica a cui fa accenno - si sviluppino ansie acute. Non le nascondo che è piuttosto frequente l'arrivo di donne e uomini in terapia, per la gestione emotiva di questa delicata fase di attesa e progettazione. Inoltre, questo momento può rappresentare un trigger che riapre un certo modo di viversi o di pensare a sé stessa ... che anche se già trattato potrebbe essere tuttora un'area di particolare fragilità e vulnerabilità, per lei. Il mio vivo consiglio è di non allarmarsi, se avverte il desiderio di affiancare ancora un piccolo pezzo di terapia, a questo periodo così intenso: lo viva come un aiuto, un dono e non si giudichi negativamente per questo! Non le consiglio un approccio più di un altro, ma le consiglio di trovare una persona a cui affidarsi serenamente: la relazione viene prima di tutto. E' un vero peccato che la sua terapeuta non riesca a seguirla ancora.
Buongiorno,
mi spiace molto per il momento che sta vivendo. Per la scelta della psicoterapia potrebbe orientarsi su un collega esperto in supporto in gravidanza (che comprende la ricerca della stessa, lutti perinatali e altro) , vista la sua storia le consiglierei anche una terapia EMDR che lavora proprio sui traumi!
Se in questo momento sente la necessita' di un supporto accolga questa parte, sicuramente e' la strada giusta da seguire
Le faccio tanti auguri
Dott.ssa Rotelli
mi spiace molto per il momento che sta vivendo. Per la scelta della psicoterapia potrebbe orientarsi su un collega esperto in supporto in gravidanza (che comprende la ricerca della stessa, lutti perinatali e altro) , vista la sua storia le consiglierei anche una terapia EMDR che lavora proprio sui traumi!
Se in questo momento sente la necessita' di un supporto accolga questa parte, sicuramente e' la strada giusta da seguire
Le faccio tanti auguri
Dott.ssa Rotelli
Buongiorno, la sua lettera è ricca di interessanti questioni, parto dalla sua domanda se sia normale "non uscirne mai" dalla psicoterapia. In realtà un percorso terapeutico ha una conclusione fisiologica, perchè l'obiettivo di una buona terapia è rendere il paziente capace di proseguire per la sua strada, con gli strumenti idonei per poter affrontare, in autonomia, le prove che la vita presenterà. Ciò non toglie che nella vita si possono presentare momenti critici nei quali si può aver bisogno di parlare con qualcuno, magari un professionista che abbia delle competenze specifiche con ad esempio un terapeuta. La psicoterapia, di qualunque indirizzo sia, è un'esperienza "sartoriale", ciascuno la vive in modo differente, e come capita spesso, se abbiamo imparato a parlare in quel modo particolare con qualcuno, senza esser giudicati e in un ambiente protetto dove poter parlare liberamente, probabilmente in un periodo particolarmente impegnativo come quello che sta vivendo lei adesso, questa necessità si ripresenta. Spesso però, come accade per la trance ipnotica, se le prime volte ci vuole un po' più tempo, negli incontri successivi sarà sempre più semplice entrare in trance e andare ancora più in profondità ottenendo risultati importanti in tempi più brevi. Penso che gli strumenti che ha acquisito nei suoi percorsi precedenti possano esserle risultati utili fino ad ora e forse, ha solo bisogno di aggiungerne qualcun altro visto che la questione della ricerca della gravidanza è una condizione di vita che non aveva mai affrontato prima. Spero possa trovare quel qualcuno con cui poter riprendere il filo del discorso. Un caro saluto. dott.ssa Francesca Carfora
Gentilissima, il periodo che sta vivendo è molto delicato, caratterizzato da un'aspettativa continua, che le procura molto stress. Sicuramente in questo momento un supporto psicologico è molto utile, anche per aiutarla a predisporsi alla gravidanza. Ci saranno momenti della sua vita in cui non avrà neanche il tempo di fare psicoterapia! Per quanto riguarda la scelta non è tanto l'orientamento che conta, quanto la persona che sceglie. Il nostro lavoro è fondato sulla relazione, è quindi fondamentale che al di là di tecniche e metodi, lei abbia di fronte una persona che l'ascolta con empatia, le ispiri fiducia e sappia sostenerla. Io le consiglio di individuare 2/3 psicoterapeuti di orientamento diverso, (non di più per non confondersi), fare un colloquio di conoscenza con ognuno e optare per quello con cui si è sentita meglio, accolta e non giudicata. Spero di esserle stata utile, sono a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno. Gli attacchi di ansia o di panico che descrive sono una reazione comune a situazioni di stress intenso, e il fatto che stia pensando di cercare un nuovo terapeuta è un segnale positivo di consapevolezza e cura verso se stessa.
Per quanto riguarda il tipo di approccio terapeutico da scegliere, non esiste una risposta univoca. L'approccio cognitivo-comportamentale (CBT) può essere utile per lavorare su pensieri negativi ricorrenti e imparare strategie di gestione dell'ansia, mentre un approccio dinamico o psicodinamico potrebbe aiutare a esplorare meglio i traumi del passato e il loro impatto sulla vita attuale. Consideri quello che si adatta meglio al suo bisogno di affrontare sia le emozioni presenti sia la comprensione di dinamiche più profonde.
Riguardo alla sensazione di "non uscirne mai", è importante sottolineare che la terapia non ha una durata prestabilita. Alcune persone possono avere bisogno di supporto per periodi più lunghi, soprattutto quando ci sono traumi passati o difficoltà croniche. Non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma piuttosto che sta scegliendo di prendersi cura di sé in modo continuo. Il supporto psicologico non è un segno di debolezza, ma uno strumento per affrontare meglio le difficoltà della vita.
Se lo desidera, può considerare anche approcci terapeutici più orientati all'esperienza diretta, come le metodologie attive. Questi approcci facilitano l'espressione delle emozioni e possono aiutare a esplorare le dinamiche profonde in modo più immediato.
Cordialmente,
D.ssa Raileanu
Per quanto riguarda il tipo di approccio terapeutico da scegliere, non esiste una risposta univoca. L'approccio cognitivo-comportamentale (CBT) può essere utile per lavorare su pensieri negativi ricorrenti e imparare strategie di gestione dell'ansia, mentre un approccio dinamico o psicodinamico potrebbe aiutare a esplorare meglio i traumi del passato e il loro impatto sulla vita attuale. Consideri quello che si adatta meglio al suo bisogno di affrontare sia le emozioni presenti sia la comprensione di dinamiche più profonde.
Riguardo alla sensazione di "non uscirne mai", è importante sottolineare che la terapia non ha una durata prestabilita. Alcune persone possono avere bisogno di supporto per periodi più lunghi, soprattutto quando ci sono traumi passati o difficoltà croniche. Non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma piuttosto che sta scegliendo di prendersi cura di sé in modo continuo. Il supporto psicologico non è un segno di debolezza, ma uno strumento per affrontare meglio le difficoltà della vita.
Se lo desidera, può considerare anche approcci terapeutici più orientati all'esperienza diretta, come le metodologie attive. Questi approcci facilitano l'espressione delle emozioni e possono aiutare a esplorare le dinamiche profonde in modo più immediato.
Cordialmente,
D.ssa Raileanu
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