Buongiorno ho 28 anni e sto attraversando un momento delicato, ho una bimba di 6 mesi, ho un caratte
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Buongiorno ho 28 anni e sto attraversando un momento delicato, ho una bimba di 6 mesi, ho un carattere molto impulsivo e tendo quando mi arrabbio urlo, lui è molto più calmo apparentemente e ha incamerato tutto il mio carattere, dopo un anno e mezzo di discussioni varie ora ha deciso di finirla qui, da quando ha detto basta esce, fa le 4 del mattino, aggiunge ragAzze su fb della sua zona(suppongo che le abbia conosciute ora) mi fa male tutto questo, e una settimana, a me mi manca mi do le colpe io se è tutto finito, ho una figlia da crescere, e mi sento fallita, ho iniziato con un psicologo/psicoterapeuta ma lui continua a dirmi nulla non mi aiuta, ogni volta dice che non sarà un percorso Lungo, mi da consigli come me lo fanno i miei genitori.. cosa devo fare?!? Perché si comporta così?! C’è possibilita di recupero della famiglia?!
Mi scusi ma dallo psicologo ci sta andando per un percorso da sola o di coppia?
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Buonasera signora. La descrizione che da della dinamica familiare, dove mi pare che ci siano anche dei genitori che le danno consigli, mi sembra abbastanza intensa. Probabilmente il suo terapeuta sta cercando di "fermare" questa sua tempesta emotiva e ciò non è semplice. Il suo rapporto con il papà della bambina, nonché suo compagno, va affrontato. Mi sembra di capire però che è solo lei a mettersi in una posizione "down", ma la invito a riflettere sul fatto che la bambina Va protetta da entrambi. È molto piccola e ha bisogno di figure di attaccamento solide. Al di là della coppia coniugale, cerchi aiuto per la coppia genitoriale. Ora è il piano di realtà che va tutelato
Buonasera,
comprendo l'intenso stato emotivo che prova.
Provi a parlare di queste sue perplessità rispetto all'approccio del suo psicoterapeuta in seduta, è il luogo migliore per avere delle risposte a domande che nascono nella vostra relazione.
E' importante che lei possa prendersi cura di sé e nello stesso tempo è importante che entrambi manteniate il focus sulla bambina, che va tutelata.
In questo momento è la vostra coppia coniugale in crisi, la coppia genitoriale va sostenuta affinché l'accudimento della bimba sia un buon accudimento.
In questo senso può essere utile una terapia insieme.
Cordialmente
comprendo l'intenso stato emotivo che prova.
Provi a parlare di queste sue perplessità rispetto all'approccio del suo psicoterapeuta in seduta, è il luogo migliore per avere delle risposte a domande che nascono nella vostra relazione.
E' importante che lei possa prendersi cura di sé e nello stesso tempo è importante che entrambi manteniate il focus sulla bambina, che va tutelata.
In questo momento è la vostra coppia coniugale in crisi, la coppia genitoriale va sostenuta affinché l'accudimento della bimba sia un buon accudimento.
In questo senso può essere utile una terapia insieme.
Cordialmente
Buonasera Signora, da quello che scrive sembrerebbe che il carico emotivo che lei sta affrontando sia piuttosto intenso. Capisco che non sia facile affrontare al meglio situazioni molto difficili quando le emozioni padroneggiano e sopraffanno ogni nostro comportamento e atteggiamento. Stando già in terapia con uno psicoterapeuta mi sentirei di consigliarle di appoggiarsi al professionista che ha scelto, mettendo a nudo anche le sue preoccupazioni e perplessità riguardo questo suo bisogno di essere aiutata. Le faccio una confessione da psicologa: spesso le persone che chiedono aiuto ad un professionista vorrebbero la "bacchetta magica" e vorrebbero che lo psicologo possa risolvere quasi magicamente la situazione con le sole parole. Purtroppo non è così. Sarò un pò dura nel dirlo ma è essenziale che sia lei a prendersi la responsabilità di aiutarsi, di guarirsi, di medicarsi. Il professionista, in questo caso il terapeuta, è solamente uno strumento di appoggio, ma i passi veri e propri sono i suoi. Immagino che non sia molto incoraggiante come discorso, ma se riesce un attimo a pensare che è lei la sola a poter mandare avanti la sua vita ha fatto già metà del lavoro. Le auguro di trovare un proprio centro e un pò di serenità. Un saluto,
Federica Miccichè
Federica Miccichè
Buonasera, mi dispiace per la sua situazione. Da quanto scrive mi sembra di capire che la crisi coincide con l’inizio della gravidanza. Capita spesso che l’arrivo di un bimbo destabilizzi la coppia specie se questa non ha avuto il tempo di consolidarsi. Diventare genitori non è semplice e il carico di responsabilità che ci si ritrova a dover gestire può fare paura e l’insicurezza può spingere a scappare o a sentirsi esasperati e urlare per ogni cosa. Intraprendere un percorso di psicoterapia individuale mi sembra una buona soluzione ma è importante non dimenticare la coppia. Una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a gestire questo momento di crisi con un sostegno alla genitorialità e alla coppia coniugale aiutandovi a ridefinire i ruoli e, se è ancora possibile, a ritrovarvi. I miei migliori auguri
Gentile Signora, comprendo la sua richiesta di voler avere risposte concrete che la possano indirizzare in questo momento buio..ma Le consiglierei di prendersi tutto il tempo necessario per affrontare questa separazione; parli al suo terapeuta con la stessa intensità con cui ha scritto il suo post, gli esponga le sue paure ed i suoi dubbi; inoltre potrebbe pensare di intraprendere un percorso di consulenza di coppia per farvi aiutare, in questa fase delicata, a mantenere saldo il vostro ruolo genitoriale.
Cordialmente.
Cordialmente.
Buonasera, colgo che sta vivendo una situazione con tante emozioni intense e che è importante si permetta di fermarsi e prendersi cura di se con un tecnico di cui si fida. Credo che possa parlare con il suo tecnico delle sue perplessità che ha rispetto alla terapia e valutare con il collega come proseguire il percorso di crescita che si sta concedendo. Buoni passi di crescita a lei.
Buonasera, sicuramente sta passando un periodo molto difficile e delicato. Dalle sue parole sembra sia successo tutto in tempi brevi e pur comprendendo la sua voglia e il suo bisogno di serenità e stabilità è opportuno provare ad avere un chiarimento col suo compagno per comprendere se fare un percorso di coppia o individuale. La famiglia si può recuperare con l'aiuto di una buona terapia familiare, che vi aiuti ad affrontare le tematiche che vi hanno creato tensione in passato, se lei e il suo compagno avete il comune intento di lavorare insieme! Avete il potere di decidere cosa fare e a chi chiedere aiuto e sostegno. In bocca al lupo!
Buongiorno! La maternità già di per se' comporta molte difficoltà , è uno dei momenti più complessi nella vita di una donna. Oltre a ciò anche i litigi con il partner aumentano la sensazione di colpa è di tristezza.
Il percorso terapeutico che ha iniziato le darà modo di affrontare il malessere e di sciogliere pian piano dei nodi conflittuali
Il percorso terapeutico che ha iniziato le darà modo di affrontare il malessere e di sciogliere pian piano dei nodi conflittuali
Per poter dare una risposta bisogna avere molti più elementi che lei può fornire in queste poche righe. Possono essere utile degli incontri terapeutici con la vostra coppia per capire le vostre difficoltà e facilitare un'evoluzione positiva di questa situazione che sembra di abbandono. Se desidera può contattarmi per avere maggiori informazioni a riguardo.
Salve, chiedere aiuto ed iniziare un percorso di psicoterapia non vuol dire risolvere tutto in poco tempo.
Le sue attuali difficoltà e fragilità devono essere accolte e sostenute per poter poi imparare a non sentirsi in colpa e guardare cosa è accaduto in modo più oggettivo.
Con il tempo e con il supporto e sostegno dello psicoterapeuta troverà la sua strada.
Un saluto.
Le sue attuali difficoltà e fragilità devono essere accolte e sostenute per poter poi imparare a non sentirsi in colpa e guardare cosa è accaduto in modo più oggettivo.
Con il tempo e con il supporto e sostegno dello psicoterapeuta troverà la sua strada.
Un saluto.
Buonasera sig.ra traspare e si legge fra le righe quanta sia la sua irrequietezza e sofferenza per la situazione che descrive , anche se non è chiara in maniera esaustiva.
I cambiamenti generano sempre uno sconvolgimento nella vita degli individui, come potrebbe esserlo stata una nascita o la nuova convivenza.
Ogni cosa deve trovare il giusto tempo per essere compresa e metabolizzata. In questo momento soffre e si chiede se vi é una via di uscita e di recupero, la strada per ritrovarsi si trova sempre a patto di " volerlo fortemente".
Deve essere lei la prima a voler salvare se stessa, con l' ausilio di un valido supporto psicoterapeutico, ma soprattutto con molta volontà.
Distinti saluti dott.ssa Desiree' De Salvo
I cambiamenti generano sempre uno sconvolgimento nella vita degli individui, come potrebbe esserlo stata una nascita o la nuova convivenza.
Ogni cosa deve trovare il giusto tempo per essere compresa e metabolizzata. In questo momento soffre e si chiede se vi é una via di uscita e di recupero, la strada per ritrovarsi si trova sempre a patto di " volerlo fortemente".
Deve essere lei la prima a voler salvare se stessa, con l' ausilio di un valido supporto psicoterapeutico, ma soprattutto con molta volontà.
Distinti saluti dott.ssa Desiree' De Salvo
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Gentile Signora, dalle sue parole percepisco molta sofferenza è un grande senso di impotenza. A volte, nella vita si ha la sensazione di sbagliare sempre, qualunque cosa si provi a fare. La maternità è una gioia ma è anche un passaggio estremamente difficile, sia per la donna che per la coppia, di cui mette a dura prova tutti gli equilibri. Mi soffermerei anche sulla Sua irascibilità, poiché la rabbia spesso nasconde il dolore e le sofferenze che non sono state adeguatamente affrontate ed elaborate. Le consiglio, se non è quello che sta già facendo, un percorso psicoterapeutico ad orientamento sistemico-relazionale che possa portarla verso una maggiore sicurezza in se stessa e nelle Sue relazioni significative. Mi sembra, inoltre, fondamentale un percorso di accompagnamento alla separazione da intraprendere assieme al Suo compagno (se il rapporto di coppia è davvero irrecuperabile), perché è fondamentale aiutare la coppia genitoriale a comunicare, cooperare e a trovare una nuova dimensione di equilibrio e rispetto reciproco nell’esclusivo interesse della piccola, che ha bisogno di due genitori in grado di offrirle amore, sicurezza, stabilità, contenimento e nutrimento emotivo. In bocca al lupo!
Buonasera,
il passaggio dall'essere coppia all'essere anche genitori è veramente delicato e mette a dura prova i singoli e le relazioni.
Nella sua richiesta parla di lei, del suo compagno e della sua bimba. Ma allora perchè tenerli fuori dalla stanza di terapia? Pensi ad una terapia familiare che vi aiuti a lavorare sulla genitorialità e sulla coppia.
MM
il passaggio dall'essere coppia all'essere anche genitori è veramente delicato e mette a dura prova i singoli e le relazioni.
Nella sua richiesta parla di lei, del suo compagno e della sua bimba. Ma allora perchè tenerli fuori dalla stanza di terapia? Pensi ad una terapia familiare che vi aiuti a lavorare sulla genitorialità e sulla coppia.
MM
Salve, sono pienamente d'accordo con i miei colleghi, si dovrebbe confidare e soprattutto elaborare con la sua terapeuta, tutta la tempesta emotiva che sta passando. Non è facile risolvere tutto ciò che le sta succedendo in poco tempo, dovreste lei e il suo compagno eseguire anche degli incontri di coppia per trovare l'equilibrio giusto ed accordi per il bene della bimba, cerchi di continuare la sua psicoterapia, sicuramente l'aiuterà a trovare la causa di ciò che le sta succedendo, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera se già sta seguendo un percorso terapeutico sicuramente deve affidarsi al suo terapeuta. Credo che il suo tarapeuta non debba risolverle la sua attuale sofferenza, ma solo accompagnarla nel viverlo meglio
Buongiorno cara mamma, la situazione che lei racconta mi sembra molto delicata, sia per lei, che per la bimba che fortunatamente ha accanto e può essere una grandissima risorsa , a patto che la protegga da questa dinamica di coppia che la sta destabilizzando, e involontariamente destabilizzerà anche la bambina. Visto che lei accenna ad un suo desiderio di recuperare la sua famiglia, penso che la prima cosa da fare, è proporre una terapia di coppia alla sua terapeuta/o, o comunque, tirare fuori questo suo desiderio in seduta. La nascita di una bambina, ma anche la gravidanza, è un evento bello, intenso, ma molto destabilizzante per la coppia, perché la donna è costretta a perdere il suo baricentro e precipitare nell' orbita della bambina, in una simbiosi fisica ed emotiva che esclude l'uomo, che a volte ,si sente messo all'angolo, e "fugge" fuori per ritrovare la sua identità perduta. Invece , la presenza paterna, oltre ad essere protettiva ( che non è la sua situazione, ahimè e bisogna andare a capire il perchè), permette ed incoraggia la separazione tra lei e la sua bimba verso nuove mete affettive.Che cosa voglio dirle con questo discorso, che a dispetto di tutte le difficoltà, ritrovare una vostra linea comune come genitori, in un momento di grandissima trasformazione personale ,sia per lei che per il suo ragazzo, sia fondamentale, se poi riuscirete anche a ricostruirvi come coppia , ben venga. Essere madre ed essere padre è una scelta da cui non si ritorna indietro e se magari è avvenuta in un momento in cui non ci si sentiva pronti, si scatena una rabbia profonda che , se non elaborata e compresa, può creare molta sofferenza a tutti e tre. In bocca al lupo!
Salve, se il suo desiderio è quello di recuperare il rapporto col suo compagno, provi a pensare ad un terapia di coppia, in questo modo lo psicoterapeuta potrebbe aiutarvi a capire che cos è capitato, potrebbe fare da moderatore e capire che cosa vogliate entrambi. Cordiali saluti
Signora lei sta cercando in troppe persone risposte che solo lei può trovare. Ma io la invito a fare un passo verso ciò che sente...A mio avviso sarebbe il caso di trovare una Comunicazione Vera con suo marito perché la Coppia può scoppiare ma la genitorialità va preservata e va aiutata a divenire funzionale e rispettosa degli equilibri e diritti del suo bambino.
Dott.ssa Fortunato Nadia
Dott.ssa Fortunato Nadia
Salve, il passaggio alla genitorialità può dare vita a dinamiche sbilanciate ed aspettative disattese; non sempre i coniugi riescono a fare questo passaggio. Credo che le serva un percorso che punti al rafforzamento della sua autonomia e e dell' autoderminazione.
Buongiorno.
La parola crisi deriva dal greco e si traduce con separare, distinguere, valutare. In questo senso la crisi può essere un importante momento di discernimento e di valutazione che può condurre a una maggiore consapevolezza e crescita personale.
Dal suo racconto sembra esserci una concomitanza temporale tra l'inizio della gravidanza e le difficoltà di coppia. Diventare genitori è impegnativo, spesso c'è la necessità di trovare nuovi equilibri con se stessi e con gli altri. Perché non provare a chiedere una consulenza di coppia? Potrebbe aiutarvi a chiarire le ragioni che vi hanno allontanato, inoltre, sarebbe utile ai fini della costruzione di un'alleanza genitoriale con il suo compagno. Il rischio è che le difficoltà di coppia si riversino sul ruolo genitoriale e abbiano delle conseguenze sull'accudimento e la crescita della bambina.
Cari saluti
Dominga Verrone
La parola crisi deriva dal greco e si traduce con separare, distinguere, valutare. In questo senso la crisi può essere un importante momento di discernimento e di valutazione che può condurre a una maggiore consapevolezza e crescita personale.
Dal suo racconto sembra esserci una concomitanza temporale tra l'inizio della gravidanza e le difficoltà di coppia. Diventare genitori è impegnativo, spesso c'è la necessità di trovare nuovi equilibri con se stessi e con gli altri. Perché non provare a chiedere una consulenza di coppia? Potrebbe aiutarvi a chiarire le ragioni che vi hanno allontanato, inoltre, sarebbe utile ai fini della costruzione di un'alleanza genitoriale con il suo compagno. Il rischio è che le difficoltà di coppia si riversino sul ruolo genitoriale e abbiano delle conseguenze sull'accudimento e la crescita della bambina.
Cari saluti
Dominga Verrone
Gentile Signora, come sottolineato dagli altri colleghi, in questo momento la coppia coniugale (lei e il suo compagno) sta affrontando un momento di crisi e merita di essere sostenuta affinché la coppia genitoriale (lei e il suo compagno nel ruolo di genitori) possa assolvere al meglio il suo ruolo nei confronti della piccola che va tutelata. Parli con estrema sinceritá con il suo terapeuta così come ha fatto qui, lui saprà sicuramente esserle di aiuto e supporto.. Cordialmente.
Buonasera signora, le consiglio innanzitutto di parlare con il suo terapeuta, di spiegare come sta vivendo la relazione terapeutica, quali sono le sue aspettative, di che tipo di supporto ha bisogno da lui.
Da ciò che scrive sembra che le vostre difficoltà siano emerse e si siano acuite con la nascita di vostra figlia, una terapia di coppia potrebbe aiutare sia lei che il suo ex compagno a trovare un nuovo equilibrio, un nuovo modo di essere coppia e di essere genitori.
Ma prima di tutto cerchi uno spazio per se stessa in cui possa sentirsi accolta, compresa in questo momento così critico per lei.
Se ha bisogno di ulteriori suggerimenti non esiti a contattarmi.
Da ciò che scrive sembra che le vostre difficoltà siano emerse e si siano acuite con la nascita di vostra figlia, una terapia di coppia potrebbe aiutare sia lei che il suo ex compagno a trovare un nuovo equilibrio, un nuovo modo di essere coppia e di essere genitori.
Ma prima di tutto cerchi uno spazio per se stessa in cui possa sentirsi accolta, compresa in questo momento così critico per lei.
Se ha bisogno di ulteriori suggerimenti non esiti a contattarmi.
Salve signora. Ho letto molto attentamente le sue parole, e anche se in alcuni punti il discorso è un po' confuso, sento con molta chiarezza quelli che sono i suoi sensi di colpa e il dolore per un rapporto che potrebbe finire, la preoccupazione per sua figlia, la solitudine. Sicuramente è importante che lei parli con il suo psicologo di tutti quelli che sono i dubbi e le perplessità anche in merito al lavoro che fate insieme.
Sarebbe importante proporre una terapia di coppia al suo compagno, che aiuterebbe non tanto a stabilire di chi è la colpa, bensì a comprendere le responsabilità di entrambi.
Ma le suggerisco di non abbandonare la sua terapia personale, perchè credo che sia molto da capire e da lavorare che ha a che fare con la sua storia, con la sua famiglia di origine, e di conseguenza con quelli che sono i suoi vissuti, le sue emozioni, i suoi pensieri e comportamenti.
Spero che insieme al suo terapeuta lei possa trovare risposte e certezze.
Nel caso ne avesse bisogno resto a sua disposizione.
Sarebbe importante proporre una terapia di coppia al suo compagno, che aiuterebbe non tanto a stabilire di chi è la colpa, bensì a comprendere le responsabilità di entrambi.
Ma le suggerisco di non abbandonare la sua terapia personale, perchè credo che sia molto da capire e da lavorare che ha a che fare con la sua storia, con la sua famiglia di origine, e di conseguenza con quelli che sono i suoi vissuti, le sue emozioni, i suoi pensieri e comportamenti.
Spero che insieme al suo terapeuta lei possa trovare risposte e certezze.
Nel caso ne avesse bisogno resto a sua disposizione.
parli sinceramente al suo terapeuta, stabilite insieme degli obiettivi, e lavorate passo a passo con alla base fiducia reciproca.
La dinamica che racconta è complessa e va indagata con attenzione.
lavori sui suoi schemi, cercando di modificare i pensieri disfunzioni. sicuramente ne gioverà la sua autostima, la cura verso la bambina e la sua reazione di coppia.
In bocca al lupo!
La dinamica che racconta è complessa e va indagata con attenzione.
lavori sui suoi schemi, cercando di modificare i pensieri disfunzioni. sicuramente ne gioverà la sua autostima, la cura verso la bambina e la sua reazione di coppia.
In bocca al lupo!
Avete avuto una bambina da pochi mesi, come coppia genitoriale vi dovreste concedere un giusto tempo per trovare un nuovo equilibrio . Una terapia familiare sarebbe utile per definire gli spazi , i ruoli , i confini di questa famiglia nel rispetto della vostra individualità. Nell' immediato le consiglio di comunicare, comunicare, comunicare, con il suo psicologo e il suo compagno. Esponga i suoi dubbi, le sue paure, ma si renda disponibile anche all ascolto di quello che le viene risposto. Con il suo compagno , ascoltarlo significherebbe avere rispetto per la sua dimensione di uomo respinto e ferito, e magari anche deluso e arrabbiato. Ascoltare il suo psicologo significa invece assumersi la responsabilità di un percorso terapeutico e di un cambiamento. Resto a disposizione. Castiello Maria
Gentilissima utente,
dal suo racconto si evince una dinamica familiare piuttosto complessa, dove oltre alla grande confusione che sta caratterizzando in questo momento la sua vita, sono presenti anche i suggerimenti dei suoi genitori, che seppur dati con ottimi propositi, appesantiscono ancor di più la sua confusione. Penso che il terapeuta che la segua sia intento ad arginare la confusione emotiva suddetta, ciò richiede un tempo che non mi sento di dire breve, e soprattutto è necessario l'affidamento e la fiducia da parte sua verso il professionista che la segue. Cerchi di instaurare un rapporto psicoterapeutico efficace e di fiducia, che la possa supportare in primis nella genitorialità verso la piccola unitamente al suo compagno, poi nella riacquisizione del suo equilibrio psicologico e se ci sono i presupposti affrontare anche una terapia di coppia. Senza affrontare i tre obiettivi nell'ordine in cui li ho esposti, credo sia estremamente difficile risolvere le difficoltà che sta attraversando. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un affettuoso incoraggiamento.
dal suo racconto si evince una dinamica familiare piuttosto complessa, dove oltre alla grande confusione che sta caratterizzando in questo momento la sua vita, sono presenti anche i suggerimenti dei suoi genitori, che seppur dati con ottimi propositi, appesantiscono ancor di più la sua confusione. Penso che il terapeuta che la segua sia intento ad arginare la confusione emotiva suddetta, ciò richiede un tempo che non mi sento di dire breve, e soprattutto è necessario l'affidamento e la fiducia da parte sua verso il professionista che la segue. Cerchi di instaurare un rapporto psicoterapeutico efficace e di fiducia, che la possa supportare in primis nella genitorialità verso la piccola unitamente al suo compagno, poi nella riacquisizione del suo equilibrio psicologico e se ci sono i presupposti affrontare anche una terapia di coppia. Senza affrontare i tre obiettivi nell'ordine in cui li ho esposti, credo sia estremamente difficile risolvere le difficoltà che sta attraversando. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un affettuoso incoraggiamento.
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Carissima signora, dalle sue parole emerge tanta difficoltà. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Se è già seguita da un terapeuta può parlare apertamente, confidando anche la difficoltà che sente riguardo il suo approccio, può dirgli chiaramente che "non le dice nulla".
Il suo percorso individuale, eventualmente, potrebbe essere affiancato ad uno di coppia da svolgere in concomitanza, ovviamente presso un altro professionista.
resto a disposizione
saluti dott.ssa Diana
Il suo percorso individuale, eventualmente, potrebbe essere affiancato ad uno di coppia da svolgere in concomitanza, ovviamente presso un altro professionista.
resto a disposizione
saluti dott.ssa Diana
Salve , rispetto al problema riportato riguardo il suo terapeuta dovrà affrontarlo direttamente con lui.
Si dia un tempo e valuti se ci sono cambiamenti.
Rispetto al problema riportato della vostra famiglia e con suo marito noto che lei si renda conto che urlare non è una cosa buona quando si litiga ma ha bisogno che qualcuno le insegni a gestire questa emozione e a diventare più efficace quando si arrabbia, le dico questo perchè in genere si urla per non entrare realmente nel problema.
risolva prima la questione della sua terapia individuale al tempo stesso esprima le preoccupazioni per la vostra famiglia a suo marito e provi a chiedergli di iniziare una terapia di coppia.
qualora la risposta di suo marito sarà negativa non disperi , poichè non è semplice per le persone decidere di iniziare un percorso.
Resto a disposizione.
Si dia un tempo e valuti se ci sono cambiamenti.
Rispetto al problema riportato della vostra famiglia e con suo marito noto che lei si renda conto che urlare non è una cosa buona quando si litiga ma ha bisogno che qualcuno le insegni a gestire questa emozione e a diventare più efficace quando si arrabbia, le dico questo perchè in genere si urla per non entrare realmente nel problema.
risolva prima la questione della sua terapia individuale al tempo stesso esprima le preoccupazioni per la vostra famiglia a suo marito e provi a chiedergli di iniziare una terapia di coppia.
qualora la risposta di suo marito sarà negativa non disperi , poichè non è semplice per le persone decidere di iniziare un percorso.
Resto a disposizione.
Buongiorno e grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, a volte la vita ci mette davanti situazioni e realtà che sembrano trasformarsi senza ragione. Fortunatamente abbiamo il potere di ridare un senso alle nostre giornate mettendoci in gioco e scegliendo la possibilità di cominciare un percorso di psicoterapia per restituire colore a tutto. Dedichiamo impegno, pazienza e attenzione a noi stessi, ne avremo solo da guadagnare. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno. La ringrazio di aver condiviso questo suo momento di difficoltà . Mi sembra di capire che la crisi che sta attraversando coincida con l'inizio della gravidanza. Spesso, quando un bambino arriva, può disturbare l'equilibrio della coppia, specialmente se non aveva avuto il tempo di consolidarsi. La genitorialità non è un compito facile e la responsabilità che comporta può essere spaventosa. L'insicurezza può portare a desiderare di scappare o a sentirsi sopraffatti, con la conseguenza di avere scatti di rabbia per ogni cosa. Credo che sia una buona soluzione considerare un percorso di psicoterapia individuale per aiutarla a affrontare queste difficoltà. Tuttavia, è importante anche non trascurare la coppia. Una terapia di coppia potrebbe aiutarvi ad affrontare questa crisi, offrendo sostegno nella genitorialità e rafforzando il rapporto coniugale, aiutandovi a ridefinire i ruoli e, se possibile, a ritrovarvi. Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Danila Bardi.
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile. È normale sentirsi confusi e sopraffatti, specialmente con una figlia da crescere. E' importante prenderti cura di te stessa durante questo periodo. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
1. Comunica con il tuo compagno: Cerca di avere una conversazione aperta e onesta con lui riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue preoccupazioni. Esprimi il desiderio di lavorare insieme per risolvere i problemi e ricostruire la relazione.
2. Continua la terapia: Non scoraggiarti se senti che la terapia non sta aiutando finora. Potrebbe essere utile continuare a lavorare con il terapeuta per esplorare le dinamiche della relazione e sviluppare strategie per gestire meglio il tuo temperamento impulsivo.
3. Fai attenzione alla tua salute mentale: Cerca di trovare modi sani per gestire lo stress e le emozioni intense, come la meditazione, lo yoga o l'esercizio fisico. Prenditi del tempo per te stessa e non esitare a chiedere aiuto se ne hai bisogno.
4. Concentrati sulla tua figlia: Anche se la relazione con il tuo compagno è in difficoltà, concentrati sull'amore e il benessere della tua piccola. Essere una madre amorevole e presente è il tuo primo compito.
5. Valuta la tua relazione: Rifletti su ciò che desideri dalla tua relazione e se è davvero sana e soddisfacente per entrambi. Sebbene possa essere doloroso, potresti dover considerare la possibilità di separarti se la situazione non migliora e non c'è reciproco impegno per il cambiamento.
Ricorda che sei una persona forte e capace di affrontare le sfide che la vita ti presenta. Non esitare a cercare il sostegno della tua rete di familiari, amici e professionisti durante questo periodo difficile.
Con Affetto Dott. Tiziana Vecchiarini
1. Comunica con il tuo compagno: Cerca di avere una conversazione aperta e onesta con lui riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue preoccupazioni. Esprimi il desiderio di lavorare insieme per risolvere i problemi e ricostruire la relazione.
2. Continua la terapia: Non scoraggiarti se senti che la terapia non sta aiutando finora. Potrebbe essere utile continuare a lavorare con il terapeuta per esplorare le dinamiche della relazione e sviluppare strategie per gestire meglio il tuo temperamento impulsivo.
3. Fai attenzione alla tua salute mentale: Cerca di trovare modi sani per gestire lo stress e le emozioni intense, come la meditazione, lo yoga o l'esercizio fisico. Prenditi del tempo per te stessa e non esitare a chiedere aiuto se ne hai bisogno.
4. Concentrati sulla tua figlia: Anche se la relazione con il tuo compagno è in difficoltà, concentrati sull'amore e il benessere della tua piccola. Essere una madre amorevole e presente è il tuo primo compito.
5. Valuta la tua relazione: Rifletti su ciò che desideri dalla tua relazione e se è davvero sana e soddisfacente per entrambi. Sebbene possa essere doloroso, potresti dover considerare la possibilità di separarti se la situazione non migliora e non c'è reciproco impegno per il cambiamento.
Ricorda che sei una persona forte e capace di affrontare le sfide che la vita ti presenta. Non esitare a cercare il sostegno della tua rete di familiari, amici e professionisti durante questo periodo difficile.
Con Affetto Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile signora, grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue emozioni. La vostra famiglia ha subito un cambiamento con la nascita della vostra bambina, e tutto il sistema familiare quindi vive emozioni nuove, che deve imparare a gestire e a comunicare. Io le consiglio di dialogare sempre con il suo compagno, di tutte le sue emozioni e sensazioni, questo confronto può essere utile all'evoluzione della vostra relazione. Potrebbe essere utile creare uno spazio terapeutico di coppia proprio per favorire questa comunicazione. Resto a disposizione per ogni riflessione e consulenza, anche online, dott.ssa Amelia Capezio
Gentile Signora la nascita di un bambino porta con sè enormi cambiamenti e la coppia deve piano piano trovare un suo nuovo equilibrio. Provi a parlarne al suo terapeuta, esprimendogli le sue preoccupazioni, le sue emozioni e valuti anche di intraprendere un percorso di consulenza di coppia, che potrebbe aiutarvi a gestire meglio questo delicato momento di cambiamenti. Cordiali saluti, dott.ssa Francesca Gruosso.
Gentile signora,
è chiaro che in questo momento stia affrontando un carico emotivo piuttosto intenso. É probabile che il suo psicoterapeuta stia cercando di contenere la "turbolenza" da lei descritta e che voglia accompagnare lei nella ricerca di strategie e risposte.
Nelle situazioni dolorose o complesse tendiamo a cercare delle risposte concrete che possano lenire i nostri bisogni psicologici (spesso di paura, incertezza, impotenza), ma le strategie più efficaci derivano da un'elaborazione personale della questione, motivo per cui le consiglio di condividere con lo psicoterapeuta che ha scelto i dubbi relativi al lavoro che state svolgendo. Tenendo conto anche del fatto che questa rottura si innesta in un momento delicato quale il primo tempo della sua maternità, mi associo ai numerosi colleghi che le hanno già suggerito di optare per un percorso di coppia che possa fornirle uno spazio di sostegno alla genitorialità per fare in modo che questa rottura impatti il meno possibile sullo svolgimento del ruolo genitoriale. Resto disponibile per qualsiasi chiarimento e le mando un forte in bocca al lupo!
è chiaro che in questo momento stia affrontando un carico emotivo piuttosto intenso. É probabile che il suo psicoterapeuta stia cercando di contenere la "turbolenza" da lei descritta e che voglia accompagnare lei nella ricerca di strategie e risposte.
Nelle situazioni dolorose o complesse tendiamo a cercare delle risposte concrete che possano lenire i nostri bisogni psicologici (spesso di paura, incertezza, impotenza), ma le strategie più efficaci derivano da un'elaborazione personale della questione, motivo per cui le consiglio di condividere con lo psicoterapeuta che ha scelto i dubbi relativi al lavoro che state svolgendo. Tenendo conto anche del fatto che questa rottura si innesta in un momento delicato quale il primo tempo della sua maternità, mi associo ai numerosi colleghi che le hanno già suggerito di optare per un percorso di coppia che possa fornirle uno spazio di sostegno alla genitorialità per fare in modo che questa rottura impatti il meno possibile sullo svolgimento del ruolo genitoriale. Resto disponibile per qualsiasi chiarimento e le mando un forte in bocca al lupo!
Buon pomeriggio. Ho letto attentamente quanto da lei scritto e ho percepito la fatica emotiva che sta facendo in questo momento.
Occorre riconoscere che ha una bambina molto piccola ed essendo lei in fase post partum ha necessità di essere aiutata, sia su un piano psicologico ma anche materiale e quotidiano con la bambina.
Le perplessità che ha rispetto al percorso psicologico che ha intrapreso le consiglio di condividerle con il suo terapeuta, che sono certa saprà discuterne con lei e rassicurarla sui suoi dubbi.
Quanto alla relazione con il suo compagno, al riguardo è necessario rendersi conto che per entrambi la vostra vita ha subito un cambiamento, in quanto da coppia siete diventati una triade, assumendo ruoli diversi.
Ovvio che ognuno risponde in modo diverso: c'è chi chiede aiuto è c'è chi cerca di negare la realtà.
è sicuramente valida la sua scelta di prendersi cura di sé in questo momento, ed è per questo che le consiglio di affidarsi e fidarsi della persona a cui ha chiesto aiuto.
Riuscendo ad avere un maggior focus su di sé potrà non solo sentirsi meno sola e stanca di gestire sua figlia ma anche poter comprendere e avvicinarsi al suo compagno, al quale potrà chiedere di provare insieme (anche con un percorso di coppia) a gestire questo nuovo step vitale.
Un figlio dà ma a volte toglie, bisogna individuare il giusto mezzo.
in questo momento così intenso non le consiglio di prendere decisioni se non quella già presa, ovvero di occuparsi di sé.
Occorre riconoscere che ha una bambina molto piccola ed essendo lei in fase post partum ha necessità di essere aiutata, sia su un piano psicologico ma anche materiale e quotidiano con la bambina.
Le perplessità che ha rispetto al percorso psicologico che ha intrapreso le consiglio di condividerle con il suo terapeuta, che sono certa saprà discuterne con lei e rassicurarla sui suoi dubbi.
Quanto alla relazione con il suo compagno, al riguardo è necessario rendersi conto che per entrambi la vostra vita ha subito un cambiamento, in quanto da coppia siete diventati una triade, assumendo ruoli diversi.
Ovvio che ognuno risponde in modo diverso: c'è chi chiede aiuto è c'è chi cerca di negare la realtà.
è sicuramente valida la sua scelta di prendersi cura di sé in questo momento, ed è per questo che le consiglio di affidarsi e fidarsi della persona a cui ha chiesto aiuto.
Riuscendo ad avere un maggior focus su di sé potrà non solo sentirsi meno sola e stanca di gestire sua figlia ma anche poter comprendere e avvicinarsi al suo compagno, al quale potrà chiedere di provare insieme (anche con un percorso di coppia) a gestire questo nuovo step vitale.
Un figlio dà ma a volte toglie, bisogna individuare il giusto mezzo.
in questo momento così intenso non le consiglio di prendere decisioni se non quella già presa, ovvero di occuparsi di sé.
Buongiorno signora grazie per aver condiviso il suo vissuto. Immagino che tutto ciò che sta attraversando nella sua relazione di coppia non sia facile da affrontare soprattutto perché ha anche una bambina molto piccola da accudire. La nascita di un figlio nonostante sia una cosa bella e positiva, comporta tutta una serie di cambiamenti sia pratici nella routine quotidiana, ma anche emotivi; tutto ciò potrebbe avere ripercussioni nella propria individualità e nella coppia. Ciò che mi sento di dirle è innanzitutto di parlare con il suo terapeuta riguardo le sue sensazioni sul percorso che insieme state affrontando e sulla sua sensazione di ricevere consigli come quelli dei genitori. Inoltre ciò che potrebbe valutare è anche di iniziare una terapia di coppia con il suo partner in modo da avere uno spazio dove poter insieme affrontare ciò che vi sta succedendo e trovare una strada per salvaguardare la vostra famiglia e il benessere della coppia e della bambina. Per qualsiasi dubbio resto a vostra disposizione dott.ssa Alessia Vanzi
Buongiorno, dal suo racconto sento prevalere uno stato d'angoscia che alimenta la paura del fallimento tant'è che mette in discussione se stessa e le sue competenze. Per quanto riguarda la relazione con il suo psicoterapeuta le consiglio di approfittare di questa esperienza per sperimentare un modo differente di stare in relazione. Ovvero di consentirsi in questa relazione di cura di esprimere le sue perplessità e pensieri piuttosto che stare in attesa o silenzio, che sembra alimentino il suo stato d'ansia. Mi sento di consigliarle di focalizzarsi su di sè, per rafforzare la sua autostima, riconoscere le sue dinamiche relazionali ed individuare le sue risorse, necessario anche a svolgere il suo ruolo genitoriale.
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