Buongiorno, ho 28 anni e da quasi 10 soffro di ansia iniziata poco prima di partire per l'università
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Buongiorno, ho 28 anni e da quasi 10 soffro di ansia iniziata poco prima di partire per l'università in un altro paese, lasciando tutto la mia famiglia. Ho attraversato varie periodi di attacchi di panico legati ai mezzi pubblici, all'aereo, all'uscita da sola da casa, anche una cardiofobia ... Ultimamente stavo bene, mi sono sposata l'anno scorso ed ero concentrata sulla vita di coppia. Con la mia terapeuta che frequento da 1 anno ho iniziato a parlare proprio del tema che mi tormenta da sempre e cioè questo senso di forte mancanza della famiglia. In una delle sedute ho pianto tanto, ho buttato tutto fuori... E da allora non sto più bene. Da 3 settimane sono in uno stato penoso di ansia continua che però è diversa da quella che provavo durante questi anni. Non è più una tachicardia che culmina con il panico e poi passa... È un senso di angoscia continuo, appena inizio a pensare alla mia situazione, a cosa fare, alla mia famiglia, mi sale tutto e non sopporto più questa sensazione. Tutto inizia da quando mi sveglio, come se avessi un mal di vivere; la monotonia non aiuta e ho iniziato ad avere una paura, un'angoscia che potrei farmi del male... Sentendo tutti i casi di suicidi in TV e avendo anche un'amica che qualche mese l'ha tentato, è come se mi fossi auto convinta di non avere più controllo su me stessa per colpa di queste sensazioni che non controllo... Razionalmente so che non è possibile, la paura di morire era in terapia uno dei miei punti focali, ma ora ho paura di avere qualcosa di grave che non saprò gestire e che quindi un giorno mi porterà all'esasperazione... 2 giorni fa ho chiesto un consulto a una psichiatra che mi ha prescritto delle gocce per ansia e un farmaco per la serotonina, ma ancora non fanno molto effetto.. ho anche paura di dover dipendere d'ora in poi dai farmaci per gestirmi... Non so davvero come uscirne, seguo la terapia ma ci vorrà del tempo, le sedute sono 1 volta a settimana... Secondo voi con la terapia si può risolvere anche ciò che sembra non risolvibile? Questi pensieri sul fatto che abbia un problema, che gli altri sembrano spensierati e "normali" e che un giorno non reggerò più possono essere reali?
Grazie in anticipo a chi risponderà.
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Salve, la rassicuro sul fatto che è ancora molto presto prima di vedere gli effetti positivi della terapia farmacologica quindi vedrà che la cura l'aiuterà. Da come parla dei suoi sintomi sembra che si stia strutturando un pensiero ossessivo con il timore conseguente di "impazzire" o di non "essere normale". L'approccio combinato di psicoterapia e terapia farmacologica l'aiuterà, ma deve avere pazienza e costanza
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Salve, non si preoccupi oltremodo, la terapia farà effetto ma ci vuole qualche tempo. Potrebbe trattarsi di uno stato depressivo da ciò che descrive; in alcuni casi i pensieri ossessivi (che le i menziona) sono un sintomo associato a depressione, e con la cura antidepressiva si risolvono in buona parte.
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