Buongiorno, ho 27 anni e ho una relazione da quasi un anno con un ragazzo di 33. tra noi va tutto ab

17 risposte
Buongiorno, ho 27 anni e ho una relazione da quasi un anno con un ragazzo di 33. tra noi va tutto abbastanza bene, è stato un colpo di fulmine e siamo sempre più affiatati. se non fosse per dei momenti dove lui cambia completamente, specialmente se beve. cerco di spiegarmi meglio anche se è complicato: sono capitati degli episodi dove lui, anche in situazione di relax quindi a casa o post lavoro ecc, diventasse un'altra persona. posso elencare proprio delle fasi perché ormai sarà successo una decina di volte:
1) inizia a bere una/due/tre birre o altro alcolico e alla mia domanda "cos'hai?" risponde "niente" anche se è visibilmente accigliato (occhi spalancati e in generale strano)
2) non mangia/mangia molto poco e continua a bere
3) nel momento in cui inizio a dirgli di smettere di bere perché bisogna lavare i piatti/stare insieme sul divano/fare qualsiasi altra cosa inizia a dirmi "dai sto solo bevendo, ma stai serena"... e si scoccia se non bevo insieme a lui e non "facciamo festa" insieme
4) solitamente, soprattutto se io non bevo dice "si ma stiamo insieme non esco tranquilla" e dopo 5/10 minuti prende ed esce da solo (credo) per bar
5) torna a ore imprecisate e riassumendo: mente, si rende ridicolo, mi tratta malissimo (verbalmente) e non ascolta nulla di quello che gli dico/chiedo

poi il giorno dopo, magari dopo che passiamo tutta la notte a litigare, sta male, dice di aver sbagliato, recentemente ha ammesso "ho un problema, mi servi tu per aiutarmi, non mi lasciare. la prossima volta mi costringi a rimanere a casa?".
Io rimango sempre più spiazzata, mi rendo conto di non avere nessuna fiducia in lui, mi sento "maltrattata" senza motivo in queste occasioni e mi fa soffrire tantissimo. non so cosa pensare, perché da un lato c'è questo 90% di lui che è normale, e poi questo 10% di episodi dove sembra proprio un altro, un'altra persona. non diventa cattivo, è solo irrispettoso, maleducato e strafottente, è come se volesse fuggire dalle responsabilità.

in tutto questo, suo padre è stato lasciato dalla madre perché è/era sempre al bar.

in conclusione, non so cosa fare perché non capisco come affrontare la cosa. Come capire se ha dei problemi? Se si droga? Se è un manipolatore? è sensata l'idea di fare terapia insieme per capire sia i meccanismi singoli che di coppia? oppure come sarei propensa a fare (nonostante la sofferenza che mi causerebbe), dovrei avere l'amor proprio di dire a me stessa "basta"?
grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa scelta possa essere importante per lei ed impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buon giorno, sicuramente il suo compagno va aiutato perchè ciò che descrive è una situazione di uso/abuso alcolico che provoca questo cambio di personalità in cui diventa "maleducato, strafottente". Dal momento in cui lui riconosce in piccola parte l'aver bisogno ("ho un problema " ), io cercherei di convogliarlo verso l'aiuto esterno (è fuori dalla coppia che bisogna trovare aiuto). Attenta a non voler diventare la crocerossina perchè ciò può diventare pericoloso.
Un caro saluto, Cinzia Fiore
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione. Gli atteggiamenti che descrive fanno ipotizzare ad un abuso di alcool, bisognerebbe capire meglio cosa lo spinge a reiterare in questi atteggiamenti.
Le consiglio di affrontare il discorso nei momenti di tranquillità, facendogli capire che comprende il suo problema ma allo stesso tempo non è lei la persona che può aiutarlo ma ha bisogno di un aiuto esterno.
Resto a disposizione
Dott.ssa Russo
Buonasera
Potrebbe essere corretto per il suo compagno intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per affrontare il problema .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buonasera, lui stesso le ha detto di avere bisogno di aiuto. Potrebbe partire da questa affermazione e, quando è lucido, chiedere se vuole intraprendere un percorso di psicoterapia. Potreste iniziare come coppia, sarà il terapeuta a valutare poi il da farsi. Se per esempio prendere in carico lui e /o altro che consegue alla valutazione del professionista. Se lui non dovesse accettare, valuti lei nel breve periodo se ci sono margini per potergli offrire una"mano". Se dovesse avere problemi di alcool o di altro genere, sarebbe difficilissimo poter raggiungere qualche risultato senza uno psicoterapeuta. Oltre alla frustrazione di non riuscire a farlo, si aggiungerebbero le inevitabili discussioni con lui. Spero di esserle stata utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è attraverso un percorso di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. Proponga al suo lui una psicoterapia di coppia, sarebbe una opportunità di crescita per entrambe, e potrebbe aiutarvi nel trovare un nuovo equilibrio relazionale.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
In vino veritas. Esca subito dalla dinamica per cui dovrebbe aiutarlo lei, non funzionerà. Lei deve potergli comunicare assertivamente che cosa non le va bene e se i comportamenti dovessero degenerare o anche solo continuare così deve fargli capire che per andare avanti nella vostra relazione dovrà capire che cosa lo tormenta, senza riversare il suo malessere all'interno della coppia e approfittando della sua disponibilità.
Buongiorno,
ciò che descrive sembra essere correlato ad una condotta di abuso di alcol, che probabilmente il suo compagno utilizza come strumento per lenire alcuni aspetti del suo vissuto che lo fanno star male.
Può provare a confrontarsi su questo punto col suo compagno, in modo sereno ma schietto, poiché se questo funzionamento dovesse protrarsi, è ragionevole pensare che avrà ripercussioni sostanziali sulla vostra coppia.
Pare che il suo compagno riconosca di aver bisogno di aiuto, provi a fargli presente, scegliendo il momento opportuno in cui non è sotto effetto dell'alcol, che esiste l'opportunità di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Potrebbe indubbiamente aiutarlo; data la situazione di sofferenza che appare delicata, è davvero difficile che lei riesca ad aiutarlo da sola.
Cordialmente, EP
Buongiorno,
mi spiace per la situazione complessa in cui si trova.
Da quello che descrive, il suo ragazzo sembra avere bisogno di un aiuto e anche lei potrebbe valutare la possibilità di chiedere un supporto psicologico per sè stessa, in questa situazione.
Se fosse possibile avere, tra di voi, un dialogo aperto e sincero, tranquillo, in cui poter parlare di quanto state vivendo ed avanzargli la proposta di cercare un aiuto psicologico potrebbe essere il primo passo.
Qualora lui rifiuti di farsi aiutare (perché può succedere) può sempre valutare se richiedere l'aiuto per sè.
Le auguro che le cose possano andare nella direzione migliore.
Se necessario, rimango a sua disposizione anche on line.
Cordialmente
GR
Buonasera, sono assolutamente d'accordo con il collega quando le dice che deve tirarsi fuori dalla dinamica per cui solo lei può aiutarlo ad uscire da questa situazione. Il suo compagno ha indubbiamente bisogno di attivare un percorso psicoterapeutico. Quel 10% in cui lui si trasforma in un'altra persona non è da sottovalutare. Qualora volesse, rimango a sua disposizione.
Buongiorno,
emerge dai suoi racconti un incredibile disagio, è importante che ne parli e credo ancora più importante
capire se anche il suo ragazzo sente questa necessità in modo da iniziare una terapia di coppia. Sicuramente da ciò che esprime il suo ragazzo presenta una disagio, si faccia forte e affronti questi aspetti... Rimango a disposizione cordialmente Dott.ssa Pepi Mirella
Buongiorno, se non siamo in presenza di una dipendenza da alcool consolidata si può parlare di un bisogno di ricorrere ad una sostanza per affrontare lo stress che momenti critici inevitabilmente comportano. E' un comportamento che è peggiorato recentemente, è aumentato di frequenza? Ha notato che dopo la separazione dei suoi questo comportamento è peggiorato? Ha bisogno di aiuto per quali motivi? Per ora lui ha bisogno del sostegno di un professionista visto che ha riconosciuto di avere un problema. Lei non può sostituirsi ad un aiuto professionale, ma accompagnarlo nella scelta di intraprendere un percorso di crescita. Cordiali Saluti.
Salve, il primo e importante aiuto deve essere rivolto al suo compagno, ammesso che ne abbia il desiderio perché solo una spinta interna e una grande motivazione può spingerlo verso una terapia psicologica. Tuttavia la sua influenza in questa maturazione può essere fondamentale e per questo le suggerisco, per quanto le sarà possibile comprendendo tutte le difficoltà, di spingerlo verso il colloquio con uno psicologo. Comprendo benissimo la sua difficoltà e la invito a farsi aiutare da amici comuni e famiglie per sostenerla in questo compito. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve,le persone che eccedono con l'alcol spesso mettono a dura prova coloro che stanno loro vicini e pertanto comprendo il suo disagio. Credo che, prima di dire basta, cosa comprensibilissima peraltro, valga la pena fare un tentativo di supporto psicologico a lei nel caso lui rifiuti la terapia di coppia. In questo modo lei potrebbe dotarsi degli strumenti per gestire questa situazione dolorosa e vedere se lui cambia comportamento. Se lui accetta la terapia di coppia sarebbe un'opportunità per chiarire le vostre reciproche posizioni e i vostri vissuti. Un saluto
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Gentile utente grazie per il suo racconto e per aver condiviso il suo disagio. Sarebbe interessante come lei propone iniziare un percorso di terapia di coppia. Da anni mi occupo di queste dinamiche di coppia e solitamente queste tematiche conflittuali ne sottendono anche altre relative alla progettualità di coppia. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera, parto dalle ultime parole che ha scritto nel raccontare la sua storia, ovvero amor proprio. Spesso pensiamo che amare è dimenticarsi di se stessi o sopportazione. Possiamo aiutare un compagno, un amico, un estraneo solo se sono per prima loro a decidere di cambiare e a mettere azioni per il loro bene. Un percorso personale le potrebbe servire a capire come stabilire relazioni equilibrate in cui sentirsi fianco a fianco con il suo partner. Per l'assunzione di alcool del suo compagno da quanto scrive credo ci sia un problema già legata alla quantità che ne assume e anche per i comportamenti in cui sfocia. Essere cattivi non significa diventare violenti. Anche essere irrispettosi, maleducato e strafottente lede la sua persona ed è indice di un malessere del suo compagno che per i suoi effetti si ripercuote anche su di lei.

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