Buongiorno ho 27 anni. Da qualche mese ho un problema di attacchi di panico e ansia. A fine giugno

21 risposte
Buongiorno ho 27 anni.
Da qualche mese ho un problema di attacchi di panico e ansia.
A fine giugno ho avuto problemi di abbassamento di pressione a lavoro e ho preso pura. Il medico mi ha prescritto gutron e ferrograd per alzare il ferro.
Da lì è iniziato un periodo “ buio “ in quanto ho iniziato ad avere attacchi di panico a lavoro ma anche fuori. Ho paura di stare male se mi allontano da casa dei miei genitori; anche stare con il mio compagno è diventato un problema, infatti stiamo attraversando un brutto periodo.
In seguito a questo ho avuto attacchi di dissenteria che mi hanno obbligata ancora di più a stare in casa.
Mi sveglio al mattino con l’ansia e la pura di andare a lavoro nonostante mi sia sempre trovata bene, non voglio più uscire con gli amici e nemmeno a cena.
Non capisco se questa ansia e dovuta alla paura di star male o se ai problemi al di fuori della salute come la convivenza o cose simili. E vorrei evitare di prendere il lexotan che mi è stato consigliato.
Cosa posso fare ?
Buongiorno. Si sente male quando si allontana dalla casa dei genitori e vi sono problemi con il suo compagno, con il quale convive. Questi due elementi, che lei stessa accoppia, costituiscono una domanda, un appello, che può essere portato all'attenzione di uno psicoterapeuta. Valuti l'inizio di una psicoterapia. SM

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Buongiorno, i sintomi che riporta sia a livello fisico che psichico sembrerebbero tutti correlati. L'ansia va a compromettere il regolare funzionamento dell'apparato gastro-intestinale. Anche gli abbassamenti di pressione, oltre al caldo e alla carenza di ferro, possono essere correlati all'ansia e paura che lei riporta. Consiglierei la presa in carico da uno psicoterapeuta così da andare a comprendere le cause della sua sofferenza e trovare delle soluzioni. L'assunzione del farmaco non è obbligatoria ma consigliata nel caso l'ansia e la paura diventassero invalidanti nel normale funzionamento della sua quotidianità.

M.O
Gentile Utente,
L’ansia e gli attacchi di panico sono molto invalidanti, e se non si interviene tempestivamente rischiano di cronicizzarsi mettendo sempre più la vita in pausa. La terapia farmacologica a questo proposito rappresenta un aiuto ma non una soluzione definitiva, perché non lavora sulle cause del problema e apre al rischio di ricadute. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta col quale imparare a gestire l’ansia, e così recuperare una buona quotidianità, ed approfondire eventuali connessioni tra il timore di distanziarsi dai suoi genitori e la paura che persiste anche alla presenza del suo compagno. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile utente, le difficoltà che lei riporta sono diverse e sembrano correlate tra loro. È importante capire cosa sta accadendo ultimamente nella sua vita e come mai proprio ora queste difficoltà. Le consiglio vivamente di affrontare queste sue problematiche non solo a livello farmacologico, ma sopratutto attraverso un percorso di psicoterapia. Può imparare a gestire i suoi disagi, piuttosto che essere in balia di essi, e riprendere in mano la sua vita.
Un saluto. NS
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si rivolga al suo medico di fiducia. Hai mai pensato ad un consulto psicologico? Potrebbe trovare le risposte che cerca, tra cui l'origine della sua ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
buonasera,
per rispondere alla sua domanda
" Non capisco se questa ansia è dovuta alla paura di star male o se ai problemi al di fuori della salute come la convivenza o cose simili ?"
ho necessità di qualche informazione aggiuntiva e penso che lei sia l'unica persona a poter rispondere in modo esaustivo, il mio compito è quello di sostenerla nel cercare le sue risposte e i significati associati.
Se desidera può usufruire di una consulenza online per approfondire la questione e decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
A presto!
Buongiorno, quello che racconta, come suggerito da i colleghi, sembrerebbe ricondurre agli attacchi di panico. In genere una volta che si è sperimentato un attacco di panico, si sviluppa un'ansia anticipatoria circa il timore di riprovare una serie di sintomi sperimentati, per evitare ciò si iniziano a mettere in atto dei comportamenti protettivi che inizialmente ci danno la sensazione che l'ansia diminuisca ma con il tempo ci fanno entrare in un circolo vizioso. Più evitiamo qualcosa più l'ansia e la paura di provare quelle sensazioni fisiche fastidiose aumentano. I farmaci sono utile quando i sintomi sono davvero invalidanti, in genere una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale è utile anche da sola. Se vuole ulteriori approfondimenti può contattarmi. le auguro di trovare presto una soluzione per la sua sofferenza. Un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Pavia
Buongiorno, anche se fa paura quest’ansia non va eliminata ma bensì capita e accolta. Vedrà che se si rivolgerà ad un buon terapeuta cognitivo riuscirà a regolare le sue emozioni e a star meglio.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
L' ansia e gli attacchi di panico sono un segnale, un sintomo di un malessere più profondo. Insieme ad un terapeuta potrà affrontare insieme un percorso per superare questa difficoltà vissuta al momento.
Buongiorno, vale la pena approfondire i suoi sintomi con l'aiuto psicoterapeutico; molto spesso è il corpo a "parlare" e a inviarci segnali che non dovremmo sottovalutare per il nostro benessere psicologico. Un caro saluto, rimango a sua disposizione Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile utente, per comprendere le cause della sua situazione sarebbe utile approfondire. Mi spiace che stia vivendo questo momento "buio", e tutto sembra abbia una corrispondenza, attraversare il problema la porterà ad una maggiore consapevolezza a riguardo, al contrario, evitarlo non farà altro che alimentarlo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giulia Bernardinello
Buongiorno gentile utente, l'ansia di per sè è un'emozione funzionale, tuttavia può accadere che diventi di difficile gestione arrivando a sfociare in veri e propri attacchi di panico che possono compromettere seriamente la qualità della vita e delle relazioni della persona che ne soffre. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare il disagio che sta vivendo: spesso gli attacchi di panico sono il campanello d'allarme di qualcosa di maggiormente significativo. Un caro saluto. Dott.ssa Maria Taranto
Buongiorno,
Da quello che racconta la paura sembra essere al centro del suo attuale stile di vita. Avere la consapevolezza che le cose non vanno bene e decidere di cambiarle è già un grande passo per affrontare questa emozione.
Le consiglierei di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa aiutarla a far luce sulle sofferenze profonde che le causano questi attacchi, ma allo stesso tempo di riconsiderare il suo rifiuto del farmaco, che spesso è necessario come primo passo, per migliorare la situazione fisica causata dall’ansia diffusa.
Ogni persona può imparare a conoscere e gestire le sue emozioni, bisogna saper chiedere aiuto.
Saluti
Buongiorno, gli stati d'ansia che descrive potrebbero essere collegati alle vicende cui accenna. Fa riferimento al timore di allontanarsi dai suoi genitori e alla prospettiva di una convivenza. Forse in lei questo passaggio evolutivo attiva preoccupazioni che potrebbero avere a che fare con una incertezza riguardo il distacco dalla sua famiglia d'origine per andare verso una situazione di maggiore autonomia ed indipendenza che inevitabilmente sollecita una maggiore sensibilità sul senso di sicurezza e protezione.
Parlarne con un professionista potrebbe esserle utile per superare questo momento.
Un saluto.
Buongiorno, i sintomi collegati all'ansia che riferisce hanno un forte impatto nella sua vita quotidiana. E' comprensibile che la prima risposta da parte sua sia quella di evitare tutte le situazioni che potrebbero nuovamente indurle; tuttavia, nonostante il vantaggio nel breve termine, questo evitamento da un lato le induce un ritiro dalle attività e dall'altro rinforza il timore dell'attacco di panico.
Identificare questo circolo di mantenimento e trovare assieme un modo per spezzarlo è il primo passo per affrontare gli attacchi di panico che descrive. Una volta affrontata questa tematica, altamente invalidante, si potrebbe spostare l'attenzione alle motivazioni che le hanno indotto in prima istanza la sensazione ansiosa.
dott. De Rosa Saccone
Salve,
la paura evitata porta solo altra paura.
L'unica soluzione è trasformare la paura in coraggio, ma per farlo occorre affrontarla.
Un saluto,
MMM
Buongiorno. I sintomi che descrive sono assolutamente compatibili con stati d'ansia elevati e disturbo da attacchi di panico. Le consiglio di intraprendere quanto prima un percorso con professionista (Psicologo o Psicoterapeuta) che potrà aiutarla ad analizzare le cause dei sintomi che ha descritto. Alle volte, le scelte della vita che ci spingono verso l'autonomia, sono quelle che più ci spaventano, poiché ci allontanano dal "nido sicuro" che ci siamo costruiti. Quando neghiamo a noi stessi queste scelte (per timore), il corpo può "gridarlo" usando tutta una serie di sintomi organici. Si affidi ad un professionista e vedrà che la situazione migliorerà. Cordialmente, dott. RC
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante esprimere le proprie questioni relative ai farmaci al medico prescrivente, sicuramente persona più competente. A mio avviso sarebbe inoltre essenziale intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa identificare e riconoscere cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera, mi dispiace molto per questa situazione così dolorosa e angosciosa che sta vivendo.
Il mio suggerimento è quello di contattare uno psicologo per poter intraprendere un percorso: in questo modo avrà la possibilità di parlare della sua ansia, di come la fa sentire, fisicamente e psicologicamente; con l'obiettivo di ragionare sulle cause e cercare di ritrovare un po' di serenità e benessere. Credo che potrebbe esserle davvero di aiuto.
Per qualsiasi cosa, se vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno,
quello che può fare è intraprendere un percorso psicologico, che la aiuti a comprendere che cosa le sta accadendo, o meglio a tradurre in parole quello che il suo corpo le impone di vivere attraverso gli attacchi di panico: uno stato di allerta per un pericolo che non è esterno ma evidentemente è reale. Sono a sua disposizione, se lo desidera. Le auguro giorni più sereni. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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