Buongiorno ho 25 anni sto attraversando un momento di alti e bassi e in questi ultimi mesi è proprio

19 risposte
Buongiorno ho 25 anni sto attraversando un momento di alti e bassi e in questi ultimi mesi è proprio nel momento più basso,esco da una relazione che terminata a fine scorso anno era diventata tossica e usurata
Vi riassumo in breve siamo stati 3 anni e mezzo nel mezzo di cui 6 mesi siamo stati lasciati,per colpe principalmente mie ma anche sue perchè non capiva le mie ragioni e non mi ha rispettato portandomi ad esplodere ,mi lasciò lei fu terribile anche perchè una settimana prima eravamo in vacanza ,dopo 6 mesi di agonia ci siamo rimessi assieme,primi mesi di ritrovare l'equilibrio e ad agosto 2019 il declino che è durato fino a dicembre scorso ,in tutto questo arco di tempo lei non faceva altro che rimuginar e il passato condannare la causa del deterioramento della relazione per via della prima lasciata e anche della sua ossessiva fissazione sul rimanere amici se ci fossimo mai lasciati,cosa che io le ho sempre negato e questa mia risposta l'ha sempre turbata nella seconda parte della mia relazione sono addirittura arrivato a essere costretto di mentirle(sbagliato naturalmente però ero arrivato a essere esaurito perchè ogni giorno era una discussione su questa amicizia e non potendone più di sentirla gli ho mentito dicendoli che effettivamente si poteva provare se ce ne fosse stata l'occasione )ovviamente a lungo termine la cosa è degenerata fino alla rottura
Altre motivazioni che comunque mi hanno portato a troncare sono stati motivi sessuali (mai fatto sesso ,aveva tabù mentali ,alternava molti momenti di frigidità e rarissimi momenti in cui era coinvolta ,sesso orale non doveva esistere sia verso lei che verso di me soprattutto) Altro motivo le divergenze di opinioni ,su come gestire la relazione ,la sua forma mentis molto chiusa ,l'ambiente familiare dei suoi genitori che erano troppo all'antica e a volte anche invadenti ,il suo carattere,questo anche ha dato una spinta nel finire questa storia perchè è cocciuta,non ne vuole sapere e pensava solo a lamentarsi delle mie cose,e altra motivazione era il fatto di vedersi poco e niente (1 o 2 volte a settimana massimo 3 compreso il sabato ,dormire nella sua casa universitaria una volta sola e di nascosto sapendo quanto erano troppo chiusi mentalmente i suoi genitori)a lei addirittura piaceva vedersi di meno perchè di più si stufava,fattore che io trovo assurdo....insomma dottori ;tutto questo mix mi ha portato a chiudere nonostante un anno di agonia perchè dentro di me ero troppo preso da lei nonostante tutto fino al punto di arrivare a stufarmi e conoscendo il mio carattere buono e paziente in queste situazioni arrivai a essere consapevole di aver esaurito tutte le carte per cercare di fare rimanere in piedi la relazione
da dopo dicembre ho alternato momenti di libertà chiudendo questa storia a momenti di nostalgia,tristezza come nelle ultime settimane,mi sforzo a dimenticarla e andare avanti ma i social maledetti me la buttano sempre in mezzo e ahimè ho aggiunto l'ossessione di vedere le sue storie
Rivolgendomi a voi psicologi come dovrei fare?vedere le storie mi fa male al cuore ma allo stesso tempo vedo cosa fa ,anche se dichiaro sempre di essere semi indifferente nei suoi riguardi sento ancora di essere legato nel profondo a lei,purtroppo anche le amicizie non aiutano ne ho due solamente e la mia mente ritorna al passato.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Mi spiace per come sia andata a finire la vostra relazione e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo tuttavia che gli eventi purtroppo non possano cambiare ma possano, al contrario, fungere da molla per migliorarsi e per ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Che rapporto ha con il controllo? Quando parla di ossessioni, cosa intende nello specifico? Comunque, potrebbe esserle d'aiuto un percorso psicologico per riuscire a gestire il disagio che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, dal suo racconto sembra emergere una mancanza di ascolto dei bisogni dell'altro che nella maggior parte dei casi porta a rabbia e litigi continui. Manca in questi casi il vero ascolto e comunicazione. Dovrebbe iniziare a chiedersi cosa lei voglia davvero? Che bisogni ha lei? Che persona vorrebbe accanto a lei? Cosa ha sbagliato lei nella relazione? Sarebbe utile iniziare un percorso psicologico per riflettere sulla relazione soprattutto guardando se stesso, per il futuro. È importante guardare al passato per capire cosa si è sbagliato, cosa poter migliorare per utilizzarlo nel presente per il futuro. Non guardiamo al passato per rimuginare su cosa avremmo dovuto o potuto fare o cosa l'altra persona avrebbe potuto fare. Indietro non si può tornare, ma migliorarci per il futuro si.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve. Definisce tossica la relazione di cui non riesce a liberarsi. Cosa la vincola così tanto? In una relazione dove, mi sembra di capire, non c'è stata possibilità di confronto? In queste situazioni la cosa migliore da fare è partire da sé. Da ciò che sente importante per sé. Perché non prova a ricavarsi un suo spazio per elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo? In un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a chiarire le cause di questa sofferenza che è presente sia se sta nella relazione sia se sta fuori dalla relazione. Un percorso che possa stimolare la fiducia in sé, in un processo di individuazione che l'aiuterà ad essere e ad affermarsi al di là dell'altro. Distinti saluti
Distinti saluti
Caro utente, ci parla di una relazione in cui non stava decisamente bene, ma di cui non riesce a liberarsi definitivamente.
A questo punto non dovrebbe guardare all'esterno, ma all'interno.
Lei non c'è già più, eppure continua ad essere presente nella sua "ossessione". Si dedichi uno spazio in cui poter capire qual è il suo bisogno che la lega ad una relazione di questo tipo.
Sicuramente un percorso di consapevolezza delle dinamiche che la muovono, l'aiuterà a riprendere in mano la sua vita.
Un caro saluto.
Salve sulla base delle indicazioni che condivide si può ipotizzare che una rilettura degli elementi ricollegati alla sua personalità potrebbe fornirle delle nuove chiavi di lettura anche connesse alla relazione che descrive Forse analizzare il suo modo di vivere le relazioni emotivamente importanti potrebbe essere utile per rivalutare gli elementi sui quali sta riflettendo e quindi sul suo modo di stabilire sul piano emotivo le sue relazioni. Un cordiale saluto
Gentile amico,
interrompere una relazione lunga e così complessa come quella che ci descrive non è mai facile. Come esiste una "storia dell'avvicinamento" quando due persone si notano, si conoscono e decidono di unirsi, così esiste una contro-storia nel momento in cui la relazione finisce. Serve a sciogliere i legami che si sono stretti, e ad allontanarsi. Lei sta attraversando questa fase. Il suo disagio è fisiologico, ossia normale, MA occorre verificare che non superi certe soglie.
Un colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarla a inquadrare meglio la situazione, e a decidere se è il caso di sciogliere alcuni punti ancora "stretti".

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile utente, dal suo messaggio riesco a cogliere la frustrazione ed il disagio che ha provato negli anni di relazione e che prova ancora adesso che la relazione è terminata. Sembra che, nonostante i suoi sforzi per andare incontro ad una partner che pare essere stata così difficile e problematica, la vostra storia purtroppo sia finita e ciò nonostante Lei continua a pensarci.
Perché ci sta così male? Cosa la spinge a ritornare al passato? Forse alla sua mente mancano uno o più significati da attribuire a questo vissuto, che potremmo cercare di comprendere insieme se lei volesse iniziare un percorso di sostegno psicologico con me.
Come ha detto il dott. Ventura qui tra i commenti, considerando che lei sta vivendo la fine di una storia, il suo disagio potrebbe essere fisiologico, ma potrebbe tornare utile percorrere la strada dell'elaborazione insieme ad uno psicologo.
Resto a sua disposizione, a portata di un clic.
Cordiali saluti.
dott. Nicolò Lasciato
Buongiorno, da come scrive sembra più legato all'idea di avere una relazione piuttosto che alla relazione stessa. Come se tutte le cose faticose che ha vissuto perdessero di importanza rispetto al mantenere la relazione con quella persona. É possibile fare un lavoro di psicoterapia sul disagio che descrive, che implica una messa in discussione dei suoi comportamenti per far luce e chiarezza su quello che per lei è importante. Un caro saluto. F. F.
Buona sera, grazie per la condivisione di questo momento così delicato che sta attraversando. Dirle di non vedere le storie/social ecc sarebbe la soluzione migliore, ma di breve durata. Per comprendere al meglio quello che sta vivendo e permette di ritrovare l'armonia necessaria per vivere le relazioni in maniera nutriente, le posso solo consigliare di intraprendere un percorso psicologico. Un caro saluto Dott.ssa Rosamaria Aloisi
Buonasera,
Il punto non è la relazione tossica in sé ma perché tu hai bisogno di questa relazione tossica e non riesci a farne a meno. Ecco io partirei da qui non dai social che non ti aiuteranno se non a peggiorare l'ossessione. Se vuoi resto a disposizione.
Un caro saluto
Salve, fossi in lei, un percorso di approfondimento di come viva o ti muova nelle relazioni della propria vita lo intraprenderei. non è tanto il cosa fare o non fare se non più il significato personale che sottende i nostri comportamenti. es. guardo le storie su Fb o Ig, a cosa mi serve farlo? cosa racconta di me?
Saluti
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta attraversando e capisco quanto possa essere difficile. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per fare chiarezza su come vive le relazioni con le persone significative, e analizzare il suo vissuto emotivo. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza, anche così difficile. Quasi sempre la fine delle relazioni, soprattutto quelle significative, lascia diversi stati emotivi, anche abbastanza dolorosi a volte. Credo che sia importante darsi la possibilità di poter dare un senso, attraverso un percorso che permetta di approfondire il proprio modo di vivere ed essere e potersi aprire nuove strade da percorrere insieme a quelle già esistenti. Cordialmente, dott.ssa Giakoumi Alexandra
Salve, la ringrazio per aver condiviso la situazione che sta vivendo. La “tossicità” di una relazione è definita da quanto essa intacca la serenità che in un rapporto si dovrebbe vivere, al netto di accettabili discussioni. Lei asserisce di non riuscire a staccarsi dalla curiosità di vedere come stia proseguendo la vita di una persona per cui provava molto trasporto, pur nella consapevolezza dei suoi limiti nella relazione. Torna utile fare il confronto con le dipendenze: per quanto una dipendenza possa farci male, è più facile assecondarla che staccarsene, soprattutto per l’ansia dell’ignoto che ne deriva all’idea di cambiare il nostro modo di agire. Le consiglierei di pensare ad uno spazio per sé, utile ad elaborare questo distacco, sondando il suo approccio nei confronti del mondo esterno, quindi le relazioni con gli altri, e soprattutto interno, nella postura che ha rispetto all’ascolto di sé stesso, delle sue prerogative e dei suoi desideri. Questo spazio può essere costruito con l’aiuto di uno psicologo che può aiutarla in quest’esplorazione. Resto a disposizione e le auguro una buona giornata. Dott. Greco
Buongiorno e grazie per la precisione ed il coraggio che ha mostrato decidendo di condividere con noi la sua esperienza. Posso immaginare la sofferenza nel veder finire una relazione sulla quale si aveva investito così tanto nonostante le difficoltà, le incomprensioni e le divergenze. Le relazioni affettive ci obbligano a giocarci con tutti noi stessi mettendo a nudo anche le parti più profonde del nostro essere. E' per questo che spesso è faticoso confrontarsi con la fine di un rapporto in cui ci si era giocati con generosità e speranze ed è per questo che è molto difficile dare un consiglio. Le risposte maturano nel tempo all'interno di una persona grazie ad un processo che porta ad una più profonda conoscenza di se stessi che permette di dare un significato ai nostri pensieri, sofferenze e comportamenti passati e presenti.
Si conceda uno spazio per se stesso, per riflettere, per ascoltarsi e per sentirsi ascoltato e sono convinto che, dato il suo coraggio, potrà uscirne più forte, indipendentemente dalle direzioni delle sue decisioni.
Cordialmente, Andrea Brumana
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È normale che tu stia attraversando un momento di alti e bassi dopo una relazione tossica e complicata come quella che hai vissuto. È importante che tu abbia avuto il coraggio di mettere fine a una situazione che ti faceva soffrire e che non ti faceva sentire apprezzato e rispettato.
Per superare questo momento difficile e ritrovare equilibrio emotivo, potresti considerare di rivolgerti a uno psicologo che possa aiutarti a elaborare il dolore della separazione, a comprendere i tuoi sentimenti e a rafforzare la tua autostima e la tua capacità di prenderti cura di te stesso.
È comprensibile che tu possa sentire ancora legami e nostalgia per la tua ex compagna, ma è importante che tu focalizzi la tua attenzione su di te e su come puoi costruire un futuro più sereno e appagante per te stesso.
Evita di guardare continuamente le sue storie sui social media, perché questo potrebbe alimentare i tuoi sentimenti di tristezza e nostalgia. Cerca di concentrarti sulle tue passioni, sulle attività che ti rendono felice e sulle relazioni positive che ti circondano.
Infine, concediti del tempo per guarire da questa ferita emotiva e per riflettere su ciò che hai imparato da questa esperienza. Ricorda che sei un individuo prezioso e degno di amore e rispetto, e che meriti di essere felice e realizzato. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Buonasera, comprendo dalla sua descrizione che sta attraversando un momento difficile legato alla sua ultima relazione. Come ha spiegato, ci sono diversi elementi – pensieri, comportamenti, situazioni ed emozioni – che possono risultare molto impegnativi da gestire. Lavorare con uno psicologo può aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti, permettendole di valorizzare le risorse che già possiede o di scoprire nuove soluzioni. Attraverso una consulenza psicologica, possiamo delineare un quadro complessivo della situazione e valutare se un percorso di supporto psicologico continuativo possa essere utile. Questo percorso avrebbe l’obiettivo di sviluppare strumenti cognitivi ed emotivi che le permettano di affrontare il disagio con maggiore efficacia e serenità.

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