Buongiorno. Ho 23 anni, sono in cura sia da una psicoterapeuta che da uno psichiatra per un disturbo
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Buongiorno. Ho 23 anni, sono in cura sia da una psicoterapeuta che da uno psichiatra per un disturbo d'ansia che probabilmente mi porto dietro da molto tempo fino al crollo definitivo che è iniziato verso febbraio di quest'anno. Attacchi di panico; ipocondria; perdita di interesse e motivazione e scarsa energia. Sono in cura con dropaxin e Xanax da un mesetto e mezzo circa. Qual'è il mio dubbio ora, innanzitutto vengo da un tentativo di aumento della dose di paroxetina che mi ha immediatamente portato sintomi molto forti di agitazione, ansia, irrequietezza e difficoltà a dormire. Riabbassando mano le cose stanno andando meglio ma a volte ho pensieri completamente scollegati dalla realtà, anche parole inventate, che mi prendono solamente quando sono in una fase di relax, quasi per addormentarmi. A volte mi sento leggermente sconnesso dal mondo e da me stesso ma tendenzialmente di umore buono, i pensieri sono tanti ma spesso positivi, faccio un po' più di cose, non eccessive, tuttavia ho una paura terribile di rientrare nello spettro bipolare o comunque di star perdendo man mano contatto con la realtà. Sono consapevole che la sola paura di star diventare pazzo è un buon indicatore del fatto che non lo stai diventando, però non riesco a stare tranquillo. Cosa mi consigliate?
Buongiorno, comprendo la paura, sta elaborando e vivendo tanto. Innanzitutto le chiederei, ha parlato di questa sua paura e sensazione con il suo psichiatra e psicoterapeuta? Qual'è la sua priorità al momento su cui vorrebbe puntare?
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Salve, è normale avere allucinazioni e pensieri sconnessi bella fase di addormentamento. Detto ciò lei è seguto sia da uno psichiatra sia da uno psicoterapeuta, ma sembra non fidarsi di entrambi.A qualcuno dovrà pure af- fidarsi che ne dice? Almeno provare a condividere i suoi molti dubbi con questi due professionisti che la seguono. Psrta da questo e poi decida a chi vuole dare la sua fiducia, senza la quale- mi creda- non si va da nessuna parte. Mi scusi immensamente per la franchezza, ma è ciò che penso. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Se nonostante la fiducia nello psichiatra e nello psicoterapeuta sent e un ulteriore bisogno di parlare é comprensibile.
Lei é molto giovane. Cerchi però di portare questi dubbi in terapia.
Lei é molto giovane. Cerchi però di portare questi dubbi in terapia.
Salve,
Desidero fornirle alcune informazioni riguardo ai punti da lei menzionati. In relazione alla parte farmacologica, è importante considerare che alcuni psicofarmaci possono richiedere un periodo di assestamento nel corpo per ottenere il massimo beneficio terapeutico. Tuttavia, è fondamentale che il suo psichiatra le spieghi in modo più dettagliato questo aspetto, poiché è il professionista più adeguato per farlo, avendo una conoscenza approfondita dei farmaci prescritti e del suo quadro clinico specifico.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione di rientrare in uno spettro bipolare, va tenuto presente che il disturbo bipolare è un disturbo dell'umore che richiede una diagnosi accurata da parte di un professionista, attraverso una valutazione clinica che comprende colloqui clinici approfonditi. Pertanto, la sua psicoterapeuta sarà in grado di svolgere un ruolo importante nell'esplorare questo tema con maggiore dettaglio e nella formulazione di una diagnosi appropriata.
Infine, riguardo al suo fenomeno di "inventarsi le parole" durante lo stato di dormiveglia, sarebbe consigliabile indagare ulteriormente su questa questione. Le suggerisco di portare questo argomento anche durante le sedute con la sua terapeuta, poiché potrebbe offrire una prospettiva più approfondita e mirata sulla situazione specifica.
Tuttavia, è importante ricordare che una consulenza diretta con il proprio terapeuta è sempre preferibile, poiché egli o ella avrà una visione più completa del quadro complessivo rispetto a quanto possa essere fornito attraverso un semplice scambio di domande e risposte in un forum. Cordiali saluti, DM
Desidero fornirle alcune informazioni riguardo ai punti da lei menzionati. In relazione alla parte farmacologica, è importante considerare che alcuni psicofarmaci possono richiedere un periodo di assestamento nel corpo per ottenere il massimo beneficio terapeutico. Tuttavia, è fondamentale che il suo psichiatra le spieghi in modo più dettagliato questo aspetto, poiché è il professionista più adeguato per farlo, avendo una conoscenza approfondita dei farmaci prescritti e del suo quadro clinico specifico.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione di rientrare in uno spettro bipolare, va tenuto presente che il disturbo bipolare è un disturbo dell'umore che richiede una diagnosi accurata da parte di un professionista, attraverso una valutazione clinica che comprende colloqui clinici approfonditi. Pertanto, la sua psicoterapeuta sarà in grado di svolgere un ruolo importante nell'esplorare questo tema con maggiore dettaglio e nella formulazione di una diagnosi appropriata.
Infine, riguardo al suo fenomeno di "inventarsi le parole" durante lo stato di dormiveglia, sarebbe consigliabile indagare ulteriormente su questa questione. Le suggerisco di portare questo argomento anche durante le sedute con la sua terapeuta, poiché potrebbe offrire una prospettiva più approfondita e mirata sulla situazione specifica.
Tuttavia, è importante ricordare che una consulenza diretta con il proprio terapeuta è sempre preferibile, poiché egli o ella avrà una visione più completa del quadro complessivo rispetto a quanto possa essere fornito attraverso un semplice scambio di domande e risposte in un forum. Cordiali saluti, DM
Buongiorno,
sta facendo un percorso per cui ci vuole tempo e impegno, alla fine dice che sta avendo pensieri positivi e l’umore è buono e quindi deve pensare che sta bene al momento, la sua paura è legittima, chi non ne ha in vita sua di paure, ma si concentri sul presente, sul percorso che sta facendo e sulle cose buone che sta ottenendo, vedrà che anche il futuro andrà solo migliorando se continua in questo modo, condivida le sue paure con chi la sta seguendo e ne ricaverà sicuramente giovamento. Buona continuazione.
sta facendo un percorso per cui ci vuole tempo e impegno, alla fine dice che sta avendo pensieri positivi e l’umore è buono e quindi deve pensare che sta bene al momento, la sua paura è legittima, chi non ne ha in vita sua di paure, ma si concentri sul presente, sul percorso che sta facendo e sulle cose buone che sta ottenendo, vedrà che anche il futuro andrà solo migliorando se continua in questo modo, condivida le sue paure con chi la sta seguendo e ne ricaverà sicuramente giovamento. Buona continuazione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa proseguire il suo percorso psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sarebbe molto importante che si confrontasse con i suoi curanti rispetto al timore di rientrare nello spettro bipolare. Infatti, avendo certamente un quadro clinico più completo all'interno di una relazione di fiducia, penso che potranno accogliere il dubbio e approfondire anche questo aspetto diagnostico. E' importante anche che si confronti con lo psichiatra circa effetti collaterali che potrebbero provocarle i farmaci così da aggiustare la terapia in base alle sue condizioni. E' positivo che abbia consapevolezza circa il peggioramento della sua condizione ed è un campanello da non trascurare.
Buongiorno, capisco lo smarrimento che prova nello sperimentare la sintomatologia descritta e probabilmente la sua domanda ne è un indice. Al momento la persona che meglio la può comprendere ed aiutare è la sua terapeuta, quindi cerchi di approfondire con lei come affrontare al meglio la situazione. Rispondendole qui, così nello specifico sarebbe facile non centrare il punto. Le posso però suggerire di non "spaccare il capello in quattro" su che tipo di pensieri dovrebbe o non dovrebbe avere, la mente è un organo complesso e così rischia di vedere come patologico anche ciò che è normale.
Buongiorno, le sue preoccupazioni sono comprensibili e avendo psichiatra e psicoterapeuta che la seguono, ne parli con loro direttamente, visto che la conoscono e conoscono il suo funzionamento, riusciranno, con queste altre informazioni, a seguirla con più precisione, e più tempestivamente, se ne sente la necessità
Cordialmente.
Cordialmente.
Mi dispiace sentire che stai affrontando disturbi d'ansia e che hai avuto un'esperienza negativa con l'aumento della dose di paroxetina. Le mie risposte sono di natura informativa e non possono sostituire una consulenza medica o psicologica diretta.
Tuttavia, posso offrirti alcune informazioni generali che potrebbero esserti utili. È normale sperimentare alcuni effetti collaterali o sintomi transitori quando si inizia o si modifica la terapia farmacologica. Tali sintomi possono includere agitazione, ansia o disturbi del sonno. Tuttavia, è importante comunicare i tuoi sintomi al tuo psichiatra in modo che possa valutare la situazione e apportare eventuali modifiche necessarie al tuo regime di trattamento.
Per quanto riguarda i pensieri scollegati dalla realtà o le parole inventate che ti vengono in mente durante la fase di relax, potrebbero essere associati all'ansia o agli effetti della medicazione. Tuttavia, solo un professionista della salute mentale che ti segue può valutare in modo accurato la tua situazione specifica e offrire una diagnosi e un trattamento appropriati.
La paura di perdere contatto con la realtà o di sviluppare uno spettro bipolare può essere comprensibile dato il tuo contesto e le tue esperienze attuali. Tuttavia, è importante discutere queste preoccupazioni con il tuo psichiatra o il tuo terapeuta, in modo che possano darti una valutazione completa e rassicurarti sulla tua situazione.
Ti consiglio vivamente di continuare a seguire il piano di trattamento stabilito dai professionisti che ti seguono, e di comunicare apertamente con loro riguardo ai tuoi sintomi, dubbi o preoccupazioni. Essi saranno in grado di fornirti il supporto e le risposte specifiche che cerchi, basandosi sulla loro conoscenza della tua storia clinica e sulla loro esperienza nel campo della salute mentale.
Ricorda che ogni persona è unica e che le esperienze con i farmaci e la terapia possono variare. La collaborazione con i professionisti che ti seguono è fondamentale per garantire che stai ricevendo la migliore cura possibile per le tue esigenze individuali.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o supporto, ti suggerisco di contattare direttamente il tuo psichiatra o il tuo terapeuta per una consulenza personalizzata.
Tuttavia, posso offrirti alcune informazioni generali che potrebbero esserti utili. È normale sperimentare alcuni effetti collaterali o sintomi transitori quando si inizia o si modifica la terapia farmacologica. Tali sintomi possono includere agitazione, ansia o disturbi del sonno. Tuttavia, è importante comunicare i tuoi sintomi al tuo psichiatra in modo che possa valutare la situazione e apportare eventuali modifiche necessarie al tuo regime di trattamento.
Per quanto riguarda i pensieri scollegati dalla realtà o le parole inventate che ti vengono in mente durante la fase di relax, potrebbero essere associati all'ansia o agli effetti della medicazione. Tuttavia, solo un professionista della salute mentale che ti segue può valutare in modo accurato la tua situazione specifica e offrire una diagnosi e un trattamento appropriati.
La paura di perdere contatto con la realtà o di sviluppare uno spettro bipolare può essere comprensibile dato il tuo contesto e le tue esperienze attuali. Tuttavia, è importante discutere queste preoccupazioni con il tuo psichiatra o il tuo terapeuta, in modo che possano darti una valutazione completa e rassicurarti sulla tua situazione.
Ti consiglio vivamente di continuare a seguire il piano di trattamento stabilito dai professionisti che ti seguono, e di comunicare apertamente con loro riguardo ai tuoi sintomi, dubbi o preoccupazioni. Essi saranno in grado di fornirti il supporto e le risposte specifiche che cerchi, basandosi sulla loro conoscenza della tua storia clinica e sulla loro esperienza nel campo della salute mentale.
Ricorda che ogni persona è unica e che le esperienze con i farmaci e la terapia possono variare. La collaborazione con i professionisti che ti seguono è fondamentale per garantire che stai ricevendo la migliore cura possibile per le tue esigenze individuali.
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Gentile utente di mio dottore,
l'indicazione è quella di continuare a seguire la terapia farmacologica e la psicoterapia. Le due cose insieme le consentiranno col tempo di star meglio.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
l'indicazione è quella di continuare a seguire la terapia farmacologica e la psicoterapia. Le due cose insieme le consentiranno col tempo di star meglio.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, mi spiace per il momento di forte disagio che sta attraversando e posso comprendere le sue preoccupazioni a riguardo. Essendo già in carico a uno psichiatra e una psicoterapeuta, il mio suggerimento è di fare presente tutte queste considerazioni e preoccupazioni, perchè ritenute molto importanti da chi l'ha in cura: questo consentirà di approfondire assieme alcune questioni, rivalutare obiettivi o dosaggio farmacologico. Inoltre, queste due figure professionali che già la conoscono, potranno rispondere in modo autorevole anche al suo dubbio circa il disturbo bipolare. Un caro saluto, dott.ssa Bastia Micaela
Buongiorno, da quel che racconta sembra molto spaventato dalla situazione, e questo è comprensibile. Alcuni farmaci e alcune patologie possono dare degli effetti che non sono facilmente comprensibili o prevedibili e che quindi spaventano. L'aggiustamento della terapia è un processo delicato e che deve essere necessariamente accompagnato da pazienza e supporto. Le consiglio di affidarsi ai professionisti che ha scelto per accompagnarla sin questo percorso e portare questi dubbi in terapia, facendone materiale di cura. In bocca al lupo. Dr.ssa Sanvito Martina
Buonasera, la paura che ci racconta è comprensibile tuttavia sarebbe opportuno condividerla anche con i professionisti che la stanno seguendo e che conoscono bene il suo problema specifico, la sua storia e la sua modalità di funzionamento. L'abbinamento della cura farmacologica alla psicoterapia è corretto tuttavia occorre tempo prima che siano percepibili gli effetti.
Chiedere altri pareri è legittimo tuttavia è anche importante che lei porti tutti i suoi dubbi in terapia compresa la paura dello spettro bipolare.
Abbia pazienza e ponga fiducia in chi la sta seguendo e vedrà che con il tempo andrà a stare meglio. Cordialmente dott.ssa Stefania Palmacci
Chiedere altri pareri è legittimo tuttavia è anche importante che lei porti tutti i suoi dubbi in terapia compresa la paura dello spettro bipolare.
Abbia pazienza e ponga fiducia in chi la sta seguendo e vedrà che con il tempo andrà a stare meglio. Cordialmente dott.ssa Stefania Palmacci
Gentile utente, sperimentare dei sintomi come quelli da lei descritti potrebbe essere una normale conseguenza dell'assunzione di farmaci. Comprendo la sua preoccupazione e le suggerisco di parlarne con i professionisti che la seguono. Il suo psichiatra potrà darle delucidazioni sulla possibilità o meno che i sintomi che sperimenta siano normali effetti collaterali, mentre il suo psicoterapeuta potrà aiutare ad elaborarli e ad affrontare le ansie e le paure che la assalgono. Abbia fiducia nei professionisti che la seguono e nella possibilità di ritrovare la serenità.
Un caro saluto, dott.ssa Noemi Ferrarese
Un caro saluto, dott.ssa Noemi Ferrarese
Buonasera, non dice da quanto tempo è in cura, ma l'approccio alle sue difficoltà è corretto. L'unione dei farmaci alla psicoterapia dovrebbe dare buoni risultati. Se è in cura da tanto, deve parlare con chi la segue e valutare il da farsi. Non si scoraggi e prosegua.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Comprendo le tue preoccupazioni e ansie riguardo alla tua salute mentale. È importante sottolineare che solo uno psichiatra o uno psicoterapeuta che ti stanno seguendo nel tuo percorso terapeutico possono fornire una valutazione accurata della tua situazione. Tuttavia, posso darti alcune informazioni generali che potrebbero aiutarti a comprendere meglio ciò che stai vivendo.
Il disturbo d'ansia può manifestarsi in molte forme diverse, inclusi attacchi di panico, ipocondria e sintomi fisici come la perdita di energia e la scarsa motivazione. La terapia farmacologica, come il Dropaxin (paroxetina) e il Xanax, può essere efficace nel trattamento dei sintomi dell'ansia. Tuttavia, è comune che i farmaci abbiano effetti collaterali o che siano necessari aggiustamenti nella dose iniziale o nei cambiamenti di dosaggio. È positivo che tu abbia notato un miglioramento diminuendo la dose della paroxetina, ma è importante discutere di questi cambiamenti con il tuo psichiatra in modo da assicurarti di ricevere il trattamento più adatto per te.
Quanto ai pensieri scollegati dalla realtà e alle sensazioni di sconnessione dal mondo, è importante notare che questi sintomi possono essere associati all'ansia stessa. L'ansia può influenzare la percezione e portare a esperienze di derealizzazione o depersonalizzazione, in cui si avverte una distanza dalla realtà o da se stessi. Queste esperienze non sono necessariamente indicative di disturbo bipolare.
È comprensibile che tu possa essere preoccupato per la tua salute mentale, ma è importante continuare a lavorare a stretto contatto con il tuo psichiatra e la tua psicoterapeuta. La comunicazione aperta è fondamentale per affrontare le tue paure e le tue preoccupazioni e per garantire che ricevi il supporto di cui hai bisogno. Il tuo team di assistenza professionale può aiutarti a valutare se ci siano preoccupazioni legate a disturbi specifici e adattare il tuo trattamento di conseguenza.
Inoltre, cerca di concentrarti su strategie di gestione dell'ansia, come la mindfulness, la respirazione profonda e il rilassamento, che possono aiutarti a ridurre i sintomi di ansia e migliorare il tuo benessere emotivo.
Il disturbo d'ansia può manifestarsi in molte forme diverse, inclusi attacchi di panico, ipocondria e sintomi fisici come la perdita di energia e la scarsa motivazione. La terapia farmacologica, come il Dropaxin (paroxetina) e il Xanax, può essere efficace nel trattamento dei sintomi dell'ansia. Tuttavia, è comune che i farmaci abbiano effetti collaterali o che siano necessari aggiustamenti nella dose iniziale o nei cambiamenti di dosaggio. È positivo che tu abbia notato un miglioramento diminuendo la dose della paroxetina, ma è importante discutere di questi cambiamenti con il tuo psichiatra in modo da assicurarti di ricevere il trattamento più adatto per te.
Quanto ai pensieri scollegati dalla realtà e alle sensazioni di sconnessione dal mondo, è importante notare che questi sintomi possono essere associati all'ansia stessa. L'ansia può influenzare la percezione e portare a esperienze di derealizzazione o depersonalizzazione, in cui si avverte una distanza dalla realtà o da se stessi. Queste esperienze non sono necessariamente indicative di disturbo bipolare.
È comprensibile che tu possa essere preoccupato per la tua salute mentale, ma è importante continuare a lavorare a stretto contatto con il tuo psichiatra e la tua psicoterapeuta. La comunicazione aperta è fondamentale per affrontare le tue paure e le tue preoccupazioni e per garantire che ricevi il supporto di cui hai bisogno. Il tuo team di assistenza professionale può aiutarti a valutare se ci siano preoccupazioni legate a disturbi specifici e adattare il tuo trattamento di conseguenza.
Inoltre, cerca di concentrarti su strategie di gestione dell'ansia, come la mindfulness, la respirazione profonda e il rilassamento, che possono aiutarti a ridurre i sintomi di ansia e migliorare il tuo benessere emotivo.
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni e il suo malessere. Comprendo la sua situazione, le consiglio di confrontarsi e di condividere i suoi pensieri e le sue emozioni con i suoi professionisti di riferimento che sicuramente hanno un quadro più chiaro e completo della situazione. Lo psichiatra potrà darle un feedback rispetto agli effetti collaterali dei farmaci da lei assunti, con lo psicoterapeuta potrà arrivare a dare un senso e un significato ai suoi sintomi d'ansia. Le consiglio di condividere con i professionisti da cui è in cura anche il fatto di aver cercato aiuto e confronto qua piuttosto che con loro, condivisione che potrebbe aiutare a migliorare la relazione terapeutica e, di conseguenza, gli esiti del vostro percorso. Un caro saluto. Dott. Gianluca Pilotti
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso in modo così aperto le sue preoccupazioni. È comprensibile che, data la sua storia di ansia e i recenti cambiamenti nella terapia farmacologica, possa provare confusione e incertezza riguardo ai sintomi che sta vivendo. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante sottolineare che i sintomi d'ansia, compresi quelli che descrive come pensieri "scollegati dalla realtà" o sensazioni di disconnessione, possono essere accentuati dalla paura stessa di questi sintomi. Il cervello, in uno stato di iperattività o preoccupazione, può generare pensieri insoliti, soprattutto in momenti di rilassamento, come prima di addormentarsi. Questo non indica necessariamente la presenza di un disturbo più grave, come il disturbo bipolare, ma potrebbe essere legato all'ansia o agli effetti collaterali temporanei del cambiamento di dosaggio dei farmaci. Un aspetto importante che lei ha menzionato è la consapevolezza del fatto che "la paura di impazzire è un buon indicatore che non si sta impazzendo". Questo è un punto cruciale: nel disturbo d'ansia, è comune temere la perdita di controllo o lo sviluppo di altri disturbi, ma tali paure sono spesso irrazionali e alimentate da interpretazioni catastrofiche dei sintomi. Le suggerirei alcuni spunti che potrebbero aiutarla a gestire meglio la situazione: Quando nota pensieri insoliti o scollegati dalla realtà, provi a osservarli semplicemente come "pensieri", senza giudicarli o temerli. Pensieri strani, specie nei momenti di stanchezza o relax, sono normali e non indicano necessariamente un problema più serio. Cerchi di riflettere su quanto la paura di sviluppare un disturbo più grave stia influenzando la percezione dei suoi sintomi. Potrebbe essere utile tenere un diario per annotare quando questi pensieri si presentano e come reagisce, così da individuare eventuali schemi legati all'ansia. Insieme alla sua psicoterapeuta, potrebbe esplorare le distorsioni cognitive che alimentano la sua paura, come il pensiero catastrofico. La ristrutturazione cognitiva potrebbe aiutarla a ridurre l'ansia associata a questi pensieri. È fondamentale che continui a informare il suo psichiatra sui sintomi che sta avvertendo, specialmente in relazione ai cambiamenti di dosaggio. Gli effetti collaterali temporanei dei farmaci sono comuni, ma devono essere monitorati da un professionista per garantire che vengano gestiti adeguatamente. Accettare i sintomi d'ansia senza cercare costantemente di eliminarli potrebbe ridurre il loro impatto. Provare a lasciare che i pensieri e le sensazioni si manifestino senza giudizio o resistenza potrebbe rivelarsi utile. In conclusione, i sintomi che sta sperimentando potrebbero essere correlati sia all'ansia sia agli aggiustamenti farmacologici. È importante mantenere una comunicazione aperta con i suoi terapeuti e non interpretare automaticamente ogni sintomo come segnale di una patologia più grave. Continui a lavorare sui suoi pensieri e dia tempo al processo terapeutico, mantenendo fiducia nelle cure che sta seguendo. Dott. Andrea Boggero
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