Buongiorno, ho 22 anni e sono fidanzata da due anni. Ho un problema di gelosia, quasi possessione so
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Buongiorno, ho 22 anni e sono fidanzata da due anni. Ho un problema di gelosia, quasi possessione soprattutto verso le sue numerose colleghe (lavora in una azienda di circa 150 dipendenti). Durante la giornata mi ritrovo spesso a piangere e ho degli attacchi di panico. Temo che qualcuna si possa avvicinare troppo e che lui cada nella trappola. Non so come gestire la situazione per poter stare meglio.
Grazie
Grazie
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Credo che sia opportuno per lei intraprendere un percorso psicologico per riuscire a gestire meglio l'ansia e gli attacchi di panico. Quando sono comparsi i primi sintomi disfunzionali?
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, nella domanda da lei formulata non chiarisce se il suo fidanzato le da motivo di essere gelosa, se gliene ha dati in passato o se lei ha già avuto sentimenti di forte gelosia verso altre persone. Sarebbero tutti fattori da indagare, eventualmente in un breve percorso di psicoterapia per aiutarla a comprendere le cause di questi vissuti e trovare strategie di pensiero e comportamenti più funzionali per lei. Un saluto. dott.ssa Marina Bonadeni
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Gent.ma,
potrebbe essere utile una consultazione con uno specialista, in modo che possa essere meglio compreso il problema inerente il suo rapporto sentimentale e i sintomi che riferisce. Dal momento che riesce a osservare e riflettere su questi suoi comportamenti e sentimenti per lei fonte di dispiacere, una psicoterapia potrebbe aiutarla a vivere una vita sentimentale più serena e più libera da conflitti. SG
potrebbe essere utile una consultazione con uno specialista, in modo che possa essere meglio compreso il problema inerente il suo rapporto sentimentale e i sintomi che riferisce. Dal momento che riesce a osservare e riflettere su questi suoi comportamenti e sentimenti per lei fonte di dispiacere, una psicoterapia potrebbe aiutarla a vivere una vita sentimentale più serena e più libera da conflitti. SG
Gentile Signora forse è arrivato il momento di capire le ragioni profonde di queste sue insicurezze e sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta potrebbe esserle utile. Un cordiale saluto
Buongiorno, comprendo il suo disagio e il fatto di avere scritto qui è già un primo passo per muoversi nella direzione della soluzione. Prendere consapevolezza dei proprio limiti per trasformarle in risorse e comprendere se stessi è un processo di crescita che alimenta il benessere e l'equilibrio, non solo personale ma anche della coppia. Comprendere le sue emozioni, darle un nome e uno spazio è di fondamentale importanza e credo fortemente che possa aiutarla in questo particolare momento di vita intraprendere un percorso psicologico nel quale possa dar voce alle sue paure e alle sue insicurezze.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Russo
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Russo
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buongiorno, comprendo la difficoltà di quanto sente e vive. Chiaramente il percorso psicologico è una strada che può aiutarla a comprendere i meccanismi che si innescano, quali sono i bisogni e molto altro. Un saluto
Buongiorno, la sua gelosia ossessiva sembra parlare di una grande insicurezza e di sicuro la costringe ad una vita di sofferenza. Sembra proprio che sia lei ad essere intrappolata nella sua gelosia... Le suggerisco di contattare uno specialista, per indagare l'origine del suo malessere e consentirle maggiore serenità. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, apprezzo molto la consapevolezza che mostra nel descrivere come si sente e sembra che abbia chiaro che queste due paure rischino di diventare limitanti e di pregiudicare la sua relazione. Tuttavia temo che non sia possibile fornire una serie di istruzioni per ... Le consiglio di richiedere una consulenza psicologica per individuare le sue risorse..
Buon pomeriggio
Dr. ssa Clotilde Marinacci
Buon pomeriggio
Dr. ssa Clotilde Marinacci
Gentile utente, per poterle essere di aiuto sarebbero necessari maggiori informazioni. Ho trovato molto interessante il pensiero che il suo fidanzato possa cadere in una "trappola" quasi come se le colleghe fossero "nemiche" dalle quali difendersi. Sicuramente, ci sono degli aspetti del suo vissuto che andrebbero approfonditi per aiutarla a vivere al meglio le relazioni. Le consiglio, pertanto, di contattare un terapeuta per una psicoterapia. Un caro saluto
Cara utente, la gelosia è un sentimento pervasivo che impedisce di entrare veramente in contatto con l'altra persona. Di solito si tende a immaginare cose che l'altra persona (il suo compagno in questo caso) magari non hanno neppure per la testa. Per caso il comportamento del suo compagno è mai stato ambiguo o l'ha tradita in precedenza? Credo che sia importante, per uscire dalla sua condizione di sofferenza (pianto e crisi di panico), esplicitare le sue sofferenze al suo compagno, così da trovare insieme una vostra soluzione al problema. Inoltre, se sentisse che questo primo passo non è sufficiente a darle serenità, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per indagare le cause del suo vissuto e trovare nuove risorse per vivere una vita (anche di coppia) più piena e soddisfacente. Rimango a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco (Orbassano e on-line)
Cara utente, le suggerisco di intraprendere un percorso di Psicoterapia per raggiungere una maggiore consapevolezza di Sé e dunque una maggiore autonomia psico-emotiva che le permetterebbe di non sentire la necessità di esercitare un controllo sull'Altro. Probabilmente riflettendo con un Terapeuta emergerebbe un'attitudine alla possessività anche in altri contesti oltre a quello di coppia e così per il bisogno di controllo.
Un caro saluto
Dott.ssa Marina Bellomo
Un caro saluto
Dott.ssa Marina Bellomo
Buonasera, dalla sua domanda trapela tanta sfiducia nei suoi confronti ed una bassa autostima. Non ci spiega se il suo fidanzato le ha dato motivo di dubitare di lui, oppure è solo un suo pensiero ossessivo. Non rovini il rapporto con il suo ragazzo accusandolo forse di poter cadere in tentazione e di tradirla se non ha delle prove certe. Lei potrebbe iniziare un rapporto psicologico per poter elaborare da dove proviene questa ossessione, e cercare anche di elaborare la sua poca sicurezza nell'affettività, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, è un problema sul quale si può lavorare ma occorre entrare in merito a quello che la spaventa con maggiori dettagli sulla sua storia.Le suggerisco un percorso di psicoterapia.
Un augurio. Daniela Bianchi
Un augurio. Daniela Bianchi
Buonasera
E’ importante poter lavorare su se stessa, la sicurezza in se stessa, e le radici di questo problema.
Può decidere di fare un percorso di psicoterapia per affrontare queste e altre dinamiche
E’ importante poter lavorare su se stessa, la sicurezza in se stessa, e le radici di questo problema.
Può decidere di fare un percorso di psicoterapia per affrontare queste e altre dinamiche
Buonasera,
Al di là del disagio da lei descritto relativo alla "gelosia", la relazione con il suo fidanzato è soddisfacente? Ha provato a manifestare queste preoccupazioni a lui? Si fida di lui? Come mai pensa che lui potrebbe cadere nella "trappola"?
Come sta lei in generale, al di là della questione qui narrata?
Rispondere a queste domande può aiutarla ad analizzare più ampiamente la situazione e a capire come muoversi eventualmente.
Un caro saluto
Al di là del disagio da lei descritto relativo alla "gelosia", la relazione con il suo fidanzato è soddisfacente? Ha provato a manifestare queste preoccupazioni a lui? Si fida di lui? Come mai pensa che lui potrebbe cadere nella "trappola"?
Come sta lei in generale, al di là della questione qui narrata?
Rispondere a queste domande può aiutarla ad analizzare più ampiamente la situazione e a capire come muoversi eventualmente.
Un caro saluto
Salve le consiglio di fare un percorso psicoterapeutico che la aiuterà a stare meglio. Questo le servirà per il suo rapporto presente che per eventuali relazioni future. La sua forte insicurezza e la paura del tradimento-abbandono vanno elaborate all'interno di un percorso terapeutico.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Gentile utente,
Intanto sicuramente dovrebbe porsi con un atteggiamento meno giudicante nei riguardi della sua gelosia in quanto si tratta di un’esperienza umana che va accettata e soprattutto esplorata per capire cosa “c’è sotto”. Posto che per definizione la gelosia riguarda la paura/il timore che l’altro possa abbandonarci preferendo un’altra persona, occorre capire se la gelosia è data da una bassa autostima o da un senso di auto svalutazione/inadeguatezza quindi sicuramente dal senso di se che si ricava dalla propria relazione.
Inoltre mi sembra di cogliere dalle sue parole un certo immaginario dell’uomo come creatura fragile esposta alle “trappole” della donna. Potrebbe essere utile capire da che esperienza derivi questa convinzione.
Intanto sicuramente dovrebbe porsi con un atteggiamento meno giudicante nei riguardi della sua gelosia in quanto si tratta di un’esperienza umana che va accettata e soprattutto esplorata per capire cosa “c’è sotto”. Posto che per definizione la gelosia riguarda la paura/il timore che l’altro possa abbandonarci preferendo un’altra persona, occorre capire se la gelosia è data da una bassa autostima o da un senso di auto svalutazione/inadeguatezza quindi sicuramente dal senso di se che si ricava dalla propria relazione.
Inoltre mi sembra di cogliere dalle sue parole un certo immaginario dell’uomo come creatura fragile esposta alle “trappole” della donna. Potrebbe essere utile capire da che esperienza derivi questa convinzione.
Gentile utente, mi spiace per la situazione che sta vivendo. Sono poche le informazioni da lei fornite, sarebbe importante indagare se la gelosia è un sentimento che prova anche verso altre persone e se il suo fidanzato le ha mai dato modo di essere gelosa nel passato o nel presente. Da ciò che descrive sembra sentirsi “ingabbiata” nella sua stessa gelosia. Le consiglio di intraprendere un breve percorso di psicoterapia finalizzato a comprendere l’origine della sua gelosia e a trovare le strategie per superarla. Rimango a disposizione, un cordiale saluto, Dott.ssa Paola Trombini
Cara ragazza,
da quanto racconta, mi pare di capire viva la relazione di coppia attraverso delle modalità che solitamente tendono a connotare le dipendenze affettive.
Un certo grado di dipendenza dal partner è parte di ogni storia d’amore che possa dirsi tale, sopratutto nella fase dell’innamoramento, caratterizzata da un forte senso di intimità e passione, in cui il senso di fusione è particolarmente forte.
Quando le caratteristiche più dipendenti però diventano rigide e pervasive e assumono la connotazione di necessità assolute, il rischio è di cadere nel versante più disfunzionale del legame amoroso, quello relativo alla dipendenza affettiva patologica.
La possibilità di andare oltre la fase dell’innamoramento e di amare l’altro, infatti, dipende proprio dalla capacità dei membri della coppia di percepirsi e rispettarsi come individui separati, cioè di riconoscere l’altro nella sua diversità senza per questo perdere di vista la propria individualità.
Chi soffre di Dipendenza Affettiva si sente inadeguato e non degno di amore e vive costantemente con il terrore di essere abbandonato dal partner. La paura dell’abbandono induce al tentativo di controllare l’altro con comportamenti compiacenti di estrema sacrificalità, disponibilità e accudimento, con la speranza di rendere la relazione stabile e duratura.
Quando invece il vincolo di coppia offusca i propri bisogni e desideri e ci incatena all’altro soffocando la nostra individualità possiamo parlare di love addiction o dipendenza affettiva.
Mi pare di capire che in questo periodo della sua vita, lei si ritrovi a vivere proprio una problematica di questo tipo.
La dipendenza affettiva può esser trattata con successo attraverso la psicoterapia.
Il trattamento della dipendenza affettiva si struttura sul raggiungimento di obiettivi a breve e lungo termine:
Il primo obiettivo, a breve termine, è affrontare e risolvere la sofferenza attuale del paziente in termini di sintomi e disfunzioni comportamentali.
Il secondo obiettivo, a lungo termine, consiste nell’affrontare le esperienze precoci di abbandono, di trascuratezza fisica ed emotiva, di maltrattamenti, abusi ecc. che generalmente sono alla base della convinzione di non valere nulla e di non essere degni di essere amati che caratterizzano i pazienti che soffrono di Dipendenza Affettiva. In parallelo, la terapia mira ad aiutare i pazienti ad avere accesso a quello che provano, ai loro desideri e ai loro scopi e a utilizzarli per compiere delle scelte autonome.
Qualora avesse bisogno di un consulto che abbia lo scopo di approfondire non esiti a contattarmi in privato.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
da quanto racconta, mi pare di capire viva la relazione di coppia attraverso delle modalità che solitamente tendono a connotare le dipendenze affettive.
Un certo grado di dipendenza dal partner è parte di ogni storia d’amore che possa dirsi tale, sopratutto nella fase dell’innamoramento, caratterizzata da un forte senso di intimità e passione, in cui il senso di fusione è particolarmente forte.
Quando le caratteristiche più dipendenti però diventano rigide e pervasive e assumono la connotazione di necessità assolute, il rischio è di cadere nel versante più disfunzionale del legame amoroso, quello relativo alla dipendenza affettiva patologica.
La possibilità di andare oltre la fase dell’innamoramento e di amare l’altro, infatti, dipende proprio dalla capacità dei membri della coppia di percepirsi e rispettarsi come individui separati, cioè di riconoscere l’altro nella sua diversità senza per questo perdere di vista la propria individualità.
Chi soffre di Dipendenza Affettiva si sente inadeguato e non degno di amore e vive costantemente con il terrore di essere abbandonato dal partner. La paura dell’abbandono induce al tentativo di controllare l’altro con comportamenti compiacenti di estrema sacrificalità, disponibilità e accudimento, con la speranza di rendere la relazione stabile e duratura.
Quando invece il vincolo di coppia offusca i propri bisogni e desideri e ci incatena all’altro soffocando la nostra individualità possiamo parlare di love addiction o dipendenza affettiva.
Mi pare di capire che in questo periodo della sua vita, lei si ritrovi a vivere proprio una problematica di questo tipo.
La dipendenza affettiva può esser trattata con successo attraverso la psicoterapia.
Il trattamento della dipendenza affettiva si struttura sul raggiungimento di obiettivi a breve e lungo termine:
Il primo obiettivo, a breve termine, è affrontare e risolvere la sofferenza attuale del paziente in termini di sintomi e disfunzioni comportamentali.
Il secondo obiettivo, a lungo termine, consiste nell’affrontare le esperienze precoci di abbandono, di trascuratezza fisica ed emotiva, di maltrattamenti, abusi ecc. che generalmente sono alla base della convinzione di non valere nulla e di non essere degni di essere amati che caratterizzano i pazienti che soffrono di Dipendenza Affettiva. In parallelo, la terapia mira ad aiutare i pazienti ad avere accesso a quello che provano, ai loro desideri e ai loro scopi e a utilizzarli per compiere delle scelte autonome.
Qualora avesse bisogno di un consulto che abbia lo scopo di approfondire non esiti a contattarmi in privato.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Gentile utente, le manifestazioni di cui parla sono da valutare e chiarire in sede opportuna. Credo che l'aiuto di uno psicologo la aiuterebbe ad affrontare la sua sofferenza e collocarla all'interno della sua vita e della sua storia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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