Buongiorno, ho 15 anni e ho problemi a stare in pubblico. Ogni giorno, quando devo camminare per and
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Buongiorno, ho 15 anni e ho problemi a stare in pubblico. Ogni giorno, quando devo camminare per andare a scuola o per tornare a casa, ho una paura enorme legata al fatto che la gente mi possa guardare e giudicare, bene o male che sia. Questo problema va avanti da molto, ma, dato che non voglio parlarne con i miei genitori perchè mi vedono come un figlio senza problemi emotivi e non vorrei dargli pensieri aggiuntivi, e dato che lo psicologo scolastico della scuola in cui vado richiede un' autorizzazione dei genitori per approfittare delle sedute, non ho mai risolto questo problema. L' ansia in pubblico mi si manifesta soltanto quando sono da solo, quando cammino con gli amici quest' ultima quasi si annulla. So di non essere l'unico adolescente con questo tipo di problemi, ma, non avendo qualcuno a cui rivolgermi volevo chiedere, ci sono soluzioni per questo problema che io possa attuare autonomamente (meditazione ecc.), oppure il problema, anche se diffuso nella mia fascia di età, è da trattare con uno psicologo? Grazie mille in anticipo
Buongiorno, la tua paura di mantenere un immagine di un certo tipo agli occhi degli altri può diventare la tua prigione. Tutti e in età diverse possiamo aver desiderio di chiedere aiuto perchè in difficoltà. E' un normale comportamento degli esseri umani e sono certo che i tuoi genitori vorrebbero il tuo bene e non che tu stia male ed in quel malessere da solo. Rompi il ciclo e chiedigli l' autorizzazione, prenditi cura di te e non dell' immagine che devi dare agli altri.
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Ciao
Quello che descrivi è un inizio di ansia sociale, ancora in forma leggera, ma se non viene affrontata può peggiorare, le prime conseguenze possono essere l’evitare o limitare le uscite e quindi limitare la tua libertà di movimento, questo ti riduce l’ansia ma ti aumentarà il problema.
Sei giovanissimo ed è bene per crescere imparare ad affrontare i problemi, il primo passo è quello di parlarne con i tuoi genitori così inizi anche ad affrontare la paura del giudizio e dell’immagine perfetta che vuoi dare di te, vedrai che saranno ben contenti di aiutarti, inoltre potresti iniziare a parlarne con lo psicologo scolastico che ti aiuterà ulteriormente.
Un caro saluto
Quello che descrivi è un inizio di ansia sociale, ancora in forma leggera, ma se non viene affrontata può peggiorare, le prime conseguenze possono essere l’evitare o limitare le uscite e quindi limitare la tua libertà di movimento, questo ti riduce l’ansia ma ti aumentarà il problema.
Sei giovanissimo ed è bene per crescere imparare ad affrontare i problemi, il primo passo è quello di parlarne con i tuoi genitori così inizi anche ad affrontare la paura del giudizio e dell’immagine perfetta che vuoi dare di te, vedrai che saranno ben contenti di aiutarti, inoltre potresti iniziare a parlarne con lo psicologo scolastico che ti aiuterà ulteriormente.
Un caro saluto
Ciao. Dalle tue parole emerge una forte sofferenza che mi porta a pensare che una soluzione fai-da-te potrebbe non essere l’ideale almeno in questo momento. Il disagio che hai descritto, per quanto similare, potrebbe essere anche molto diverso da quello sperimentato dagli altri tuoi coetanei, e uno psicologo potrebbe aiutarti a capire meglio cosa succede quando ti trovi da solo e i motivi che ti portano a vivere quelle emozioni. Le sole tecniche svolte in autonomia, come ad esempio la meditazione che tu stesso citi, potrebbero anche aiutarti ad affrontare la situazione; tuttavia eliminare una difficoltà senza aver scoperto/risolto la causa scatenante potrebbe avere un’efficacia solo temporanea.
Per questo il mio consiglio è quello di provare a parlare con i tuoi genitori (magari accennando solo al fatto che stai vivendo un momento di difficoltà se non te la senti, per il momento, di scendere nei particolari) così da poterti rivolgere ad uno psicologo (scolastico o esterno) che ti possa dare una mano non solo a risolvere il problema, ma anche ad approfondire le cause che hanno portato a far emergere il problema stesso. Ti auguro una buona giornata
Per questo il mio consiglio è quello di provare a parlare con i tuoi genitori (magari accennando solo al fatto che stai vivendo un momento di difficoltà se non te la senti, per il momento, di scendere nei particolari) così da poterti rivolgere ad uno psicologo (scolastico o esterno) che ti possa dare una mano non solo a risolvere il problema, ma anche ad approfondire le cause che hanno portato a far emergere il problema stesso. Ti auguro una buona giornata
Buongiorno, è importante che ti sia rivolto allo psicologo scolastico, parlane con lui della tua preoccupazione nel comunicare questa difficoltà ai tuoi genitori affinchè ti possa essere di aiuto per poi intraprendere un percorso psicologico.
Ritengo che la soluzione ottimale sia parlare con i tuoi genitori per farti aiutare da uno psicologo, scolastico o extrascolastico. A 15 anni queste difficoltà sono comprensibili, ma sono pur sempre difficoltà che se indagate ed elaborate possono soltanto contribuire ad arricchire il tuo percorso verso l'età adulta. Potresti dire semplicemente ai tuoi che hai alcune insicurezze da adolescente che vorresti affrontare con l'aiuto di un professionista. Che ne dici? Un caro saluto. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. Oltre a quanto detto dai colleghi sento di aggiungere solo questa considerazione. La domanda che tu fai sembra mirare ad una sorta di pacifica rassicurazione. È possibile che in adolescenza le crisi di definizione dell'identità si risolvano naturalmente, ma se tu hai il sentore di star male chiediti quale è a tuo avviso il limite che sei disposto a sostenere. Come spesso dicono le persone sagge, almeno una volta bisognerebbe farsela una chiacchierata psy
Ciao, mi colpisce molto la tua preoccupazione verso il giudizio altrui quando cammini per strada da solo ma anche verso i tuoi genitori. Il fatto che, secondo te, loro pensino che tu sia un ragazzo senza alcun tipo di difficoltà non ti permette di parlarne in famiglia... chiedere ai tuoi genitori l'autorizzazione per gli incontri con la psicologa scolastica potrebbe essere l'occasione per confrontarti e nello stesso tempo fare un primo passo nell'affrontare il timore di essere giudicati. E' vero che l'adolescenza è una fase di vita particolare e delicata ma il vissuto di ognuno è soggettivo, per questo ti consiglio di parlarne con un professionista. In bocca al lupo, E. Cuzzucoli
Buongiorno,
le difficoltà che descrivi possono essere affrontate certamente con l'aiuto di uno psicologo dello sportello scolastico o privatamente, ma prima di tutto ne parlerei a casa, non solo per l'autorizzazione necessaria, ma per iniziare intanto ad affrontare le preoccupazioni legate a cosa pensano gli altri di te e non ultimo perché avere il sostegno della tua famiglia può aiutarti a superare questo momento. Un saluto
le difficoltà che descrivi possono essere affrontate certamente con l'aiuto di uno psicologo dello sportello scolastico o privatamente, ma prima di tutto ne parlerei a casa, non solo per l'autorizzazione necessaria, ma per iniziare intanto ad affrontare le preoccupazioni legate a cosa pensano gli altri di te e non ultimo perché avere il sostegno della tua famiglia può aiutarti a superare questo momento. Un saluto
Buon pomeriggio, ha ragione non è il solo ad avere delle difficoltà nè tra i coetanei nè tra i piu' grandi. Un percorso di psicoterapia è una strada utile per lavorare su di se e lei lo ha capito. E' già a metà strada, provi a parlare ai suoi genitori, gli chieda di supportarla in questa scelta, vedrà che sarà un nuovo passo in piu' per stare meglio e magari potrà essere anche un passo importante nella relazione con i suoi genitori.
Saluti
MM
Saluti
MM
Buongiorno, è vero a volte parlare con i genitori dei propri problemi non è semplice. Loro potrebbero avere alte attese e il timore è quello di sentirsi giudicati e rifiutati. In realtà è necessario aprirsi e chiedere ascolto non giudicante. Ogni genitore desidera il bene dei propri figli e avranno sicuramente a cuore il problema. Consideri che l'adolescenza è un periodo critico per l'incentivarsi di disagi di questo tipo. Accetti la possibilità che i suoi genitori la vedano come un figlio che sta vivendo un disagio, un buon percorso psicologico sarà risolutivo.
Coraggio!
Omar Vitali
Coraggio!
Omar Vitali
Buonasera, quello che descrivi andrebbe approfondito in un percorso psicologico. Comprendo il timore di esporsi con i propri genitori, ma solo così potrai uscire da questo ciclo e trattare al più presto questa emotività che ti sta turbando. Saluti.
Buongiorno,
da quello che scrive potrebbe trattarsi di un principio di "fobia sociale". Pertanto le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo di orientamento cognitivo-comportamentale con cui risolvere il problema.
dott Tealdi
da quello che scrive potrebbe trattarsi di un principio di "fobia sociale". Pertanto le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo di orientamento cognitivo-comportamentale con cui risolvere il problema.
dott Tealdi
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Caro ragazzo, il tuo sembra il grido d'aiuto di una persona che chiede disperatamente: "non guardatemi"! Quasi come se ti dovessi scusare della tua stessa esistenza..
Al contempo le tue risorse introspettive ti permettono di comprendere che questo modo di sentire ti crea disagio, e ciò va affrontato.
Prestando attenzione, noterai come, è sempre in relazione all'altro che si genera il tuo problema: se sei con i tuoi amici ti senti al sicuro, da solo ti senti perso; agli occhi dei genitori sei un ragazzo senza problemi, in realtà senti di aver bisogno di aiuto.
Nessuno sa quanto debba esserti costato tenere addosso con forza questa maschera-corazza di "ragazzo ok".
Ritengo però che se il problema si genera con "l'altro", è proprio con l'altro che vada risolto!
La terapia offre questo: una relazione "sana" in cui sentirti al sicuro e "sanare" le altre relazioni fuori, affrontando le tue paure, senza il rischio di essere giudicato o deriso.
Ti consiglierei di provare. In fondo cosa hai da perdere?
Al contempo le tue risorse introspettive ti permettono di comprendere che questo modo di sentire ti crea disagio, e ciò va affrontato.
Prestando attenzione, noterai come, è sempre in relazione all'altro che si genera il tuo problema: se sei con i tuoi amici ti senti al sicuro, da solo ti senti perso; agli occhi dei genitori sei un ragazzo senza problemi, in realtà senti di aver bisogno di aiuto.
Nessuno sa quanto debba esserti costato tenere addosso con forza questa maschera-corazza di "ragazzo ok".
Ritengo però che se il problema si genera con "l'altro", è proprio con l'altro che vada risolto!
La terapia offre questo: una relazione "sana" in cui sentirti al sicuro e "sanare" le altre relazioni fuori, affrontando le tue paure, senza il rischio di essere giudicato o deriso.
Ti consiglierei di provare. In fondo cosa hai da perdere?
Salve. Si, avresti beneficio dall’aiuto di uno psicologo. Se non sei ancora pronto per parlarne con i tuoi genitori potresti rivolgerti al consultorio ASL più vicino a casa.
Buongiorno! Sei in una fascia di età nella quale lo sguardo dell'Altro è un fattore molto importante per i tuoi modi di sentirti e per la tua identità. Come giustamente riconosci, non sei certamente l'unico ragazzo quindicenne che sperimenta questo. Tuttavia, sei anche puntuale nel riconoscere che questa difficoltà ti limita, e ti fa stare male. Parlarne con i tuoi genitori è difficile! Ma è anche molto importante perché sono i primi che possono accoglierti e aiutarti. Perché non provi a fare loro leggere i suggerimenti che ti stanno arrivando dai commenti dei vari professionisti alla tua domanda? Insieme potrete cercare uno psicologo nella tua zona che approfondisca con te le tue difficoltà. La loro autorizzazione, essendo tu minorenne, è necessaria al percorso e inoltre, il loro sostegno sarà fondamentale! Non ha senso in questo momento parlare di etichette, disturbi o patologie; Molto più semplicemente, in questo momento di vita i tuoi modi di essere nel mondo sono fortemente caratterizzati da una importanza attribuita all'Alterità che va ricondotta alla tua storia di vita. Hai già fatto un primo passo postando questa domanda, non fermarti! In bocca al lupo, DMP
Buongiorno. provare un pò di ansia sociale, specialmente alla tua età è assolutamente normale, ma, come giustamente sottolineano alcuni colleghi, potrebbe rappresentare la radice di una fobia sociale, che invece rappresenta un disturbo pervasivo. Rivolgersi allo psicologo della tua scuola è una buona idea, dove l’obiettivo sarà quello di imparare a controllarla e ridurla. Non ti resta che informare i tuoi genitori, che sono sicuro, prenderanno la tua scelta come grande segno di maturità.
Ciao
Massimiliano Trossello
Ciao
Massimiliano Trossello
Ciao! Anche io, come alcuni dei colleghi che ti hanno già risposto, credo che un percorso con uno psicologo possa aiutarti a comprendere meglio le difficoltà che stai vivendo.
"non voglio parlarne con i miei genitori perchè mi vedono come un figlio senza problemi emotivi", nessuno è esente da "problemi emotivi", da fragilità, insicurezze e vulnerabilità, imparare ad accettarlo è il primo passo per dismettere "la maschera della perfezione" e chiedere aiuto, quando serve! Forza!!
"non voglio parlarne con i miei genitori perchè mi vedono come un figlio senza problemi emotivi", nessuno è esente da "problemi emotivi", da fragilità, insicurezze e vulnerabilità, imparare ad accettarlo è il primo passo per dismettere "la maschera della perfezione" e chiedere aiuto, quando serve! Forza!!
Ciao,
alla tua età l'insicurezza e la paura del giudizio sono tra gli aspetti che la caratterizzano, ma nel momento in cui tali aspetti iniziano ad invalidare e a condizionare la nostra vita, allora è il caso di farsi aiutare da uno psicologo. Trova il coraggio per parlarne con i tuoi genitori, perchè non gli stai comunicando un problema grave ed insormontabile di cui loro devono farsi carico, ma semplicemente stai mostrando loro di essere "umano".
Saluti.
alla tua età l'insicurezza e la paura del giudizio sono tra gli aspetti che la caratterizzano, ma nel momento in cui tali aspetti iniziano ad invalidare e a condizionare la nostra vita, allora è il caso di farsi aiutare da uno psicologo. Trova il coraggio per parlarne con i tuoi genitori, perchè non gli stai comunicando un problema grave ed insormontabile di cui loro devono farsi carico, ma semplicemente stai mostrando loro di essere "umano".
Saluti.
Ciao! Alla tua età è senza dubbio comprensibile (e anche piuttosto comune) che il giudizio dell'altro possa influire sui tuoi modi di sentirti e di fare esperienza. Lo sguardo altrui riveste un ruolo chiave nel delicato processo di costruzione identitaria che, in quanto adolescente, stai attraversando. Ritengo che il primo passo fondamentale sia confrontarti apertamente con i tuoi genitori, così che possano essere i primi a fornirti il supporto necessario per cercare uno psicologo con cui poi approfondire tali difficoltà. A disposizione, in bocca al lupo!
Salve,
se "existere" (dal latino) significa: "stare fuori", "manifestarsi", forse potrebbe domandarsi perché ha deciso (inconsapevolmente o meno) di non "esistere" ...
Un saluto,
MMM
se "existere" (dal latino) significa: "stare fuori", "manifestarsi", forse potrebbe domandarsi perché ha deciso (inconsapevolmente o meno) di non "esistere" ...
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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