Buongiorno,È dal 15 di Agosto che prendo Lexotan

20 risposte
Buongiorno,
È dal 15 di Agosto che prendo Lexotan alla sera e valeriana per 2 precedenti attacchi di panico. L'ultimo mi ha portato al pronto soccorso.
La dott.ssa dopo aver parlato mi ha detto che sono in forte stress tra casa che sto ristrutturando, azienda agricola, mio papà che non è e non sta bene in più la mia terapia ormonale cre seguo da circa due anni e mezzo per tumore seno(decapeptyl e exmestane) mi ha portato questo stato.
Io sono consapevole di ciò che mi sta succedendo ma a volte il forte attacco di ansia me lo causa la paura di averlo perciò inizio ad avere bocca asciutta fatica a deglutire ed inizia la tachicardia.
Cosa posso fare per gestire al meglio questo?
Soffro anche di reflusso gastroesofageo e da 3 anni prendo il gastroprotettore
Buon giorno, spesso il nostro corpo ci da dei segnali evidenti di quando stiamo male. Quindi in questo momento il suo le sta dicendo di fermarsi. All'ansia viene sempre data una connotazione negativa, ma nel momento in cui si mostra indica che non stiamo bene, quindi è nostra amica, non nemica. Penso che una terapia psicologica faccia al caso suo invece dei farmaci, per capire la fonte principale di stress e trovare delle strategie che la/lo aiutino. un saluto

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Salve, grande impegno e grande stress del tutto comprensibile.
Per i farmaci il punto di riferimento lo si trova sempre nel medico.
Con l’ausilio di una psicoterapia potrebbe senz’altro aiutare il contenimento della sua sintomatologia, elaborare le sue paure, contenere dunque lo stress.
Cerchi di riorganizzare la sua vita e metta ordine nei suoi timori.
Saluti, dott.ssa Petralli
Gentile utente, in questa fase della sua vita mi sembrano molte le cose che si stanno muovendo e che possono giustamente recare malessere, ansia, paura e preoccupazione. Il suo corpo le sta dicendo che forse in tutto questo turbinio di vissuti, sarebbe importante concertarsi anche su di sè, per poter attraversare al meglio possibile tutto ciò che le accade e che accede intorno a sé. Ha valutato un supporto psicologico, vista da delicatezza del momento che sta vivendo? Una terapia farmacologica accompagnata ad un supporto psicoterapico potrebbero essere la combinazione migliore per la gestione dei suoi vissuti. Valuti di ritagliarsi anche uno spazio per sé. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno.
La complessità della situazione in cui si trova a vivere richiede di prendersi uno spazio protetto in cui poter dire, dire e solo dire.
E' un invito a prendersi cura di sé e mi sto riferendo a colloqui psicologici.
Buongiorno, solo a leggere le prime righe della sua lettera si capisce il ritmo accelerato con cui vive. I motivi sono tanti, tutti meritevoli di attenzione. Mi colpisce in particolare il tumore al seno, due anni e mezzo fa. E' stata seguita psicologicamente per quel fatto? La sensazione è che lei si sia rimessa a capofitto a lavorare, a fare tutto, con la terapia ormonale che non è uno scherzo. Che ne direbbe di un momento di riorganizzazIone? Nella quale ci sia spazio per lei, le sue paure, le sue ansie. Tanto sennò il corpo si fa avanti e la blocca Ci comunque. Le suggerisco di contattare uno/una psicoterapeuta e iniziare un percorso dedicato a lei e a gestire questi momenti. Ci rifletta. Un cordiale saluto, dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera, sicuramente una componente ormonale è causa dei suoi sintomi e di questo aspetto deve parlarne con i medici che la seguono. per quanto riguarda gli aspetti emotivi potrebbe discuterne con una psicoterapeuta.
Un caro augurio
Dott.ssa Cristina Villa
Buon giorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Il nostro corpo non ci mente circa alle nostre situazioni di vita e ci manda continuamente segnali.
Questo momento della sua vita, caratterizzato da forte stress e preoccupazioni su diversi fronti, può risultare come un onda che sommerge e non ci fa respirare, come se non avessimo sufficienti forze e risorse per fronteggiare tutto.
Potrebbe risultare utile in questo periodo un supporto che le permetta di avere uno spazio di sicurezza in cui esprimersi e poter elaborare tutto questo.

Un caro saluto.
Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato. Da ciò che ha descritto si capisce molto bene che è un periodo di forte stress per lei.
È importante intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che le sta accadendo, il farmaco ha effetto solo sui sintomi.
SONO SPECIALIZZATO IN PSICONCOLOGIA, SAREI FELICE DI ACCOMPAGNARLA IN QUESTO PERCORSO.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno Gentile Utente, grazie per aver condiviso con me la sua situazione. Lavoro come psiconcologo e sono esperto nella gestione di situazioni e stati di stress intenso legati a questa condizione. Posso immaginare quanto possa essere difficile affrontare tutto ciò che sta vivendo, specialmente considerando l’insieme dei fattori che contribuiscono al suo stress: dalla ristrutturazione della casa, alla gestione dell'azienda agricola, alle preoccupazioni per la salute del suo papà, fino alla gestione della terapia ormonale per la sua condizione medica. Questi elementi, messi insieme, rappresentano un carico emotivo e fisico significativo.

Prima di tutto, voglio rassicurarla sul fatto che è normale sentirsi sopraffatti in situazioni di forte stress, soprattutto quando ci sono molteplici fattori che convergono e influenzano il nostro benessere. Gli attacchi di panico possono essere davvero spaventosi, e l’ansia anticipatoria (la paura di avere un attacco di panico) può a sua volta scatenare sintomi che rendono l’ansia ancora più difficile da gestire, fortunatamente esistono delle strategie per riconoscere e quindi gestire questi circoli viziosi.

Molto utile si rivela il praticare tecniche di respirazione profonda per ridurre i sintomi di ansia. La respirazione lenta e profonda aiuta a calmare il sistema nervoso, riducendo sintomi come tachicardia, bocca asciutta e difficoltà a deglutire. Una tecnica utile può essere la respirazione diaframmatica, concentrandosi su un respiro lento e profondo, contando fino a quattro mentre si inspira, trattenendo il respiro per due secondi, e poi espirando lentamente contando fino a sei (importante che l'espirazione sia più lenta dell'inspirazione).

Anche imparare a restare nel "qui e ora" può ridurre la tendenza a preoccuparsi del futuro o di possibili attacchi di panico. La mindfulness può aiutare a prendere consapevolezza delle proprie sensazioni fisiche e dei propri pensieri senza giudicarli, permettendo di osservare i segnali del corpo e della mente senza reagire immediatamente con paura.

Considerando i numerosi impegni che ha, è importante trovare dei momenti di pausa e attività che le permettano di rilassarsi. Potrebbe essere utile fare una lista delle sue priorità e valutare quali attività possono essere ridimensionate o delegate, così da ridurre il carico complessivo. Attività come lo yoga, la meditazione, l'ascolto di musica rilassante o semplicemente una passeggiata all’aria aperta possono essere utili.

Inoltre sicuramente potrebbe considerare di intraprendere un percorso di supporto psicologico. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare i fattori che alimentano la sua ansia e lavorare su tecniche di gestione del panico. In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è molto efficace nel trattamento degli attacchi di panico e dell’ansia.

Dato che soffre anche di reflusso gastroesofageo e sta assumendo un gastroprotettore, è importante gestire al meglio la sua alimentazione e i suoi ritmi quotidiani. Alcuni cibi e bevande possono peggiorare i sintomi di reflusso e l’ansia; fare attenzione a ciò che mangia potrebbe aiutarla a ridurre sia i sintomi fisici che l’ansia.

Continui a mantenere un dialogo aperto con il suo medico o specialista riguardo ai sintomi che sta vivendo. A volte, i farmaci possono avere effetti collaterali che potrebbero contribuire all'ansia o al reflusso gastroesofageo. Discutere la sua situazione con il suo medico può permettere di aggiustare la terapia o trovare alternative. Per questioni legate alla farmacologia il riferimento resta sempre il medico.

In conclusione, è importante che si prenda cura di sé e riconosca che è comprensibile sentirsi sopraffatti in un periodo così complesso della sua vita. Con il giusto supporto e le giuste strategie, è possibile ritrovare un maggiore equilibrio e affrontare l'ansia in modo più efficace. Spero che queste indicazioni possano esserle d'aiuto, e la invito a non esitare a cercare ulteriore supporto se ne sente il bisogno.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Gentile utente, premettendo che è importante avere maggiori elementi per formulare una qualsiasi diagnosi e che è sempre importante escludere prima eventuali cause organiche, cercherò di descrivere alcuni sintomi e il meccanismo del disturbo di panico. L'attacco di panico tipicamente si presenta per la prima volta come un fulmine "a ciel sereno", quindi è normale sperimentarlo anche in momenti di calma apparente. Successivamente, Il panico si sviluppa perché c’è stato un primo attacco che viene percepito come un pericolo. Inoltre, le paure tipiche che emergono durante un attacco di panico possono essere quella di svenire, morire (di infarto o soffocamento), perdere il controllo o impazzire. A fronte di queste paure avviene un aumento sempre maggiore della percezione di pericolosità verso i sintomi interni. L'aumento della paura innesca a sua volta una ipervigilanza sempre maggiore verso ogni cambiamento percepito nel corpo e tale cambiamento non fa che alimentare la paura. Si crea quindi un circolo vizioso del panico. E' importante poter affrontare tramite un percorso terapeutico queste paure e sviluppare la consapevolezza che si tratta, appunto, solo di paure e imparare a gestirle. Quando si parla di disturbo di panico è importante capirne il meccanismo al fine di imparare a gestire gli attacchi di panico sviluppando maggiore consapevolezza e successivamente trovare delle strategie funzionali per fronteggiarli. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla innanzitutto a capire se si tratta effettivamente di ansia e/o di panico.
Nell'ansia, a differenza del panico, la paura è rivolta verso l'esterno (non verso l'interno cioè il nostro corpo). L'ansia non è di per sè qualcosa di negativo o pericoloso, bensì è un meccanismo fisiologico del tutto normale. Tuttavia, anche l'ansia, se eccessiva, diventa invalidante e intacca la qualità della nostra vita e diventa importante imparare a gestirla. Talvolta l'ansia si presenta perchè non ci sentiamo all'altezza delle aspettative e si crea un gap troppo grande tra la nostra aspettativa e la nostra percezione di poterla raggiungere. E' quindi importante lavorare sulla fiducia in noi stessi e nelle nostre risorse imparando ad affrontare la vita e le difficoltà facendo appello a tutte le nostre capacità.
Uno psicoterapeuta può fornire gli strumenti per comprendere che cosa sono l'ansia e il panico e come imparare a gestirli. Ci sono diverse tecniche di rilassamento, respirazione, meditazione e mindfulness ma prima di passare alle tecniche è importante sviscerare la natura del sintomo, che è sempre la voce di un malessere che merita di essere ascoltato.
La letteratura ci dice che la cura farmacologia da sola non è sufficiente e che la cura più efficace nel trattamento del disturbo d'ansia consiste nella combinazione di terapia farmacologica e intervento psicoterapeutico.
L'approccio cognitivo-comportamentale propone i trattamenti e le tecniche più efficaci per la gestione dell'ansia e degli attacchi di panico. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gent.ma, riferisce una situazione personale piuttosto delicata oltre che articolata e che con ogni probabilità, viste le condizioni che sta vivendo, la porta a sperimentare un disagio psichico che incide ulteriormente sulla qualità della sua vita. Prenda in considerazione l’ipotesi di una consultazione specialistica con uno psicoterapeuta per impostare almeno un supporto psicologico. SG
Gentile utente la ringrazio per la condivisione del suo disagio. Ho letto dei farmaci che prende ha pensato anche di intraprendere un percorso terapeutico? All' interno di questo potrebbe sviscerare tutte le preoccupazioni che la assillano e poter parlare anche del suo tumore al seno che penso sia una tematica che la affligge molto. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buongiorno,
È comprensibile che con tutte le sfide che sta affrontando, lo stress e l'ansia possano diventare opprimenti.

Prima di tutto, è importante riconoscere che sta già facendo molto per prendersi cura di sé stessa, come parlare con la sua dottoressa e prendere i farmaci prescritti. Questo è importante e positivo.

Gli attacchi di panico possono essere estremamente spaventosi, e la paura di averne un altro può effettivamente innescarne uno. Questo è un ciclo comune ma si può rompere. Una strategia utile può essere quella di imparare tecniche di rilassamento e respirazione che può utilizzare quando sente che l'ansia sta aumentando. Ad esempio, la respirazione profonda e lenta può aiutare a calmare il sistema nervoso e ridurre i sintomi fisici dell'ansia.

Potrebbe essere utile esplorare tecniche di mindfulness o meditazione. Queste pratiche possono aiutarla a rimanere presente e a ridurre la preoccupazione per il futuro. Anche l'esercizio fisico regolare può essere molto benefico per ridurre lo stress e migliorare il suo umore.

Consideri anche di parlare con un professionista il quale può aiutarla a sviluppare strategie personalizzate per gestire l'ansia e affrontare le sfide che sta vivendo. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace per i disturbi d'ansia e potrebbe essere una buona opzione per lei.

Cerchi di essere gentile con sé stessa. Sta affrontando molte difficoltà e fare piccoli passi per prendersi cura di sé stessa è già un grande traguardo. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, la situazione che descrive è complessa e delicata.
Lei se ne sta prendendo cura dal punto di vista farmacologico, e da questo punto di vista, il suo punto di riferimento rimane il suo medico, con cui dovrebbe condividere quanto qui ha esposto.
Il suo corpo sta comunicando con lei, probabilmente la sta invitando a fermarsi e a contattare le tante emozioni che meritano di essere viste. A tal fine credo che lei possa beneficiare di uno spazio terapeutico, sicuro in cui esplorare il suo mondo interno. Un caro saluto.
Buongiorno signora,
mi spiace che stia attraversando un periodo della sua vita così faticoso. forse il suo inconscio attraverso il suo corpo le sta dicendo qualcosa. Vista la delicatezza del problema e i segni di cedimento, io le consiglio di intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Cordiali saluti
Dottoressa Grazia Chianetta
Buongiorno,

i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo con l'ausilio integrato della farmacoterapia e la psicoterapia. La prima utile sin tanto che i sintomi ansiosi saranno fortemente presenti, la seconda al fine di poter guardare ad un benessere più a lungo termine. Non perda altro tempo, ed inizi quanto prima una percorso di psicoterapia, la aiuterà a guardare la sua vita con occhi diversi e ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, la dottoressa che ha visto mi pare averle dato un quadro importante e significativo della situazione. Ahimè non c'è un metodo specifico immediato, si tratta di approfondire e torvare delle strategie tali che le permettono di superare gli attacchi, ma anche di comprenderne a fondo la natura attaverso la psicoterapia. Un cordiale saluto
Gentile utente, la situazione che descrive appare delicata e comprendo la sua difficoltà. Quando si tratta di disturbi legati all'ansia è importante affiancare alla cura farmacologica anche la psicoterapia, in modo da dare spazio alle proprie emozioni e sentirsi supportati al meglio. Le consiglierei quindi di individuare un/una professionista e di creare con il suo medico una rete che possa sostenerla in questo momento faticoso. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto. Dott.ssa Giorgia Purisiol
Carissima, mi dispiace per questa sua sofferenza; considerata la situazione che ha descritto mi sentirei di suggerirle l'avvio di una consulenza psicologica con un professionista ed eventuale psicoterapia finalizzata alla remissione dei sintomi ma anche e soprattutto al lavoro sulle cause che li hanno prodotti. Sono a sua disposizione anche io, qualora lei lo ritenesse opportuno, anche in modalità online. Cordiali saluti. Dottor Montanaro.

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