Buongiorno, è da qualche mese che ho iniziato un percorso di psicoterapia perchè ero veramente st

16 risposte
Buongiorno,

è da qualche mese che ho iniziato un percorso di psicoterapia perchè ero veramente stanco di sentirmi male con me stesso e di vedere tutte le giornate grigie ed uguali, senza uno scopo. Durante le sedute sono usciti diversi aspetti principali come ansia, insicurezze ecc.

Sono passati sei mesi circa da quando ho iniziato, dopo quattro mesi mi sembrava di star ingranando. Ho sempre seguito i 'compiti' che il mio psicologo mi dava, capitava di pensare spesso alle questioni che uscivano durante le sedute. Insomma mi sembrava di sentire almeno un'aria di cambiamento. Da due mesi circa mi sembra di essere tornato indietro, quasi come quando avevo iniziato... io mi sono approcciato a questo percorso senza saperne molto, però spesso durante le sedute affrontiamo le questioni riguardanti sogni ecc. solo che non mi viene mai spiegato quasi nulla. Difficilmente il mio terapeuta mi dice qualcosa, ho capito bene che questo è parte del gioco e che devo essere io a trovare le risposte però in questa situazione di regressione trovo davvero frustrante la cosa. Non capisco cosa devo fare e come devo pormi, sto arrivando a pensare che sia quasi tutto inutile a risolvere i miei problemi. All'inizio questo fatto di non avere feedback pensavo fosse parte del fatto che lui dovesse conoscermi però dopo tutto questo tempo ancora ad affrontare le cose che racconto del mio passato, sogni ecc. buttandole lì senza avere un feedback e poi passare avanti mi sta un po' stancando. Soprattutto la questione che mi sembra di risentirmi come all'inizio senza vedere una possibilità mi preoccupa abbastanza anche perchè per la mia situazione attuale questa della psicoterapia è parecchio costosa.

Quest'ultimo tema del sentirmi regredire è stato affrontato durante le ultime sedute ma non mi pare di aver ricevuto risposte in merito. Magari me le sono perse io.

Volevo avere quindi un parere da altri esperti sulla questione e se sia tutto normale, mollare dopo un periodo che, anche se non lungo, però comunque mi sembra abbastanza significativo mi sembra un peccato. Però anche continuare così mi sta dando molta frustrazione.

Grazie per le risposte.
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
La questione è delicata. Dalla descrizione che fa della sua terapia sembra che essa sia specifica di una certo indirizzo le cui caratteristiche implicano un assetto particolare che non prevede grandi feedback.
Questa è solo un'ipotesi. C'è da dire che non è detto che la psicoterapia che si incontra sia sempre la più adatta.
Il mio consiglio è di riportare la questione al terapeuta che la segue senza timore, così da smuovere la situazione e riuscire a valutare se è il tipo di terapia più adatta a lei.
Se ha necessità di approfondimento sul mio metodo di lavoro non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Buonasera, mi dispiace per le sensazioni che riporta...un percorso di psicoterapia è costellato da varie fasi e, dopo un inizio con diversi miglioramenti, può esserci un periodo di stallo, ma non è mai un tornare indietro... è come un treno che è partito e poi si è fermato un attimo, ma la stazione dov'è non è la stessa di prima...detto questo l'importante è che possa prendersi del tempo per capire se questo percorso le ha dato tutto ciò che poteva darle o se c'è ancora qualcosa da poter prendere. Nel caso sentisse di dover intraprendere un'altra strada non significherebbe che il percorso non sia valido, ma solo che ha fatto il suo tempo, potrebbero anche essere cambiate le sue esigenze nel frattempo e aver bisogno di un altro approccio terapeutico. Un saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Proverei a parlarne con il suo terapeuta cercando di risolvere i problemi presentati, se non riscontra fiducia anche tra un po' di tempo allora valuti anche un altro tipo di terapia.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, il percorso di psicoterapia così come ogni percorso della nostra vita non segue mai una linea retta. Può succedere che ci si senta regrediti al punto di partenza, ma in realtà proprio perchè abbiamo fatto della strada non saremo mai esattamente dove eravamo all'inizio, perchè noi non siamo gli stessi.
Condividere con il suo terapeuta che per lei sarebbe importante avere dei feedback potrebbe essere un ottimo punto di discussione con lui. E' chiaro che nessuno può darle delle risposte, ma sicuramente se sente l'esigenza di un maggior dialogo e interazione con lui , credo che questa sia assolutamente una cosa che lei può condividere in seduta.
Cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, non è semplice "avanzare" in un percorso di psicoterapia ed è abbastanza diffuso il fatto di aspettarsi, ad un certo punto, dei risultati in progressione costante. Regredire in un alcuni momenti, in concomitanza di alcune questioni che emergono, fa parte del percorso. Come dice lei sarebbe un peccato cedere dopo aver iniziato.. chiaramente è lei a decidere fino a che punto le è sostenibile. Porre la questione in modo chiaro al suo psicoterapeuta forse potrebbe aiutarla.

Resto a disposizione,

Un caro saluto,
Dott.ssa Veronica Rinaldo
Gentile utente, i miei colleghi sono stati molto esaurienti in merito alla sua domanda, quello che le posso aggiungere è che il fatto che si sia sentito libero solo qui, con degli estranei, a parlare del suo rapporto terapeutico, vuol dire che si è instaurato un transfer tra lei e il suo terapeuta, che non le permette di essere se stesso. Riuscire ad aprirlo, le permetterebbe di fare un bel balzo in avanti sul suo percorso terapeutico. Spero di averle dato degli spunti utili. Cordialmente, Dott.ssa Lydia Chiovari
Salve, in effetti fare un percorso di psicoterapia non è mai semplice perchè comporta il focalizzare l'attenzione proprio là dove c'è il dolore o la paura e anche la disponibilità a sentirsi fragili e a fare autocritica per riuscire a cambiare qualcosa di sé come per esempio reagire meglio alle situazioni. Ma quello di cui parla sembra piuttosto la tipologia di psicoterapia che ha scelto che non sente più idonea per lei, può essere che lo sia stato e che ora non lo sia più. La psicoterapia serve anche a questo, a fare delle scelte buone per se stessi e a saper cambiare strada se occorre. Ma prima di tutto parlerei di questo disagio in seduta e mi farei spiegare come funziona la sua modalità. Cari saluti e auguri. Naturalmente a disposizione.
Gent.le,
la frustrazione che prova e il desiderio di porvi fine interrompendo il percorso sono sentimenti frequenti e normali. Averli condivisi con il/la professionista con cui sta compiendo il percorso è la strada migliore perché possano essere utili.
La grande sproporzione fra i tempi di parola del paziente e del terapeuta non hanno solo a che fare con l’esigenza di raccogliere informazioni, ma con il modello di intervento applicato. Oltre a portare nuovamente la frustrazione, il desiderio di interrompere il trattamento in seduta e il suo disagio a percepirsi in condizioni di regressione, le consiglio di chiedere informazioni anche su questo. Parlare di come ci si aspetta che il cambiamento si sviluppi (grazie a consigli/feedback del terapeuta, grazie ad un processo interno nel paziente promosso dalla presenza ben dosata del terapeuta, grazie a “compiti”, grazie a tutti questi fattori, …) con lo psicoterapeuta permette di esplicitare il tema delle aspettative, degli obiettivi, del controllo, e molto altro. Spesso affrontare apertamente il desiderio di interrompere o altri sentimenti negativi per il terapeuta sono passaggi di svolta determinanti e necessari, possono anzi permettere di mettere a fuoco fattori interni al paziente che ostacolano il cambiamento e che altrimenti non emergerebbero. Lei ha già fatto il primo passo su questa strada che la invito a continuare.
Se ciononostante sentisse che la relazione di cura presenta elementi troppo disturbanti per lei, così tanto da impedirle fiducia e speranza, può contemplare un cambio di modalità o di terapeuta: la psicoterapia, oltre a un intervento tecnico professionale, è anche un incontro di persone, un processo relazionale autentico e la combinazione “casuale” fra paziente e psicologo può non essere adatta allo scopo.
La auguro un buon proseguimento
Dott.ssa Francesca Pieia
Buongiorno,
credo sia utile affrontare la questione con il suo terapeuta nei termini in cui l'ha espressa qui, al fine di provare a superare questa situazione
Cordialmente, EP
Buonasera,
Spesso quando si inizia un percorso di psicoterapia non si trovano subito le risposte e si fa fatica a vedere la luce che ci porta fuori dal tunnel.
Se si ha fiducia del terapeuta e la voglia di andare fino in fondo, in profondità si riesce a trovate il bandolo dellamatassa, da cui srotola il blocco emotivo che ci frena e che non vi da la possibilità di proseguire.
La chiave sta nel creare una compliance con il terapeuta. Forza abbi fiducia e non si abbatta.
Sono disponibile ad un eventuale aiuto o supporto.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve sono dispiaciuta del suo disagio e certa che assieme al suo psicoterapeuta riuscirà a superarlo.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Salve, esprimere giudizi sulla professionalità di un collega lo trovo assolutamente inadeguato. All'inizio della sua richiesta, lei parlava di un notevole miglioramento e questo è un fatto da lei riscontrato e lo trovo molto soddisfacente. Quindi la sua " crisi " nasce dai risultati degli ultimi due mesi che non trova soddisfacenti e per questo motivo la invito a parlarne chiaramente e senza timori reverenziali con il suo psicologo che sono certo sarà in grado di darle le risposte che desidera. Tuttavia nel caso lei non si trovasse più in sintonia con l'attuale psicoterapeuta, può sempre provare con un altro per verificare con assoluta certezza dove era il problema. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, Lei ha individuato molto bene ciò’ che la rende insoddisfatto della sua psicoterapia : la mancanza di un feed back e la sensazione di non sapere bene dove si sta andando . Detto ciò’ potrebbe avere bisogno di una terapeuta con un approccio più diretto ed attivo.
Io credo che la cosa migliore sia chiarire con il suo terapeuta , proprio come ha fatto qui con noi, di che cosa ha bisogno e che cosa si aspetta dalla terapia . Questo è un suo diritto, come è un suo diritto chiedere al terapeuta quale sia il suo modo di lavorare e che cosa preveda il suo orientamento teorico . Una volta chiariti questi aspetti, lei potrà fare le sue scelte
Cordiali Saluti. Dott. ssa Laura Tavano
Salve. Capisco la frustrazione e la conflittualità che prova: la terapia non è un percorso semplice nè lineare, costellato da vari momenti; di solito dopo una fase iniziale di miglioramento e parziale remissione dei sintomi, può certamente capitare un precipitare di alcune questioni. Lungi però dall'essere un momento negativo, è occasione assai preziosa, che, se affrontata -non da soli- può dare i suoi frutti. Le consiglio di parlarne, ne parli sempre col suo terapeuta, anche se apparentemente non riceve risposte. Il terapeuta non deve risponderle, ma risponderne! Il tempo di cui parla non è un tempo eccessivamente lungo, se ne prenda ancora un po'. Questa sua insofferenza nella relazione col terapeuta potrebbe essere il riproporsi di alcune sue dinamiche relazionali, che come tali andrebbero attraversate. Coraggio!
Greta Tovaglieri
Salve, in ogni percorso può succedere di avere un momento in cui ci sembra di tornare indietro o di sentirci fermi, così come nella vita del resto. Non credo sia il caso di abbandonarsi al pessimismo, quello he ha fatto finora è un atto di coraggio verso se stesso. Occorre anche soffermarsi a guardare ciò che ha raggiunto fino ad oggi, che è importantissimo. Inoltre, sarebbe opportuno chiedere un confronto con il suo psicoterapeuta in merito a come si sente e alla sensazione di non ricevere risposte. E' sempre un'ottima opportunità per fare il punto della situazione e dell'andamento del percorso insieme. Questo è il suo spazio ed è giusto che qualsiasi perplessità sia affrontata discussa. Buon lavoro!
Buongiorno, le consiglierei di esprimere i suoi dubbi o perplessità al suo terapeuta, qualora la situazione non dovesse chiarirsi potrà a quel punto fare le sue scelte.
Buona giornata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi

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