Buongiorno. È da due giorni che non riesco a dormire a causa di attacchi di panico che non riesco a
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Buongiorno. È da due giorni che non riesco a dormire a causa di attacchi di panico che non riesco a gestire in nessun modo. Pratico yoga e meditazione quindi ho abbastanza autocontrollo sui miei pensieri ma da quando ho provato a scusarmi con il mio ex e lui mi ha risposto dicendo che è impegnato e che devo lasciarlo in pace ho iniziato a piangere e non ho smesso più. Ci siamo lasciati da 6 mesi perché io l’avevo tradito e mi ero invaghita di un altro che poi ho scoperto non fa proprio per me. Ora rimpiango il mio passato e volevo perlomeno scusarmi con il mio ex e rimanere con lui in buoni rapporti ma lui non me lo permette. Fa davvero male. Non riesco a non pensarci, ho un nodo allo stomaco costante, nausea e tachicardia. Non riesco a controllarmi, non riesco a tirarmi su di morale. La scorsa notte ho preso 5 gocce di diazepam ma non mi hanno aiutato a dormire, anzi mi hanno solo fatto alzare con un forte mal di testa. Sto così male che vorrei venir ricoverata e riempita di farmaci per non poter sentire più nulla. Perché dopo 6 mesi reagisco così male? Preciso che due settimane fa ho quasi perso mia madre e che mi sono lasciata con il nuovo ragazzo nel momento in cui ho sentito il mio ex perché non volevo prenderlo in giro e tra meno di una settimana ho la discussione della tesi. Quindi è un momento stressante…però non mi capitata da anni di avere questi attacchi di panico con 130 di battiti e insonnia. Tra 10 giorni ho l’appuntamento con la psicologa.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Cordialmente, dott FDL
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Carissima,
non è utile dare un tempo al proprio dolore. a volte pensiamo che sia passato il giusto tempo, oppure che sia troppo poco ed è proprio questa convinzione che fa si che il nostro pensiero torni a quanto accaduto facendoci stare male. Piuttosto può essere utile vedere e apprezzare i passi fatti avanti nonostante il dolore come aver intrapreso una nuova relazione e averla protetta da "prese in giro".
Il momento che sta attraversando è ricco di avvenimenti che le inducono stress, immagino che i pensieri si accavallino pertanto è sicuramente opportuno un percorso che la aiuti a districare prima di tutto i pensieri intrusivi per gestirli in modo che affollino la mente tutti insieme. anche la qualità dei pensieri, il fatto che siano negativi ed estremi non aiuta, ma con un professionista potrà guardarli dalla giusta prospettiva.
Resto a disposizione.
francesca cilento
non è utile dare un tempo al proprio dolore. a volte pensiamo che sia passato il giusto tempo, oppure che sia troppo poco ed è proprio questa convinzione che fa si che il nostro pensiero torni a quanto accaduto facendoci stare male. Piuttosto può essere utile vedere e apprezzare i passi fatti avanti nonostante il dolore come aver intrapreso una nuova relazione e averla protetta da "prese in giro".
Il momento che sta attraversando è ricco di avvenimenti che le inducono stress, immagino che i pensieri si accavallino pertanto è sicuramente opportuno un percorso che la aiuti a districare prima di tutto i pensieri intrusivi per gestirli in modo che affollino la mente tutti insieme. anche la qualità dei pensieri, il fatto che siano negativi ed estremi non aiuta, ma con un professionista potrà guardarli dalla giusta prospettiva.
Resto a disposizione.
francesca cilento
Buongiorno, chi pratica yoga e meditazione non è esente da dolori relazionali né dagli attacchi di panico. Aver un buon controllo sui propri pensieri non equivale ad averlo sulle proprie emozioni, questo va assolutamente chiarito. Detto questo, ben venga che ha già preso appuntamento da una psicologa, quello sarà il momento giusto per lavorare su tutto il dolore che sta trattenendo in corpo.
Gentile utente, grazie per aver condiviso il tuo dolore. Sicuramente stai attraversando un momento stressante della tua vita per una serie di eventi e sfide da affrontare. Il primo passo per superare le difficoltà è quello di chiedere aiuto ed è un ben aver preso appuntamento da una psicologa, con cui mi auguro inizierai un percorso che ti aiuterà nelle difficoltà che hai raccontato. Lo yoga e la meditazione possono essere pratiche utili se integrate ad un percorso psicologico adeguato. Mi sento di dirti che non esiste un tempo predefinito in cui elaborare o superare una chiusura di una relazione, tanto meno se nel mentre la vita ci pone delle esperienze di vita stressanti. Cordialmente, dr. Melodia
Ogni separazione impegna in processi lunghi e dolorosi di che ci interrogano sempre sulla domanda che facciamo all'altro e cosa l'altro ha rappresentato per noi, e certamente fa bene a cogliere questo momento come occasione per elaborare con uno specialista i vissuti dolorosi che sta attraversando.
Mi contatti se ha necessità anche on line. Dott. Vincenzo Vannoni.
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Buonasera,
Sono spiacente di apprendere che sta attraversando un periodo così difficile, caratterizzato da attacchi di panico che stanno influenzando il suo sonno e il suo stato emotivo. Le sue parole riflettono un profondo dolore e una serie di eventi stressanti che stanno contribuendo a questa situazione.
È comprensibile che il confronto con il suo ex, insieme al rimorso per il passato e il dolore della separazione, stiano avendo un impatto significativo sulla sua salute. È un momento di grande vulnerabilità per lei, reso ancora più difficile dalle recenti vicende personali, come la quasi perdita di sua madre e la fine della relazione con il nuovo ragazzo, sebbene non le interessasse più di tanto.
La presenza di attacchi di panico così intensi, con sintomi fisici come il nodo allo stomaco, la nausea e la tachicardia, sono indicativi di un elevato livello di stress e ansia che sta vivendo.
Le gocce di diazepam che ha preso, sebbene non abbiano portato al sollievo desiderato, indicano che sta cercando di gestire questa situazione da sola, tuttavia, è importante sottolineare che l'automedicazione, se così è stato, non è la soluzione ideale, soprattutto considerando la complessità della sua situazione e la presenza di altri fattori emotivi.
Il fatto che ha scelto di consultare una psicologa è un passo positivo verso il recupero della sua salute, dato che la terapia psicologica può essere estremamente utile nel fornire strumenti per affrontare il dolore emotivo, elaborare il senso di colpa e imparare a gestire meglio gli attacchi di panico.
È importante comprendere che il processo di guarigione emotiva richiede tempo e pazienza. Trovare modi sani per affrontare lo stress, come praticare yoga e la meditazione, è un aspetto positivo. Tuttavia, è altrettanto importante ricevere il supporto adeguato e professionale per affrontare questi momenti di crisi.
Le consiglierei di concentrarsi sul prendersi cura di se stessa, sia fisicamente che emotivamente, e di non esitare a raggiungere la psicologa per l'appuntamento programmato. Parlarne apertamente con uno specialista può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, a trovare nuove prospettive e a sviluppare strategie di coping più efficaci.
Le auguro sinceramente di trovare sollievo e guarigione in questo momento difficile. Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico
Sono spiacente di apprendere che sta attraversando un periodo così difficile, caratterizzato da attacchi di panico che stanno influenzando il suo sonno e il suo stato emotivo. Le sue parole riflettono un profondo dolore e una serie di eventi stressanti che stanno contribuendo a questa situazione.
È comprensibile che il confronto con il suo ex, insieme al rimorso per il passato e il dolore della separazione, stiano avendo un impatto significativo sulla sua salute. È un momento di grande vulnerabilità per lei, reso ancora più difficile dalle recenti vicende personali, come la quasi perdita di sua madre e la fine della relazione con il nuovo ragazzo, sebbene non le interessasse più di tanto.
La presenza di attacchi di panico così intensi, con sintomi fisici come il nodo allo stomaco, la nausea e la tachicardia, sono indicativi di un elevato livello di stress e ansia che sta vivendo.
Le gocce di diazepam che ha preso, sebbene non abbiano portato al sollievo desiderato, indicano che sta cercando di gestire questa situazione da sola, tuttavia, è importante sottolineare che l'automedicazione, se così è stato, non è la soluzione ideale, soprattutto considerando la complessità della sua situazione e la presenza di altri fattori emotivi.
Il fatto che ha scelto di consultare una psicologa è un passo positivo verso il recupero della sua salute, dato che la terapia psicologica può essere estremamente utile nel fornire strumenti per affrontare il dolore emotivo, elaborare il senso di colpa e imparare a gestire meglio gli attacchi di panico.
È importante comprendere che il processo di guarigione emotiva richiede tempo e pazienza. Trovare modi sani per affrontare lo stress, come praticare yoga e la meditazione, è un aspetto positivo. Tuttavia, è altrettanto importante ricevere il supporto adeguato e professionale per affrontare questi momenti di crisi.
Le consiglierei di concentrarsi sul prendersi cura di se stessa, sia fisicamente che emotivamente, e di non esitare a raggiungere la psicologa per l'appuntamento programmato. Parlarne apertamente con uno specialista può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, a trovare nuove prospettive e a sviluppare strategie di coping più efficaci.
Le auguro sinceramente di trovare sollievo e guarigione in questo momento difficile. Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico
Slave, grazie per la condivisione, il lavoro terapeutico la aiuterà a gestire e comprendere meglio la sua emotività e lavorare su questa.
In bocca al lupo e buon lavoro
Dott.ssa Daniela Chieppa
In bocca al lupo e buon lavoro
Dott.ssa Daniela Chieppa
Il momento che sta attraversando è ricco di emozioni. Sembra che praticare yoga e meditazione non le siano molto di aiuto, capita che le nostre emozioni sfuggano all'autocontrollo, non dobbiamo averne paura. La scelta di chiedere aiuto è sicuramente quella più giusta.
Grazie, per aver condiviso, con persone che non conosce, questo particolare momento della sua vita.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Grazie, per aver condiviso, con persone che non conosce, questo particolare momento della sua vita.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Gentile utente
mi spiace molto che stia vivendo questa situazione: gli attacchi di panico creano una grande sofferenza e impattano pesantemente sulla vita quotidiana ma tenga presente che sono anche un importante segnale. Il suo corpo sta reagendo mettendosi nella modalità "attacco/fuga", quella cioè che sperimentiamo in un momento di pericolo, quando veniamo attaccati per esempio, e in cui dobbiamo decidere se reagire contrattaccando o fuggendo. Questa modalità, che è ovviamente importantissima per la sopravvivenza, comporta battiti accelerati, respiro corto, ipervigilanza e rilascio di adrenalina e dovrebbe durare per un periodo molto breve altrimenti il corpo va in stress cronico e l'equilibrio della persona ne risente.
Per scoprire il motivo della sua reazione, quella che evidentemente ma inconsciamente la porta a temere "per la sua vita", è necessaria una valutazione più approfondita perciò mi permetto di consigliarle di cercare un terapeuta che possa esserle di aiuto.
Le auguro tutto il meglio e le invio un saluto,
Dott.ssa Giorgia Maimone
mi spiace molto che stia vivendo questa situazione: gli attacchi di panico creano una grande sofferenza e impattano pesantemente sulla vita quotidiana ma tenga presente che sono anche un importante segnale. Il suo corpo sta reagendo mettendosi nella modalità "attacco/fuga", quella cioè che sperimentiamo in un momento di pericolo, quando veniamo attaccati per esempio, e in cui dobbiamo decidere se reagire contrattaccando o fuggendo. Questa modalità, che è ovviamente importantissima per la sopravvivenza, comporta battiti accelerati, respiro corto, ipervigilanza e rilascio di adrenalina e dovrebbe durare per un periodo molto breve altrimenti il corpo va in stress cronico e l'equilibrio della persona ne risente.
Per scoprire il motivo della sua reazione, quella che evidentemente ma inconsciamente la porta a temere "per la sua vita", è necessaria una valutazione più approfondita perciò mi permetto di consigliarle di cercare un terapeuta che possa esserle di aiuto.
Le auguro tutto il meglio e le invio un saluto,
Dott.ssa Giorgia Maimone
Carissima, sento che questo è un periodo che sta mettendo a dura prova il suo voler controllare le cose, gli eventi, le relazioni, le persone. Il "lasciare andare" è per molti di noi il "tema". Sarà anche il suo?
Chiedere aiuto resta l'opportunità più utile per lavorare sulle scelte che forse un tempo funzionavano per lei ma oggi non più.
Dott.ssa Michela Guiso
Chiedere aiuto resta l'opportunità più utile per lavorare sulle scelte che forse un tempo funzionavano per lei ma oggi non più.
Dott.ssa Michela Guiso
Gentile utente, la ringrazio per aver trovato la forza di raccontare e raccontarsi in un momento tanto stressante ed emotivamente intenso. La storia pregressa di episodi di panico in associazione con le difficoltà di superamento della relazione passata potrebbero essere indicatori di una struttura psicologica sottostante che merita attenzione clinica per poterle permettere di stare meglio. Le auguro un buon percorso, per qualsiasi cosa mi trova a disposizione.
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Mi dispiace molto per questa situazione e comunque complimenti per aver deciso di iniziare un percorso con la psicologa. Il perdono altrui non può essere forzato ma puoi raggiungere decisamente il tuo. Se riuscirai a perdonarti e ad essere gentile con te stessa, pian pianole cose miglioreranno. Certo che il periodo di stress per la tesi non giova a questa situazione e vice versa. Se hai bisogno di un consulto più" coaching" con un piano d'azione autodeterminata per iniziare con l'affrontare la tesi nel migliore stato, mi trovi disponibile. Coraggio per tutto.
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Buongiorno, grazie per la condivisione. Vista la complessità del caso ha fatto bene a chiedere aiuto. Si affidi per trovare la strada per stare meglio.
Buona fortuna, dottoressa Chiara Carraro
Buona fortuna, dottoressa Chiara Carraro
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile, pieno di stress e conflitti emotivi. È comprensibile che gli avvenimenti recenti abbiano scatenato ansia e attacchi di panico. È importante cercare sostegno professionale, come quello della psicologa che hai un appuntamento imminente. Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stessa praticando tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, e ricorda che i sentimenti intensi che stai vivendo sono temporanei. Cerca di concentrarti sulla tua tesi e concediti il tempo per elaborare il dolore e la confusione emotiva.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, grazie per aver condiviso su questa piattaforma una situazione per Lei dolorosa e che purtroppo impatta con la sua quotidianità. Sicuramente il fatto di praticare yoga, può servirle durante gli attacchi di panico per gestire la respirazione, ma questo non vuol dire che lo yoga aiuta a tenere a bada i propri vissuti, le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Allo stesso tempo devo dire che il fatto che si sia già rivolta a uno specialista è un passo verso importante e spero che inizi un percorso profondo e proficuo, ma si ricordi che ognuno ha un proprio dolore e quest'ultimo ha il suo tempo per "guarire".
Saluti,
Dott.ssa D'Alessandro Jessica
Saluti,
Dott.ssa D'Alessandro Jessica
Gentile utente, mi dispiace per il momento davvero difficile che sta vivendo; dalle sue parole riesco ad avvertire la sua sofferenza. Praticare meditazione e mindfulness, oltre che chiedere un supporto a un professionista la aiuteranno in questo percorso. Sicuramente è un periodo di vita ricco di stress e di perdite, che richiedono tempo per essere accettate ed elaborate. Lasciare andare alcune volte può essere complesso, soprattutto se sentiamo che sia una nostra responsabilità quanto accaduto. Sii gentile con se stessa. Un caro saluto.
Buonasera gentile utente, leggo con dispiacere che sta passando un momento molto impegnativo della sua vita. Sono certo che riuscirà, anche attraverso l'aiuto dello psicologo che ha scelto, a trovare un senso alle sue difficoltà e ansie. Buon lavoro! Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. L’aver vissuto questi eventi così stressanti in un breve periodo di tempo ha sicuramente avuto un forte impatto emotivo sulla sua persona. Sarà fondamentale avvalersi di un sostegno psicologico per superare questo difficile momento e se in seguito lo riterrà necessario affrontare una psicoterapia per comprendere i suoi vissuti relazionali e come questi hanno influenzato il suo percorso di vita.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello.
Gentile utente, molti eventi di vita in poco tempo e la sua mente le sta dicendo che deve riposare. Inizi con fiducia il percorso con la psicologa e le riporti quello che ha condiviso qui. E' già abituata allo yoga ed alla meditazione, quindi saprà far ben incanalare il flusso dei suoi pensieri. Nel frattempo, il riposo notturno è fondamentale: la invito a chiamare il suo medico per valutare qualche goccia in più di tranquillante.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Buonasera indubbiamente dai sintomi che riporta sembrerebbero delle crisi d'angoscia.
L’angoscia sperimentata a livello emotivo finisce per risultare paralizzante. Può farci sentire ansiosi, impauriti, e minacciati senza ragione. Può essere caratterizzata da un senso di vuoto esistenziale, o farci sentire un peso che rende difficile respirare.
Può manifestarsi di fronte a stati di incertezza contro qualcosa che percepiamo di non poter controllare o prevedere. Quando sorge questa incertezza, la preoccupazione si intensifica. Possono intervenire pensieri intrusivi e catastrofici e preoccupazioni ricorrenti. Situazioni apparentemente innocue come affrontare un esame, fare delle scelte, aspettare una risposta, o anche confrontarci con qualcosa che riteniamo di non essere in grado di fronteggiare può generare angoscia.
Non è solo una condizione mentale, ma si manifesta nel corpo in vari modi. I sintomi fisici possono essere caratterizzati da vertigini, problemi digestivi, pressione al petto, tensione psichica e muscolare, tremori ed insonnia. Inoltre, l’esperienza di angoscia può limitare oltre che gli obiettivi personali, le relazioni intime e sociali.
Alto segnale chiave dell'angoscia è la difficoltà che lei presenta nell'addormentarsi, quindi l'insonnia.
Le consiglio di parlarne col suo Terapeuta dal momento che il colloquio terapeutico serve, in un primo momento, a tranquillizzare il paziente, permettendogli di fare luce a ritroso su quelle condizioni, forse trascurate, che lo hanno condotto ad uno stato di paralisi, di isolamento o di allontanamento.
Inoltre si andrà a costruire quel ponte grazie al quale chi soffre di crisi di panico e angoscia può progettare un reinserimento nel legame sociale.
L’angoscia sperimentata a livello emotivo finisce per risultare paralizzante. Può farci sentire ansiosi, impauriti, e minacciati senza ragione. Può essere caratterizzata da un senso di vuoto esistenziale, o farci sentire un peso che rende difficile respirare.
Può manifestarsi di fronte a stati di incertezza contro qualcosa che percepiamo di non poter controllare o prevedere. Quando sorge questa incertezza, la preoccupazione si intensifica. Possono intervenire pensieri intrusivi e catastrofici e preoccupazioni ricorrenti. Situazioni apparentemente innocue come affrontare un esame, fare delle scelte, aspettare una risposta, o anche confrontarci con qualcosa che riteniamo di non essere in grado di fronteggiare può generare angoscia.
Non è solo una condizione mentale, ma si manifesta nel corpo in vari modi. I sintomi fisici possono essere caratterizzati da vertigini, problemi digestivi, pressione al petto, tensione psichica e muscolare, tremori ed insonnia. Inoltre, l’esperienza di angoscia può limitare oltre che gli obiettivi personali, le relazioni intime e sociali.
Alto segnale chiave dell'angoscia è la difficoltà che lei presenta nell'addormentarsi, quindi l'insonnia.
Le consiglio di parlarne col suo Terapeuta dal momento che il colloquio terapeutico serve, in un primo momento, a tranquillizzare il paziente, permettendogli di fare luce a ritroso su quelle condizioni, forse trascurate, che lo hanno condotto ad uno stato di paralisi, di isolamento o di allontanamento.
Inoltre si andrà a costruire quel ponte grazie al quale chi soffre di crisi di panico e angoscia può progettare un reinserimento nel legame sociale.
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