Buongiorno, durante l'esposizione graduale in che modo ci si comporta davanti ai blocchi? Io arrivo

16 risposte
Buongiorno, durante l'esposizione graduale in che modo ci si comporta davanti ai blocchi? Io arrivo sempre a un punto, ci posso arrivare decine di volte ma quello successivo che è fondamentale mi blocco. A prescindere dai miei pensieri..ma anche analizzandoli e trovando delle alternative io in quei momenti non riesco a parlare..

Buongiorno,

è normale incontrare dei blocchi durante l'esposizione graduale. Quando succede, è importante non scoraggiarsi e lavorare su piccoli passi incrementali, cercando di desensibilizzarsi gradualmente. Prenditi il tempo necessario per affrontare il blocco attuale prima di passare al successivo. Tuttavia, questo è un argomento molto personale e complesso, quindi ti consiglio vivamente di parlarne con lo psicoterapeuta con cui stai lavorando, che potrà offrirti strategie specifiche e supporto adeguato.

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Buongiorno, è normale avere dei blocchi e difficoltà. Utile può essere ridefinire gli obiettivi e scomporli in passi piu piccoli. Dal linguaggio che utilizzi penso che tu stia facendo un percorso di psicoterapia e ti consiglio di parlarne con il tuo psicoterapeuta, che saprà aiutarti.

Dott. Alvise Arlotto
Buongiorno, incorrere in blocchi e difficoltà è qualcosa di ordinario ormai. é un qualcosa con cui ci si confronta sempre. Può essere utile capire in funzione di cosa si vogliano superare questi blocchi e prefissare quidni un obiettivo e di conseguenza una strategia funzionale.
Potrebbe essere utile suggerire un consulto da uno professionista per valutare, in caso blocchi e difficoltà persistessero, un aiuto esterno.
Rimango a disposizione
Buon proseguimento
Dott.ssa De Roni Silvia

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Buongiorno,

I blocchi che descrivi durante l’esposizione graduale sono comuni e fanno parte del processo di guarigione. È importante ricordare che ogni piccolo passo conta, anche se non sembra portarti direttamente al tuo obiettivo. Quando incontri un blocco, potrebbe essere utile fare una pausa, respirare profondamente e ricordare a te stesso che è ok sentirsi a disagio. Potrebbe anche essere utile discutere di questi blocchi con un terapeuta, che può fornirti strategie e tecniche specifiche per superarli. Ricorda, il progresso non è sempre lineare, ma ogni passo avanti, per quanto piccolo, è un successo.

Cordialmente, Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Salve, i blocchi sono normali e quando si avanza nell’esposizione fare i passi indietro può essere naturale. Se è in terapia con un professionista di cui si fida ne parli tranquillamente.
Troverà tutto il sostegno di cui necessita.
Saluti dott.ssa Sandra Petralli
Caro utente, innanzittutto grazie per aver condiviso le tue perplessità qui con noi. Durante l'esposizione graduale è normale avere dei blocchi e non riuscire a parlare, soprattutto quando si avanza con l'intensità emotiva che ha per sè lo step in atto. Con il supporto di strategie e tecniche, anche quelle più semplici come respirare profondamente e piantare bene i piedi per terra, con la fiducia verso il professionista che la segue e con i suoi tempi riuscirà a superare anche questo blocco.
Le auguro un buon proseguimento di percorso, dott.ssa Calella Antonella
Buongiorno! Lei ha voglia di lottare e questa cosa le fa onore. Come le hanno già scritto i colleghi queste difficoltà sono comuni. Cerchi di non focalizzarsi sul risultato, ma sulla persona che sta diventando passo dopo passo. Ogni esposizione la sta rendendo più forte, quindi non si demoralizzi e vada avanti con fiducia! Un augurio di stare bene. SV
Buongiorno,
grazie per aver scritto. Le esposizioni sono una componente delle strategie, ma anche lo spazio di elaborazione di colloquio è importante.
Non scrive ulteriori specifici elementi rispetto rispetto a questo, ma lo tematizzerei nei colloqui che ha (o se non ha un supporto lo cercherei), per sciogliere la resistenza a cui accenna. Rispetto ai temi dell'ansia, esposizioni e timori la terapia breve strategica ha strategie e tecniche specifiche.
Saluti
Buongiorno, dalla sua domanda non è chiaro a quali tipi di blocchi faccia riferimento. In ogni caso, come già risposto dai colleghi, la relazione con la/lo psicoterapeuta è fondamentale, è un campo in cui il fai-da-te può essere molto dannoso, oltre a non garantire risultati. Aggiungo che se si tratta del blocco dello scrittore posso aiutarla con un percorso specifico. Un cordiale saluto.
Buongiorno non ho molte informazioni per procedere a darle consigli. Credo sia indispensabile una psicoterapia individuale.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno,
da quanto scrive e dai termini che utilizza ipotizzo che lei si riferisca ad esercizi di esposizione facenti parte di un percorso di psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale. Nel rispondeLe mi sento di dover fare delle distinzioni. Se lei sta seguendo un percorso di psicoterapia con un* Collega con cui ha concordato e pianificato questo tipo di esercizi, Le consiglio assolutamente di condividere queste Sue difficoltà. È proprio dal discutere e dall'affrontare apertamente blocchi e difficoltà che il terapeuta può analizzare la situazione, ed elaborare strategie da condividere con Lei. Se invece Lei sta svolgendo questo tipo di esercizi in totale autonomia mi sento di consigliare la massima cautela perchè senza la guida di un esperto c'è il rischio di commettere degli errori, di non arrivare al raggiungimento di risultati soddisfacenti o perfino di acuire il proprio malessere.
Le faccio i miei migliori auguri
Un caro saluto
Mauro Fadda
Buongiorno, è del tutto normale avere dei blocchi durante l'esposizione graduale. Servono pratica e una gerarchia dei fattori di esposizione: può iniziare da situazioni meno angoscianti, in una gerarchia che va, ad esempio, da 0 a 100, dove 0 è "nessun disagio" e 100 è "il maggior disagio immaginabile". Può essere aiutato da esercizi di rilassamento per liberare la mente da pensieri angoscianti, come tecniche di respirazione profonda, esercizi di Mindfulness o tecniche di esposizione Immaginativa e Detached Mindfulness per la gestione di pensieri intrusivi e risposte emotive e comportamentali negative. E' importante, se viene seguito da un psicoterapeuta, discutere delle sue difficoltà: saprà aiutarla a gestire tali blocchi, compresi i comportamenti indesiderati. Attraverso la tecnica ad esempio del "Surf d'emergenza", piuttosto che bloccarsi di fronte a stimoli triggeranti, riuscirà a "cavalcarli" senza evitarli o negarli.
Per ulteriori domande, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Buongiorno,

Nell'esposizione graduale si struttura un percorso per piccoli passi, con unità minimi di esposizione, molte volte suddividendo piano piano le attività a cui esporre il paziente, quindi, ne parli serenamente con il suo terapeuta in modo da ridefinire insieme gli step di esposizione.
Resto a disposizione per qualsiasi consiglio e/o intgrazione
un caro saluto da Dott.ssa Federica Zunino
Salve, l'esposizione graduale è molto complessa e pertanto è normale avere dei blocchi. è importante che lei faccia tutto con i suoi tempi, va bene qualsiasi sia il tempo che ci mette. Se sente di trovarsi di fronte ad un blocco molto grande può pensare insieme al suo terapeuta di scomporre lo step successivo, in alcuni step più piccoli. A volte capita che tra due step manchi semplicemente quello intermedio che permette poi successivamente di compiere il passo che oggi ci sembra lontano e difficoltoso. Le consiglio ad ogni modo di parlarne con il suo terapeuta, spiegargli le sue difficoltà e i suoi bisogni, in modo da trovare insieme la strategia più adatta a lei.
La saluto cordialmente, Dott.ssa Carmen Tedeschi
immagino segua un percorso cbt perchè non si confronta con la sua terapeuta? se è interessato ad un altro approccio, mi contatti, saluti
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Buongiorno, sono esponente di un altro approccio, se le dovesse interessare cambiare tipo di psicoterapia, mi contatti. Saluti dott.ssa Silvia Ragni

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