Buongiorno dottori. Volevo descrivervi la mia situazione attuale premettendo che , ultimamente abb
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Buongiorno dottori.
Volevo descrivervi la mia situazione attuale premettendo che , ultimamente abbia fatto richiesta al Csm per alcune sedute psicologiche e che debba ancora essere contattata.
Ho 37 anni e lavoro come educatrice da circa un anno , sono sempre stata una ragazza un pochino ansiosa e fino a qualche anno fa il mio passato era ancora un ferita dolente. Un aborto a 23 anni e diversi ragazzi negativi e problematici frequentati quando ero più giovane.
Con il tempo , avevo imparato ad accettare il mio carattere e l ansia mi assaliva sempre meno, da 3 anni a questa parte sono insm ad un ragazzo più piccolo di me di 9 anni e già dall inizio le cose non andavano bene. Fumava crack abitualmente ed era una persona paranoica , possessiva e sempre alla ricerca di conferme e rassicurazioni da parte mia, nonostante non gli dassi modo di essere geloso.
Durante il primo anno e mezzo della nostra storia si comportava con me in modo aggressivo verbalmente e avevamo instaurato un rapporto morboso , mi ha infilato in questa spirale viziosa in cui non sono riuscita più a farne a meno anche io.
Col tempo e dopo essermi laureata e aver trovato lavoro , ho ripreso in mano la mia vita e ho cominciato a distaccarmi da lui , lavoravo, ogni tanto uscivo con le colleghe e non frequentavo più casa sua come prima.
Ovviamente lui ha percepito il mio distacco e la mia freddezza, causata soprattutto per tutte le discussioni accese con lui avute durante il primo anno e mezzo . Ma cmq gli sono rimasta accanto e nonostante avessi capito che era una persona negativa con me non ho chiuso.
Il mio distacco lo ha fatto agire in modo sbagliato , mi accusava ( e questo anche all inizio ) di non essere stabile mentalmente , di avere dei disturbi della personalità e addirittura di tradirlo( mai fatta una cosa del genere) quindi, continuamente messa in discussione.
Circa un mese e mezzo fa , ho parlato su instagram (senza alcuna malizia ) con un ragazzo che ho rivisto qui nel mio paese dopo diversi anni e che fa ritorno solo per venire a trovare la sua famiglia che vive qui.
Ho parlato con lui esclusivamente per sfogarmi circa la mia situazione col mio ragazzo , visto che col mio ragazzo abbiamo sempre avuto una comunicazione errata ( parlava e parla sempre lui , non trova compromessi , accusa e ha sempre ragione lui ) questa persona credo che nutriva qualche interesse verso di me ma allo stesso tempo mi ascoltava e dava consigli.
Un giorno mentre raccontavo così per parlare questa " situazione " a mia zia,mi sono resa conto di aver una spia sul mio cellulare e che il mio ragazzo stava ascoltando tutto. (Lo ammesso proprio lui )
Ha preso la palla al balzo e tutte le paranoie che aveva su di me sono diventate per lui certezze.
Da quel giorno mi critica ancora di più rispetto a prima ed ora non ci vediamo da quasi 15 giorni, stando così la situazione non mi sento serena nell incontrarlo e avere un dialogo ravvicinato , mi sento anche molt stanca mentalmente e non ho intenzione di parlargli e rassicurarlo sempre sulle stesse cose , soprattutto perché non ho fatto nulla alle sue spalle. Se gli avessi parlato di questo amico ovviamente non avrebbe compreso.
Nonostante questo mi sento molto in colpa e mi fa male il pensiero che lui mi dipinga come una poco di buono che non stava più bene con lui e che secondo lui stava cercando qualcun altro altrove , cosa assolutamente non vera.
Dopo essere accaduto il fatto della spia sul cellulare e averla fatta disinstallare , il mio ragazzo si è limitato ad accusarmi e a scrivere un SMS a quella persona , visto che un giorno questa persona si era permessa mentre stavamo parlando su instagram di dirmi che se avessi risolto la situazione mi avrebbe invitato in camper per qualche giorno. In quel contento l ho trovato poco educato e rispettoso nei riguardi miei e del mio ragazzo ma si è subito reso conto di aver esagerato. Ovviamente raccontandolo a mia zia il mio ragazzo ha sentito anche questo.
Per come sono fatta e il mio ragazzo evidentemente nn mi conosce proprio , nn sarei mai andata in camper per 3 giorni con una persona che nn vedo da una vita , nemmeno se fossi single.
Purtroppo il mio fidanzato credo abbia sempre avuto un immagine di me sbagliata e negativa e una visione delle cose e dell amore distorta.
Non riesco ad essere quella di una volta , che si entusiasmava per tutto e godeva anche delle piccole cose.
Da quando sto con lui mi è tornata l ansia , mi sono ostinata a doverci rimanere insm perché è un ragazzo a cui voglio bene e che purtroppo ora sta lavorando meno e ogni tanto usa ancora quella sostanza, nn ha vita sociale e litiga spesso con i suoi familiari. Ma a me tutto questo sta distruggendo , senza sentirlo per più di un giorno vado in ansia , nonostante i suoi SMS ora riguardino solo accuse, critiche e offese per il mio passato( a 23 anni ho frequentato diversi ragazzi e a lui questa cosa non è mai andata giù) in questo modo però anziché alleviare certe ferite della mia vita va solo a riaprirle.
Perché mi sento costantemente in colpa, perché nn riesco a chiudere ?
Mi sento completamente sola e debole.
Ho un lavoro , una brava amica con cui esco e sto bene , una famiglia che mi ama e un tetto sulla testa. Non so più cosa mi stia accadendo.
Grazie per l ascolto e scusatemi per il papiro....
Volevo descrivervi la mia situazione attuale premettendo che , ultimamente abbia fatto richiesta al Csm per alcune sedute psicologiche e che debba ancora essere contattata.
Ho 37 anni e lavoro come educatrice da circa un anno , sono sempre stata una ragazza un pochino ansiosa e fino a qualche anno fa il mio passato era ancora un ferita dolente. Un aborto a 23 anni e diversi ragazzi negativi e problematici frequentati quando ero più giovane.
Con il tempo , avevo imparato ad accettare il mio carattere e l ansia mi assaliva sempre meno, da 3 anni a questa parte sono insm ad un ragazzo più piccolo di me di 9 anni e già dall inizio le cose non andavano bene. Fumava crack abitualmente ed era una persona paranoica , possessiva e sempre alla ricerca di conferme e rassicurazioni da parte mia, nonostante non gli dassi modo di essere geloso.
Durante il primo anno e mezzo della nostra storia si comportava con me in modo aggressivo verbalmente e avevamo instaurato un rapporto morboso , mi ha infilato in questa spirale viziosa in cui non sono riuscita più a farne a meno anche io.
Col tempo e dopo essermi laureata e aver trovato lavoro , ho ripreso in mano la mia vita e ho cominciato a distaccarmi da lui , lavoravo, ogni tanto uscivo con le colleghe e non frequentavo più casa sua come prima.
Ovviamente lui ha percepito il mio distacco e la mia freddezza, causata soprattutto per tutte le discussioni accese con lui avute durante il primo anno e mezzo . Ma cmq gli sono rimasta accanto e nonostante avessi capito che era una persona negativa con me non ho chiuso.
Il mio distacco lo ha fatto agire in modo sbagliato , mi accusava ( e questo anche all inizio ) di non essere stabile mentalmente , di avere dei disturbi della personalità e addirittura di tradirlo( mai fatta una cosa del genere) quindi, continuamente messa in discussione.
Circa un mese e mezzo fa , ho parlato su instagram (senza alcuna malizia ) con un ragazzo che ho rivisto qui nel mio paese dopo diversi anni e che fa ritorno solo per venire a trovare la sua famiglia che vive qui.
Ho parlato con lui esclusivamente per sfogarmi circa la mia situazione col mio ragazzo , visto che col mio ragazzo abbiamo sempre avuto una comunicazione errata ( parlava e parla sempre lui , non trova compromessi , accusa e ha sempre ragione lui ) questa persona credo che nutriva qualche interesse verso di me ma allo stesso tempo mi ascoltava e dava consigli.
Un giorno mentre raccontavo così per parlare questa " situazione " a mia zia,mi sono resa conto di aver una spia sul mio cellulare e che il mio ragazzo stava ascoltando tutto. (Lo ammesso proprio lui )
Ha preso la palla al balzo e tutte le paranoie che aveva su di me sono diventate per lui certezze.
Da quel giorno mi critica ancora di più rispetto a prima ed ora non ci vediamo da quasi 15 giorni, stando così la situazione non mi sento serena nell incontrarlo e avere un dialogo ravvicinato , mi sento anche molt stanca mentalmente e non ho intenzione di parlargli e rassicurarlo sempre sulle stesse cose , soprattutto perché non ho fatto nulla alle sue spalle. Se gli avessi parlato di questo amico ovviamente non avrebbe compreso.
Nonostante questo mi sento molto in colpa e mi fa male il pensiero che lui mi dipinga come una poco di buono che non stava più bene con lui e che secondo lui stava cercando qualcun altro altrove , cosa assolutamente non vera.
Dopo essere accaduto il fatto della spia sul cellulare e averla fatta disinstallare , il mio ragazzo si è limitato ad accusarmi e a scrivere un SMS a quella persona , visto che un giorno questa persona si era permessa mentre stavamo parlando su instagram di dirmi che se avessi risolto la situazione mi avrebbe invitato in camper per qualche giorno. In quel contento l ho trovato poco educato e rispettoso nei riguardi miei e del mio ragazzo ma si è subito reso conto di aver esagerato. Ovviamente raccontandolo a mia zia il mio ragazzo ha sentito anche questo.
Per come sono fatta e il mio ragazzo evidentemente nn mi conosce proprio , nn sarei mai andata in camper per 3 giorni con una persona che nn vedo da una vita , nemmeno se fossi single.
Purtroppo il mio fidanzato credo abbia sempre avuto un immagine di me sbagliata e negativa e una visione delle cose e dell amore distorta.
Non riesco ad essere quella di una volta , che si entusiasmava per tutto e godeva anche delle piccole cose.
Da quando sto con lui mi è tornata l ansia , mi sono ostinata a doverci rimanere insm perché è un ragazzo a cui voglio bene e che purtroppo ora sta lavorando meno e ogni tanto usa ancora quella sostanza, nn ha vita sociale e litiga spesso con i suoi familiari. Ma a me tutto questo sta distruggendo , senza sentirlo per più di un giorno vado in ansia , nonostante i suoi SMS ora riguardino solo accuse, critiche e offese per il mio passato( a 23 anni ho frequentato diversi ragazzi e a lui questa cosa non è mai andata giù) in questo modo però anziché alleviare certe ferite della mia vita va solo a riaprirle.
Perché mi sento costantemente in colpa, perché nn riesco a chiudere ?
Mi sento completamente sola e debole.
Ho un lavoro , una brava amica con cui esco e sto bene , una famiglia che mi ama e un tetto sulla testa. Non so più cosa mi stia accadendo.
Grazie per l ascolto e scusatemi per il papiro....
Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha descritto. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
In attesa della visita al CSM, se avesse voglia può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Salve,
Mi dispiace molto per il dolore che sta vivendo e comprendo quanto possa essere difficile gestire una relazione come quella che descrive. La situazione che racconta sembra caratterizzata da dinamiche emotive molto tossiche, che stanno minando la sua serenità e il suo benessere. Quando si vive con una persona che tende a controllare, accusare e svalutare, è facile sentirsi sopraffatti, confusi e pieni di sensi di colpa, anche quando non si è fatto nulla di male. Questi sentimenti spesso derivano dalla manipolazione emotiva e da una costante svalutazione delle proprie esperienze e sentimenti.
Il fatto che lei si senta sempre più ansiosa e incapace di godere delle piccole cose è un segnale che questa relazione sta avendo un impatto negativo sulla sua salute mentale. La presenza di accuse ingiuste, controllo e mancanza di fiducia da parte del suo partner, insieme all'uso di sostanze, può creare una spirale di malessere da cui è difficile uscire da soli.
È molto positivo che lei abbia contattato il CSM per richiedere supporto psicologico, perché parlare con un professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza su ciò che sta vivendo e a prendere decisioni più consapevoli per il suo benessere. È importante ricordarsi che non è responsabile delle azioni del suo compagno e che merita una relazione basata su rispetto, fiducia e comprensione reciproca.
Non si colpevolizzi per non essere riuscita a chiudere fino ad ora. Le dinamiche che descrive rendono difficile prendere una decisione netta, perché spesso in queste relazioni ci si sente legati emotivamente nonostante il malessere. Tuttavia, il fatto che si renda conto della tossicità della situazione è un primo passo fondamentale per iniziare a prendersi cura di sé.
Se lo ritiene utile, sono disponibile ad accompagnarla in questo percorso per aiutarla a esplorare i suoi sentimenti, a riconoscere i suoi bisogni e a costruire la forza interiore necessaria per affrontare questa situazione.
Mi dispiace molto per il dolore che sta vivendo e comprendo quanto possa essere difficile gestire una relazione come quella che descrive. La situazione che racconta sembra caratterizzata da dinamiche emotive molto tossiche, che stanno minando la sua serenità e il suo benessere. Quando si vive con una persona che tende a controllare, accusare e svalutare, è facile sentirsi sopraffatti, confusi e pieni di sensi di colpa, anche quando non si è fatto nulla di male. Questi sentimenti spesso derivano dalla manipolazione emotiva e da una costante svalutazione delle proprie esperienze e sentimenti.
Il fatto che lei si senta sempre più ansiosa e incapace di godere delle piccole cose è un segnale che questa relazione sta avendo un impatto negativo sulla sua salute mentale. La presenza di accuse ingiuste, controllo e mancanza di fiducia da parte del suo partner, insieme all'uso di sostanze, può creare una spirale di malessere da cui è difficile uscire da soli.
È molto positivo che lei abbia contattato il CSM per richiedere supporto psicologico, perché parlare con un professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza su ciò che sta vivendo e a prendere decisioni più consapevoli per il suo benessere. È importante ricordarsi che non è responsabile delle azioni del suo compagno e che merita una relazione basata su rispetto, fiducia e comprensione reciproca.
Non si colpevolizzi per non essere riuscita a chiudere fino ad ora. Le dinamiche che descrive rendono difficile prendere una decisione netta, perché spesso in queste relazioni ci si sente legati emotivamente nonostante il malessere. Tuttavia, il fatto che si renda conto della tossicità della situazione è un primo passo fondamentale per iniziare a prendersi cura di sé.
Se lo ritiene utile, sono disponibile ad accompagnarla in questo percorso per aiutarla a esplorare i suoi sentimenti, a riconoscere i suoi bisogni e a costruire la forza interiore necessaria per affrontare questa situazione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la descrizione che lei fa della sua relazione con questa persona rappresenta un modo di vivere il rapporto di coppia con modalità patologiche, distruttive e autodistruttive. Si chieda che cosa la trattiene ancora dal chiudere definitivamente questa storia, cosa riceve di positivo da questa relazione? Probabilmente sono domande che già si è posta e che l'hanno portata a contattare il CSM. Cerchi di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a ritrovare la solidità e l'equilibrio necessario per prendere la giusta decisione.
Resto in ogni caso a disposizione per un consulto anche online, cordialmente Gabriella Pringigallo
Resto in ogni caso a disposizione per un consulto anche online, cordialmente Gabriella Pringigallo
Buongiorno gentile Utente, prima di tutto, la ringrazio per aver condiviso la sua storia. Quello che descrive è un quadro molto complesso e delicato, in cui emergono diversi aspetti che stanno pesantemente influenzando il suo benessere psicologico ed emotivo. È evidente che stia attraversando un momento di grande difficoltà e che si senta bloccata in una situazione in cui prevalgono ansia, colpa e un senso di isolamento.
Dalle sue parole emerge una relazione che ha causato e continua a causarle sofferenza. Il comportamento del suo compagno sembra caratterizzato da dinamiche di controllo, gelosia e accuse costanti che non solo le impediscono di vivere serenamente, ma stanno anche riaprendo ferite passate, aumentando la sua ansia. Inoltre, l'uso di sostanze da parte del suo compagno e la sua instabilità emotiva peggiorano ulteriormente la situazione, rendendo difficile la costruzione di una relazione sana e di supporto.
È comprensibile che si senta confusa e colpevole, perché in una relazione di questo tipo è facile sviluppare un senso di responsabilità che in realtà non le appartiene. Tuttavia, il fatto che si senta in colpa per una situazione in cui non ha sbagliato, e che venga accusata ingiustamente di comportamenti che non ha tenuto, è un segnale chiaro che c'è un forte squilibrio nei ruoli e nelle dinamiche relazionali.
La sensazione di essere costantemente giudicata e criticata per il suo passato, o per azioni che non ha commesso, è qualcosa di molto dannoso per la sua autostima e per il suo equilibrio emotivo. Nessuno dovrebbe mai essere messo nella posizione di dover continuamente giustificare le proprie scelte o difendersi da accuse infondate. Questo tipo di dinamica può portare a un senso di impotenza e a dubitare di sé stessi.
La sua richiesta di aiuto al CSM è un passo molto importante e positivo. Lavorare con un professionista potrà aiutarla a esplorare queste emozioni, comprendere meglio le dinamiche che si sono create nella sua relazione e, soprattutto, a ritrovare la sua forza e la sua autonomia. La terapia potrà offrirle lo spazio per elaborare i sensi di colpa e l'ansia, e per capire perché è così difficile per lei interrompere questa relazione, nonostante la consapevolezza che le sta facendo male.
Una delle questioni che emerge con chiarezza dal suo racconto è il senso di solitudine e debolezza, nonostante abbia una rete di supporto (una famiglia amorevole, un'amica e un lavoro). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la sua relazione le sta sottraendo molta energia emotiva e mentale, facendola sentire isolata e incapace di attingere alle risorse positive che ha attorno a sé. È come se il peso di questa relazione le stesse impedendo di godere delle cose buone nella sua vita.
In questo momento, può essere utile iniziare a chiedersi cosa desidera per sé e cosa è disposta a fare per proteggere il proprio benessere. Le relazioni sane si basano su rispetto, fiducia reciproca e supporto emotivo, e non su accuse, controllo o dinamiche tossiche. Merita una relazione che la faccia sentire apprezzata e non costantemente messa in discussione.
Infine, è importante riconoscere che prendersi cura di sé e dare priorità al proprio benessere non significa essere egoisti, ma piuttosto agire per proteggere la propria salute mentale e fisica. Se non si sente pronta a prendere una decisione immediata, va bene; ogni passo verso il cambiamento richiede tempo e riflessione. La cosa importante è continuare a cercare aiuto, come ha già fatto, e dare ascolto ai suoi bisogni interiori.
Le auguro di poter trovare presto il sostegno necessario per attraversare questa fase e prendere le decisioni migliori per la sua vita e il suo futuro.
Rimango a disposizione se vuole approfondire ulteriormente o se avesse necessità di una consulenza.
Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
Dalle sue parole emerge una relazione che ha causato e continua a causarle sofferenza. Il comportamento del suo compagno sembra caratterizzato da dinamiche di controllo, gelosia e accuse costanti che non solo le impediscono di vivere serenamente, ma stanno anche riaprendo ferite passate, aumentando la sua ansia. Inoltre, l'uso di sostanze da parte del suo compagno e la sua instabilità emotiva peggiorano ulteriormente la situazione, rendendo difficile la costruzione di una relazione sana e di supporto.
È comprensibile che si senta confusa e colpevole, perché in una relazione di questo tipo è facile sviluppare un senso di responsabilità che in realtà non le appartiene. Tuttavia, il fatto che si senta in colpa per una situazione in cui non ha sbagliato, e che venga accusata ingiustamente di comportamenti che non ha tenuto, è un segnale chiaro che c'è un forte squilibrio nei ruoli e nelle dinamiche relazionali.
La sensazione di essere costantemente giudicata e criticata per il suo passato, o per azioni che non ha commesso, è qualcosa di molto dannoso per la sua autostima e per il suo equilibrio emotivo. Nessuno dovrebbe mai essere messo nella posizione di dover continuamente giustificare le proprie scelte o difendersi da accuse infondate. Questo tipo di dinamica può portare a un senso di impotenza e a dubitare di sé stessi.
La sua richiesta di aiuto al CSM è un passo molto importante e positivo. Lavorare con un professionista potrà aiutarla a esplorare queste emozioni, comprendere meglio le dinamiche che si sono create nella sua relazione e, soprattutto, a ritrovare la sua forza e la sua autonomia. La terapia potrà offrirle lo spazio per elaborare i sensi di colpa e l'ansia, e per capire perché è così difficile per lei interrompere questa relazione, nonostante la consapevolezza che le sta facendo male.
Una delle questioni che emerge con chiarezza dal suo racconto è il senso di solitudine e debolezza, nonostante abbia una rete di supporto (una famiglia amorevole, un'amica e un lavoro). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la sua relazione le sta sottraendo molta energia emotiva e mentale, facendola sentire isolata e incapace di attingere alle risorse positive che ha attorno a sé. È come se il peso di questa relazione le stesse impedendo di godere delle cose buone nella sua vita.
In questo momento, può essere utile iniziare a chiedersi cosa desidera per sé e cosa è disposta a fare per proteggere il proprio benessere. Le relazioni sane si basano su rispetto, fiducia reciproca e supporto emotivo, e non su accuse, controllo o dinamiche tossiche. Merita una relazione che la faccia sentire apprezzata e non costantemente messa in discussione.
Infine, è importante riconoscere che prendersi cura di sé e dare priorità al proprio benessere non significa essere egoisti, ma piuttosto agire per proteggere la propria salute mentale e fisica. Se non si sente pronta a prendere una decisione immediata, va bene; ogni passo verso il cambiamento richiede tempo e riflessione. La cosa importante è continuare a cercare aiuto, come ha già fatto, e dare ascolto ai suoi bisogni interiori.
Le auguro di poter trovare presto il sostegno necessario per attraversare questa fase e prendere le decisioni migliori per la sua vita e il suo futuro.
Rimango a disposizione se vuole approfondire ulteriormente o se avesse necessità di una consulenza.
Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
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Salve il suo racconto è veramente lungo e denota quanto lei si sia persa nel mare in burrasca di una relazione complicata.
Le relazioni manipolative fanno perdere il senso dell’orientamento, per cui cerchi di ritrovare se stessa ed esca dalla distruzione in cui è finita anche attraverso l’accesso ai servizi. Ha bisogno di ricostruirsi ed uscire dalla dipendenza affettiva che la lega alla relazione, inizi a volersi bene!
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Le relazioni manipolative fanno perdere il senso dell’orientamento, per cui cerchi di ritrovare se stessa ed esca dalla distruzione in cui è finita anche attraverso l’accesso ai servizi. Ha bisogno di ricostruirsi ed uscire dalla dipendenza affettiva che la lega alla relazione, inizi a volersi bene!
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
La sua situazione descrive chiaramente un legame che si è trasformato in una fonte di ansia e sofferenza, piuttosto che di supporto e crescita. Il comportamento controllante e accusatorio del suo partner, unito all'uso di sostanze, indica dinamiche relazionali tossiche che possono avere un impatto molto negativo sul suo benessere psicologico. Il senso di colpa che prova, così come la difficoltà a staccarsi da lui, è comprensibile, ma è fondamentale capire che il suo valore non dipende dalla sua capacità di "salvare" l'altro, specialmente quando questo le provoca più danno che benessere. Avere una vita stabile e persone che le vogliono bene attorno è un ottimo punto di partenza per concentrarsi su se stessa e sulla sua serenità. Non deve affrontare tutto da sola, e la sua decisione di cercare aiuto psicologico è un passo molto importante. Se desidera approfondire o avere un sostegno più strutturato, rimango a disposizione per un consulto. Saluti, Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Dal suo racconto sembra che lei sia parecchio legata a questa persona e che faccia fatica a separarsi da lui. Se fosse una mia paziente le chiedere come mai in maniera oggettiva non riesce ad affrontare il problema della separazione, visto la svalutazione, il controllo e l' uso di sostanze che lui fa, così emerge dal racconto e anche la situazione economica precaria, mi sembra di capire, che lui vive. Scrive di avere una rete sociale che la supporta e sembra che il suo sia un problema legato alla separazione da una relazione che al momento non ha progettualità, tematica che dovrà affrontare in un percorso psicoterapeutico che leggo, lei ha già deciso di iniziare presso un CSM. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, mi dispiace molto leggere queste parole. Sembra che stia vivendo una relazione tossica e pericolosa. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia perché temo non riesca a trovare ancora la determinazione necessaria per confinare dei comportamenti che sta subendo che sono francamente fuori luogo, mi dispiace se queste mie parole possono sembrare "severe", ma ho la sensazione che lei abbia perfettamente chiaro che la sua situazione le sta procurando più sofferenza che altro e qual è la decisione più giusta. Quindi mio unico intento è quello di "dar voce" alla sua parte sana che sta chiedendo aiuto. Incominci quindi, se può, a mettersi in contatto con qualcuno che la possa accompagnare in questo momento di difficoltà. Indubbiamente anche il suo ragazzo ha bisogno di essere aiutato, sia per la sua storia di dipendenza da sostanze che per le sue vulnerabilità psicologiche, quando si sentirà pronto.
Buongiorno. Innanzitutto, voglio ringraziarti per aver condiviso la tua storia con tanta apertura e sincerità. Quello che stai vivendo è estremamente complesso e può essere incredibilmente difficile da gestire, soprattutto quando ci sono dinamiche di ansia, relazioni tossiche e il peso del passato.
La situazione con il tuo ragazzo sembra molto delicata. È comprensibile che tu ti senta in colpa, ma è importante riconoscere che non sei responsabile per le sue paure e insicurezze. La sua possessività e le sue accuse possono essere sintomi delle sue stesse lotte interiori, ma questo non giustifica il modo in cui ti tratta. È fondamentale proteggere la tua salute mentale e il tuo benessere.
Il fatto che tu stia cercando supporto tramite il CSM è un passo molto positivo. Avere un professionista con cui parlare delle tue esperienze può offrirti una nuova prospettiva e strumenti per gestire l'ansia e le relazioni tossiche. Ti incoraggio a continuare questo percorso e a non avere paura di esprimere tutto ciò che senti durante le sedute.
Per quanto riguarda la tua situazione attuale, potrebbe essere utile riflettere su alcuni punti:
Confini personali: È importante stabilire e mantenere confini chiari nelle relazioni. Se il tuo ragazzo continua a criticarvi e a farti sentire male, potrebbero essere necessari dei confini per proteggerti.
Supporto emotivo: Connettersi con persone di supporto, come amici o familiari, può aiutarti a sentirti meno sola. Non esitare a parlare con la tua amica o con qualcuno di fiducia riguardo ai tuoi sentimenti.
Riconoscere i segnali di tossicità: A volte è difficile vedere chiaramente i segnali di una relazione tossica, soprattutto quando ci si sente emotivamente coinvolti. Prova a riflettere su come ti senti dopo aver interagito con lui e se quella interazione ti porta più gioia o più ansia.
Prenditi del tempo per te stessa: Cerca di dedicarti del tempo per riflettere su ciò che vuoi e hai bisogno in una relazione. Ciò potrebbe includere fare attività che ti piacciono, praticare la meditazione o semplicemente dedicarti a te stessa.
Considera il futuro: Fai delle domande a te stessa: sei felice in questa relazione? Ti senti rispettata e amata? E se no, cosa ti trattiene dal prendere una decisione difficile?
Sei già sulla strada giusta cercando aiuto e parlando delle tue esperienze. Ricorda che meriti una relazione sana, che ti faccia sentire amata e rispettata, senza ansie e insicurezze. Non sei sola e ci sono persone pronte ad aiutarti in questo percorso. Ti auguro tanto coraggio per affrontare questa situazione e per trovare la serenità che meriti. Un caro Saluto. Dott.ssa Bauleo Graziella
La situazione con il tuo ragazzo sembra molto delicata. È comprensibile che tu ti senta in colpa, ma è importante riconoscere che non sei responsabile per le sue paure e insicurezze. La sua possessività e le sue accuse possono essere sintomi delle sue stesse lotte interiori, ma questo non giustifica il modo in cui ti tratta. È fondamentale proteggere la tua salute mentale e il tuo benessere.
Il fatto che tu stia cercando supporto tramite il CSM è un passo molto positivo. Avere un professionista con cui parlare delle tue esperienze può offrirti una nuova prospettiva e strumenti per gestire l'ansia e le relazioni tossiche. Ti incoraggio a continuare questo percorso e a non avere paura di esprimere tutto ciò che senti durante le sedute.
Per quanto riguarda la tua situazione attuale, potrebbe essere utile riflettere su alcuni punti:
Confini personali: È importante stabilire e mantenere confini chiari nelle relazioni. Se il tuo ragazzo continua a criticarvi e a farti sentire male, potrebbero essere necessari dei confini per proteggerti.
Supporto emotivo: Connettersi con persone di supporto, come amici o familiari, può aiutarti a sentirti meno sola. Non esitare a parlare con la tua amica o con qualcuno di fiducia riguardo ai tuoi sentimenti.
Riconoscere i segnali di tossicità: A volte è difficile vedere chiaramente i segnali di una relazione tossica, soprattutto quando ci si sente emotivamente coinvolti. Prova a riflettere su come ti senti dopo aver interagito con lui e se quella interazione ti porta più gioia o più ansia.
Prenditi del tempo per te stessa: Cerca di dedicarti del tempo per riflettere su ciò che vuoi e hai bisogno in una relazione. Ciò potrebbe includere fare attività che ti piacciono, praticare la meditazione o semplicemente dedicarti a te stessa.
Considera il futuro: Fai delle domande a te stessa: sei felice in questa relazione? Ti senti rispettata e amata? E se no, cosa ti trattiene dal prendere una decisione difficile?
Sei già sulla strada giusta cercando aiuto e parlando delle tue esperienze. Ricorda che meriti una relazione sana, che ti faccia sentire amata e rispettata, senza ansie e insicurezze. Non sei sola e ci sono persone pronte ad aiutarti in questo percorso. Ti auguro tanto coraggio per affrontare questa situazione e per trovare la serenità che meriti. Un caro Saluto. Dott.ssa Bauleo Graziella
Salve, ho già risposto ad una lettera simile precedente
Salve, in attesa della risposta del CSM può iniziare con un professionista di questa rete. Sembra essere il momento giusto per iniziare questo lavoro
saluti
saluti
Buongiorno. La tua situazione è complessa e carica di emozioni. È comprensibile sentirsi in colpa e ansiosa in una relazione così difficile. La tua voglia di stabilità e serenità è chiara, ma è importante riconoscere che la tua salute mentale deve venire prima. Dedicati a riflettere su cosa desideri veramente e su come proteggerti. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Salve,
Da quello che racconta, si percepisce chiaramente il peso che questa relazione ha avuto sulla sua vita, sia a livello emotivo che mentale. È comprensibile che si senta esausta e confusa, specialmente quando si è coinvolti in un rapporto così carico di conflitti, insicurezze e comportamenti manipolatori. La situazione che descrive, in cui il suo ragazzo le rivolge accuse infondate, tende a controllarla e non rispetta i suoi spazi, sembra aver alimentato in lei un senso di colpa e un'ansia che hanno ripreso a condizionare la sua vita, nonostante i progressi che aveva fatto in passato.
Spesso, in relazioni tossiche o emotivamente disfunzionali, la persona coinvolta si sente intrappolata, anche quando sa razionalmente che le cose non vanno bene. La paura di ferire l'altro o di lasciarlo da solo, insieme al senso di colpa, può rendere difficile prendere la decisione di chiudere. Tuttavia, l'ansia e la fatica emotiva che sta provando indicano chiaramente quanto questa relazione stia influenzando negativamente il suo benessere.
Il suo ragazzo sembra proiettare su di lei le sue insicurezze, forse legate anche al suo uso di sostanze e alla mancanza di una rete di supporto sociale. La sua gelosia, possessività e le accuse ingiustificate potrebbero riflettere i suoi problemi personali più che un reale problema nel vostro rapporto.
È importante ricordare che in una relazione sana ci deve essere fiducia, rispetto e la capacità di comunicare in modo aperto e sincero. Da quello che descrive, sembra che non ci sia spazio per questi aspetti nella vostra relazione attuale. Nonostante il bene che prova per lui, è fondamentale che si prenda cura prima di tutto di se stessa e del suo benessere. La sensazione di colpa che sente è un peso che non dovrebbe essere costretta a portare, soprattutto se non ha fatto nulla di sbagliato.
Non è insolito sentirsi bloccati o indecisi di fronte alla possibilità di chiudere una relazione, specialmente quando ci si sente responsabili dell’altro o quando ci si è affezionati. Tuttavia, a volte, prendere le distanze da una situazione tossica è il passo più importante per riscoprire la propria serenità.
Il fatto che lei abbia già preso l'iniziativa di cercare un aiuto al CSM dimostra che sta cercando un modo per riprendere in mano la sua vita e uscire da questa spirale. Le consiglio di aspettare con fiducia l’inizio delle sedute, in modo da poter esplorare in profondità i suoi sentimenti e avere un supporto concreto per affrontare le sfide che questa relazione le sta ponendo.
Le auguro di ritrovare presto la pace interiore e la forza per fare ciò che è meglio per lei. Non dimentichi che merita una vita serena e una relazione che le porti gioia, non sofferenza.
Le auguro il meglio. Un caro saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
Da quello che racconta, si percepisce chiaramente il peso che questa relazione ha avuto sulla sua vita, sia a livello emotivo che mentale. È comprensibile che si senta esausta e confusa, specialmente quando si è coinvolti in un rapporto così carico di conflitti, insicurezze e comportamenti manipolatori. La situazione che descrive, in cui il suo ragazzo le rivolge accuse infondate, tende a controllarla e non rispetta i suoi spazi, sembra aver alimentato in lei un senso di colpa e un'ansia che hanno ripreso a condizionare la sua vita, nonostante i progressi che aveva fatto in passato.
Spesso, in relazioni tossiche o emotivamente disfunzionali, la persona coinvolta si sente intrappolata, anche quando sa razionalmente che le cose non vanno bene. La paura di ferire l'altro o di lasciarlo da solo, insieme al senso di colpa, può rendere difficile prendere la decisione di chiudere. Tuttavia, l'ansia e la fatica emotiva che sta provando indicano chiaramente quanto questa relazione stia influenzando negativamente il suo benessere.
Il suo ragazzo sembra proiettare su di lei le sue insicurezze, forse legate anche al suo uso di sostanze e alla mancanza di una rete di supporto sociale. La sua gelosia, possessività e le accuse ingiustificate potrebbero riflettere i suoi problemi personali più che un reale problema nel vostro rapporto.
È importante ricordare che in una relazione sana ci deve essere fiducia, rispetto e la capacità di comunicare in modo aperto e sincero. Da quello che descrive, sembra che non ci sia spazio per questi aspetti nella vostra relazione attuale. Nonostante il bene che prova per lui, è fondamentale che si prenda cura prima di tutto di se stessa e del suo benessere. La sensazione di colpa che sente è un peso che non dovrebbe essere costretta a portare, soprattutto se non ha fatto nulla di sbagliato.
Non è insolito sentirsi bloccati o indecisi di fronte alla possibilità di chiudere una relazione, specialmente quando ci si sente responsabili dell’altro o quando ci si è affezionati. Tuttavia, a volte, prendere le distanze da una situazione tossica è il passo più importante per riscoprire la propria serenità.
Il fatto che lei abbia già preso l'iniziativa di cercare un aiuto al CSM dimostra che sta cercando un modo per riprendere in mano la sua vita e uscire da questa spirale. Le consiglio di aspettare con fiducia l’inizio delle sedute, in modo da poter esplorare in profondità i suoi sentimenti e avere un supporto concreto per affrontare le sfide che questa relazione le sta ponendo.
Le auguro di ritrovare presto la pace interiore e la forza per fare ciò che è meglio per lei. Non dimentichi che merita una vita serena e una relazione che le porti gioia, non sofferenza.
Le auguro il meglio. Un caro saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
Buongiorno, dalle sue parole emerge un forte disagio nella relazione che è necessario affrontare al più presto in un percorso di psicoterapia, che la aiuterà sia a comprendere i motivi della sua fatica a separarsi da una persona che mette in atto comportamenti pericolosi, sia a trovare la via per prendere decisioni a suo favore. Le consiglio, come già i colleghi, di iniziare al più presto un percorso psicologico.
Buonasera,
da quanto leggo dalla sua richiesta mi sembra abbia un’urgenza particolare.
Ha vissuto varie situazioni comprensibilmente molto difficili e anche la situazione che descrive attualmente relativa al suo ragazzo sembra essere molto faticosa, andandole a creare degli stati di ansia e di confusione rispetto come poterla gestire.
Parallelamente vedo presenti molte risorse: si è laureata, ha trovato lavoro ed è riuscita negli anni a riprendersi in mano la sua vita. Ci sono quindi sfere della sua vita in cui è presente una funzionalità adeguata, in contrapposizione ad altre che invece le creano una forte sofferenza e una serie di emozioni come ansia e senso di colpa, che ha difficoltà a gestire.
È comprensibile la sua voglia di voler ritrovare la “se stessa” di una volta, che ad oggi ha vissuto molte situazioni difficili e può aver difficoltà nel trovare la strada per emergere.
Io sono specializzata in orientamento sistemico-relazionale, al centro della mia formazione si ha l’idea che il cambiamento non avviene solo a livello individuale, ma è influenzato e spesso determinato dalle dinamiche all'interno del sistema di relazioni in cui una persona è inserita.
Ritengo che questo approccio potrebbe essere utile per esplorare più a fondo le questioni che sta affrontando e riporta.
Se desidera approfondire questi temi, sono disponibile per un confronto. Le sedute si svolgono online, consentendoci di lavorare insieme indipendentemente da dove si trova.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Ginevra Pieri
da quanto leggo dalla sua richiesta mi sembra abbia un’urgenza particolare.
Ha vissuto varie situazioni comprensibilmente molto difficili e anche la situazione che descrive attualmente relativa al suo ragazzo sembra essere molto faticosa, andandole a creare degli stati di ansia e di confusione rispetto come poterla gestire.
Parallelamente vedo presenti molte risorse: si è laureata, ha trovato lavoro ed è riuscita negli anni a riprendersi in mano la sua vita. Ci sono quindi sfere della sua vita in cui è presente una funzionalità adeguata, in contrapposizione ad altre che invece le creano una forte sofferenza e una serie di emozioni come ansia e senso di colpa, che ha difficoltà a gestire.
È comprensibile la sua voglia di voler ritrovare la “se stessa” di una volta, che ad oggi ha vissuto molte situazioni difficili e può aver difficoltà nel trovare la strada per emergere.
Io sono specializzata in orientamento sistemico-relazionale, al centro della mia formazione si ha l’idea che il cambiamento non avviene solo a livello individuale, ma è influenzato e spesso determinato dalle dinamiche all'interno del sistema di relazioni in cui una persona è inserita.
Ritengo che questo approccio potrebbe essere utile per esplorare più a fondo le questioni che sta affrontando e riporta.
Se desidera approfondire questi temi, sono disponibile per un confronto. Le sedute si svolgono online, consentendoci di lavorare insieme indipendentemente da dove si trova.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Ginevra Pieri
Buongiorno, mi dispiace molto per le situazioni che ha vissuto e continua a vivere tuttora.
Ciò che posso dirle è che relazioni disfunzionali come la sua possono portarla a costruire una rappresentazione di Sè "rotta", vedendosi come sbagliata e vulnerabile. Non è colpa sua, ma dell'ambiente che l'ha circondata; il fatto di prendersi cura di questo ragazzo, nonostante le sue dipendenze e il suo essere controllante, possessivo e aggressivo verbalmente, potrebbe derivare da un suo desiderio di accudimento (fondamentale in ognuno di noi) che è stato soffocato in passato dal suo aborto, che possono averle causato anche il timore di una perdita. Ora potrebbe applicare tale meccanismo di accudimento anche verso il suo partner, portandola ad esserci per lui nonostante le faccia del male; ciò che le posso consigliare è di iniziare un ciclo di psicoterapia per migliorare la rappresentazione che ha di sè, per riuscire a soddisfare anche un desiderio intrinseco ad ogni essere umano, cioè quello di ricevere conforto, ascolto e un senso di sicurezza sani e per ritrovare le sue risorse e i suoi punti di forza.
Se ha bisogno, sono disponibile anche online.
Un caro saluto e un in bocca al lupo per tutto.
Dott.ssa chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino ed Asti
Consulenze online
Ciò che posso dirle è che relazioni disfunzionali come la sua possono portarla a costruire una rappresentazione di Sè "rotta", vedendosi come sbagliata e vulnerabile. Non è colpa sua, ma dell'ambiente che l'ha circondata; il fatto di prendersi cura di questo ragazzo, nonostante le sue dipendenze e il suo essere controllante, possessivo e aggressivo verbalmente, potrebbe derivare da un suo desiderio di accudimento (fondamentale in ognuno di noi) che è stato soffocato in passato dal suo aborto, che possono averle causato anche il timore di una perdita. Ora potrebbe applicare tale meccanismo di accudimento anche verso il suo partner, portandola ad esserci per lui nonostante le faccia del male; ciò che le posso consigliare è di iniziare un ciclo di psicoterapia per migliorare la rappresentazione che ha di sè, per riuscire a soddisfare anche un desiderio intrinseco ad ogni essere umano, cioè quello di ricevere conforto, ascolto e un senso di sicurezza sani e per ritrovare le sue risorse e i suoi punti di forza.
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Un caro saluto e un in bocca al lupo per tutto.
Dott.ssa chiara Lo Re
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Gentilissima,
mi dispiace per il difficile momento di vita e la delicata situazione relazionale in cui si trova. Ha raccontato dettagliatamente la storia della sua relazione con il suo fidanzato dal quale non riesce a staccarsi nonostante già da qualche tempo la frequentazione le provochi ansia e le tolga la gioia di vivere.
Da un aparte teme e soffre il giudizio negativo che egli si è costruito su di Lei, giudizio costruito senza peraltro conoscerla a fondo, visto che tende a non ascoltare le sue spiegazini, i suoi bisogni e desideri.
Inoltre si sente in colpa nonostante ritenga di non essersi comportata scorretttamente.
Altro elemento da non sottovalutare è l'aver attuato, da parted del suo fidanzato, un comportamento estremamente controllante ed ossessivo nei suoi confronti, mettendole un programma che spia le sue attività al telefono. Quest'ultimo è assoòutamente un segnale negativo da non sottovalutare.
Chiede come mai non riesca a chiudere questa relazione che in fin dei conti le sembra nociva per se stessa.
Da ciò che riporta posso semplicemtne dirle che, nonostante le chiusure siano difficili per tutti, quelli di noi che hanno vissuto nell'infanzia la paura di essere abbandonati o non amati o non riconosciuti, sperimentano piu' difficoltà a lasciar andare un legame. Inoltre i "copioni" relazionali tendono a ripresentarsi e dunque, anche uscendo da una relazione disfunzionale, è facile che nella successiva si ripresentino gli stessi schemi comportametnali dell'altro e le stesse sue risposte a quei comportamenti. Ecco perchè è molto importante, utile e salutare iniziare adesso un percorso in cui possa elaborare le sue emozioni e il suo vissuto relazionale anche per poter fare una scelta libera da condizionamenti. Avrebbe inoltre la possibilità di rafforzare la capacità di chiudere la relazione se è questo ciò che desidera.
Cari saluti. Dr.ssa Claudia Quaglieri
mi dispiace per il difficile momento di vita e la delicata situazione relazionale in cui si trova. Ha raccontato dettagliatamente la storia della sua relazione con il suo fidanzato dal quale non riesce a staccarsi nonostante già da qualche tempo la frequentazione le provochi ansia e le tolga la gioia di vivere.
Da un aparte teme e soffre il giudizio negativo che egli si è costruito su di Lei, giudizio costruito senza peraltro conoscerla a fondo, visto che tende a non ascoltare le sue spiegazini, i suoi bisogni e desideri.
Inoltre si sente in colpa nonostante ritenga di non essersi comportata scorretttamente.
Altro elemento da non sottovalutare è l'aver attuato, da parted del suo fidanzato, un comportamento estremamente controllante ed ossessivo nei suoi confronti, mettendole un programma che spia le sue attività al telefono. Quest'ultimo è assoòutamente un segnale negativo da non sottovalutare.
Chiede come mai non riesca a chiudere questa relazione che in fin dei conti le sembra nociva per se stessa.
Da ciò che riporta posso semplicemtne dirle che, nonostante le chiusure siano difficili per tutti, quelli di noi che hanno vissuto nell'infanzia la paura di essere abbandonati o non amati o non riconosciuti, sperimentano piu' difficoltà a lasciar andare un legame. Inoltre i "copioni" relazionali tendono a ripresentarsi e dunque, anche uscendo da una relazione disfunzionale, è facile che nella successiva si ripresentino gli stessi schemi comportametnali dell'altro e le stesse sue risposte a quei comportamenti. Ecco perchè è molto importante, utile e salutare iniziare adesso un percorso in cui possa elaborare le sue emozioni e il suo vissuto relazionale anche per poter fare una scelta libera da condizionamenti. Avrebbe inoltre la possibilità di rafforzare la capacità di chiudere la relazione se è questo ciò che desidera.
Cari saluti. Dr.ssa Claudia Quaglieri
Cara ragazza, dal suo racconto si percepisce molta angoscia e molta sofferenza. Certamente quello che sta passando è un momento di molta tensione che l'ha portata ad essere molto insicura e confusa. Mi sembra di aver capito che lei stia notando molto bene quanto questa persona sia tossica e quanto questa relazione le sta creando tutta una serie di sintomi importanti. Però allo stesso tempo si è legata emotivamente a questa persona, gli vuole bene e fa fatica a lasciarlo andare. Tutte queste dinamiche contrastanti creano uno stato di blocco in lei che le impedisce di capire quale sia la cosa giusta.
In questo momento credo che la miglior cosa da fare sia prendersi del tempo per sè stessa, del tempo per rilassarsi, del tempo per staccare letteralmente la spina, come una vacanza (magari con la sua amica). Oppure può semplicemente fare esercizi di rilassamento o di meditazione (se vuole ne possiamo parlare) che possano aiutarla a snellire la tensione emotiva e ripristinare uno stato mentale di armonia. Solo ritornando ad avere una mente lucida può decidere in maniera consapevole su cosa sia più giusto per lei.
In questo momento credo che la miglior cosa da fare sia prendersi del tempo per sè stessa, del tempo per rilassarsi, del tempo per staccare letteralmente la spina, come una vacanza (magari con la sua amica). Oppure può semplicemente fare esercizi di rilassamento o di meditazione (se vuole ne possiamo parlare) che possano aiutarla a snellire la tensione emotiva e ripristinare uno stato mentale di armonia. Solo ritornando ad avere una mente lucida può decidere in maniera consapevole su cosa sia più giusto per lei.
Buno, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione con tanta apertura. È evidente che si trova in una fase di grande complessità emotiva, dove le sue esperienze passate e le dinamiche attuali con il suo ragazzo si intrecciano in modo difficile. La storia personale segnata da un trauma così profondo, come la perdita della madre, può influenzare come si percepisce e come si relaziona agli altri, alimentando ansie e insicurezze. È comprensibile che un rapporto che si è sviluppato in un contesto di conflitto e possessività possa portare a sentimenti di disagio e paura di ripetere schemi già conosciuti. La sua descrizione di sentirsi in colpa e di avere difficoltà a chiudere la relazione è un riflesso di un conflitto interiore intenso. La mancanza di un sostegno reciproco e la persistente accusa da parte del suo fidanzato possono rafforzare la sensazione di solitudine e impotenza. La paura di essere dipinta come una persona negativa da parte sua, nonostante la sua volontà di essere onesta e trasparente, può aumentare l'ansia e la frustrazione. È importante ricordare che le relazioni dovrebbero essere fonte di supporto e crescita reciproca, e non di sofferenza continua. La sua ansia e il ritorno di ferite passate potrebbero indicare la necessità di esplorare queste emozioni e capire cosa desidera davvero per il suo benessere. Considerare una terapia, soprattutto ora che ha già fatto richiesta al CSM, potrebbe offrirle uno spazio sicuro per analizzare le sue esperienze, chiarire le sue emozioni e lavorare sulla sua autostima.
Non esiti a contattarmi se desidera approfondire questi temi o ricevere ulteriore supporto.
Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Lanocita
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Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Lanocita
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