Buongiorno Dottori, scrivo questa mail per disperazione, una settimana fa (mercoledì) il mio compag

17 risposte
Buongiorno Dottori,
scrivo questa mail per disperazione, una settimana fa (mercoledì) il mio compagno mi ha lasciato, stavamo insieme da quasi 13 anni di cui l'ultimo anno e mezzo di convivenza, come tutte le nuove esperienze stavamo cercando di ritrovare la nostra dimensione e il nostro equilibrio. All'inizio é stato bellissimo ci siamo sempre amati alla follia, il nostro é sempre stato un amore passionale e pieno. Entrambi lavoravamo da casa, ma a causa di un cliente che voleva farmi causa nel primo mese di convivenza sono caduta di una profonda depressione che mi ha dato molti problemi con il dormire. Quattro anni fa il mio compagno ha perso il lavoro a causa del covid e anche lui ha avuto problemi pesanti con depressione e attacchi di panico, incoraggiato da sua mamma e da me ha iniziato un percorso psicoterapeutico, che lo ha cambiato in meglio fino a quando, costretto dagli attacchi di panico che aumentavano ha dovuto cambiare psicoterapeuta e si é rivolto a uno psichiatra (psicoterapeuta) per un totale di un anno di spicoterapia. Con questo ultimo psicoterapeuta sono iniziate le difficoltá per noi, perché gli é bastava dire al mio compagno "le relazioni che si creano cosí giovani non durano" che lui é tornava a casa da me in piena crisi di pianto e continuava a dirmi che mi amava tantissimo ma che secondo il suo psichiatra non sarebbe durata. Dopo qualche mese di psicoterapia decide che non riusciva piú ad accettare questo lato di me "teatrale", lo ha definito così. All'epoca mi disse che la pensavano tutti così, la sua famiglia e i nostri amici. Questa cosa mi fece moltissimo male così decisi di intraprendere anche io un percorso psicoterapeutico che é durato più di due anni. Entrambi i dottori a cui mi sono affidata (psichiatra e psicoterapeuta) dicevano che questo tratto di me non esisteva e che se, come il mio compagno diceva, aumentava nei periodi di stress, sarebbe stato compito suo prendersi cura di me quando ero in difficoltà. Il mio compagno ha sempre avuto dei problemi nel gestire le emozioni, in 13 anni l'ho visto piangere 3 volte, due volte quando mi voleva lasciare e al funerale di sua nonna. E con la rabbia, ultimamente il suo lavoro (facciamo lo stesso lavoro e da casa) era diventato molto stressante perché si trovava a gestire un intero team di persone con piú responsabilitá ed in un momento di stress esagerato aveva creato perdite per migliaia di euro. Nell'ultimo mese aveva iniziato un'altro percorso psicoterapeutico che ho scoperto solo adesso che era con un coach quindi né con uno spicologo né con uno spicoterapeuta. Durante la seconda seduta é tornato a casa da me e mi ha detto: "Indovina di chi sono tutti i problemi che abbiamo?" ed ha indicato se stesso, gli ho detto che non ci sarebbero stati problemi e che sarei rimasta al suo fianco e che poi saremo andati in spicoterapia di coppia per aggiustare ció che rimaneva. Venerdí scorso come un fulmine a ciel sereno mi lascia e se ne va, io scoppio in lacrime e gli chiedo di ritornare perché dovevamo affrontare la cosa tra adulti, lui ritorna dopo due ore dicendomi che era andato solo dal parrucchiere e che non si aspettava reagissi cosí male. Durante quelle due ore ho pianto, ho avuto 4 attacchi di panico, quando é tornato e ne abbiamo parlato lui era estremamente freddo e distaccato, ma dopo un'ora si é lasciato andare ed é scoppiato in lacrime, ha avuto anche lui 3 attacchi di panico. Mi ha detto che voleva abbracciarmi ma io non ci sono riuscita perché avevo il cuore spezzato, mi ha detto che tutti i palestra pensavano che fossi una persona teatrale e gli dicevano tutti che doveva lasciarmi e mi hanno dato anche della pazza. E io a queste persone volevo un gran bene e mi prendevo cura di loro motivandole quando ne avevano bisogno. Alla fine di quella discussione si convinse anche lui che dovevamo andare in terapia, che era la cosa giusta da fare. I giorni sucessivi scoprí che aveva cambiato idea e martedí mi disse: "Tu domani prendi le tue cose e te ne vai". Mi fece in mille pezzi, ancora adesso ho il cuore straziato. Cosí freddo e apatico, non era lui. E nonostante tutto, che mi abbia cacciato, io ancora lo amo perché quella persona io non l'ho riconosciuta. Lo amo da morire, io pensavo di invecchiare ed avere dei figli insieme a lui. Era la mia anima gemella e il mio amore senza limiti. Sono veramente devastata e non so che spiegazione darmi. Potreste darmi un consiglio?
Buonasera.
Da quello che descrive ha attraversato momenti piuttosto difficili che hanno coinvolto vari ambiti della sua vita: il lavoro, le relazioni sociali e il suo rapporto di coppia. Comprendo che sia stato difficile trovare delle spiegazioni, ma che le ha cercate molto e le sta ancora cercando. Non mi è chiaro se attualmente è ancora seguita da un collega, in caso contrario le consiglierei di cercare una consulenza psicologica che le dia uno spazio adeguato per esprimere tutte le perplessità e l'emotività che emergono dalla sua richiesta. Se vorrà mi rendo disponibile per un incontro anche online.
Cordiali saluti.
Dottoressa Daniela Pedriale

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Buona sera,
comprendo la sua disperazione e credo che in questo momento, per il suo bene e quello di entrambi, sarebbe auspicabile ritrovare un equilibrio e un po’ di serenità per comprendere cosa sta succedendo prima di tutto dentro se stessa. Diversi professionisti del settore vi hanno sostenuto in momenti precedenti e con ruoli diversi, credo che questo sia il sintomo di un’altalena emotiva che ha alimentato una confusione evidentemente già esistente. Ritrovare un minimo di equilibrio personale, prima di pensare alla dimensione di coppia, mi sembra un passo propedeutico alla possibilità di pensare ad un “noi”.
Le auguro di trovare uno spazio adeguato per occuparsi prima di se stessa.
Cordiali Saluti
Dre.ssa Olga Guardiani
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, posso solo immaginare il dolore che sta provando in questo momento, le separazioni sono come lutti. Il dolore è straziante e ci fa male. In passato lei ha chiesto aiuto ad un professionista credo che questo possa essere un buon momento per chiedere aiuto e parlare di tali vissuti in uno spazio protetto, libero e sincero, che la possa accompagnare in questo difficile momento della sua vita per trova un nuovo equilibrio con o senza il sui partner.
Rimango a sua disposizione dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, al netto della sua palpabile sofferenza per cui le consiglio di ritornare o continuare con il suo percorso, potrebbe focalizzare l'attenzione su quanto sia stato influenzabile dall'esterno il suo compagno, quanto giustifichi le sue scelte in base a quello che (dice) che pensano gli altri e quanto altrettanto facilmente butti tutte le responsabilità su di lei. Potrebbe arrivare a pensare di non avere bisogno di una persona così a fianco.
Buonasera, l'indicazione sarebbe quella di tornare in terapia per poter affrontare la fine di questa relazione e cercare di elaborarla nel migliore dei modi vista la difficoltà a farlo da sola. In questo momento si percepisce che chi scrive è una donna straziata. Aggiungo che fare un altro pezzo di psicoterapia le consentirebbe di approfondire meglio le dinamiche relazionali che hanno accompagnato lei ed il suo ex in questo rapporto abbastanza complesso. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Buonasera, credo che il suo uomo sia molto ambivalente e i suoi viraggi repentini di umore la destabilizzano, minando la sua autostima. Non so se sia vero o meno, ciò che lui abbia riferito sulle persone che la conoscono, ma il riferirlo senza un valido motivo mi appare come un atto sadico. Ritengo che a lei sia utile riprendere un percorso per analizzare quali sono i meccanismi che la tengono legata a quest'uomo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima,
Comprendo bene la sua disperazione considerata la grande altalena di emozioni.
Sarà sicuramente anche stanca e confusa.
Mi pare di intuire che non è la prima volta che compaiono crisi del genere e che ciò perdura da diverso tempo.
Pertanto sicuramente ci va del tempo, poiché se il suo compagno ha delle resistenze emotive avrà bisogno di capire cosa succede dentro di lui. Questo può essere utile anche per lei, poiché lo definisce come un amore importante ma questo non vuol dire che anche per lei ci sono degli aspetti di lui che non la fanno stare bene. In questo senso può essere utile riprendere un percorso per capire innanzitutto cosa accade dentro di lei ed avere uno spazio di elaborazione di questi anni complessi e pieni di forte emotività.
Un caro saluto
D.ssa Simona Torrente Psicologa e Psicoterapeuta, Torino
Buonasera, comprendo la sua sofferenza. Da quello che descrive si denota la difficoltà a gestire la sua emotività ma anche quella del suo compagno.
In questa fase è importante continuare a seguire una psicoterapia per imparare a gestire la sua emotività e comprendere cosa è accaduto nella coppia per porter essere più consapevole delle dinamiche relazionali.
Resto a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti
Cordiali saluti
Dott ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, sicuramente é una relazione sentimentale che non crea amore e serenità a nessuno dei due. La distanza l'aiuterà a capire che tipo di sentimento lei prova, se si tratta di un amore maturo e reale, o se potrebbe essere un attaccante arcaico e disfunzionale. Possiamo riconoscere al suo compagno il coraggio di interrompere una relazione che vi faceva soffrire entrambi, per ripartire da voi stessi ognuno per conto suo, e capire come state, come siete stati e come funzionate, singolarmente e in coppia. Cordialmente dottoressa Emanuela Chiodi.
Buonasera, capisco la sua sofferenza, lei descrive un lungo periodo di emozioni altalenanti e molto forti che sicuramente l'hanno molto provata. Gli eventi che si sono succeduti sono complessi e possono venire difficilmente valutati senza essere approfonditi. I sentimenti che la legano al suo compagno sono evidentemente molto forti ed è comprensibile che l'idea di potersi trovare di fronte ad una possibile imminente separazione possa generare una sensazione di angoscia e grande sconforto. Le consiglio di affidarsi ad un terapeuta di sua fiducia per avere maggiore chiarezza sulle sue emozioni ed individuare le risorse per affrontare e gestire nel modo migliore la situazione in cui si trova. Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento anche online. Un cordiale saluto. Dott.ssa Claudia Cenni
Buongiorno, comprendo perfettamente quanto lei stia soffrendo per questa situazione così caotica e che sembra protrarsi da un po' di tempo. Il mio pensiero durante la lettura della sua mail è andato su "quante persone che parlano e discutono di questo rapporto a due". Ho sentito effettivamente molte persone che tiravano in diverse direzioni. Comunque quello che ad oggi lei può fare è centrarsi su di se', non eliminando il dolore come se non ci fosse mai stato, ma cercando di elaborare per se stessa una buona modalità di superamento. Se desidera possiamo approfondire il tema insieme. Cordialità. Dott.ssa Alessandra Domigno
Salve, situazione complessa la sua e immagino quanta sofferenza stia provando. Rimango colpito da quanto il suo compagno sia influenzato da opinioni esterne e ho dei dubbi sulla volontà dello psicologo che lo segue abbia interesse nel voler minare la vostra storia con frasi banali tipo " le storie nate da giovani non durano". Per questo motivo le suggerisco di proteggere se stessa in primis e rivolgersi autonomamente a uno psicologo per analizzare con la giusta attenzione il tutto e acquisire strumenti utili per gestire il suo rapporto ma soprattutto per difendere se stessa. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, comprendo la gamma di emozioni che sta sentendo e della situazione che sta attraversando. La tristezza profonda del non capire bene il perché, di questa situazione, può creare sconforto e sfiducia, per questo, potrebbe iniziare un percorso psicoterapeutico per essere accompagnata e sostenuta.
Un abbraccio
Ogni situazione affettiva a cui siamo ancorati porta con sè il rischio della perdita e della separazione, è bene occuparsene quando accade , sono temi esistenziali importantissimi e radicati profondamente in ciascuno di noi. Non si dimentichi che ciò è un'occasione per capire meglio parti di sé che potranno servirle per ricostruire eventualmente dei legami soddisfacenti e sani.
In bocca al lupo
Gentilissima, troppe persone nel suo racconto che "mettono il becco" nella vostra storia e trovano orecchie disposte ad ascoltare e a riportare le chiacchiere, i discorsi. La sensazione che mi rimane è di confusione, inquinamento e bisogno di ordine. Penso che a questo punto sia utile per lei un momento di silenzio dal mondo, raccogliere le idee e affidarsi ad uno/una psicoterapeuta. Capisco che 13 anni di rapporto sono tanti. Si prenda del tempo e lavori su di sè, si rinforzi. Vedrà poi se il suo ex compagno si rifà vivo o se lei lo vorrà ancora. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, leggo con dispiacere ciò che ha passato assieme al suo compagno e le emozioni che la stanno pervadendo ad oggi.
Un terapeuta può dare sì dei consigli, ma la libertà e la volontà nelle scelte da fare e nei percorsi da intraprendere spetta sempre al paziente. Non riesco a comprendere cosa intendano per il suo essere "teatrale": egoriferita? esagerata nell'espressione della sua emotività?
Ciò che le posso consigliare al momento è una terapia di coppia (se il suo compagno si rende disponibile) oppure intraprendere singolarmente un percorso di psicoterapia per avere qualcuno accanto che condivida il suo stesso argomento e possa sostenerla nell'identificare e avere una maggior consapevolezza delle sue risorse personali, a prescindere dalla presenza o meno del suo compagno.
Se ha bisogno, mi rendo disponibile.
In ogni caso, le auguro un in bocca al lupo per tutto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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