Buongiorno dottori,scrivo perché è da giorni o forse 1 mesetto che avverto sintomi che mi preoccupan
23
risposte
Buongiorno dottori,scrivo perché è da giorni o forse 1 mesetto che avverto sintomi che mi preoccupano molto: piccoli eventi di tachicardia,dispnea che dura anche alcune ore e fastidi muscolari su spalle e braccia.
Ho 19 anni e premetto che ho avuto episodi di attacchi di panico già dal 2021 risolti da soli, ho fatto tutte le visite al cuore nella norma ma ancora non riesco a “digerire” tutti questi sintomi che continuano a preoccuparmi. Ho già iniziato una terapia psicologica che mi ha detto di avere una “cardiofobia” anche perché costantemente misuro i miei battiti per paura.
La mia domanda finale era se posso stare tranquillo e accettare l diagnosi psicologica o i sintomi che si ripercuotono mi devono destare preoccupazione?
Grazie per l eventuale risposta
Ho 19 anni e premetto che ho avuto episodi di attacchi di panico già dal 2021 risolti da soli, ho fatto tutte le visite al cuore nella norma ma ancora non riesco a “digerire” tutti questi sintomi che continuano a preoccuparmi. Ho già iniziato una terapia psicologica che mi ha detto di avere una “cardiofobia” anche perché costantemente misuro i miei battiti per paura.
La mia domanda finale era se posso stare tranquillo e accettare l diagnosi psicologica o i sintomi che si ripercuotono mi devono destare preoccupazione?
Grazie per l eventuale risposta
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza.
Considerando il fatto che ha già eseguito accertamenti medici e che a livello organico sia tutto ok, le posso dire che ha fatto bene ad intraprendere un percorso di terapia.
Innanzitutto poiché sintomi come la tachicardia potrebbero essere riconducibili a sintomi ansiogeni avuti nel corso della sua storia di vita; in secondo luogo anche perché la continua ricerca di rassicurazioni emotive e non solo (attraverso ripetute visite) rispetto a sintomi fisici che non hanno un corrispettivo patologico, potrebbe essere un sintomo ipocondriaco, che è giusto tenere sotto controllo.
Se avesse bisogno di ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Desirée Pesce
Considerando il fatto che ha già eseguito accertamenti medici e che a livello organico sia tutto ok, le posso dire che ha fatto bene ad intraprendere un percorso di terapia.
Innanzitutto poiché sintomi come la tachicardia potrebbero essere riconducibili a sintomi ansiogeni avuti nel corso della sua storia di vita; in secondo luogo anche perché la continua ricerca di rassicurazioni emotive e non solo (attraverso ripetute visite) rispetto a sintomi fisici che non hanno un corrispettivo patologico, potrebbe essere un sintomo ipocondriaco, che è giusto tenere sotto controllo.
Se avesse bisogno di ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Desirée Pesce
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, se gli accertamenti medici sono nella norma, credo che la "diagnosi psicologica" sia sufficiente. Ciò non toglie che il malessere c'è quindi potrebbe essere opportuno approfondirne la causa.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Cordialmente
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua sofferenza. Dalle sue parole mi sento di suggerirle di fare fede all' opinione del professionista, considerando che mi sembra di capire abbia fatto degli accertamenti medici che escludono la natura medica sei suoi sintomi, i quali possono essere ricondotti a cause psicologiche. Sarebbe opportuno che il percorso terapeutico approfondisca le ragioni di tali preoccupazioni. Spero di esserle stata d'aiuto. Cordialmente, dr.ssa Melodia
gentile paziente anonimo, è comprensibile la tua preoccupazione. I sintomi che descrivi sono comuni quando si soffre di ansia e, in particolare, di cardiofobia. Il fatto che tu abbia già effettuato tutti gli esami del cuore e che siano risultati nella norma è un ottimo segnale. La diagnosi psicologica è un passo importante per affrontare il problema alla radice. La terapia ti aiuterà a gestire l'ansia e a modificare i pensieri negativi legati al tuo cuore. È importante ricordare che l'ansia può causare sintomi fisici molto reali. La tachicardia, la dispnea e i fastidi muscolari sono spesso legati alla tensione e alla preoccupazione. Cosa puoi fare?
Continuare la terapia: è fondamentale per imparare a gestire l'ansia e a modificare i pensieri negativi. Pratica tecniche di rilassamento: respirazione profonda, meditazione o yoga possono aiutarti a ridurre lo stress.
Parlane con il tuo terapeuta: non esitare a condividere ogni dubbio o preoccupazione.
Fatti seguire dal tuo medico: se hai bisogno, chiedi un consulto ad un altro specialista.
Sono sicura che con il tempo e l'aiuto giusto, è possibile superare l'ansia e migliorare la qualità della tua vita.
In bocca al lupo!
Continuare la terapia: è fondamentale per imparare a gestire l'ansia e a modificare i pensieri negativi. Pratica tecniche di rilassamento: respirazione profonda, meditazione o yoga possono aiutarti a ridurre lo stress.
Parlane con il tuo terapeuta: non esitare a condividere ogni dubbio o preoccupazione.
Fatti seguire dal tuo medico: se hai bisogno, chiedi un consulto ad un altro specialista.
Sono sicura che con il tempo e l'aiuto giusto, è possibile superare l'ansia e migliorare la qualità della tua vita.
In bocca al lupo!
Gentile paziente, i sintomi che lei descrive potrebbero essere effettivamente ricondotti a cause di natura psicologica piuttosto che fisica. A conferma di ciò può fare fede anche agli esami medici che ha effettuato. Da professionista, il mio consiglio è quello di seguire le indicazioni del* su* psicolog*; tuttavia, ritengo sia fondamentale per la riuscita di un buon lavoro terapeutico, che lei percepisca fiducia nei confronti del professionista a cui si rivolge. Dunque, se sente che tale diagnosi non le appartiene, è un suo diritto rivolgersi ad altre figure per avere maggiore certezza e per darsi la possibilità di intraprendere un percorso in cui possa sentirsi al sicuro.
Resto a disposizione per ulteriori richieste.
Un caro saluto,
Dottoressa Roberta Aceto
Resto a disposizione per ulteriori richieste.
Un caro saluto,
Dottoressa Roberta Aceto
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. Avendo iniziato il suo percorso penso che riporre fiducia nel clinic* che la segue sia fondamentale, se questa è la diagnosi che le è stata fatta da un colleg* sarà quasi certamente attendibile e veritiera, si basa sull’osservazione e il dialogo tenuto, considerando anche gli esiti degli esami clinici da lei effettuati. Parlare con lo psicolog* che la segue circa i sui dubbi è sicuramente la strada corretta, si senta libero di poter esprimere tutte le domande che ritiene opportune, le sedute sono un momento in cui investe tempo su se stesso sui sintomi che riporta. Resto a disposizione
Gentilissimo, è comprensibile avere paura o essere preoccupati in vista di sintomi fisici ma mi sembra stia facendo tutto il necessario per il suo benessere psico-fisico. Ha fatto delle visite al cuore che, da quello che dice, mi pare abbiano avuto esito positivo e ha iniziato un percorso psicologico per approfondire la questione della preoccupazione relativa alla salute. Se vuole avere una maggiore tranquillità e se non l'ha già fatto, può chiedere al suo medico di base quali altri accertamenti ritiene sia opportuno fare, in base ai suoi sintomi, per escludere eventuali cause organiche. Per il resto, provi ad affidarsi ai professionisti che la stanno seguendo: sono certa che arriverà ad avere maggiore chiarezza e tranquillità. Le auguro il meglio, saluti Dott.ssa Carli Priscilla
Buonasera, grazie per la condivisione. Escluse problematiche fisiche, forse vale la pena occuparsi dei motivi esistenziali per cui ad un certo punto il corpo diventa tanto importante. Al di là della diagnosi, ci sono situazioni esistenziali che ci mettono in scacco? Quegli attacchi di panico che passano da soli da dove arrivano? Spero di aver chiarito. Un caro saluto.
Buongiorno gentile Utente, comprendo la sua preoccupazione e il disagio che sta vivendo. Quando si sperimentano sintomi fisici come tachicardia, dispnea e tensione muscolare, è naturale sentirsi allarmati, soprattutto se queste sensazioni si protraggono per ore e interferiscono con la quotidianità. Tuttavia, dal momento che ha già eseguito le visite cardiologiche che hanno escluso problematiche organiche, è ragionevole considerare che questi sintomi possano essere legati a fattori psicologici, come le sue esperienze di ansia e attacchi di panico.
La diagnosi di "cardiofobia" che le è stata suggerita dal terapeuta indica una paura intensa e persistente legata al cuore e al suo funzionamento. Questa condizione può portare a un ciclo di ipervigilanza: si presta molta attenzione ai segnali del corpo, come i battiti cardiaci, e qualsiasi cambiamento, anche normale, viene interpretato come segnale di pericolo. Questo genera ansia, che a sua volta può amplificare i sintomi fisici, creando un circolo vizioso.
Il fatto che lei si trovi spesso a misurare i battiti per paura è indicativo di questa dinamica. Il controllo ripetuto, purtroppo, tende a mantenere viva l'ansia invece di ridurla, perché rinforza l'idea che ci sia qualcosa da temere.
È importante sottolineare che i sintomi che descrive, sebbene molto fastidiosi, non sono pericolosi per la salute. La tachicardia, la dispnea e i fastidi muscolari sono manifestazioni frequenti dell'ansia e dell'attivazione del sistema nervoso autonomo. Ad esempio, durante i momenti di ansia o panico, il corpo rilascia adrenalina, che può accelerare il battito cardiaco e indurre una sensazione di mancanza d'aria. Allo stesso modo, la tensione muscolare è una risposta comune allo stress e all'ansia.
Può stare tranquillo rispetto alla diagnosi psicologica, soprattutto considerando che gli accertamenti medici hanno escluso patologie cardiache. Il lavoro che ha iniziato con il terapeuta è fondamentale per affrontare e superare questa paura. Sarà importante esplorare le sue preoccupazioni, imparare tecniche per gestire i sintomi fisici e ridurre l'attenzione costante verso i segnali del corpo. Tecniche come la respirazione diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness possono essere strumenti utili per gestire l'ansia e ridurre la frequenza dei sintomi.
È normale che ci voglia un po' di tempo per accettare che i sintomi fisici abbiano un'origine psicologica, soprattutto perché sembrano così concreti e reali. Tuttavia, la fiducia nel processo terapeutico e l'apertura a lavorare sulle sue paure saranno fondamentali per il miglioramento. Se dovesse avere dubbi o bisogno di ulteriore supporto, potrebbe essere utile parlarne con il suo terapeuta o, se necessario, con il medico che ha seguito gli accertamenti, per rafforzare la consapevolezza che il suo cuore è sano.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le auguro di trovare presto maggiore serenità.
Dott. Luca Vocino
La diagnosi di "cardiofobia" che le è stata suggerita dal terapeuta indica una paura intensa e persistente legata al cuore e al suo funzionamento. Questa condizione può portare a un ciclo di ipervigilanza: si presta molta attenzione ai segnali del corpo, come i battiti cardiaci, e qualsiasi cambiamento, anche normale, viene interpretato come segnale di pericolo. Questo genera ansia, che a sua volta può amplificare i sintomi fisici, creando un circolo vizioso.
Il fatto che lei si trovi spesso a misurare i battiti per paura è indicativo di questa dinamica. Il controllo ripetuto, purtroppo, tende a mantenere viva l'ansia invece di ridurla, perché rinforza l'idea che ci sia qualcosa da temere.
È importante sottolineare che i sintomi che descrive, sebbene molto fastidiosi, non sono pericolosi per la salute. La tachicardia, la dispnea e i fastidi muscolari sono manifestazioni frequenti dell'ansia e dell'attivazione del sistema nervoso autonomo. Ad esempio, durante i momenti di ansia o panico, il corpo rilascia adrenalina, che può accelerare il battito cardiaco e indurre una sensazione di mancanza d'aria. Allo stesso modo, la tensione muscolare è una risposta comune allo stress e all'ansia.
Può stare tranquillo rispetto alla diagnosi psicologica, soprattutto considerando che gli accertamenti medici hanno escluso patologie cardiache. Il lavoro che ha iniziato con il terapeuta è fondamentale per affrontare e superare questa paura. Sarà importante esplorare le sue preoccupazioni, imparare tecniche per gestire i sintomi fisici e ridurre l'attenzione costante verso i segnali del corpo. Tecniche come la respirazione diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness possono essere strumenti utili per gestire l'ansia e ridurre la frequenza dei sintomi.
È normale che ci voglia un po' di tempo per accettare che i sintomi fisici abbiano un'origine psicologica, soprattutto perché sembrano così concreti e reali. Tuttavia, la fiducia nel processo terapeutico e l'apertura a lavorare sulle sue paure saranno fondamentali per il miglioramento. Se dovesse avere dubbi o bisogno di ulteriore supporto, potrebbe essere utile parlarne con il suo terapeuta o, se necessario, con il medico che ha seguito gli accertamenti, per rafforzare la consapevolezza che il suo cuore è sano.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le auguro di trovare presto maggiore serenità.
Dott. Luca Vocino
Gentilissimo,
Lei ha fatto gli esami cardiologici. Gli esami non hanno evidenziato problematiche cardiache. Fine.
Se ha il dubbio di avere la febbre, ed il termometro indica che non ce l'ha, non c'è pericolo che lei abbia la febbre. Lo stesso vale per la questione da lei presentata.
Continui il suo percorso e si conceda di scoprire quali opportunità la vita può offrirci una volta accettato che non possiamo averne totale controllo.
Saluti.
Lei ha fatto gli esami cardiologici. Gli esami non hanno evidenziato problematiche cardiache. Fine.
Se ha il dubbio di avere la febbre, ed il termometro indica che non ce l'ha, non c'è pericolo che lei abbia la febbre. Lo stesso vale per la questione da lei presentata.
Continui il suo percorso e si conceda di scoprire quali opportunità la vita può offrirci una volta accettato che non possiamo averne totale controllo.
Saluti.
Salve,
aver fatto tutti gli accertamenti del caso risultati nella norma e aver intrapreso un percorso psicoterapico sono un ottimo inizio per imparare a gestire gli attacchi di panico di cui lei stesso dice di avere e di avere avuto già in passato ma che molto probabilmente non erano stati risolti. Continui con costanza la terapia psicologica...
aver fatto tutti gli accertamenti del caso risultati nella norma e aver intrapreso un percorso psicoterapico sono un ottimo inizio per imparare a gestire gli attacchi di panico di cui lei stesso dice di avere e di avere avuto già in passato ma che molto probabilmente non erano stati risolti. Continui con costanza la terapia psicologica...
Gentile utente, cosa non la convince a pieno della diagnosi che le è stata proposta? Come mai sente oggi il bisogno di una nuova conferma o rassicurazione qui? Quale bisogno sta cercando di colmare?
Credo che si potrebbe validare la diagnosi che ha ricevuto, ma forse questo potrebbe involontariamente alimentare il suo bisogno di rassicurazioni. Provi ad esplorare proprio questo nella sua terapia. Monitorare i battiti, prestare attenzione alle informazioni provieniti dal corpo, chiede conferma ad altri professionisti sono tutti comportamenti appartenenti allo stesso bisogno di rassicurazione e controllo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Credo che si potrebbe validare la diagnosi che ha ricevuto, ma forse questo potrebbe involontariamente alimentare il suo bisogno di rassicurazioni. Provi ad esplorare proprio questo nella sua terapia. Monitorare i battiti, prestare attenzione alle informazioni provieniti dal corpo, chiede conferma ad altri professionisti sono tutti comportamenti appartenenti allo stesso bisogno di rassicurazione e controllo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, comprendo quanto i sintomi che ha descritto possano risultare destabilizzanti, specialmente quando si associano a una sofferenza profonda come quella per la salute del cuore. È positivo che abbia già effettuato esami cardiologici approfonditi con esiti nella norma, poiché ciò rappresenta un passo importante per escludere problematiche organiche e focalizzarsi sulla componente psicologica.
La diagnosi che le è stata proposta indica un'ansia che può amplificare sintomi fisici come tachicardia, dispnea e tensione muscolare, creando un circolo vizioso che ne rinforza la preoccupazione.
Le consiglio di continuare il percorso psicologico già avviato, che può aiutarla a gestire e ridurre queste paure attraverso tecniche specifiche.
Se i sintomi fisici persistono o peggiorano, può essere utile parlarne con il medico curante per escludere altre cause, ma, dati gli esiti degli esami precedenti, può iniziare a lavorare sull'accettazione della diagnosi psicologica. Un percorso psicoterapeutico approfondito potrà aiutarla a ritrovare serenità e sicurezza.
Rimango a sua disposizione e le auguro di trovare presto sollievo e tranquillità.
La diagnosi che le è stata proposta indica un'ansia che può amplificare sintomi fisici come tachicardia, dispnea e tensione muscolare, creando un circolo vizioso che ne rinforza la preoccupazione.
Le consiglio di continuare il percorso psicologico già avviato, che può aiutarla a gestire e ridurre queste paure attraverso tecniche specifiche.
Se i sintomi fisici persistono o peggiorano, può essere utile parlarne con il medico curante per escludere altre cause, ma, dati gli esiti degli esami precedenti, può iniziare a lavorare sull'accettazione della diagnosi psicologica. Un percorso psicoterapeutico approfondito potrà aiutarla a ritrovare serenità e sicurezza.
Rimango a sua disposizione e le auguro di trovare presto sollievo e tranquillità.
Buongiorno le consiglio di esporre i suoi dubbi e le sue riflessioni al professionista che l'ha preso in carico, è funzionale per il percorso cercare di costruire una relazione di fiducia e affidarsi al suo terapeuta, ovvio non è facile e non è immediato, ma anche esporre i suoi pensieri rispetto i sintomi e l'interpretazione che ha ricevuto sugli stessi, può essere utile nella costruzione del rapporto col suo terapeuta.
Buongiorno,
nelle situazioni in cui si presentano disturbi d'ansia è utile ricordare che essi possano investire anche la preoccupazione che la diagnosi stessa sia giusta o meno. Se ha dubbi legati questo aspetto può essere dunque un'ulteriore manifestazione dello stato ansioso. Le consiglio di parlarne con lo/la specialista che la sta seguendo.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
nelle situazioni in cui si presentano disturbi d'ansia è utile ricordare che essi possano investire anche la preoccupazione che la diagnosi stessa sia giusta o meno. Se ha dubbi legati questo aspetto può essere dunque un'ulteriore manifestazione dello stato ansioso. Le consiglio di parlarne con lo/la specialista che la sta seguendo.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Gentile utente,
Accolgo la sua sofferenza rispetto ai sintomi che vive e la sua preoccupazione. Ogni nostra preoccupazione, pensiero, idea ha un senso per noi e nella nostra storia.
Parlava del fatto che ha già sperimentato in passato attacchi di panico, che afferma essere passati da soli.
Forse più che rimanere sul sintomo (tachicardia, dispnea e dolori muscolari) potrebbe essere interessante vedere insieme cosa sta sotto, quali pensieri, quali emozioni?
Se ha voglia di prendersi uno spazio per lavorare insieme su questi aspetti, per concedersi un momento per accogliere la sua sofferenza e comprenderla meglio, rimango a disposizione.
A presto,
Dott.ssa Alice Garnero
Accolgo la sua sofferenza rispetto ai sintomi che vive e la sua preoccupazione. Ogni nostra preoccupazione, pensiero, idea ha un senso per noi e nella nostra storia.
Parlava del fatto che ha già sperimentato in passato attacchi di panico, che afferma essere passati da soli.
Forse più che rimanere sul sintomo (tachicardia, dispnea e dolori muscolari) potrebbe essere interessante vedere insieme cosa sta sotto, quali pensieri, quali emozioni?
Se ha voglia di prendersi uno spazio per lavorare insieme su questi aspetti, per concedersi un momento per accogliere la sua sofferenza e comprenderla meglio, rimango a disposizione.
A presto,
Dott.ssa Alice Garnero
Gentile utente, dalle sue parole mi sembra che lei abbia fatto tutti i controlli del caso, escludendo fattori di natura organica, e abbia già provveduto ad affidarsi ad un professionista che le ha restituito una diagnosi psicologica. Tuttavia, immagino stia facendo un pò di fatica a fidarsi e, come dice lei, "digerire" gli esiti degli esami e controlli da lei effettuati, anche da parte dello psicologo che la segue. La inviterei a discutere di questa sua difficoltà con il professionista che si sta prendendo cura di lei, al fine di evitare non detti che potrebbero non consentire una buona aderenza al trattamento.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buongiorno, capisco profondamente quanto questa situazione la faccia sentire preoccupato e incerto. È normale che sintomi come tachicardia, dispnea e tensioni muscolari possano generare ansia, soprattutto quando si associano alla paura che qualcosa non vada nel suo corpo. Voglio innanzitutto rassicurarla: ha già fatto un passo importante sottoponendosi a visite mediche accurate che hanno escluso problemi cardiaci. Questo è un punto fondamentale su cui possiamo basarci. La diagnosi di cardiofobia, che le è stata fornita, significa che la sua mente sta interpretando sensazioni fisiche, anche normali o legate all'ansia, come segnali di un possibile pericolo per la salute. Questo può creare un circolo vizioso: la paura intensifica i sintomi, che a loro volta rinforzano l’ansia. È un meccanismo che si osserva spesso nei disturbi d’ansia e nei sintomi somatici. La buona notizia è che questo circolo può essere spezzato, e lei ha già intrapreso un percorso psicologico per lavorarci. Come psicologo cognitivo-comportamentale, le suggerirei di concentrarsi su alcune strategie che potrebbero aiutarla. Un primo passo potrebbe essere accettare i sintomi anziché lottare contro di essi. Provi a osservarli con curiosità, senza giudizio. Si ripeta che ciò che sente è una risposta normale del corpo all’ansia, non un segnale di pericolo. Per esempio, può pensare: "Il mio cuore batte più velocemente perché sono in ansia, ma questo non è pericoloso." Un altro elemento importante è ridurre i comportamenti di controllo: monitorare costantemente i battiti potrebbe sembrare rassicurante nell’immediato, ma alla lunga rinforza l’idea che ci sia qualcosa di cui preoccuparsi. Provi gradualmente a diminuire la frequenza con cui misura i battiti, magari stabilendo dei momenti specifici della giornata in cui farlo e poi riducendo anche questi. Anche tecniche di respirazione profonda o di rilassamento progressivo possono aiutarla a gestire la dispnea e la tensione muscolare. Per esempio, può inspirare lentamente contando fino a 4, trattenere il respiro per 2 secondi ed espirare contando fino a 6. Questo può calmare il sistema nervoso. Inoltre, affrontare i pensieri catastrofici potrebbe essere un esercizio utile: se si accorge di pensare “e se fosse qualcosa di grave?”, provi a mettere alla prova quel pensiero. Si ripeta: "Se i medici hanno escluso problemi, è più probabile che sia ansia." Scrivere questi pensieri e rispondere razionalmente può essere un esercizio molto efficace. Infine, le consiglio di continuare a lavorare con il suo terapeuta, portando questi dubbi apertamente in seduta. È comprensibile che ci voglia del tempo per fidarsi pienamente della diagnosi psicologica e lasciare andare la preoccupazione. Il fatto che lei stia cercando risposte e aiuto è un segno di grande consapevolezza e determinazione. Può stare tranquillo: ciò che sta vivendo non è pericoloso per la sua salute fisica, ma è un segnale di qualcosa che può essere affrontato e risolto con il supporto adeguato. Lei ha gli strumenti per superarlo e sta già facendo i passi giusti. Un caro saluto, Resto a disposizione per ogni altra domanda, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
comprendo profondamente le sue preoccupazioni. È importante che lei si senta tranquillo e supportato in questo percorso. Le consiglio vivamente di effettuare una visita medica per escludere eventuali cause fisiologiche che possano essere alla base dei suoi sintomi. Anche se ha già effettuato controlli cardiologici, una revisione approfondita potrebbe aiutarla a sentirsi più sicuro se è passato un po' di tempo dall'ultima.
In parallelo, è fondamentale continuare il percorso di supporto psicologico che ha intrapreso. La “cardiofobia” è una condizione che può generare ansia e amplificare i sintomi fisici, e lavorare su di essa con un professionista la aiuterà sicuramente a gestire meglio le sue paure.
Ricordi che la sua salute mentale e fisica è importante e prendersi cura di entrambe le dimensioni è essenziale. Resti in contatto con i suoi medici e non esiti a cercare ulteriore supporto quando necessario.
Le auguro il meglio nel suo percorso di benessere. Un caro saluto
comprendo profondamente le sue preoccupazioni. È importante che lei si senta tranquillo e supportato in questo percorso. Le consiglio vivamente di effettuare una visita medica per escludere eventuali cause fisiologiche che possano essere alla base dei suoi sintomi. Anche se ha già effettuato controlli cardiologici, una revisione approfondita potrebbe aiutarla a sentirsi più sicuro se è passato un po' di tempo dall'ultima.
In parallelo, è fondamentale continuare il percorso di supporto psicologico che ha intrapreso. La “cardiofobia” è una condizione che può generare ansia e amplificare i sintomi fisici, e lavorare su di essa con un professionista la aiuterà sicuramente a gestire meglio le sue paure.
Ricordi che la sua salute mentale e fisica è importante e prendersi cura di entrambe le dimensioni è essenziale. Resti in contatto con i suoi medici e non esiti a cercare ulteriore supporto quando necessario.
Le auguro il meglio nel suo percorso di benessere. Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace per il suo malessere. Le consiglierei di contattare il suo medico di base per poter valutare di sottoporsi a tutti gli opportuni accertamenti medico-sanitari, volti a scongiurare la presenza di eventuali patologie fisiche. Una volta escluse tali patologie, le suggerisco di condividere le preoccupazioni manifestate con il suo psicologo di riferimento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Siria Dal Santo
Un caro saluto.
Dott.ssa Siria Dal Santo
Buongiorno,
Capisco le sue preoccupazioni e il fatto che, nonostante le visite al cuore siano risultate nella norma, i sintomi continuano a destare ansia. È importante riconoscere che i disturbi fisici, come la tachicardia e la dispnea, possono essere effetti di stati ansiosi o di un'eccessiva preoccupazione per la propria salute, come nel caso della "cardiofobia" che le è stata diagnosticata. La misurazione costante dei battiti e la paura che questi sintomi possano essere legati a un problema fisico reale sono segnali tipici di un'ansia che può generare preoccupazioni anche in assenza di una condizione medica.
La sua terapia psicologica è un passo importante per affrontare questi sintomi e lavorare sulla gestione dell'ansia. Tuttavia, è fondamentale essere seguiti in modo costante e avere un supporto specialistico per esplorare a fondo le cause psicologiche sottostanti a questi episodi. In ogni caso, se dovessero esserci nuovi sviluppi o cambiamenti nei sintomi, è sempre utile parlarne con il proprio medico o con lo psicoterapeuta.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Capisco le sue preoccupazioni e il fatto che, nonostante le visite al cuore siano risultate nella norma, i sintomi continuano a destare ansia. È importante riconoscere che i disturbi fisici, come la tachicardia e la dispnea, possono essere effetti di stati ansiosi o di un'eccessiva preoccupazione per la propria salute, come nel caso della "cardiofobia" che le è stata diagnosticata. La misurazione costante dei battiti e la paura che questi sintomi possano essere legati a un problema fisico reale sono segnali tipici di un'ansia che può generare preoccupazioni anche in assenza di una condizione medica.
La sua terapia psicologica è un passo importante per affrontare questi sintomi e lavorare sulla gestione dell'ansia. Tuttavia, è fondamentale essere seguiti in modo costante e avere un supporto specialistico per esplorare a fondo le cause psicologiche sottostanti a questi episodi. In ogni caso, se dovessero esserci nuovi sviluppi o cambiamenti nei sintomi, è sempre utile parlarne con il proprio medico o con lo psicoterapeuta.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno, Da quello che descrive, i suoi sintomi sembrano essere collegati ad una condizione di ansia che, come ha sottolineato anche la sua terapeuta, potrebbe essere correlata a una "cardiofobia" o comunque ad una forte attenzione e preoccupazione verso il suo cuore e i suoi battiti. È importante sapere che l’ansia può effettivamente manifestarsi con sintomi fisici come tachicardia, dispnea e tensione muscolare, che, seppur molto fastidiosi, non indicano necessariamente un problema fisico grave, ma piuttosto una reazione del corpo allo stato di iperallerta. Per rispondere alla sua domanda finale, alla luce delle visite mediche già fatte e della diagnosi ricevuta, può iniziare a tranquillizzarsi e a fidarsi del percorso psicologico che sta seguendo. È fondamentale lavorare sulla gestione dell’ansia e su questo circolo vizioso in cui l’attenzione costante ai sintomi fisici non fa che amplificarli, aumentando così la preoccupazione. Potrebbe essere utile integrare il lavoro psicologico con tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, che possono aiutarla a ridurre la sensazione di dispnea e la tensione muscolare.
Infine, è normale che ci voglia un po’ di tempo per vedere un miglioramento significativo, ma con il supporto adeguato e un approccio costante, sono sicura che riuscirà a gestire meglio questa situazione e a ridurre le sue preoccupazioni. Continui a comunicare apertamente con il suo terapeuta, che potrà aiutarla ad approfondire e affrontare le cause sottostanti di questa ansia.
Resto a disposizione.
Infine, è normale che ci voglia un po’ di tempo per vedere un miglioramento significativo, ma con il supporto adeguato e un approccio costante, sono sicura che riuscirà a gestire meglio questa situazione e a ridurre le sue preoccupazioni. Continui a comunicare apertamente con il suo terapeuta, che potrà aiutarla ad approfondire e affrontare le cause sottostanti di questa ansia.
Resto a disposizione.
Salve, misurare continuamente i battiti non l'aiuta, anzi potrebbe aggravare il livello dell'ansia. Data la situazione sarebbe preferibile continuare a confrontarsi con la collega che la segue.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.