Buongiorno Dottori, ho 35 anni e ho più volte provato ad intraprendere dei percorsi psicologici, po

19 risposte
Buongiorno Dottori,
ho 35 anni e ho più volte provato ad intraprendere dei percorsi psicologici, poi bloccati dopo vari incontri, quindi utili ma mai troppo continuativi (max 2/3 mesi).
Soffro di ansia generalizzata, probabilmente dovuta a delle esperienze lavorative di quando ero giovane (tra i 20 e i 25 anni) di attività commerciali che ho poi chiuso ma che hanno generato tanti problemi economici e psicologici (agenzia entrate, raccomandate continue, ecc.).
Nel tempo mi sono affermato lavorativamente ed economicamente, ma ho sempre questa forte ansia come se dovesse accadere qualcosa da un momento all'altro (per lo più a livello burocratico) oltre ad un grande disagio dovuto al non sentirmi spesso all'altezza delle situazioni e quindi a cercare sempre una sorta di approvazione in ambito lavorativo.
Soffro molto il "non detto", se non mi parlano, non mi coinvolgono e questo amplifica il mio senso di non sentirmi all'altezza e alimenta la ricerca di dover dimostrare sempre qualcosa.
Chiaramente questo impatto nella sfera lavorativa, nonostante infatti abbia cambiato lavoro, mi sento sempre in bilico e non pienamente soddisfatto di quello che ho, ritrovandomi a voler cambiare nuovamente, non sentendomi tra l'altro convinto della scelta che ho fatto con molti dubbi sul lavoro che ho scelto (mi trovo spesso a pensare " e se fossi rimasto dov'ero?")
In più nel nuovo lavoro dovrò probabilmente viaggiare sul territorio, cosa che mi genera molta ansia per la paura del distacco da mia moglie.
Che tipo di approccio psicologico dovrei ricercare nella scelta di un professionista e quali tecniche posso intanto adottare?

Grazie
Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò ha raccontato. Sento tanto dolore dalle sue parole ed immagino che ciò che ha appena descritto la faccia soffrire molto. Sicuramente la sua motivazione intrinseca nel voler intraprendere un percorso di supporto psicologico denota una grande voglia di capire le cause e di non avere più questi pensieri.
Non conta tanto il tipo di approccio o uno psicologo piuttosto che l'altro ma è necessario che si instauri una solida alleanza terapeutica.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Buonasera, quando troverà il supporto giusto lo capirà. Ha bisogno di capire cosa le accade, segua questa necessità. Il giusto supporto e la comprensione delle emozioni che prova possono generare una più chiara consapevolezza della direzione da intraprendere. La psicoterapia serve a generare movimento ed a uscire dal meccanismo dei sintomi che bloccano il fluire dell'esperienza.
Riprovi ad iniziare un percorso, so che può essere faticoso ma ne vale la pena.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,la sua situazione implica che trovi senz’altro qualcuno che le permetta di recuperare sicurezza.
Andrebbe strutturata una terapia all’interno della quale intanto matura e trasforma i le sue attitudini ad aver timore del distacco.
In seconda battuta lavorare con emdr e mindfulness per migliorare il rapporto con lo stress e l’ansia.
La terapia richiede però costanza e 2 o 3 mesi sono appena sufficienti ad iniziare.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, posso solo immaginare la fatiche che sente nella gestione del lavoro e delle sue scelte dati pensieri che l'accopagnano nella sua quotidianità. Un lavoro volto ad aiutarla a sviluppare un modo più funzionale di gestire la distanza, i dubbi e la sua immagine di sé/il suo valore personale potrebbe essere importante. Comprendere l'origine dei suoi vissuti e la radice profondo delle sue paure sarebbe ulteriormente importante. L'aporccio migliore è quello che lei riterrà giusto e adatto a sé, così come il terapeuta. Cosa non ha funzionato nei percorsi precedenti? Capire cosa funziona megliore per lei sarà ultiriormente importante per costruire una terapia utile e funzionale per il suo percoroso. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, quando l'ansia è così pervasiva diventa invalidante e intacca la qualità della nostra vita, è quindi importante poter fare un percorso psicologico che le dia gli strumenti per far fronte ai sintomi dell'ansia e poter affrontare le avversità della vita in modo più funzionale. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere i meccanismi dell'ansia e acquisire gli strumenti per fronteggiarla. Le auguro di fare un percorso che le permetta di avere maggiore consapevolezza rispetto alle sue paure che sono, appunto, solo paure e di imparare ad affrontare la vita e le difficoltà facendo appello a tutte le sue risorse e capacità che sicuramente sono tantissime e preziose. Non sono mai le situazioni a generare l'ansia dentro di noi, bensì sono i pensieri che noi facciamo sulle situazioni a provocarci l'ansia. Infatti, ciò che le capita si chiama ansia anticipatoria cioè una preoccupazione sproporzionata rispetto a una situazione che percepiamo come difficile o minacciosa. L'ansia anticipatoria intacca la nostra prestazione generando quindi la profezia che si autorealizza: mi aspettavo che andasse male ed effettivamente è andata male perchè io stesso creo delle condizioni sfavorevoli che la fanno andare male. Lei deve quindi lavorare sui suoi pensieri, ristrutturarli con l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta e acquisire maggiore fiducia in se stesso. La vita la affrontiamo grazie alle nostre risorse e se non siamo consapevoli delle risorse che abbiamo non ci sentiremo in grado di affrontare neanche il più piccolo ostacolo. Un percorso psicologico può aiutarla in questo processo di crescita. L'approccio cognitivo-comportamentale propone i trattamenti e le tecniche più efficaci per la gestione dell'ansia e degli attacchi di panico. Lei è giovane, ha tutta la vita davanti a sè e merita di viverla in uno stata di serenità e benessere. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile Utente,
leggo molta ansia nelle sue parole, ansia che va affrontata, gestita e superata. Non è importante l'approccio o quale psicologo/a scegliere, è fondamentale l'alleanza terapeutica che si stabilisce. 2/3 mesi probabilmente no sono sufficienti. Il percorso psicologico è un lavoro, un impegno dove ci si mette in discussione. Il lavoro non è solo dello psicologo ma anche e soprattutto del paziente che come dice la parola "paziente" deve sapere rispettare i propri tempi nell'affrontare le difficoltà e fragilità.
Resto a disposizione per un eventuale confronto.
Buona serata
Gentile utente, capisco bene la sua sofferenza, la sua difficoltà a fidarsi ed affidarsi completamente, motivo per il quale a mio avviso ha interrotto le terapie. due o tre mesi sono davvero pochi per sradicare meccanismi così strutturati. La psicoterapia ad approccio strategico integrato si focalizza sulla ricerca di soluzioni pratiche e concrete costruite ad hoc su ogni paziente. io sarei disposta ad aiutarla e ad entrare in questa relazione terapeutica e lei? si sente davvero pronto? quanta motivazione ha al cambiamento e quanto invece la spaventa l'ignoto ? rifletta su queste domande!
Buongiorno, rispetto alla sua richiesta, come hanno già detto i colleghi/e, non è tanto l'approccio o le tecniche che contano, quanto il tipo di relazione che si instaura con il terapeuta. Le suggerisco di fare degli incontri di conoscenza con due massimo tre psicoterapeuti di orientamento diverso e scegliere quello con cui si trova meglio. L'importante è che dia continuità alla psicoterapia perchè pochi mesi non bastano. Si deve avviare un processo tra paziente e terapeuta che spero potrà provare. Le auguro buon lavoro e rimango a disposizione, cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
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"mi sento sempre in bilico e non pienamente soddisfatto di quello che ho, ritrovandomi a voler cambiare nuovamente, non sentendomi tra l'altro convinto della scelta che ho fatto"
Mi chiedo se ciò valga solo per l'ambito lavorativo o se sia un pensiero che si ripresenta anche per altri ambiti, lo stesso meccanismo potrebbe essere stato usato anche per la scelta del percorso psicologico??

Come già detto da miei colleghi in precedenza: le problematiche da lei citate possono essere affrontate in terapia, ma a fronte di una solida alleanza terapeuta - paziente e di una buona motivazione al cambiamento.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Manzini.
Buongiorno, per andare a fondo e risolvere le questioni personali ci vuole tempo, e una buona alleanza tra psicologo e paziente; inoltre quando si presentano delle resistenze è proprio in quel momento che il paziente deve tenere duro, perché molto probabilmente si sta percorrendo la strada giusta. Provi qualcosa di diverso cioè andare oltre i 2-3 mesi di terapia.
Rispetto a ciò che ha scritto, le esperienze passate hanno un peso notevole sulla vita di ciascuno di noi. Tuttavia quelle situazioni spiacevoli che ha affrontato sono passate, quindi non esistono più, in questo momento lei si è "affermato lavorativamente ed economicamente", perciò sarebbe da capire che cosa la tiene ancorato a cose passate! Sarebbe utile esplorare, il come mai non si sente all'altezza? Poi all'altezza di che cosa, all'altezza rispetto a chi?
Spero che se sceglie uno psicologo, ora si dia il tempo utile a lavorare su di sè, ed apportare quei cambiamenti di accettazione di sè, della storia passata, per apportare dei cambiamenti evolutivi per il suo benessere quotidiano e futuro.
La ringrazio per la sua apertura, resto a disposizione.
Salve. Intanto premetto che mi dispiace per le sue precedenti sfortune, ed è ovvio che il "peso" del passato possa essere parte della sua ansia attuale. Purtroppo avere a che fare con le sconfitte è una parte complessa della salute psicologica ma, intanto, potrebbe trovare conforto nell'idea di esser riuscito a superare queste avversità ed essersi affermato, cosa che dovrebbe fornirle fiducia sull'eventuale possibilità di affrontare future avversità con successo. Altresì, potrebbe trarre giovamento da una maggiore analisi dei sentimenti generati da queste precedenti avversità e dall'indagare più a fondo quale aspetto del distacco da sua moglie le crei maggiore pensiero.
Per quanto riguarda le precedenti esperienze di terapia, posso dirle due cose. La prima è che ovviamente il tempo necessario per avere effetti apprezzabili varia e, a volte, può essere anche abbastanza lungo. La seconda cosa che posso dirle è che, a volte, l'efficacia della terapia dipende anche dalla persona che si ha di fronte, non parlo di preparazione, ma di compatibilità, pertanto non è insolito cambiare terapeuta più volte prima di trovare un proprio equilibrio.
Per qualsiasi approfondimento sono a sua disposizione.
Cordialmente Dott. Federico Valeri.
Buongiorno Gentile Utente, ha senso che, avendo vissuto diverse esperienze difficili, queste abbiano lasciato un'impronta significativa sulla sua vita, influenzando il suo benessere emotivo e psicologico. È molto positivo che stia cercando di comprendere meglio la sua situazione e di trovare un percorso adatto per affrontare l'ansia che descrive.

Dalla sua descrizione emergono diversi temi: un'ansia generalizzata, preoccupazioni legate a eventi passati, una continua ricerca di approvazione, il disagio per il "non detto", e la difficoltà a sentirsi all'altezza o soddisfatto nel contesto lavorativo. Tutto ciò sembra influenzare in modo consistente la sua vita quotidiana, portandola a desiderare un cambiamento ma senza mai sentirsi realmente sicuro delle sue scelte.

Riguardo alla scelta di un approccio psicologico, potrebbe trovare utile considerare le seguenti opzioni:

- La terapia cognitivo-comportamentale, è particolarmente efficace per trattare l'ansia generalizzata. Aiuta a identificare e modificare i pensieri distorti o negativi che possono contribuire all'ansia e insegna tecniche pratiche per gestire i sintomi.

- Terapie focalizzata sul Trauma (come l'EMDR), considerato che menziona esperienze lavorative passate molto stressanti, potrebbero aiutarla a elaborare e ridurre l'impatto emotivo di questi ricordi.

- La terapia Psicodinamica: se sente che le sue preoccupazioni e ansie siano radicate in esperienze più profonde e passate, potrebbe beneficiare di un approccio psicodinamico, che esplora come le esperienze precoci e i conflitti inconsci possano influenzare il comportamento attuale.

- Le terapie basate sulla Mindfulness adottano un approccio che potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza del momento presente e a ridurre l'ansia, accettando i pensieri e le emozioni senza giudicarli.

In particolare per il suo caso le suggerirei un professionista ad indirizzo integrato, che le possa permettere inizialmente di gestire i sintomi (pensieri, emozioni, comportamenti) ed in una seconda fase lavorare ad un livello più profondo per comprenderne cosa abbia generato tale funzionamento ed evitare che si ripresenti in altre forme.

Nel frattempo, alcune tecniche che potrebbero tornarle utili possono essere: la meditazione, il diario delle emozioni e tecniche di respirazione. Infine, potrebbe essere utile continuare a esplorare le sue preoccupazioni e sentimenti con uno psicologo, anche per periodi più prolungati. A volte, è necessario un po' di tempo per stabilire una relazione terapeutica di fiducia e sentirsi pronti ad affrontare temi più profondi.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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La tua ansia e il desiderio di approvazione in ambito lavorativo potrebbero essere legati a dinamiche relazionali più ampie. Ti consiglio di esplorare le relazioni significative nella tua vita, sia personali che professionali. Potrebbe essere utile riflettere su come le tue esperienze passate (ad esempio, i fallimenti lavorativi) abbiano influito non solo sulla tua percezione di te stesso, ma anche su come interagisci con gli altri. Le relazioni con i colleghi, la tua moglie e gli amici potrebbero rappresentare un sostegno o un ostacolo.
2. Riconoscere i copioni familiari
Un altro aspetto del lavoro psicologico sistemico è quello relativo ai "copioni" familiari: le aspettative e i modelli relazionali trasmessi dalle famiglie d'origine. Riconoscere come questi copioni possano influenzare le tue aspettative di approvazione e la tua ansia potrebbe aiutarti a liberarti da schemi ripetitivi.
3. Approccio centrato sulle risorse
È fondamentale non solo concentrarsi sulle difficoltà, ma anche riconoscere le risorse che già possiedi. Hai menzionato che ti sei affermato lavorativamente e economicamente: questo è un segno di resilienza e capacità di adattamento. Lavorare su quali competenze, valori e qualità ti hanno portato fin qui può aiutarti a costruire una narrazione più positiva di te stesso.
4. Il valore della comunicazione
Hai descritto un disagio legato al "non detto" e al coinvolgimento. Potresti allenarti a esprimere le tue necessità e a chiedere feedback in modo proattivo. Comunicare apertamente con i tuoi colleghi e con tua moglie riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue esigenze può ridurre l’ansia, aumentando la connessione emotiva e il sostegno reciproco.
5. Tecniche di gestione dell'ansia
In attesa di intraprendere un percorso più strutturato, puoi adottare alcune tecniche di gestione dell'ansia:
• Pratiche di mindfulness: Tecniche come la meditazione e la respirazione consapevole possono aiutare a centrarti nel momento presente e a ridurre la ruminarzione mentale.
• Ristrutturazione cognitiva: Imparare a riconoscere i pensieri disfunzionali e a sostituirli con pensieri più realistici e positivi può ridurre l’intensità dell’ansia.
• Scrittura espressiva: Tenere un diario o scrivere i tuoi pensieri può aiutarti a elaborare e comprendere i tuoi sentimenti e la tua storia personale.
6. Ricerca di un professionista
Quando scegli un professionista per un percorso terapeutico, cerca qualcuno che abbia un orientamento sistemico-relazionale. Questo approccio ti permetterà di esplorare non solo il tuo stato emotivo individuale, ma anche come le tue relazioni e il tuo contesto influenzano il tuo benessere. Un terapeuta che lavora in questo modo può aiutarti a vedere la tua situazione da diverse angolazioni e a costruire relazioni più soddisfacenti.
In sintesi, affrontare l’ansia e il senso di inadeguatezza richiede un approccio che metta in luce le relazioni e le dinamiche sistemiche, oltre a un lavoro su te stesso e sulle tue reazioni emotive. Esplora le possibilità di connessione e comunicazione con gli altri e considera di dare spazio sia al riconoscimento delle tue risorse che alla ricerca di un sostegno professionale adeguato. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Buongiorno gentile utente.
L'ansia che lei descrive sembra limitarla molto nella possibilità di percepire soddisfazione di vita, serenità e capacità di godersi i suoi successi e i momenti felici, anche extra-lavorativi.
L'ansia generalizzata è come un pantano che avvolge le caviglie e rallenta ogni sua azione, ogni tentativo di far migliorare il suo benessere psicologico. Sembra sempre tirarla giù nel ripercorrere eventi passati negativi, tormentandola con domande senza risposte, preoccupazioni esagerate e il continuo timore di essere giudicato dall'esterno.
Tirare fuori i piedi da questo pantano di inganni mentali (l'ansia è proprio questo, un inganno della mente) è difficile, ma è possibile. L'ideale sarebbe non affidarsi esclusivamente alla forza di volontà personale, ma seguire un metodo, una serie di strategie mirate, che abbiano validità scientifica dimostrata. Per tanto scegliere un professionista con un approccio valido nei casi di ansia potrebbe essere importante.

Il paradigma che io seguo e che le propongo è quello della Psicologia Positiva e delle Pratiche di Mindfulness. Si tratta di un approccio che sta accumulando sempre più prove accademiche di efficacia nei casi di ansia e stress. Come suggerisce l'aggettivo "positiva", questa metodologia si concentra sulla qualità della vita psicologica, su come afferrare le emozioni positive e coltivare attività e relazioni veramente coinvolgenti. Orientando l'attenzione e il comportamento verso gli aspetti positivi della vita, si riesce a valorizzare le proprie potenzialità, a essere padroni del presente e capaci di gestire le emozioni, anche quelle difficili.
L'ansia può essere affrontata e limitata, modificando le abitudini legate alla sua comparsa, acquisendo consapevolezza dei contesti, delle situazioni in cui essa si manifesta e imparando a gestire quell'intervallo di tempo che di solito intercorre tra elemento scatenante e reazione ansiogena.
Per prendere consapevolezza degli eventi mentali si lavora anche con la Mindfulness, una disciplina che consiste in una serie di pratiche basate sul controllo dell'attenzione nel momento presente, trovando la giusta connessione tra mente e corpo, non in balia dei pensieri intrusivi e ricorsivi, tipici dell'ansia.

Se pensa che un tipo di percorso di questo tipo potrebbe interessarla, mi contatti pure senza problemi per ulteriori spiegazioni a riguardo. Anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
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Gentile utente, prima di tutto la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Comprendo come quest'ansia sia per lei motivo di importante disagio. Certamente, col tempo, la sua condizione è trattabile. Quel di cui ha bisogno è di intraprendere un percorso che, da una parte, la aiuti a comprendere le cause che soggiacciono a questi sintomi (da dove viene, quando si presenta etc); secondariamente, sviluppare delle strategie per imparare a regolare il proprio stato emotivo, individuare i fattori di innesco dei sintomi e rispondere più utilmente alle situazioni che li provocano. Molto utile, in tal senso, è un approccio improntato sulla mindfulness, una tecnica che aiuta a diventare più consapevoli del proprio funzionamento psicologico e padroni di esso. Spero di averle dato una risposta utile e non esiti a contattarmi se desidera approfondire il discorso. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. In quello che scrive si percepisce la sua sofferenza e il fatto che sappia riportare alle sue situazioni quotidiane quello che sente e le succede è un buon inizio. Inizio che andrebbe approfondito, la sua storia andrebbe approfondita però i 2/3 colloqui sono davvero pochi. Più che sull'approccio mi concentrerei prima sulla persona che si trova davanti: come si sente a condividere i suoi pensieri, storie, emozioni? Le auguro di trovare il posto e la persona giusta, se vuole io ricevo anche on line. Un caro saluto, dott.ssa Carla Dilaghi
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza. È chiaro che sta affrontando una serie di sfide significative legate all'ansia e all'autoefficacia, e il fatto che abbia cercato aiuto in passato dimostra una volontà di affrontare queste difficoltà. La sua ansia generalizzata sembra essere radicata in esperienze passate che hanno lasciato un'impronta duratura sulla sua vita. I disguidi economici e le pressioni burocratiche che ha affrontato in precedenza possono aver creato una predisposizione a sentirsi costantemente in allerta, come se dovesse difendersi da un pericolo imminente. Questa sensazione di precarietà può manifestarsi in vari modi, come la ricerca di approvazione e il timore di non essere all'altezza delle aspettative, sia proprie che altrui. È comprensibile che, nonostante i progressi lavorativi e finanziari, l'ansia persista. La sua preoccupazione per il "non detto" e il bisogno di approvazione possono portare a un ciclo di insoddisfazione e dubbi, alimentando il desiderio di cambiare nuovamente lavoro. Inoltre, la paura del distacco da sua moglie, specialmente in un contesto di viaggi, può amplificare ulteriormente l'ansia. Nella scelta di un professionista, potrebbe essere utile cercare qualcuno che utilizzi un approccio integrato, combinando tecniche cognitive e comportamentali. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso efficace per l'ansia, poiché aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali che alimentano l'ansia stessa. Un terapeuta esperto in TCC potrebbe aiutarla a esplorare e ristrutturare i pensieri negativi legati al lavoro e alle sue capacità, fornendo strumenti pratici per affrontare l'ansia. Inoltre, tecniche di mindfulness potrebbero essere un'aggiunta preziosa. Questa pratica aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza del momento presente, riducendo la ruminazione su eventi passati o preoccupazioni future. Anche tecniche di rilassamento muscolare possono aiutare. Nel frattempo, ci sono alcune tecniche che potrebbe iniziare a praticare per gestire l'ansia. La scrittura di un diario può essere un modo efficace per esprimere i suoi pensieri e sentimenti, permettendole di elaborare le sue emozioni e di ottenere maggiore chiarezza. Inoltre, praticare l'auto-compassione è fondamentale: riconoscere che è umano sentirsi insicuri e che non deve sempre dimostrare qualcosa agli altri, può alleviare parte della pressione che sente. Infine, potrebbe essere utile stabilire una routine di attività fisica regolare, poiché l'esercizio fisico è noto per ridurre l'ansia e migliorare l'umore. Anche attività come lo yoga o la meditazione possono contribuire a creare un senso di calma e stabilità. Affrontare l'ansia è un percorso che richiede tempo e pazienza, ma con il giusto supporto e le tecniche appropriate, è possibile fare progressi significativi. La sua volontà di cercare aiuto e di esplorare nuove strade è un passo importante verso il miglioramento. Le auguro il meglio nel suo percorso e nella ricerca di un professionista che possa guidarla in questo viaggio. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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