Buongiorno Dottori, da qualche giorno il mio compagno ha iniziato la terapia farmacologica e cogni
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Buongiorno Dottori,
da qualche giorno il mio compagno ha iniziato la terapia farmacologica e cognitivocomportamentale, in quanto è ADHD diagnosticato, per cui presenta un deficit dell'attenzione nonostante abbia un QI alto, iperattività e leggera impulsività. Nel complesso, essendo lui un giovane adulto come indicato dalla psichiatra oltre che dalla diagnosi, la sua gravità è medio-alta. Il punto è che da tre giorni ha iniziato, sotto prescrizione medica, a prendere 5mg giornalieri di metilfenidato. Ieri però ha avuto un'aritmia e non è riuscito per nulla a concetrarsi, forse a causa del tè bevuto a colazione e del caffè dopo pranzo. È possibile che la teina e la caffeina possano incidere sull'assunzione del farmaco? Nel bugiardino non vi è scritto alcunché e la dottoressa non ha comunicato nulla a riguardo. La quantità di assunzione è veramente minima, noto però che lo aiuta con il disturbo d'ansia legato all'ADHD e all'iperattività, ma il mio compagno sostiene di sentirsi anche limitato nel pensiero. Lui dice di non sentirsi 'sedato', ma solo limitato. Mi aiutate a capire? Non essendo normoatipica, del resto mi verrebbe da dire chi è normale, non comprendo esattamente cosa lui intenda. Mi baso sulla realtà e vederlo così fin troppo rilassato e meno logorroico, mi stranisce. Consigliate inoltre di evitare caffeina e teina mentre si assume metilfenidato? Mi sembra sicuramente più sul pezzo, più incanalato, ma anche 'più spento' e più serio. È normale che il farmaco faccia questo effetto? Grazie mille per la vostra attenzione
da qualche giorno il mio compagno ha iniziato la terapia farmacologica e cognitivocomportamentale, in quanto è ADHD diagnosticato, per cui presenta un deficit dell'attenzione nonostante abbia un QI alto, iperattività e leggera impulsività. Nel complesso, essendo lui un giovane adulto come indicato dalla psichiatra oltre che dalla diagnosi, la sua gravità è medio-alta. Il punto è che da tre giorni ha iniziato, sotto prescrizione medica, a prendere 5mg giornalieri di metilfenidato. Ieri però ha avuto un'aritmia e non è riuscito per nulla a concetrarsi, forse a causa del tè bevuto a colazione e del caffè dopo pranzo. È possibile che la teina e la caffeina possano incidere sull'assunzione del farmaco? Nel bugiardino non vi è scritto alcunché e la dottoressa non ha comunicato nulla a riguardo. La quantità di assunzione è veramente minima, noto però che lo aiuta con il disturbo d'ansia legato all'ADHD e all'iperattività, ma il mio compagno sostiene di sentirsi anche limitato nel pensiero. Lui dice di non sentirsi 'sedato', ma solo limitato. Mi aiutate a capire? Non essendo normoatipica, del resto mi verrebbe da dire chi è normale, non comprendo esattamente cosa lui intenda. Mi baso sulla realtà e vederlo così fin troppo rilassato e meno logorroico, mi stranisce. Consigliate inoltre di evitare caffeina e teina mentre si assume metilfenidato? Mi sembra sicuramente più sul pezzo, più incanalato, ma anche 'più spento' e più serio. È normale che il farmaco faccia questo effetto? Grazie mille per la vostra attenzione
Buonasera,
le diagnosi e terapia di ADHD nell’adulto sono appannaggio di centri e medici molto specializzati, per cui rivolgetevi a loro spiegando bene quello che sentite.
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Normale che senta il pensiero limitato, il farmaco ha come scopo impedire la dispersione del pensiero.
Il primo uso fu nella guerra mondiale, per i soldati che dovevano osservare il radar. Più attenzione e meno divagazioni nel pensiero.
Direi che il farmaco opra come è in programma
Il primo uso fu nella guerra mondiale, per i soldati che dovevano osservare il radar. Più attenzione e meno divagazioni nel pensiero.
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