buongiorno dott, sono in frequentazione con una ragazza da un po' di mesi. inizialmente sembrava t
23
risposte
buongiorno dott,
sono in frequentazione con una ragazza da un po' di mesi. inizialmente sembrava tutto perfetto poi ad una certa è iniziato il declino. cercando spiegazioni online in quanto non riuscivo a risolvere i problemi ho scoperto che probabilmente presenta tratti narcisisti. come posso avere conferma di avere davanti una persona con tale disturbo? premetto che ha il 90% dei comportamenti tipici, ma il dubbio mi sorge in quanto afferma di essere stata follemente innamorata di un ragazzo per molti mesi, inoltre quando ci incontriamo lei è totalmente subordinata a me, non riesce a essere quella forte della coppia(di natura tendo sempre a prevalere in genere), cosa che mi aspetterei invece. per chat comanda lei, dal vivo senza dubbio comando io. grazie
sono in frequentazione con una ragazza da un po' di mesi. inizialmente sembrava tutto perfetto poi ad una certa è iniziato il declino. cercando spiegazioni online in quanto non riuscivo a risolvere i problemi ho scoperto che probabilmente presenta tratti narcisisti. come posso avere conferma di avere davanti una persona con tale disturbo? premetto che ha il 90% dei comportamenti tipici, ma il dubbio mi sorge in quanto afferma di essere stata follemente innamorata di un ragazzo per molti mesi, inoltre quando ci incontriamo lei è totalmente subordinata a me, non riesce a essere quella forte della coppia(di natura tendo sempre a prevalere in genere), cosa che mi aspetterei invece. per chat comanda lei, dal vivo senza dubbio comando io. grazie
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. L'unico suggerimento è di non fare diagnosi alla sua compagna ma di guardare intanto a cosa accade nella vostra coppia, che di fatto sembra presentare qualche difficoltà, ma che non può trovare soluzione in semplici spiegazioni generiche.
Quello che le posso consigliare è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. L'unico suggerimento è di non fare diagnosi alla sua compagna ma di guardare intanto a cosa accade nella vostra coppia, che di fatto sembra presentare qualche difficoltà, ma che non può trovare soluzione in semplici spiegazioni generiche.
Quello che le posso consigliare è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, da come scrive sembra si senta un po' spiazzato per l'aver scelto una partner un po' diversa dalla tipologia che di solito la accompagna. Potrebbe essere utile un colloquio psicologico in cui poter approfondire con un professionista un pochino meglio la sua storia con questa ragazza e magari iniziare un percorso in cui riflettere su come la fa stare questa relazione e su cosa desidererebbe dalla sua fidanzata.
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Salve. Ha fatto bene a rivolgersi a un portale di professionisti del settore per approfondire la sua questione e cercare un modo per affrontare il problema.
Credo che la domanda che porta sia caratterizzata da aspetti relazionali che di solito derivano da complessi intrecci di schemi personali, relazionali, modi di vedere se stessi, gli altri, le relazioni e il mondo. A volte il nostro modo di funzionare può assumere forme patologiche che vanno a delinearsi come disturbi di personalità ma non è mai semplice dare una risposta a partire da pochi fattori. Vivere delle relazioni serene è importante per il nostro benessere psicologico. Credo però che per comprendere meglio quello che riporta sia importante e consigliabile un tipo di ascolto strutturato che vada a esplorare tutti i fattori in gioco e impostare obiettivi terapeutici che siano in linea con un benessere psicologico personale e relazionale.
Resto a disposizione per dubbi e informazioni, anche online
Dr.ssa Sonia Tempo
Credo che la domanda che porta sia caratterizzata da aspetti relazionali che di solito derivano da complessi intrecci di schemi personali, relazionali, modi di vedere se stessi, gli altri, le relazioni e il mondo. A volte il nostro modo di funzionare può assumere forme patologiche che vanno a delinearsi come disturbi di personalità ma non è mai semplice dare una risposta a partire da pochi fattori. Vivere delle relazioni serene è importante per il nostro benessere psicologico. Credo però che per comprendere meglio quello che riporta sia importante e consigliabile un tipo di ascolto strutturato che vada a esplorare tutti i fattori in gioco e impostare obiettivi terapeutici che siano in linea con un benessere psicologico personale e relazionale.
Resto a disposizione per dubbi e informazioni, anche online
Dr.ssa Sonia Tempo
Buongiorno,
da quel che scrive pare ci sia un problema di inesperienza e incompetenza delle vostre dinamiche di coppia. Spesso si tende a vedere nell'altro i problemi ed in questi anni anche a credere che vi sia una patologia mentale. Vede non è cosi, quelle sofferenze nascono nella relazione ed è li che possono essere affrontate. Per esempio imparando, da parte sua, a parlarne in modo adeguato.
Un saluto cordiale
dott.ssa Marzia Sellini
da quel che scrive pare ci sia un problema di inesperienza e incompetenza delle vostre dinamiche di coppia. Spesso si tende a vedere nell'altro i problemi ed in questi anni anche a credere che vi sia una patologia mentale. Vede non è cosi, quelle sofferenze nascono nella relazione ed è li che possono essere affrontate. Per esempio imparando, da parte sua, a parlarne in modo adeguato.
Un saluto cordiale
dott.ssa Marzia Sellini
Le relazioni di coppia sono tutte complesse, in ogni coppia vi è un partner che prevale su certi aspetti, l'ideale che l'altro prevalga su altri temi.
Insomma il problema non dovrebbe essere "chi comanda" ma la complicità, il piacere di stare insieme, il desiderio.
Le coppie basate sul controllo dell'altro non sono sono, indicano il prevalere di bisogni individuali, il ripetere di un copiono antico che nulla a che fare con la qualità della relazione attuale.
Maria Grazia Antinori, Roma
Insomma il problema non dovrebbe essere "chi comanda" ma la complicità, il piacere di stare insieme, il desiderio.
Le coppie basate sul controllo dell'altro non sono sono, indicano il prevalere di bisogni individuali, il ripetere di un copiono antico che nulla a che fare con la qualità della relazione attuale.
Maria Grazia Antinori, Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo maggiormente utile più che soffermarsi sui possibili tratti narcisisti del partner, lavorare maggiormente su di sé al fine di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi con la situazione riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo maggiormente utile più che soffermarsi sui possibili tratti narcisisti del partner, lavorare maggiormente su di sé al fine di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi con la situazione riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la ringrazio per la condivisione della sua storia e delle difficoltà che sta vivendo al momento nella sua relazione. Un primo consiglio che mi sentirei di darle è di provare a concentrare l'attenzione su di sé, su quelli che sono i suoi sentimenti, sulla vostra relazione e cosa vi ha portati a frequentarvi. Non le consiglio di provare diagnosi online o provare a osservare comportamenti tipici, lasciamo questo compito ad un professionista e proviamo ad osservarci nel nostro ruolo di partner. In tal senso potrebbe essere utile richiedere un colloquio psicologico in modo da approfondire i suoi vissuti all'interno della relazione di coppia. Un caro saluto
Buonasera, da quello che descrive non si può fare una diagnosi, troppe poche informazioni. Il problema non sono i tratti narcisistici o meno dell'altro, ma " come sta lei in questa relazione?" " Cosa significa per lei declino, in cosa lo coglie?". Da come scrive sembra che questa relazione sia caratterizzata da competizione lei subordinata, io comando e viceversa in chat. Osservare e riflettere su queste dinamiche le sarebbe utile. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera , rispondere ai suoi interrogativi richiederebbe approfondimenti più specifici e conoscenza delle vostre personalità Le risposte generiche sarebbero superficiali .Le consiglio pertanto di chiedere una consulenza psicologica per comprendere le dinamiche che si creano nei rapporti di coppia.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Gentile utente, i disturbi o tratti di personalità, se patologici, incidono parecchio sull'aspetto relazionale. I sintomi non sono circoscritti in maniera netta e chiara per ogni disturbo, anzi, molto spesso un sintomo verosimilmente si presenta in più Disturbi. Esiste una diagnosi sia categoriale che dimensionale, cioè possiamo diagnosticare il tipo di Disturbo di Personalità e l'ampiezza del Disturbo, ma serve competenza clinica nella somministrazione e lettura dei dati testistici. Ci sono poi percorsi di psicoterapia specifici poichè questi disturbi non sono facilmente trattabili con i colloqui in generale. Non è così scontato che la sua ragazza abbia un disturbo/tratto patologico e tanto meno può sottoporla a diagnosi. Questo che presenta è il "suo modo di essere". Ciascuno di noi ci lavora per cambiarlo se sente che provoca rapporti relazionali difficili, incostanti e sofferenza psicologica . Mi viene da suggerire una riflessione per capire come mai, nella coppia lei entra in questo circolo di alternanza del cosiddetto "rango", dominio.
La mia specializzazione comprende anche i Disturbi di Personalità. Mi contatti pure se ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Saluti S. Zito
La mia specializzazione comprende anche i Disturbi di Personalità. Mi contatti pure se ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Saluti S. Zito
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico online
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente di mio dottore,
lei è portatore di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!! Ne parli con la sua compagna, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
lei è portatore di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!! Ne parli con la sua compagna, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
beh per essere sicuro può iscriversi alla facoltà di psicologia e una volta laureato somministrarle un test di personalità! A parte gli scherzi, il problema non è capire se ha tratti narcisisti, ma se state bene insieme e la storia regge, altrimenti in caso negativo se ne faccia una ragione, non serve sapere che tratti ha. Anche perchè lo studio della personalità è un pò più complicato e meno lineare di quanto si pensi. Quasi mai si ha a che fare con disturbi netti e di una gravità tale da essere evidenti. Le persone generalmente presentano tratti misti, sfumati e con caratteristiche apparentemente opposte che emergono in situazioni diverse
situazione controversa... I ruoli si invertono da live a chat?? sembra essere in gioco una dinamica servo-padrone... In buona sostanza questo è quello che vi tocca affrontare all'inizio! Come si parte non lo decide nessuno, due si incontrano e fanno una coppia di unico genere ma che segue alcune logiche forzate dovute alle storie che hanno alle spalle! primo passo è individuare le regole del gioco che stiamo giocando, secondo sarebbe ammorbidirle un po' creando una coppia originale... Qua però il gioco si fa duro!
Gentile utente , sinceramente penso che stia sottovalutando un elemento fondamentale che fa da sfondo cornice e struttura a tutte le nostre esperienze umane : il tempo. Tempo Prezioso per capire , conoscersi, valutare organizzare l’esperienza fidarsi e affidarsi. Il mio consiglio è proprio quello di stare nella sua /vostra esperienza - nel qui e ora - sperimentare e capire … le diagnosi i. specialmente in fase iniziale di frequentaIone risulterebbero riduttive , magari deduttive ma riduttive . E circa al chi comanda on line /off line. …organizzate le vostre energie sul principio di piacere, e perché no magari costruire quotidianamente elementi che parlano di futuro questo scegliendovi è non definendovi in categorie . Un caro saluto
Buongiorno,
valutare la personalità di qualcuno in termini di diagnosi è piuttosto complesso e direi inapplicabile ad una situazione di coppia. Mi viene, piuttosto, da suggerirle di valutare un percorso di coppia nel caso in cui ci sia la motivazione da parte di entrambi a proseguire un cammino insieme.
In alternativa, visto che vi frequentate solo da qualche mese, può comunque intraprendere un percorso personale per definire meglio le sue dinamiche nei confronti di se stesso e della persona che frequenta.
Tutti noi applichiamo un "copione sentimentale" che, a volte, può necessitare di qualche correzione.
Un saluto
valutare la personalità di qualcuno in termini di diagnosi è piuttosto complesso e direi inapplicabile ad una situazione di coppia. Mi viene, piuttosto, da suggerirle di valutare un percorso di coppia nel caso in cui ci sia la motivazione da parte di entrambi a proseguire un cammino insieme.
In alternativa, visto che vi frequentate solo da qualche mese, può comunque intraprendere un percorso personale per definire meglio le sue dinamiche nei confronti di se stesso e della persona che frequenta.
Tutti noi applichiamo un "copione sentimentale" che, a volte, può necessitare di qualche correzione.
Un saluto
Buongiorno. È molto difficile poter rispondere alla sua domanda relativa alla conferma di un eventuale disturbo della personalità della sua compagna. Il tema della diagnosi è molto complesso ed è possibile affrontarlo con l'aiuto di professionisti attraverso spazi e strumenti specifici; un esempio della complessità del tema, rispetto a quanto scrive, è il fatto che avere dei tratti di personalità di un certo tipo non significa automaticamente né avere un disturbo di personalità di quel tipo nè un altro tipo di disturbo. Ciò che mi sembra possa essere più importante è costruttivo per se stesso
è poter riflettere sul significato che ha per lei, e per il modo in cui sta vivendo la sua relazione di coppia, il bisogno di avere questa risposta. Se ne sentisse la necessità potrà certamente contattare un professionista per approfondire la sua domanda e la sua esperienza. Un saluto, Dott. Felice Schettini
è poter riflettere sul significato che ha per lei, e per il modo in cui sta vivendo la sua relazione di coppia, il bisogno di avere questa risposta. Se ne sentisse la necessità potrà certamente contattare un professionista per approfondire la sua domanda e la sua esperienza. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, la vostra relazione, che inizialmente sembrava tutto perfetto poi a un certo punto è iniziata il declino, le ha portato ad avere dei dubbi sulla sua ragazza cercando dei tratti per individuare una diagnosi. Purtroppo non si compone una diagnosi online. La diagnosi è un riferimento, ma non delimita in tutto la complessità di un essere.
Dalle informazioni della vostra relazione in declino si rileva che lei desidera capire il proprio disagio che può dipendere da diverse complessità e diversità nella relazione tra due persone. Potrebbe essere utile un percorso psicologico per conoscersi meglio. Mi rendo disponibili nel caso ha bisogno di altre informazioni.
Cordialmente, Dott.ssa Carla Otilia Sno
Dalle informazioni della vostra relazione in declino si rileva che lei desidera capire il proprio disagio che può dipendere da diverse complessità e diversità nella relazione tra due persone. Potrebbe essere utile un percorso psicologico per conoscersi meglio. Mi rendo disponibili nel caso ha bisogno di altre informazioni.
Cordialmente, Dott.ssa Carla Otilia Sno
Buongiorno. È complesso rispondere alla sua domanda con così poche informazioni a disposizione e di certo fare una diagnosi in queste condizioni sarebbe assolutamente controproducente. In questo senso, la invito a non trarre conclusioni affrettate e a non lasciarsi prendere la mano da ciò che vede scritto in internet, in quanto il processo di diagnosi è molto complesso e non è assimilabile a ciò che reperiamo in rete.
Quello che tuttavia può fare è rivolgersi ad uno psicologo con il quale parlare delle eventuali difficoltà che percepisce nella vostra relazione, in modo da chiarire la situazione ed arrivare eventualmente ad una nuova comprensione degli equilibri del vostro rapporto, gestendo così anche eventuali emozioni negative connesse a queste difficoltà.
Mi rendo disponibile anche online a questo proposito, se considerasse un percorso di questo tipo utile alla sua causa.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buonasera, forse più che avere certezza di un'etichetta diagnostica dovrebbe chiedersi come si sente lei nella relazione, se ha timori nei confronti di una eventuale relazione futura con questa persona. Ciò che deve valutare è se sta bene con lei o meno e che sentimenti realmente prova.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, non è semplice capire se ha quel disturbo, chi può farlo legalmente è lo psicologo.
Le consiglio la lettura di seguito per farsi un'idea dei disturbi di personalità secondo il DSM 5
Premessa: chiunque legga questa lista avrà modo di rispecchiare dei tratti della propria personalità simili a qualcuno dei disturbi sotto elencati, questo non vuol dire matematicamente che tu abbia un disturbo, la valutazione spetta agli specialisti della salute mentale iscritti all’albo, quindi non farti un’autodiagnosi catastrofica, piuttosto, se hai dubbi, chiedi una consulenza a uno psicologo della tua città.
Disturbo di personalità in genere
Un pattern abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia molto rispetto alle aspettative della cultura, in due (o più) delle seguenti aree:
1. Cognitività.
2. Affettività.
3. Funzionamento interpersonale.
4. Controllo degli impulsi.
Il pattern è inflessibile e pervasivo in un’ampia varietà di situazioni.
Esso è stabile e di lunga durata e l’esordio risale almeno all’adolescenza.
Disturbi di personalità del gruppo A
Disturbo paranoide di personalità
Ha diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri, che iniziano nella prima età adulta e sono in vari contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti sintomi:
1. Sospetta, senza fondamento, di essere sfruttato, danneggiato o ingannato dagli altri.
2. Dubita, senza giustificazione, della lealtà o affidabilità di amici o colleghi.
3. È riluttante a confidarsi con gli altri.
4. Legge significati nascosti umilianti o minacciosi in eventi benevoli.
5. Porta costantemente rancore.
6. Percepisce attacchi al proprio ruolo o reputazione ed è pronto a reagire con rabbia o a contrattaccare.
7. Sospetta sempre e senza giustificazione della fedeltà del partner.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbo schizoide di personalità
Ha distacco dalle relazioni sociali e gamma ristretta di espressioni emotive in situazioni interpersonali, che inizia nella prima età adulta ed in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Non desidera né prova piacere nelle relazioni affettive.
2. Sceglie attività individuali.
3. Dimostra poco o nessun interesse di avere esperienze sessuali con un’altra persona.
4. Prova piacere in poche o nessuna attività.
5. Non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado.
6. Sembra indifferente alle lodi o alle critiche.
7. Mostra freddezza emotiva.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbo schizotipico di personalità.
Deficit sociali e interpersonali con disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni affettive, distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità di comportamento, con inizio entro la prima età adulta e in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Idee di riferimento.
2. Convinzioni strane o pensiero magico.
3. Esperienze percettive insolite.
4. Pensiero ed eloquio strani.
5. Sospettosità o ideazione paranoide.
6. Affettività inappropriata o limitata.
7. Comportamento o aspetto strani, eccentrici.
8. Nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado.
9. Eccessiva ansia sociale.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbi di personalità del gruppo B
Disturbo antisociale di personalità
Inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dai 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1. Incapacità di conformarsi alle norme sociali.
2. Disonestà.
3. Impulsività o incapacità di pianificare.
4. Irritabilità e aggressività.
5. Noncuranza sconsiderata della sicurezza propria o degli altri.
6. Irresponsabilità abituale.
7. Mancanza di rimorso.
L’individuo ha almeno 18 anni.
Presenza di un disturbo della condotta con esordio prima dei 15 anni.
Disturbo borderline di personalità
Instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono.
2. Un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, con alternanza tra iperidealizzazione e svalutazione.
3. Alterazione dell’identità.
4. Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto.
5. Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante.
6. Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore.
7. Sentimenti cronici di vuoto.
8. Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllarla.
9. Ideazione paranoide transitoria, o gravi sintomi dissociativi.
Disturbo istrionico di personalità
Ha emotività eccessiva e ricerca attenzione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. È a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione.
2. L’interazione è caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente seduttivo.
3. Manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale.
4. Utilizza costantemente l’aspetto fisico per attirare l’attenzione.
5. Lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli.
6. Ha teatralità ed espressione esagerata delle emozioni.
7. È suggestionabile.
8. Considera le relazioni più intime di quanto non siano.
Disturbo narcisistico di personalità
Ha grandiosità nella fantasia o nel comportamento, necessità di ammirazione e ha mancanza di empatia, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha un senso grandioso di importanza.
2. È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.
3. Crede di essere speciale e unico.
4. Richiede eccessiva ammirazione.
5. Ha un senso di diritto.
6. Sfrutta i rapporti interpersonali.
7. Manca di empatia.
8. È spesso invidioso o crede che gli altri lo invidino.
9. È arrogante e presuntuoso.
Disturbi di personalità del gruppo C
Disturbo evitante di personalità
Ha inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale per timore di essere criticato, disapprovato o rifiutato.
2. È riluttante a entrare in relazione con il prossimo.
3. Ha limitazioni nelle relazioni intime.
4. Si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali.
5. È inibito in situazioni interpersonali nuove.
6. Si vede come socialmente inetto.
7. È riluttante ad assumere rischi personali o a impegnarsi in nuove attività.
Disturbo dipendente di personalità
Ha eccessiva necessità di essere accudito, che porta ad essere sottomesso e dipendente, con timore della separazione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza un’eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni.
2. Ha bisogno che altri si assumano la responsabilità della sua vita.
3. Fatica a esprimere disaccordo verso gli altri.
4. Ha difficoltà a iniziare progetti o a fare cose autonomamente.
5. Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri.
6. Si sente a disagio o indifeso quando è solo.
7. Quando termina una relazione intima, cerca con urgenza un’altra relazione.
8. Si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato.
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
Preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità ed efficienza, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Preoccupazione per i dettagli, le regole, l’ordine, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività.
2. Perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti.
3. Dedizione eccessiva al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie.
4. Coscienziosità eccessiva, scrupoloso e intransigente in tema di valori.
5. Incapacità di gettare via oggetti consumati o di nessun valore.
6. Riluttanza a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare.
7. Spesa improntata all’avarizia.
8. Rigidità e testardaggine.
Altri disturbi di personalità
Modificazione della personalità dovuta a un’altra condizione medica Un’alterazione persistente della personalità, conseguenza dell’alterazione dovuta ad un’altra condizione medica, il cui nome va indicato.
Disturbo di personalità con altra specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Si comunica la ragione di ciò. Si registra “disturbo di personalità con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica.
Disturbo di personalità senza specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Non si comunica la ragione di ciò. Comprende le manifestazioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Le consiglio la lettura di seguito per farsi un'idea dei disturbi di personalità secondo il DSM 5
Premessa: chiunque legga questa lista avrà modo di rispecchiare dei tratti della propria personalità simili a qualcuno dei disturbi sotto elencati, questo non vuol dire matematicamente che tu abbia un disturbo, la valutazione spetta agli specialisti della salute mentale iscritti all’albo, quindi non farti un’autodiagnosi catastrofica, piuttosto, se hai dubbi, chiedi una consulenza a uno psicologo della tua città.
Disturbo di personalità in genere
Un pattern abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia molto rispetto alle aspettative della cultura, in due (o più) delle seguenti aree:
1. Cognitività.
2. Affettività.
3. Funzionamento interpersonale.
4. Controllo degli impulsi.
Il pattern è inflessibile e pervasivo in un’ampia varietà di situazioni.
Esso è stabile e di lunga durata e l’esordio risale almeno all’adolescenza.
Disturbi di personalità del gruppo A
Disturbo paranoide di personalità
Ha diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri, che iniziano nella prima età adulta e sono in vari contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti sintomi:
1. Sospetta, senza fondamento, di essere sfruttato, danneggiato o ingannato dagli altri.
2. Dubita, senza giustificazione, della lealtà o affidabilità di amici o colleghi.
3. È riluttante a confidarsi con gli altri.
4. Legge significati nascosti umilianti o minacciosi in eventi benevoli.
5. Porta costantemente rancore.
6. Percepisce attacchi al proprio ruolo o reputazione ed è pronto a reagire con rabbia o a contrattaccare.
7. Sospetta sempre e senza giustificazione della fedeltà del partner.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbo schizoide di personalità
Ha distacco dalle relazioni sociali e gamma ristretta di espressioni emotive in situazioni interpersonali, che inizia nella prima età adulta ed in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Non desidera né prova piacere nelle relazioni affettive.
2. Sceglie attività individuali.
3. Dimostra poco o nessun interesse di avere esperienze sessuali con un’altra persona.
4. Prova piacere in poche o nessuna attività.
5. Non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado.
6. Sembra indifferente alle lodi o alle critiche.
7. Mostra freddezza emotiva.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbo schizotipico di personalità.
Deficit sociali e interpersonali con disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni affettive, distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità di comportamento, con inizio entro la prima età adulta e in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Idee di riferimento.
2. Convinzioni strane o pensiero magico.
3. Esperienze percettive insolite.
4. Pensiero ed eloquio strani.
5. Sospettosità o ideazione paranoide.
6. Affettività inappropriata o limitata.
7. Comportamento o aspetto strani, eccentrici.
8. Nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado.
9. Eccessiva ansia sociale.
Se i criteri sono prima dell’esordio della schizofrenia, aggiungere “premorboso”.
Disturbi di personalità del gruppo B
Disturbo antisociale di personalità
Inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dai 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1. Incapacità di conformarsi alle norme sociali.
2. Disonestà.
3. Impulsività o incapacità di pianificare.
4. Irritabilità e aggressività.
5. Noncuranza sconsiderata della sicurezza propria o degli altri.
6. Irresponsabilità abituale.
7. Mancanza di rimorso.
L’individuo ha almeno 18 anni.
Presenza di un disturbo della condotta con esordio prima dei 15 anni.
Disturbo borderline di personalità
Instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono.
2. Un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, con alternanza tra iperidealizzazione e svalutazione.
3. Alterazione dell’identità.
4. Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto.
5. Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante.
6. Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore.
7. Sentimenti cronici di vuoto.
8. Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllarla.
9. Ideazione paranoide transitoria, o gravi sintomi dissociativi.
Disturbo istrionico di personalità
Ha emotività eccessiva e ricerca attenzione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. È a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione.
2. L’interazione è caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente seduttivo.
3. Manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale.
4. Utilizza costantemente l’aspetto fisico per attirare l’attenzione.
5. Lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli.
6. Ha teatralità ed espressione esagerata delle emozioni.
7. È suggestionabile.
8. Considera le relazioni più intime di quanto non siano.
Disturbo narcisistico di personalità
Ha grandiosità nella fantasia o nel comportamento, necessità di ammirazione e ha mancanza di empatia, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha un senso grandioso di importanza.
2. È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.
3. Crede di essere speciale e unico.
4. Richiede eccessiva ammirazione.
5. Ha un senso di diritto.
6. Sfrutta i rapporti interpersonali.
7. Manca di empatia.
8. È spesso invidioso o crede che gli altri lo invidino.
9. È arrogante e presuntuoso.
Disturbi di personalità del gruppo C
Disturbo evitante di personalità
Ha inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale per timore di essere criticato, disapprovato o rifiutato.
2. È riluttante a entrare in relazione con il prossimo.
3. Ha limitazioni nelle relazioni intime.
4. Si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali.
5. È inibito in situazioni interpersonali nuove.
6. Si vede come socialmente inetto.
7. È riluttante ad assumere rischi personali o a impegnarsi in nuove attività.
Disturbo dipendente di personalità
Ha eccessiva necessità di essere accudito, che porta ad essere sottomesso e dipendente, con timore della separazione, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. Ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza un’eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni.
2. Ha bisogno che altri si assumano la responsabilità della sua vita.
3. Fatica a esprimere disaccordo verso gli altri.
4. Ha difficoltà a iniziare progetti o a fare cose autonomamente.
5. Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri.
6. Si sente a disagio o indifeso quando è solo.
7. Quando termina una relazione intima, cerca con urgenza un’altra relazione.
8. Si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato.
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
Preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità ed efficienza, entro la prima età adulta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:
1. Preoccupazione per i dettagli, le regole, l’ordine, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività.
2. Perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti.
3. Dedizione eccessiva al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie.
4. Coscienziosità eccessiva, scrupoloso e intransigente in tema di valori.
5. Incapacità di gettare via oggetti consumati o di nessun valore.
6. Riluttanza a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare.
7. Spesa improntata all’avarizia.
8. Rigidità e testardaggine.
Altri disturbi di personalità
Modificazione della personalità dovuta a un’altra condizione medica Un’alterazione persistente della personalità, conseguenza dell’alterazione dovuta ad un’altra condizione medica, il cui nome va indicato.
Disturbo di personalità con altra specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Si comunica la ragione di ciò. Si registra “disturbo di personalità con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica.
Disturbo di personalità senza specificazione
Non vengono soddisfatti i criteri per nessuno specifico disturbo di personalità. Non si comunica la ragione di ciò. Comprende le manifestazioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buon pomeriggio! Ti rispondo piuttosto con un’altra domanda: a cosa ti serve sapere di avere o meno davanti a te una persona che soffre di un disturbo narcisistico? Cosa succederebbe a te se ne avessi una conferma/disconferma? Come potrebbero cambiare le cose per te, il modo in cui vivi questa situazione? Il bisogno di capire, rendere le cose chiare e più definite spesso ha a che fare con una necessità di controllare una situazione che in qualche modo ci spaventa, che magari è troppo imprevedibile o difficile da sostenere. E per fare questo, lo strumento che più facilmente abbiamo a disposizione è la nostra capacità di dare giudizi. Dico questo ora perché ho l’impressione che più che una curiosità “medica” diciamo, il tuo bisogno di capire questo aspetto della tua ragazza sia forse più un modo per affrontare le difficoltà che stai incontrando nella relazione, e magari anche per riprendere un po’ di potere in una situazione in cui lo senti diminuire. Il rischio del giudizio è per sua natura è qualcosa che chiude, definisce a priori, che riduce la curiosità verso di l’altro e soprattutto la possibilità di incontrarlo davvero per chi è, e non per l’idea che ci stiamo costruendo di lui/lei. Dunque quello che puoi fare, oltre al cercare una risposta alle prime domande che ti ho proposto, che sarebbe già tanta roba, è prenderti cura delle difficoltà che tu per primo stai incontrando con lei. Questo lo puoi fare aumentando la vostra comunicazione, condividendo con lei quello che ti succede e che senti in quei momenti in cui dici che si sta comportando da narcisista, e chiedendo anche a lei come sta in quel momento (per mantenere la curiosità e non chiuderti la strada dell’incontro con i giudizi). In questo modo potreste iniziare a parlare dei vostri bisogni, desideri, di quello che vi fa male, di quello che non volete, incontrandovi più profondamente ed arrivando a trovare dei nuovi modi per stare insieme. Se ne hai l’interesse e la possibilità puoi poi vedere tutto questo anche in un percorso di psicoterapia, cogliendo questo “disturbo” che stai incontrando e trasformandolo in uno “stimolo”, ovvero in un’occasione che ti offre la possibilità di scoprire qualcosa in più su di te, e di acquisire nuovi strumenti utili ora, ma sono sicura anche in tante altre situazioni della tua vita. Buon lavoro!
Grazie per aver condivisoquesta situazione che sembra generare in lei dubbi e incertezze.
Capisco quanto possa essere difficile interpretare certi comportamenti e cercare di dare un senso alle dinamiche relazionali che si instaurano.
Prima di tutto, però, vorrei invitarla a riflettere su un aspetto importante: etichettare una persona come "narcisista" o attribuirle un disturbo può essere limitante e rischia di ridurre la complessità di una relazione a una diagnosi che, di per sé, richiederebbe una valutazione professionale approfondita.
Detto questo, quello che descrive – il suo sentirsi a volte in una posizione di forza e altre volte in una posizione di insicurezza rispetto alla ragazza – potrebbe essere un buono spunto di riflessione. Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla sua ragazza, infatti, avrebbe più senso mettere il suo sentire al centro, e quindi potrebbe essere utile domandarsi:
• Cosa sta accadendo nella vostra dinamica relazionale?
• Come interpreta i suoi sentimenti e comportamenti, ma anche i suoi?
• Quali bisogni o timori potrebbero emergere per entrambi in questo momento?
Un’altra riflessione potrebbe essere rivolta al fatto che, nelle relazioni, è comune passare da una fase iniziale di idealizzazione (“sembrava tutto perfetto”) a momenti in cui emergono divergenze o difficoltà. Questo può essere un’opportunità per comprendere meglio se stessi, l’altro e il tipo di legame che si vuole costruire insieme.
Concludo dicendole che, se da una parte è naturale cercare spiegazioni che ci aiutino a decifrare meglio il comportamento dell’altro, mantenere il fpcus su noi stessi può essere il miglior modo per comprendere se c’è qualcosa che risuona in noi, se siamo disposti ad accettare di rimanere in determinate dinamiche che non ci fanno stare a nostro agio, o capire quali risorse abbiamo per poter stare meglio al fianco di qualcuno che potrebbe o meno soffrire di un disturbo.
cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Alongi psicologa psicoterapeuta
Capisco quanto possa essere difficile interpretare certi comportamenti e cercare di dare un senso alle dinamiche relazionali che si instaurano.
Prima di tutto, però, vorrei invitarla a riflettere su un aspetto importante: etichettare una persona come "narcisista" o attribuirle un disturbo può essere limitante e rischia di ridurre la complessità di una relazione a una diagnosi che, di per sé, richiederebbe una valutazione professionale approfondita.
Detto questo, quello che descrive – il suo sentirsi a volte in una posizione di forza e altre volte in una posizione di insicurezza rispetto alla ragazza – potrebbe essere un buono spunto di riflessione. Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla sua ragazza, infatti, avrebbe più senso mettere il suo sentire al centro, e quindi potrebbe essere utile domandarsi:
• Cosa sta accadendo nella vostra dinamica relazionale?
• Come interpreta i suoi sentimenti e comportamenti, ma anche i suoi?
• Quali bisogni o timori potrebbero emergere per entrambi in questo momento?
Un’altra riflessione potrebbe essere rivolta al fatto che, nelle relazioni, è comune passare da una fase iniziale di idealizzazione (“sembrava tutto perfetto”) a momenti in cui emergono divergenze o difficoltà. Questo può essere un’opportunità per comprendere meglio se stessi, l’altro e il tipo di legame che si vuole costruire insieme.
Concludo dicendole che, se da una parte è naturale cercare spiegazioni che ci aiutino a decifrare meglio il comportamento dell’altro, mantenere il fpcus su noi stessi può essere il miglior modo per comprendere se c’è qualcosa che risuona in noi, se siamo disposti ad accettare di rimanere in determinate dinamiche che non ci fanno stare a nostro agio, o capire quali risorse abbiamo per poter stare meglio al fianco di qualcuno che potrebbe o meno soffrire di un disturbo.
cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Alongi psicologa psicoterapeuta
Purtroppo, complice una narrazione semplificata tramite social e libri "divulgativi", ormai la diagnosi di narcisismo può essere apposta praticamente a chiunque.
Alcune riflessioni sul tema.
La prima è che tutti noi abbiamo dei tratti narcisistici. Chi più e chi meno. Questo non implica per forza un disturbo narcisistico di personalità.
La seconda è che i narcisisti (quelli veri) hanno subito gravi mancanze o abusi durante la loro infanzia. Questo non glielo dico per spingerla a prendersi cura di una persona così (cosa tra l'altro molto difficile perché sono molto resistenti a fidarsi e al cambiamento), ma solo perché non ha senso vederli come mostri e additarli come persone da cui stare alla larga.
Fatte queste doverose premesse, io le suggerisco questo.
Al di là delle diagnosi, lei sente che questa relazione le sta facendo bene?
Cosa salverebbe?
In cosa si è incastrato?
Perché una fase iniziale di idealizzazione può essere fisiologica, ma dopo un po' cominciano a notarsi le divergenze. Se questa relazione non funziona, chiedetevi (entrambi) perché vi state intestardendo nel portarla avanti (e qui forse più che di tratto narcisistico parlerei di tratto dipendente).
In ogni caso credo che una terapia, anche breve, potrebbe aiutarla a vedere la questione con più chiarezza, a riconoscere i segnali di benessere in una relazione e a distinguerli dai segnali di malessere. Ma soprattutto a scegliere con più convinzione il tipo di relazione che vuole abitare.
Alcune riflessioni sul tema.
La prima è che tutti noi abbiamo dei tratti narcisistici. Chi più e chi meno. Questo non implica per forza un disturbo narcisistico di personalità.
La seconda è che i narcisisti (quelli veri) hanno subito gravi mancanze o abusi durante la loro infanzia. Questo non glielo dico per spingerla a prendersi cura di una persona così (cosa tra l'altro molto difficile perché sono molto resistenti a fidarsi e al cambiamento), ma solo perché non ha senso vederli come mostri e additarli come persone da cui stare alla larga.
Fatte queste doverose premesse, io le suggerisco questo.
Al di là delle diagnosi, lei sente che questa relazione le sta facendo bene?
Cosa salverebbe?
In cosa si è incastrato?
Perché una fase iniziale di idealizzazione può essere fisiologica, ma dopo un po' cominciano a notarsi le divergenze. Se questa relazione non funziona, chiedetevi (entrambi) perché vi state intestardendo nel portarla avanti (e qui forse più che di tratto narcisistico parlerei di tratto dipendente).
In ogni caso credo che una terapia, anche breve, potrebbe aiutarla a vedere la questione con più chiarezza, a riconoscere i segnali di benessere in una relazione e a distinguerli dai segnali di malessere. Ma soprattutto a scegliere con più convinzione il tipo di relazione che vuole abitare.
Esperti
Domande correlate
- Salve! Sono una ragazza di 31 anni. Ho frequentato per un breve periodo un ragazzo che ho scoperto (alla fine del rapporto) essere affetto da narcisismo patologico. Prima di arrivare a saperlo, ho fatto delle ricerche e chiesto un parere terapeutico sui "sintomi" che caratterizzano la patologia, rendendomi…
- Mi sento maltrattata e recipiente di una cattiveria gratuita. Non posso gestire le mie emozioni ora che la situazione con lui è diventata davvero insopportabile… Salve, ho 35 anni con poche esperienze nella mia vita sentimentale, non tanto carine. Nella multinazionale dove lavoro ho conosciuto un…
- Buonasera, Sono una donna di 43 anni. Ho frequentato per un periodo di qualche mese, un uomo di 51, si diceva divorziato da anni ma ora in cerca di una nuova compagna. Qualcosa non mi tornava in lui, aveva comportamenti che mi inducevano a pensare non fosse davvero solo, infatti non riuscivo a fidarmi…
- Buona sera. Attraverso un percorso di coppia ho scoperto che mio marito soffre di un disturbo narcisistico di personalità. Mi ha tradita per ben 3 anni con la stessa donna che mi ha raccontato tutto. Penso ce ne siano state altre. Vorrei allontanarmi da lui, ma per i figli sto cercando di capire se mi…
- Buongiorno, Sono una ragazza di 19 anni. Descrivo di seguito la mia situazione perché vorrei capire se è normale. Da sempre mi sono piaciuti più ragazzi, che ho frequentato spesso contemporaneamente. Da quando sto con il mio attuale ragazzo (1 anno e mezzo), ho interrotto le due precedenti relazioni…
- Salve, sono un ragazzo di 28 anni esco da una relazione di 4 anni con una ragazza che è narcisista di 22. Nel corso della relazione ci siamo lasciati 3 volte lei si divertiva avuto anche conoscenze di altri ragazzi e io altrettanto, lei ha saputo di ciò ed è tornata da me. Abbiamo deciso di riprovarci…
- Buongiorno dott, volevo sapere se una persona con disturbo narcisistico può guarire, e un altra domanda come capisco se una persona non ha piu un disturbo narcisistico che prima sembrava avere?
- Buona sera Dottoressa, le scrivo per chiederle un aiuto… ho avuto una lunga relazione con un uomo narcisista e manipolatore affettivo dal quale è nato un figlio. Lui se ne è andato di casa da un anno e solo da alcune settimane rivendica il suo diritto a vedere nostro figlio da solo… temo possa manipolarlo…
- Ho chiuso con un narcisista, ero la sua amante da tre anni ed ho scoperto che aveva oltre alla compagna ufficiale, anche un'altra amante. lo sospettavo da tempo e dopo averne avuto certezza (lui continuava a negare e a dire di volermi nella sua vita perché mi voleva bene)ho chiuso maltrattandolo ed ho…
- buongiorno, cerco uno psicoterapeuta specializzato e con esperienza nel trattamento del cPTSD e nell'abuso narcisistico
Vuoi inviare una domanda?
I nostri esperti hanno risposto a 24 domande su Narcisismo
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.