Buongiorno dott dopo assunzione di aripiprazolo per circa un anno, ho avuto un notevole aumento di
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Buongiorno dott
dopo assunzione di aripiprazolo per circa un anno, ho avuto un notevole aumento di peso. Mi sono rivolta ad l'un nutrizionista che ha approntato una dieta proteica, che però in 4 /5 mesi ha dato scarsi risultati, (kg persi 4)seppur modificata ogni tre settimane circa. Il nutrizionista afferma di che il farmaco ha scatenato un' insulino resistenza, per cui faccio molta fatica a perdere peso, soprattutto sull addome (gonfio). Il medico mi esorta a continuare che i risultati arriveranno, ma io comincio a sentirmi scoraggiata. Che ne pensate? Grazie per l aiuto
dopo assunzione di aripiprazolo per circa un anno, ho avuto un notevole aumento di peso. Mi sono rivolta ad l'un nutrizionista che ha approntato una dieta proteica, che però in 4 /5 mesi ha dato scarsi risultati, (kg persi 4)seppur modificata ogni tre settimane circa. Il nutrizionista afferma di che il farmaco ha scatenato un' insulino resistenza, per cui faccio molta fatica a perdere peso, soprattutto sull addome (gonfio). Il medico mi esorta a continuare che i risultati arriveranno, ma io comincio a sentirmi scoraggiata. Che ne pensate? Grazie per l aiuto
Buongiorno,
Spesso le elevate aspettative verso una rapida perdita di peso non permettono di apprezzare i miglioramenti dello stato di salute dovuti a una consulenza mirata: magari, dietro quei 4kg, potrebbero esserci 6kg in meno di massa grassa e 2kg in più di massa muscolare, giusto per farle un esempio.
Non giudichi dunque il suo percorso nutrizionale soltanto in base al numero che vede sulla bilancia, ma si faccia aiutare dai professionisti che la stano seguendo per interpretare correttamente i risultati finora ottenuti e nel fissare degli obiettivi sfidanti per i mesi a venire. Uno di questi potrebbe essere l'aumento del livello di attività fisica, che le sarà di grande aiuto nel controllo della glicemia e nel miglioramento della composizione corporea.
Un professionista sanitario ha come primario interesse quello di vedere un miglioramento dello stato di salute dei propri pazienti, e sarà il primo a valutare la necessità di approcci diversi qualora non vi fossero risultati apprezzabili. Abbia fiducia in coloro che la stanno seguendo, l'alleanza terapeutica è fondamentale per la riuscita di ogni percorso nutrizionale (e non).
Un cordiale saluto e serene vacanze natalizie,
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Spesso le elevate aspettative verso una rapida perdita di peso non permettono di apprezzare i miglioramenti dello stato di salute dovuti a una consulenza mirata: magari, dietro quei 4kg, potrebbero esserci 6kg in meno di massa grassa e 2kg in più di massa muscolare, giusto per farle un esempio.
Non giudichi dunque il suo percorso nutrizionale soltanto in base al numero che vede sulla bilancia, ma si faccia aiutare dai professionisti che la stano seguendo per interpretare correttamente i risultati finora ottenuti e nel fissare degli obiettivi sfidanti per i mesi a venire. Uno di questi potrebbe essere l'aumento del livello di attività fisica, che le sarà di grande aiuto nel controllo della glicemia e nel miglioramento della composizione corporea.
Un professionista sanitario ha come primario interesse quello di vedere un miglioramento dello stato di salute dei propri pazienti, e sarà il primo a valutare la necessità di approcci diversi qualora non vi fossero risultati apprezzabili. Abbia fiducia in coloro che la stanno seguendo, l'alleanza terapeutica è fondamentale per la riuscita di ogni percorso nutrizionale (e non).
Un cordiale saluto e serene vacanze natalizie,
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
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Indipendentemente dal tipo di dieta che il collega ha scelto per lei e dai motivi che eventualmente ostacolano la perdita di peso, la chiave per il successo nei percorsi di cambiamento è una soltanto: la perseveranza! Dieta e palestra sono le armi, starà ai professionisti che la seguono (nutrizionista, medico di base, allenatore, eventuali altri medici specialisti ecc.) individuare la strategia migliore di volta in volta. Lei non si perda d’animo e vedrà che i risultati arriveranno senz’altro. Coraggio signora!!!
La resistenza insulinica in questo caso può essere causata dal farmaco ed alimentata dall'aumento di peso ponderale e situazioni di infiammazione sistemica generale, sicuramente uno dei consigli principali per mantenere il controllo della resistenza insulinica è di praticare attività fisica in maniera costante nel tempo, favorendo anche il calo ponderale, abbinare durante i pasti cibi ad alto indice glicemico con cibi ad indice glicemico molto basso così da evitare picchi di ipo ed iperglicemia, prediligere carboidrati da fonti integrali ed evitare zuccheri semplici e raffinati. La scelta di una iperproteica è giustificata dal fatto che i carboidrati vanno tenuti maggiormente sotto controllo e in alcuni studi è stato evidenziato un maggior riscontro con diete iperproteiche. Si hanno difficoltà maggiori nella perdita di peso quando concorrono delle alterazioni metaboliche come l'insulino resistenza ma è sempre meglio un calo costante seppur basso che grandi perdite di peso con metodi difficili da mantenere e con il rischio di una ripresa del peso una volta terminati.
Salve, non si perda d'animo!
I risultati arriveranno vedrà, deve solo aver fiducia :)
Associ anche dell'attività fisica mirata, iniziando anche con una semplice camminata se non sta facendo nulla attualmente, ponendosi degli obiettivi in passi (può cominciare con 5000 passi fino ad arrivare a 10.000 al giorno).
In bocca al lupo :)
Dott.ssa Andreana Torcivia
I risultati arriveranno vedrà, deve solo aver fiducia :)
Associ anche dell'attività fisica mirata, iniziando anche con una semplice camminata se non sta facendo nulla attualmente, ponendosi degli obiettivi in passi (può cominciare con 5000 passi fino ad arrivare a 10.000 al giorno).
In bocca al lupo :)
Dott.ssa Andreana Torcivia
Buonasera, la perseveranza è l'unica via di uscita. Consiglio di fare degli esami ormonali (tiroide, insulina, ormoni sessuali) per andare a escludere altre patologie in atto. Se una dieta ipocalorica e accostata anche dall'attività fisica la composizione corporea cambierà.
Buonasera il farmaco che ha assunto ha come effetto collaterale un aumento di rischio di diabete e insulino resistenza. Le consiglio di perseverare nella dieta iperproteica e fare attività fisica giornaliera.
E' utile anche eseguire esami ormonali sessuali , tiroide e insulina. Cordiali saluti
E' utile anche eseguire esami ormonali sessuali , tiroide e insulina. Cordiali saluti
Oltre al versante alimentare deve curare le sue abitudini motorie. Anche questo va programmato, altrimenti farà qualcosa di parziale (solo gestione della alimentazione). Ma oltre al discorso di "aggiungere" del movimento quotidiano, la esorto a cercare una struttura in cui sia possibile svolgere e praticare un piano di allenamento specifico e controllato, sia per sostenere i cambiamenti fisici che persegue sia per ridurre l'insulino resistenza. Non tutti i tipi di esercizio fisico hanno la stessa efficacia in quest'ultimo effetto descritto, quindi finalizzi i suoi sforzi in qualcosa di completo rivolgendosi in centri o studi professionali in cui potrà trovare i laureati in scienze motorie.
Non demorda, i risultati che ha già raggiunto riuscirà sicuramente ad accrescerli, deve darsi tempo.
Le "rapide" variazioni spesso non portano a risultati sostenibili e duraturi.
Buone abitudini e buone scelte
Non demorda, i risultati che ha già raggiunto riuscirà sicuramente ad accrescerli, deve darsi tempo.
Le "rapide" variazioni spesso non portano a risultati sostenibili e duraturi.
Buone abitudini e buone scelte
Prosegua il suo percorso e incrementi l'attività fisica.
A disposizione,
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
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Il consiglio è non scoraggiarsi e sopratutto non desistere dall'obiettivo, il collega la saprà aiutare al meglio per il percorso nutrizionale così come potrà valutare altri approcci. Se molla si ritroverà in un circolo vizioso su lungo termine. Nel possibile della sua quotidianità cerchi fare esercizio fisico, basta anche una passeggiata via via più lunga e qualche passaggio in palestra nella cattiva stagione e la situazione migliorerà. Dott.ssa Filomena Acanfora Biologa Nutrizionista Scafati
Buonasera,
Il meccanismo attraverso cui questo farmaco induce un aumento ponderale è legato a diversi fattori come la stimolazione dell'appetito e la riduzione dell'attività fisica, inoltre può modificare la regolazione metabolica dovuta ad una alterazione della sensibilità all'insulina e/o della sua secrezione.
Quando parliamo di sensibilità insulinica dei tessuti intendiamo l'efficacia con cui i recettori insulinici interagiscono con l'insulina e questo è un concetto importantissimo che si può rilevare anche attraverso vari sintomi e segnali del nostro corpo come pressione alta, alti livelli di trigliceridi e di zuccheri nel sangue, ma anche valori troppo bassi di colesterolo HDL.
Uno dei test indiretti più usati per valutare l'insulino resistenza è l'HOMA Index, che valuta il rapporto a digiuno tra glicemia ed insulina. Valori superiori a 2,5 indicano un soggetto insulino resistente.
Rispondendo alla sua domanda, il suo nutrizionista ha individuato esattamente il problema legato alla sua difficoltà di perdere peso; lei deve continuare a condurre uno stile di vita sano attraverso una sana alimentazione, attività fisica e in ultimo assumere integratori specifici, inoltre potrebbe parlare con il suo medico e farsi prescrivere il test per accertare questa condizione di insulino resistenza e in caso di esito positivo implementare con un trattamento farmacologico per migliorare la sensibilità insulinica.
I trattamenti possibili per contrastare i fattori fisiologici e non che portano ad una resistenza all'insulina ci sono e richiedono impegno e costanza, il primo è l'esercizio fisico (principalmente aerobica e pesistica), l'alimentazione adeguata ed eventualmente sotto prescrizione medica sarebbe auspicabile un trattamento farmacologico.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Il meccanismo attraverso cui questo farmaco induce un aumento ponderale è legato a diversi fattori come la stimolazione dell'appetito e la riduzione dell'attività fisica, inoltre può modificare la regolazione metabolica dovuta ad una alterazione della sensibilità all'insulina e/o della sua secrezione.
Quando parliamo di sensibilità insulinica dei tessuti intendiamo l'efficacia con cui i recettori insulinici interagiscono con l'insulina e questo è un concetto importantissimo che si può rilevare anche attraverso vari sintomi e segnali del nostro corpo come pressione alta, alti livelli di trigliceridi e di zuccheri nel sangue, ma anche valori troppo bassi di colesterolo HDL.
Uno dei test indiretti più usati per valutare l'insulino resistenza è l'HOMA Index, che valuta il rapporto a digiuno tra glicemia ed insulina. Valori superiori a 2,5 indicano un soggetto insulino resistente.
Rispondendo alla sua domanda, il suo nutrizionista ha individuato esattamente il problema legato alla sua difficoltà di perdere peso; lei deve continuare a condurre uno stile di vita sano attraverso una sana alimentazione, attività fisica e in ultimo assumere integratori specifici, inoltre potrebbe parlare con il suo medico e farsi prescrivere il test per accertare questa condizione di insulino resistenza e in caso di esito positivo implementare con un trattamento farmacologico per migliorare la sensibilità insulinica.
I trattamenti possibili per contrastare i fattori fisiologici e non che portano ad una resistenza all'insulina ci sono e richiedono impegno e costanza, il primo è l'esercizio fisico (principalmente aerobica e pesistica), l'alimentazione adeguata ed eventualmente sotto prescrizione medica sarebbe auspicabile un trattamento farmacologico.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Gentile paziente,
Andrei come prima cosa ad indagare se effettivamente questa insulino-resistenza è presente, effettuando le analisi specifiche in modo da eventualmente cambiare l'alimentazione rendendola idonea ad una situazione di insulino-resistenza ed affiancandola con un'attività fisica specifica che vada ad accompagnare la dieta. Questo potrebbe permetterle anche di avere maggiore motivazione e dunque aumentare l'aderenza al piano alimentare.
Resto a disposizione, Dott.ssa Stella
Andrei come prima cosa ad indagare se effettivamente questa insulino-resistenza è presente, effettuando le analisi specifiche in modo da eventualmente cambiare l'alimentazione rendendola idonea ad una situazione di insulino-resistenza ed affiancandola con un'attività fisica specifica che vada ad accompagnare la dieta. Questo potrebbe permetterle anche di avere maggiore motivazione e dunque aumentare l'aderenza al piano alimentare.
Resto a disposizione, Dott.ssa Stella
Mi dispiace sentire che stai affrontando delle difficoltà nel tuo percorso di perdita di peso. È importante comprendere che l'aumento di peso causato da farmaci come l'aripiprazolo può essere influenzato da molteplici fattori, inclusi cambiamenti metabolici e ormonali.
La dieta proteica può essere un'opzione efficace per molti, ma ogni persona risponde in modo diverso alle varie strategie alimentari. Sebbene tu abbia perso 4 kg in 4/5 mesi, capisco che potresti sentirti frustrata dai risultati limitati.
L'insulino resistenza può complicare ulteriormente il processo di perdita di peso, soprattutto nella zona addominale. È importante mantenere un dialogo aperto con il tuo nutrizionista e il tuo medico per valutare continuamente la tua situazione e adattare la strategia dietetica di conseguenza.
Se ti senti scoraggiata, potrebbe essere utile esplorare altre opzioni o modificare leggermente l'approccio alla dieta. Lavorare con professionisti sanitari che comprendono la tua situazione specifica e possono offrire un supporto personalizzato è fondamentale.
Inoltre, è importante prendersi cura anche del proprio benessere emotivo durante questo processo. Parla apertamente con il tuo medico riguardo le tue preoccupazioni e considera l'opportunità di consultare anche un consulente o uno psicologo per affrontare lo stress e lo scoraggiamento che potresti provare. Continua a perseverare, con il tempo potresti trovare un approccio che funzioni meglio per te e che ti porti i risultati desiderati. Ti auguro il meglio nel tuo percorso di salute e benessere."
La dieta proteica può essere un'opzione efficace per molti, ma ogni persona risponde in modo diverso alle varie strategie alimentari. Sebbene tu abbia perso 4 kg in 4/5 mesi, capisco che potresti sentirti frustrata dai risultati limitati.
L'insulino resistenza può complicare ulteriormente il processo di perdita di peso, soprattutto nella zona addominale. È importante mantenere un dialogo aperto con il tuo nutrizionista e il tuo medico per valutare continuamente la tua situazione e adattare la strategia dietetica di conseguenza.
Se ti senti scoraggiata, potrebbe essere utile esplorare altre opzioni o modificare leggermente l'approccio alla dieta. Lavorare con professionisti sanitari che comprendono la tua situazione specifica e possono offrire un supporto personalizzato è fondamentale.
Inoltre, è importante prendersi cura anche del proprio benessere emotivo durante questo processo. Parla apertamente con il tuo medico riguardo le tue preoccupazioni e considera l'opportunità di consultare anche un consulente o uno psicologo per affrontare lo stress e lo scoraggiamento che potresti provare. Continua a perseverare, con il tempo potresti trovare un approccio che funzioni meglio per te e che ti porti i risultati desiderati. Ti auguro il meglio nel tuo percorso di salute e benessere."
Buongiorno, purtroppo l'insulino resistenza è nemica della perdita di peso e influisce anche su altri aspetti metabolici del nostro corpo, il collega si attiene a delle evidenze scientifiche e le ha somministrato questo tipo di dieta per tenere sotto controllo la glicemia ecco perchè ha aumentato l'introito proteico e diminuito i carboidrati. L'unica chiave in questi caso è rimanere sereni e perseverare abbinando al percorso dietetico lìattività fisica che ha un impatto rilevante sulla condizione di insulino resistenza, ad ogni modo seguire uno stile di vita equilibrato agirà in maniera benefica sulla condizione patologica non facendola evolvere in qualcosa di più serio e grave.
Distitnti Saluti Dott. Antonino Pellegrino
Distitnti Saluti Dott. Antonino Pellegrino
Il tuo pensiero è corretto: un nutrizionista dovrebbe considerare l’impatto psicologico del disturbo alimentare. La scelta di evitare bustine o indicazioni che rievocano le restrizioni è valida. Potresti valutare un approccio multidisciplinare che includa un nutrizionista specializzato in DCA e uno psicoterapeuta. Continuare il percorso è fondamentale per un equilibrio a lungo termine.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
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