Buongiorno, da un anno accuso un forte dolore all'anca che non mi permette di muovermi liberamente o

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Buongiorno, da un anno accuso un forte dolore all'anca che non mi permette di muovermi liberamente o di correre. Il dolore è nato a seguito di una semplice corsetta di 5 km. Inizialmente Ho provato a riposare per non affaticare ulteriormente l'articolazione. Successivamente il medico di base, notando che il problema non si risolveva, ha provato con una serie di antidolorifici, che non hanno sortito alcun effetto. Ho eseguito allora RX all'anca destra e successivamente a svariate visite con ortopedici, ho eseguito anche una risonanza magnetica al bacino. Dalle analisi strumentali è risultato che parte della cartilagine è consumata ma non a livelli gravi e Dalla risonanza risulta una tendinopatia al pretrocantero di entrambi i lati. Tra le varie visite mi sono stati suggeriti, e sono stati eseguiti trattamenti quali: laser e ultrasuoni alle anche, sia a destra che sinistra e successivamente massoterapia e Tecar all'area del Medio gluteo. Il problema ad oggi non è risolto, in quanto ogni volta che provo a camminare un po' di più o iniziare una corsa, dopo pochi metri il dolore all'area destra del bacino si fa sentire. Inoltre, a seguito degli ultimi massaggi eseguiti, seguendo la terapia prescritta dall'ortopedico, ho un dolore costante all'ileo psoas, che non mi permette di muovermi in maniera libera. Accuso dolore quando mi alzo da una sedia, quando mi siedo e quando porto la gamba in questione indietro. Avreste suggerimenti di possibili altri controlli da effettuare o possibili terapie?
Salve,
le cause più frequenti di dolore in questi casi sono appunto le tendinopatie inserzionali del medio gluteo, le sindromi della bandelletta ileo-tibiale prossimale e, da non escludere, le sindromi da impingement femoro-acetabolare e sintomi da condropatia/artrosi dell'anca.
Analizzare la documentazione radiologica ed associarla alle manovre dell'esame clinico spesso porta ad una diagnosi corretta. Altra questione è la soluzione del problema: giustamente le terapie di prima linea sono quelle già prescritte; nei casi resistenti a queste terapie si passa di solito alle infiltrazioni ecoguidate, mirate a livello del sito causa di dolore, in ultima analisi, quando anche tali terapie non sono efficaci, esistono soluzioni chirurgiche specifiche per ognuna di queste condizioni, sempre effettuando il bilancio rischio/beneficio e le richieste funzionali di ogni singolo paziente.
Saluti, Dott. Federico Polidoro

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