Buongiorno, da tre anni vivo un’amicizia con un collega che si è trasferito all’estero fatta solo di
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Buongiorno, da tre anni vivo un’amicizia con un collega che si è trasferito all’estero fatta solo di scambi di messaggi vocali e wapp. Sono riuscita a sentirlo in chiamata solo una volta per pochi secondi. Mi ha detto che non ama essere molto raggiungibile: cosa significa? Che non vuole corrispondenze ma che quando tornerà me lo farà sapere per farsi un saluto. Ho saputo che poi è tornato anche se per breve e non mi ha detto nulla, seccato mi ha risposto ecco perché preferisco non avere amici, poi più in là ho capito si era sentito sotto pressione e mi ha detto non ho idea di quando tornerò per ora devo focalizzarmi qui a trovare un lavoro che rispecchi al meglio le mie qualità e anche se torno tornerò brevissimo ma magari quando tornerò te lo farò sapere stai serena. Sono sempre io la prima a scrivere e farmi sentire e di recente gli ho detto non amo scrivere molto fatti sentire tu quando riesci e ha messo pollice in su. Quanto tempo si deve dare all’altro per vedere se anche lui ci tiene a questa amicizia? Mi ha detto che non scrive mai a nessuno di sua iniziativa che non ha nulla da condividere con nessuno perché ha fatto un percorso di psicanalisi dove ha lavorato su se stesso in una maniera così profonda che gli ha evoluto la vita. Preferisce essere riservato come persona e anche se in me ha sempre visto una persona discreta mi ha detto vive in un paesino vicino Zurigo ma non il nome del posto. È normale in un rapporto di amicizia voler tenere delle informazioni per sé? A volte io mando una foto di un libro o suggerisco un film ma lui non fa lo stesso, se capita nella conversazione mi chiede se ho visto un film ma l’iniziativa non parte mai da lui. Mi manca molto vederlo di persona e sento il bisogno di rivedere un volto oltre là chat ma voglio che questa persona si senta libera di rivedermi quando lo preferirà. Nel frattempo, come può continuare l’amicizia? è una persona che sente persone carissime amici e parenti una volta all’anno, però ho visto che in questi anni mi è venuto incontro stabilendo una continuità di dialogo quando una volta ogni due settimane condividevo con lui qualcosa di personale che mai era accaduto. Nell’ultimo anno ho visto un rilassamento graduale e un piacere comunque nel restare in contatto nonostante non ami un contatto assiduo, però quando gli ho chiesto so che non mandi foto tue ma mi piacerebbe rivederti in una recente mi ha risposto il giorno dopo dicendomi eh lo so ma ora sono a lavoro dai. Come pensate che questa persona desideri vivere l’amicizia con me? Qual’è il contatto più adeguato per il tipo di frequentazione che si ha? Per quanto mi riguarda non mi pesa essere la prima a scrivere perché so come è fatto, probabilmente è stato ferito in amicizia in passato? Ma vorrei iniziare a sviluppare una comunicazione assertiva, un contatto autentico con questa persona che mostri interesse ma senza pressioni. A volte se i miei messaggi restano senza risposta, quando riscrivo dopo due giorni dicendo tutto ok o hai letto i miei messaggi? Mi dice con un vocale sì li leggo i tuoi messaggi è solo che a lavoro stanno facendo un sacco di cambiamenti mi ritrovo sempre più ore a lavoro che è quello che voglio ma mi costa tutto tantissimo te come stai tutto bene? Al momento vorrei capire meglio come sviluppare una connessione più autentica e meno bisognosa ma dopo 3 anni sento anche il desiderio di rivedere un volto. La videochiamata lo mette a disagio e mi ha detto non chiedermelo per favore. Non comprendo la riluttanza a mostrarsi in una foto recente considerando ci sia amicizia e non abbiamo amicizie in comune ormai. Ci sono persone che riescono ad aprirsi e rilassarsi con l’altro solo dopo anni di conoscenza? All’inizio con me non voleva un legame ma poi gradualmente si è aperto un po’ al dialogo mostrandomi stima e affetto. Come posso incoraggiare questa apertura?

Buongiorno,
mi sembra che lei stia vivendo una situazione che può essere vista come un interessante gioco di equilibri tra vicinanza e distanza. Potrebbe essere che il suo amico stia cercando di proteggere la sua privacy, eppure sembra anche che ci sia un'apertura progressiva da parte sua. È possibile che in questo tipo di relazioni la lentezza nell'aprirsi sia parte del processo naturale di costruzione della fiducia? Che ruolo potrebbe avere, in questo caso, l'accettazione dei tempi e dei ritmi altrui per favorire un'autentica connessione?
Un caro saluto,
Dr. De Giorgi Giorgio
mi sembra che lei stia vivendo una situazione che può essere vista come un interessante gioco di equilibri tra vicinanza e distanza. Potrebbe essere che il suo amico stia cercando di proteggere la sua privacy, eppure sembra anche che ci sia un'apertura progressiva da parte sua. È possibile che in questo tipo di relazioni la lentezza nell'aprirsi sia parte del processo naturale di costruzione della fiducia? Che ruolo potrebbe avere, in questo caso, l'accettazione dei tempi e dei ritmi altrui per favorire un'autentica connessione?
Un caro saluto,
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Buongiorno,
grazie per aver condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni con tanta profondità. Capisco quanto possa essere difficile navigare un'amicizia in cui si sente un forte legame, ma allo stesso tempo emergono distanze e dinamiche che non sempre risultano chiare. Da quello che racconta, questa persona sembra avere un rapporto molto particolare con le relazioni interpersonali. Il fatto che abbia lavorato su di sé attraverso un percorso di psicoanalisi e che tenda a mantenere una distanza emotiva e comunicativa potrebbe indicare che ha sviluppato un modo di relazionarsi che privilegia l’indipendenza e il controllo del proprio spazio personale. Alcune persone, soprattutto se hanno avuto esperienze passate difficili in amicizia o se hanno una personalità più riservata, preferiscono rapporti che non implichino una comunicazione frequente o troppo coinvolgente. La sua voglia di creare una connessione più autentica e meno bisognosa è molto comprensibile e mostra una grande consapevolezza emotiva. Tuttavia, è importante accettare che non tutte le persone vivono le amicizie nello stesso modo. Questo collega sembra avere bisogno di spazi ampi tra un’interazione e l’altra, e il fatto che non prenda iniziativa nel contatto non significa necessariamente che non tenga a lei, ma più probabilmente riflette il suo modo di gestire i rapporti. Se desidera sviluppare una comunicazione più assertiva, potrebbe essere utile esprimere in modo chiaro, ma senza pressione, i suoi bisogni e desideri. Ad esempio, potrebbe dirgli qualcosa come: "Mi fa sempre piacere sentirti e condividere con te pensieri e momenti della mia vita, ma a volte sento il bisogno di una maggiore reciprocità. Ti va di dirmi come preferiresti mantenere il nostro contatto?" Questo le permetterà di comprendere meglio le sue reali intenzioni e aspettative senza invadere il suo spazio. Riguardo alla sua riluttanza a mostrarsi in foto o in videochiamata, è possibile che abbia un disagio personale legato all’immagine di sé o semplicemente che sia una sua caratteristica caratteriale. Non è raro che alcune persone si sentano più a loro agio a esprimersi tramite messaggi piuttosto che attraverso canali visivi o più diretti. Cercare di forzarlo in questa direzione potrebbe generare ulteriore chiusura, quindi il miglior approccio è rispettare i suoi tempi e i suoi limiti. La domanda centrale che potrebbe porsi è: questa amicizia, così com’è, le dà più benessere o più frustrazione? Se da un lato il legame che ha con questa persona è prezioso per lei, dall’altro sembra anche generarle dubbi e bisogno di conferme. Potrebbe essere utile riflettere su quanto sia disposta ad accettare questa dinamica e su cosa significhi per lei ricevere affetto e considerazione in un’amicizia. Le amicizie possono evolvere nel tempo, ma perché un legame sia sano è importante che entrambi si sentano rispettati nei propri bisogni. Se sente che il suo desiderio di un contatto più autentico non trova spazio, potrebbe anche essere utile investire in altri rapporti che le offrano quella reciprocità e quella vicinanza che sta cercando. Spero che queste riflessioni possano aiutarla a trovare un equilibrio che la faccia sentire bene in questa amicizia, senza dover rinunciare a ciò di cui ha bisogno per stare bene.
Resto a disposizione
Dott. Andrea Boggero
grazie per aver condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni con tanta profondità. Capisco quanto possa essere difficile navigare un'amicizia in cui si sente un forte legame, ma allo stesso tempo emergono distanze e dinamiche che non sempre risultano chiare. Da quello che racconta, questa persona sembra avere un rapporto molto particolare con le relazioni interpersonali. Il fatto che abbia lavorato su di sé attraverso un percorso di psicoanalisi e che tenda a mantenere una distanza emotiva e comunicativa potrebbe indicare che ha sviluppato un modo di relazionarsi che privilegia l’indipendenza e il controllo del proprio spazio personale. Alcune persone, soprattutto se hanno avuto esperienze passate difficili in amicizia o se hanno una personalità più riservata, preferiscono rapporti che non implichino una comunicazione frequente o troppo coinvolgente. La sua voglia di creare una connessione più autentica e meno bisognosa è molto comprensibile e mostra una grande consapevolezza emotiva. Tuttavia, è importante accettare che non tutte le persone vivono le amicizie nello stesso modo. Questo collega sembra avere bisogno di spazi ampi tra un’interazione e l’altra, e il fatto che non prenda iniziativa nel contatto non significa necessariamente che non tenga a lei, ma più probabilmente riflette il suo modo di gestire i rapporti. Se desidera sviluppare una comunicazione più assertiva, potrebbe essere utile esprimere in modo chiaro, ma senza pressione, i suoi bisogni e desideri. Ad esempio, potrebbe dirgli qualcosa come: "Mi fa sempre piacere sentirti e condividere con te pensieri e momenti della mia vita, ma a volte sento il bisogno di una maggiore reciprocità. Ti va di dirmi come preferiresti mantenere il nostro contatto?" Questo le permetterà di comprendere meglio le sue reali intenzioni e aspettative senza invadere il suo spazio. Riguardo alla sua riluttanza a mostrarsi in foto o in videochiamata, è possibile che abbia un disagio personale legato all’immagine di sé o semplicemente che sia una sua caratteristica caratteriale. Non è raro che alcune persone si sentano più a loro agio a esprimersi tramite messaggi piuttosto che attraverso canali visivi o più diretti. Cercare di forzarlo in questa direzione potrebbe generare ulteriore chiusura, quindi il miglior approccio è rispettare i suoi tempi e i suoi limiti. La domanda centrale che potrebbe porsi è: questa amicizia, così com’è, le dà più benessere o più frustrazione? Se da un lato il legame che ha con questa persona è prezioso per lei, dall’altro sembra anche generarle dubbi e bisogno di conferme. Potrebbe essere utile riflettere su quanto sia disposta ad accettare questa dinamica e su cosa significhi per lei ricevere affetto e considerazione in un’amicizia. Le amicizie possono evolvere nel tempo, ma perché un legame sia sano è importante che entrambi si sentano rispettati nei propri bisogni. Se sente che il suo desiderio di un contatto più autentico non trova spazio, potrebbe anche essere utile investire in altri rapporti che le offrano quella reciprocità e quella vicinanza che sta cercando. Spero che queste riflessioni possano aiutarla a trovare un equilibrio che la faccia sentire bene in questa amicizia, senza dover rinunciare a ciò di cui ha bisogno per stare bene.
Resto a disposizione
Dott. Andrea Boggero

Salve,
capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e difficile da affrontare. Dopo cinque anni di relazione, vedere il proprio partner prendere una decisione che sembra allontanarvi può generare insicurezza, tristezza e senso di smarrimento. È normale interrogarsi sul significato di questa scelta e sul posto che si occupa nella vita dell'altro.
Ogni relazione si basa su un equilibrio tra bisogni individuali e progetti comuni. Il desiderio del suo fidanzato di trasferirsi all'estero per lavoro potrebbe non essere necessariamente un segnale di disinteresse nei suoi confronti, ma piuttosto una sua esigenza personale di crescita. Tuttavia, è comprensibile che lei si senta ferita e abbia bisogno di chiarezza.
Le consiglio di aprire un dialogo sincero con lui, esprimendo le sue emozioni e cercando di comprendere le sue motivazioni in profondità. È importante valutare insieme se esistono soluzioni intermedie, come mantenere la relazione a distanza per un periodo, o se le tue prospettive future diventano incompatibili.
In situazioni come questa, è naturale provare ansia e incertezza. Per affrontare al meglio il momento e prendere decisioni più consapevoli, sarebbe utile e consigliato approfondire la questione con uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e difficile da affrontare. Dopo cinque anni di relazione, vedere il proprio partner prendere una decisione che sembra allontanarvi può generare insicurezza, tristezza e senso di smarrimento. È normale interrogarsi sul significato di questa scelta e sul posto che si occupa nella vita dell'altro.
Ogni relazione si basa su un equilibrio tra bisogni individuali e progetti comuni. Il desiderio del suo fidanzato di trasferirsi all'estero per lavoro potrebbe non essere necessariamente un segnale di disinteresse nei suoi confronti, ma piuttosto una sua esigenza personale di crescita. Tuttavia, è comprensibile che lei si senta ferita e abbia bisogno di chiarezza.
Le consiglio di aprire un dialogo sincero con lui, esprimendo le sue emozioni e cercando di comprendere le sue motivazioni in profondità. È importante valutare insieme se esistono soluzioni intermedie, come mantenere la relazione a distanza per un periodo, o se le tue prospettive future diventano incompatibili.
In situazioni come questa, è naturale provare ansia e incertezza. Per affrontare al meglio il momento e prendere decisioni più consapevoli, sarebbe utile e consigliato approfondire la questione con uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Mi colpisce molto quando dice “vorrei iniziare a sviluppare una comunicazione assertiva, un contatto autentico con questa persona che mostri interesse ma senza pressioni”. Questo suo bisogno di equilibrio tra l’apertura e il rispetto degli spazi altrui è già un passo importante verso una consapevolezza relazionale matura.
Proviamo però a guardare la situazione da un’angolazione diversa: da quello che racconta, sembra che questa persona abbia dei confini molto rigidi — la difficoltà a mostrarsi in foto, la riluttanza alla videochiamata, la comunicazione discontinua — e ha sottolineato più volte di voler mantenere un certo distacco, dicendo che non ama essere raggiungibile e che le sue esperienze personali, forse anche le ferite del passato, lo hanno portato a chiudersi. Questo ci porta a chiederci: quanto questi confini sono un suo modo sano di proteggersi e quanto, invece, possono diventare un ostacolo a una relazione più profonda?
Un punto interessante su cui potremmo lavorare riguarda proprio il suo vissuto: come si sente lei quando riceve risposte tardive o quando percepisce un atteggiamento freddo? Quali emozioni emergono quando lui non si mostra o non prende mai l’iniziativa? Questi momenti risvegliano in lei solo la voglia di comprenderlo, o a volte sente anche paura di essere esclusa o poco considerata? Spesso, nella terapia cognitivo-comportamentale, ci soffermiamo proprio sui pensieri automatici che scattano in noi quando l’altro sembra distante. Sarebbe interessante esplorare se, dietro al suo desiderio di incoraggiarlo ad aprirsi, ci sia anche un bisogno personale di sentirsi vista, accolta o persino rassicurata rispetto al valore che ha per lui.
Proviamo però a guardare la situazione da un’angolazione diversa: da quello che racconta, sembra che questa persona abbia dei confini molto rigidi — la difficoltà a mostrarsi in foto, la riluttanza alla videochiamata, la comunicazione discontinua — e ha sottolineato più volte di voler mantenere un certo distacco, dicendo che non ama essere raggiungibile e che le sue esperienze personali, forse anche le ferite del passato, lo hanno portato a chiudersi. Questo ci porta a chiederci: quanto questi confini sono un suo modo sano di proteggersi e quanto, invece, possono diventare un ostacolo a una relazione più profonda?
Un punto interessante su cui potremmo lavorare riguarda proprio il suo vissuto: come si sente lei quando riceve risposte tardive o quando percepisce un atteggiamento freddo? Quali emozioni emergono quando lui non si mostra o non prende mai l’iniziativa? Questi momenti risvegliano in lei solo la voglia di comprenderlo, o a volte sente anche paura di essere esclusa o poco considerata? Spesso, nella terapia cognitivo-comportamentale, ci soffermiamo proprio sui pensieri automatici che scattano in noi quando l’altro sembra distante. Sarebbe interessante esplorare se, dietro al suo desiderio di incoraggiarlo ad aprirsi, ci sia anche un bisogno personale di sentirsi vista, accolta o persino rassicurata rispetto al valore che ha per lui.

Ciao, grazie per aver condiviso questa storia. Sembra che tu stia vivendo una situazione complessa, in cui la comunicazione con questo collega è diventata quasi esclusivamente virtuale e poco interattiva. Capisco il desiderio di sviluppare una connessione più autentica e più soddisfacente, ma è anche importante riconoscere i limiti di questa relazione, come tu stessa stai facendo, senza forzare troppo la mano.
La situazione che descrivi è un buon esempio di come le persone possano avere diversi stili di relazione e comunicazione. La tua amicizia sembra essere influenzata dalle preferenze di lui per il distacco emotivo, la riservatezza e la difficoltà nell'aprire se stesso, anche se ci sono stati segni di apertura nel corso degli anni. Questo potrebbe indicare che ha una personalità più introversa o che sta affrontando delle difficoltà personali, comprese le sue esperienze passate che potrebbero averlo reso più guardinghi nelle relazioni.
Ecco alcuni consigli da una prospettiva psicologica:
1.Accettare i suoi limiti: Se lui ti ha comunicato chiaramente che non ama essere raggiungibile e che è riservato, è importante rispettare questo aspetto del suo carattere. La sua risposta sulla psicanalisi suggerisce che potrebbe essere una persona che ha fatto un lavoro molto profondo su se stesso, ma che potrebbe anche trovarsi ancora in un processo di evoluzione emotiva che lo porta a mantenere le distanze. Rispetta la sua necessità di spazio, mentre riconosci anche che la tua voglia di maggiore intimità è valida.
2. Dare spazio alla spontaneità senza pressione: A volte, nella dinamica di amicizia o relazione, quando uno dei due partner sembra più "passivo" o meno coinvolto, può sorgere la tentazione di chiedere risposte o rassicurazioni frequenti. Tuttavia, questo potrebbe creare una pressione che lui potrebbe percepire come invasiva. Potresti cercare di bilanciare il tuo desiderio di comunicazione con il rispetto dei suoi tempi, senza insistere troppo sul fatto che lui debba rispondere o fare un primo passo. La comunicazione non dovrebbe essere troppo intensa o assidua, altrimenti potrebbe diventare un peso per lui.
3. Comunicazione assertiva: La tua volontà di sviluppare una comunicazione più assertiva è un passo positivo. Essere chiari sui propri bisogni, senza accusare o colpevolizzare l’altro, è importante. Ad esempio, potresti dirgli in modo chiaro e gentile che capisci le sue esigenze di spazio, ma che per te sarebbe importante anche ricevere qualche gesto di reciproca iniziativa, come un messaggio senza che tu debba sempre essere la prima a scrivere. Può essere utile anche dichiarare che non stai cercando di forzare la relazione, ma che apprezzi l’amicizia e che ti piacerebbe continuare a costruirla.
4. Rispettare i suoi confini (come la videochiamata): Se lui ti ha chiesto di non insistere con la videochiamata, è importante rispettare questo limite. A volte, le persone non sono pronte o non si sentono a loro agio nel mostrarsi in un contesto più intimo o visivo, e questo non significa necessariamente che non ci tenga a te. La riservatezza è una parte del suo modo di essere e bisogna accettarla.
5. Valutare la tua crescita emotiva: Allo stesso tempo, è importante che tu possa sviluppare una connessione che non dipenda solo dalle risposte dell’altro. È utile riflettere su come tu stessa stai affrontando questa situazione: c’è il rischio che tu stia investendo troppo emotivamente in una relazione che potrebbe non essere alla pari? Qual è il tuo bisogno dietro a questa ricerca di maggiore apertura? Lavorare su te stessa, attraverso la consapevolezza e l’autocomprensione, potrebbe anche aiutarti a non sentirti troppo frustrata da un equilibrio che non dipende solo da te.
6. Evoluzione dell’amicizia nel tempo: Le amicizie evolvono e cambiano, e non sempre tutti gli amici si comportano nello stesso modo o hanno la stessa disponibilità. Lascialo essere chi è, ma se dopo un certo tempo tu senti che le tue necessità non vengono soddisfatte, potrebbe essere il momento di fare una riflessione più profonda sul tipo di relazione che vuoi costruire, e se questa amicizia soddisfa davvero i tuoi bisogni.
In sintesi, continua a essere te stessa, rispettosa dei suoi limiti, ma cerca di esprimere ciò che hai bisogno in modo chiaro e non colpevolizzante. Accetta che, a volte, le persone possano non evolversi nella stessa direzione o con la stessa intensità nella relazione. Coltivare la pazienza e l'empatia verso di lui, ma anche verso te stessa, è fondamentale. Sii consapevole delle tue esigenze e dei tuoi desideri, e cerca di trovare un equilibrio che ti soddisfi senza sacrificare troppo il tuo benessere emotivo.
La situazione che descrivi è un buon esempio di come le persone possano avere diversi stili di relazione e comunicazione. La tua amicizia sembra essere influenzata dalle preferenze di lui per il distacco emotivo, la riservatezza e la difficoltà nell'aprire se stesso, anche se ci sono stati segni di apertura nel corso degli anni. Questo potrebbe indicare che ha una personalità più introversa o che sta affrontando delle difficoltà personali, comprese le sue esperienze passate che potrebbero averlo reso più guardinghi nelle relazioni.
Ecco alcuni consigli da una prospettiva psicologica:
1.Accettare i suoi limiti: Se lui ti ha comunicato chiaramente che non ama essere raggiungibile e che è riservato, è importante rispettare questo aspetto del suo carattere. La sua risposta sulla psicanalisi suggerisce che potrebbe essere una persona che ha fatto un lavoro molto profondo su se stesso, ma che potrebbe anche trovarsi ancora in un processo di evoluzione emotiva che lo porta a mantenere le distanze. Rispetta la sua necessità di spazio, mentre riconosci anche che la tua voglia di maggiore intimità è valida.
2. Dare spazio alla spontaneità senza pressione: A volte, nella dinamica di amicizia o relazione, quando uno dei due partner sembra più "passivo" o meno coinvolto, può sorgere la tentazione di chiedere risposte o rassicurazioni frequenti. Tuttavia, questo potrebbe creare una pressione che lui potrebbe percepire come invasiva. Potresti cercare di bilanciare il tuo desiderio di comunicazione con il rispetto dei suoi tempi, senza insistere troppo sul fatto che lui debba rispondere o fare un primo passo. La comunicazione non dovrebbe essere troppo intensa o assidua, altrimenti potrebbe diventare un peso per lui.
3. Comunicazione assertiva: La tua volontà di sviluppare una comunicazione più assertiva è un passo positivo. Essere chiari sui propri bisogni, senza accusare o colpevolizzare l’altro, è importante. Ad esempio, potresti dirgli in modo chiaro e gentile che capisci le sue esigenze di spazio, ma che per te sarebbe importante anche ricevere qualche gesto di reciproca iniziativa, come un messaggio senza che tu debba sempre essere la prima a scrivere. Può essere utile anche dichiarare che non stai cercando di forzare la relazione, ma che apprezzi l’amicizia e che ti piacerebbe continuare a costruirla.
4. Rispettare i suoi confini (come la videochiamata): Se lui ti ha chiesto di non insistere con la videochiamata, è importante rispettare questo limite. A volte, le persone non sono pronte o non si sentono a loro agio nel mostrarsi in un contesto più intimo o visivo, e questo non significa necessariamente che non ci tenga a te. La riservatezza è una parte del suo modo di essere e bisogna accettarla.
5. Valutare la tua crescita emotiva: Allo stesso tempo, è importante che tu possa sviluppare una connessione che non dipenda solo dalle risposte dell’altro. È utile riflettere su come tu stessa stai affrontando questa situazione: c’è il rischio che tu stia investendo troppo emotivamente in una relazione che potrebbe non essere alla pari? Qual è il tuo bisogno dietro a questa ricerca di maggiore apertura? Lavorare su te stessa, attraverso la consapevolezza e l’autocomprensione, potrebbe anche aiutarti a non sentirti troppo frustrata da un equilibrio che non dipende solo da te.
6. Evoluzione dell’amicizia nel tempo: Le amicizie evolvono e cambiano, e non sempre tutti gli amici si comportano nello stesso modo o hanno la stessa disponibilità. Lascialo essere chi è, ma se dopo un certo tempo tu senti che le tue necessità non vengono soddisfatte, potrebbe essere il momento di fare una riflessione più profonda sul tipo di relazione che vuoi costruire, e se questa amicizia soddisfa davvero i tuoi bisogni.
In sintesi, continua a essere te stessa, rispettosa dei suoi limiti, ma cerca di esprimere ciò che hai bisogno in modo chiaro e non colpevolizzante. Accetta che, a volte, le persone possano non evolversi nella stessa direzione o con la stessa intensità nella relazione. Coltivare la pazienza e l'empatia verso di lui, ma anche verso te stessa, è fondamentale. Sii consapevole delle tue esigenze e dei tuoi desideri, e cerca di trovare un equilibrio che ti soddisfi senza sacrificare troppo il tuo benessere emotivo.

Cara Paziente Anonimo,
le separazioni, sotto qualsiasi forma si manifestino sono sempre difficili da elaborare, sono sempre e comunque un lutto. Capisco quindi il tuo star male per ciò che sta capitando. Il tuo lui (solo amico per te? sicura?) se ne è andato in un altro Paese e non da notizie di se. Certo che ti dispiace. Ma forse quello su cui val la pena concentrarsi non è tanto quello che vuole il tuo amico/collega riluttante, quanto perché non riesci a lasciarlo andare, cosa ti tiene così legata a un rapporto che ti procura solo frustrazione. Lui dice di aver fatto un percorso analitico che gli ha cambiato la vita; forse è vero, forse no ma ha senso continuare a farsi tutte queste domande su di lui invece che iniziare il tuo di percorso evolutivo di conoscenza di te? Le tante energie che dedichi a queste domande non potrebbero essere impiegate meglio focalizzandosi su qualcosa o, meglio, qualcuno che voglia te e che sia pronto a corrisponderti? Lui il suo percorso terapeutico l'ha fatto... tu cosa aspetti?
le separazioni, sotto qualsiasi forma si manifestino sono sempre difficili da elaborare, sono sempre e comunque un lutto. Capisco quindi il tuo star male per ciò che sta capitando. Il tuo lui (solo amico per te? sicura?) se ne è andato in un altro Paese e non da notizie di se. Certo che ti dispiace. Ma forse quello su cui val la pena concentrarsi non è tanto quello che vuole il tuo amico/collega riluttante, quanto perché non riesci a lasciarlo andare, cosa ti tiene così legata a un rapporto che ti procura solo frustrazione. Lui dice di aver fatto un percorso analitico che gli ha cambiato la vita; forse è vero, forse no ma ha senso continuare a farsi tutte queste domande su di lui invece che iniziare il tuo di percorso evolutivo di conoscenza di te? Le tante energie che dedichi a queste domande non potrebbero essere impiegate meglio focalizzandosi su qualcosa o, meglio, qualcuno che voglia te e che sia pronto a corrisponderti? Lui il suo percorso terapeutico l'ha fatto... tu cosa aspetti?

Cara, le relazioni con gli altri sono spesso complicate perché, anche se nel profondo tutte le persone hanno gli stessi desideri e bisogni (affetto, riconoscimento, appartenenza, ecc.), i comportamenti e i modi per esprimerli sono diversi per ciascuno. Si capisce che lei tiene molto a questa amicizia e che sicuramente lei e il suo amico avete modalità relazionali molto diverse. Quando è così, spesso si desidera che l'altro cambi o si vorrebbe portare l'altro ad avere comportamenti e modi più simili ai nostri, ma questo non è possibile e la cosa migliore che possiamo fare è accettare l'altro così com'è, senza per questo snaturarsi o accettare cose che per noi non vanno bene. Le auguro il meglio, saluti.

Gentile Signora,
grazie per aver condiviso questo suo vissuto.
Mi ha molto colpito il fatto che parli di "connessione autentica e meno bisognosa" e mi verrebbe da chiederle, anzitutto, che cosa intenda; così come quando si prefigge come obiettivo quello di sviluppare una comunicazione maggiormente assertiva. E' come se lei avesse l'esigenza di trasformare questo rapporto unilateralmente, quindi il mio consiglio è quello di provare a capire quali sono le ragioni che sottendono tale necessità. Un colloquio psicologico potrebbe pertanto essere utile. Resto a disposizione. Un saluto cordiale, Dott.ssa Michelle Borrelli
grazie per aver condiviso questo suo vissuto.
Mi ha molto colpito il fatto che parli di "connessione autentica e meno bisognosa" e mi verrebbe da chiederle, anzitutto, che cosa intenda; così come quando si prefigge come obiettivo quello di sviluppare una comunicazione maggiormente assertiva. E' come se lei avesse l'esigenza di trasformare questo rapporto unilateralmente, quindi il mio consiglio è quello di provare a capire quali sono le ragioni che sottendono tale necessità. Un colloquio psicologico potrebbe pertanto essere utile. Resto a disposizione. Un saluto cordiale, Dott.ssa Michelle Borrelli

Questa situazione evidenzia che il tuo amico ha uno stile di relazione molto riservato e probabilmente ha stabilito dei confini per proteggersi, magari a seguito di esperienze passate o per il percorso personale che ha intrapreso. ui sembra preferire una comunicazione che gli permetta di mantenere un certo distacco, probabilmente perché si sente più a suo agio in un contesto che non richiede un impegno emotivo costante. Il fatto che non si mostri in foto o in videochiamata non implica necessariamente una mancanza di affetto, ma piuttosto il suo bisogno di privacy e di gestire i propri tempi.
Il suo percorso di psicanalisi e il desiderio di condividere solo quando ha qualcosa di significativo da dire fanno sì che lui eviti di avviare conversazioni banali o troppo frequenti. Per lui, la continuità del contatto può essere meno importante del contenuto e della qualità del messaggio.
Se lui preferisce i messaggi vocali e WhatsApp, potrebbe essere utile continuare su quella linea. Questo tipo di comunicazione gli permette di rispondere quando è a suo agio, senza sentirsi pressato. Se la videochiamata o le foto lo mettono a disagio, potresti proporre altre modalità di condivisione che si adattino meglio a entrambi. Ad esempio, condividere un link a un articolo, un breve commento su un libro o un film, o anche una playlist musicale può essere un modo per comunicare interesse senza invadere la sua sfera privata. Considera che stabilire una connessione autentica e meno "bisognosa" richiede anche una buona dose di accettazione dei limiti altrui. Potresti continuare a essere tu quella che avvia il dialogo, mantenendo comunque uno spazio per la sua libertà di rispondere quando si sente pronto. In questo modo, se e quando lui sentirà il bisogno o la voglia di aprirsi ulteriormente, saprà che la porta è sempre aperta.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Il suo percorso di psicanalisi e il desiderio di condividere solo quando ha qualcosa di significativo da dire fanno sì che lui eviti di avviare conversazioni banali o troppo frequenti. Per lui, la continuità del contatto può essere meno importante del contenuto e della qualità del messaggio.
Se lui preferisce i messaggi vocali e WhatsApp, potrebbe essere utile continuare su quella linea. Questo tipo di comunicazione gli permette di rispondere quando è a suo agio, senza sentirsi pressato. Se la videochiamata o le foto lo mettono a disagio, potresti proporre altre modalità di condivisione che si adattino meglio a entrambi. Ad esempio, condividere un link a un articolo, un breve commento su un libro o un film, o anche una playlist musicale può essere un modo per comunicare interesse senza invadere la sua sfera privata. Considera che stabilire una connessione autentica e meno "bisognosa" richiede anche una buona dose di accettazione dei limiti altrui. Potresti continuare a essere tu quella che avvia il dialogo, mantenendo comunque uno spazio per la sua libertà di rispondere quando si sente pronto. In questo modo, se e quando lui sentirà il bisogno o la voglia di aprirsi ulteriormente, saprà che la porta è sempre aperta.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
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