Buongiorno.Da tempo ho un problema psicologico:ogni minima notizia negativa (ad es.anche la sconfitt
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Buongiorno.Da tempo ho un problema psicologico:ogni minima notizia negativa (ad es.anche la sconfitta della mia squadra!) mi fa star male per giorni, divenendo il centro dei miei pensieri in modo quasi ossessivo.Stessa cosa per le contrarietà ( ad esempio ,ho dovuto pagare una pratica 20 euro in più del dovuto, a causa della scorrettezza di un impiegato). Faccio presente che da anni assisto in toto mia madre affetta da demenza senile e , ancora più dopo il covid, non ho in pratica occasioni per socializzare. Che sia questa impossibilità di scaricare le tensioni negative la causa di tutto? Che fare? Ricorrere ai farmaci ?
Ringrazio anticipatamente per la risposta .
Saluti
Ringrazio anticipatamente per la risposta .
Saluti
Buongiorno, mi spiace per la sua situazione, sicuramente una forte dose di stress può rendere ancora più difficile la regolazione emotiva degli episodi descritti, sicuramente un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare luce su questi aspetti, per l'aspetto farmacologico purtroppo non le posso rispondere ma sarebbe opportuno un consulto col suo medico di base che saprà sicuramente indirizzarla.
Rimango a disposizione per una consulenza psicologica, anche online. Cordiali saluti, Vittorio Longo
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, l'accudimento che fornisce a sua mamma é sicuramente un aspetto positivo di cui andare fiero, forse, però l'aver perso contatto con il sociale potrebbe aver accentuato alcune fragilità.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a ritagliarsi del tempo per sé dopo tanto tempo e ritrovare la serenità giusta per far fronte a tutte le situazione più stressanti.
Sono a disposizione anche online.
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a ritagliarsi del tempo per sé dopo tanto tempo e ritrovare la serenità giusta per far fronte a tutte le situazione più stressanti.
Sono a disposizione anche online.
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi
Salve, le consiglio di iniziare a ritagliarsi uno spazio per sé quale può essere un percorso psicoterapeutico e valutare successivamente, in base agli sviluppi, valutare di fare una consulenza farmacologica. In questo ultimo caso è importante che il medico sia uno specialista psichiatra.
Buon pomeriggio,
sicuramente sarebbe importante compatibilmente con la situazione un ritorno alla socialità perché questo consente anche di riuscire a scaricare le tensioni. Più che il ricorso ai farmaci penso che sarebbe utile innanzitutto prendersi uno spazio personale dove lavorare su queste difficoltà e su questa sofferenza eventualmente poi il supporto farmacologico si può considerare ma a mio parere non immediatamente o come priorità. Resto a disposizione eventualmente per dei colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi,
sicuramente sarebbe importante compatibilmente con la situazione un ritorno alla socialità perché questo consente anche di riuscire a scaricare le tensioni. Più che il ricorso ai farmaci penso che sarebbe utile innanzitutto prendersi uno spazio personale dove lavorare su queste difficoltà e su questa sofferenza eventualmente poi il supporto farmacologico si può considerare ma a mio parere non immediatamente o come priorità. Resto a disposizione eventualmente per dei colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi,
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Il supporto farmacologico va valutato insieme ad uno psichiatra o medico di base. E' sempre raccomandata la psicoterapia per affrontare cosa causa e mantiene la sofferenza psicologica.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Il supporto farmacologico va valutato insieme ad uno psichiatra o medico di base. E' sempre raccomandata la psicoterapia per affrontare cosa causa e mantiene la sofferenza psicologica.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, grazie per aver condiviso il Suo disagio. Sicuramente la Sua situazione familiare incide in modo importante nella Sua sfera privata e sociale, portando a un isolamento progressivo che aumenta la tensione, il carico dello stress e, allo stesso, diminuisce la possibilità di poterli in qualche modo scaricare. Prima di adottare la strada della farmacologia, Le suggerirei un percorso psicologico che possa scavare nei Suoi desideri repressi e aiutarLa a trovare il modo di realizzarli, senza per questo sentirsi colpevole di dedicarsi del tempo. Cordialmente, MB
Buongiorno,
indubbiamente vive una situazione molto difficile, causa di un forte stress quotidiano.
Uno spazio personale dove poter elaborare il suo vissuto può certamente aiutarla. Valuti la possibilità di un consulto psicologico.
Cordialmente, EP
indubbiamente vive una situazione molto difficile, causa di un forte stress quotidiano.
Uno spazio personale dove poter elaborare il suo vissuto può certamente aiutarla. Valuti la possibilità di un consulto psicologico.
Cordialmente, EP
Salve. Credo che la riduzione del tempo da dedicare a sé e alle sue amicizie, insieme ovviamente all'assistenza di sua madre, siano due elementi che certamente determinano un considerevole costo a livello emotivo e affettivo.
Credo anche che questo sia una delle possibili risposte che possiamo rintracciare per spiegarci il disagio di cui ha parlato. La curiosità verso se stessi (che dimostra avendo scritto in questo portale) è una risorsa importante per ritrovare e ricostituire uno stato di benessere psicofisico. In questo senso, mi sento di consigliarle di iniziare un percorso di psicoterapia per avere un supporto e uno spazio sicuro in cui poter riflettere su ciò che non la fa star bene.
Qualora volesse parlarne insieme, sono a disposizione.
Un saluto, Dott. Eugenio Pagliarulo
Credo anche che questo sia una delle possibili risposte che possiamo rintracciare per spiegarci il disagio di cui ha parlato. La curiosità verso se stessi (che dimostra avendo scritto in questo portale) è una risorsa importante per ritrovare e ricostituire uno stato di benessere psicofisico. In questo senso, mi sento di consigliarle di iniziare un percorso di psicoterapia per avere un supporto e uno spazio sicuro in cui poter riflettere su ciò che non la fa star bene.
Qualora volesse parlarne insieme, sono a disposizione.
Un saluto, Dott. Eugenio Pagliarulo
Buonasera, l'isolamento sociale e lo stress possono ripercuotersi sul suo stato emotivo.
Le suggerisco di parlare con uno psicologo per lavorare su se stessa, riprendere in mano la sua vita e ritrovare il modo giusto di affrontare le situazioni.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Le suggerisco di parlare con uno psicologo per lavorare su se stessa, riprendere in mano la sua vita e ritrovare il modo giusto di affrontare le situazioni.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente,
mi sembra che lei abbia già intuito la natura delle sue difficoltà. Credo sia importante per lei poter avere uno spazio dentro il quale prendersi cura di ciò che le accade. Prima di pensare ai farmaci le suggerisco una consulenza psicologica per approfondire la questione e stabilire assieme al professionista il piano di cura. Il sostegno psicologico e/o la psicoterapia potrebbero essere sufficienti.
I miei migliori auguri
mi sembra che lei abbia già intuito la natura delle sue difficoltà. Credo sia importante per lei poter avere uno spazio dentro il quale prendersi cura di ciò che le accade. Prima di pensare ai farmaci le suggerisco una consulenza psicologica per approfondire la questione e stabilire assieme al professionista il piano di cura. Il sostegno psicologico e/o la psicoterapia potrebbero essere sufficienti.
I miei migliori auguri
Buongiorno,
comprendo le varie difficoltà del delicato momento che sta vivendo, approfitterei di questo momento per iniziare a lavorare su di lei in un percorso di psicoterapia nel quale approfondire alcune dinamiche legate alla sua rigidità, con l'obiettivo di identificare degli strumenti efficaci per migliorare la sua qualità di vita.
comprendo le varie difficoltà del delicato momento che sta vivendo, approfitterei di questo momento per iniziare a lavorare su di lei in un percorso di psicoterapia nel quale approfondire alcune dinamiche legate alla sua rigidità, con l'obiettivo di identificare degli strumenti efficaci per migliorare la sua qualità di vita.
Salve inizi con farsi un bel percorso psicologico all interno del quale elabora questi vissuti intanto cerchi una persona che l aiuti Nell assistere sua madre in modo che lei trovi il tempo e lo spazio per la sua vita per socializzare e fare cose che desidera. È il momento di fare dei cambiamenti mirato a migliorare la sua condizione la sua vita.
Le auguro il meglio
Le auguro il meglio
Buonasera,la sua situazione evidenzia un disagio importante che deve essere approfondito da psicoterapeuta competente Non esiti a chiedere una consulenza ,in questi anni ha vissuto un grande isolamento che è necessario vada affrontato Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Gentile utente, non si può negare la situazione pratica. Prendersi cura costantemente di una persona, anche se molto cara, può condurre a prestare scarsa autocura poichè ci si trova assorbiti. In quanto ai pensieri ricorrenti e preoccupanti suggerisco di indagare ricorrendo a in percorso di psicoterapia. Non si scoraggi, si faccia aiutare! Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile Amico o Amica,
assistere un parente in modo esclusivo e in una situazione di isolamento può avere diversi effetti negativi. Può esporci al burn-out ossia all'esaurimento delle nostre risorse emotive.
La cosa migliore da fare è un percorso di psicoterapia, per recuperare il suo spazio di vita e di crescita.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
assistere un parente in modo esclusivo e in una situazione di isolamento può avere diversi effetti negativi. Può esporci al burn-out ossia all'esaurimento delle nostre risorse emotive.
La cosa migliore da fare è un percorso di psicoterapia, per recuperare il suo spazio di vita e di crescita.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve, non imputerei alla sua attenzione verso sua mamma il motivo delle sensazioni di cui ci parla. Non conoscendo nel dettaglio la situazione non posso dare ovviamente una risposta alla sua domanda ma sarebbe da indagare se ciò che ha vissuto e sta vivendo non comporti un isolamento sociale che può manifestare problemi latenti in modo più forte. Le suggerisco di parlarne con uno psicologo per analizzare con più attenzione il suo momento. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Da anni lavoro con anziani affetti da demenze e problematiche neuro-degenerative e posso dirle che molto spesso il cosiddetto caregiver, ovvero colui che si prende cura della persona malata, rischia di incontrare una grande fatica e, in certi casi, un vero e proprio esaurimento emozionale. A mio parere e secondo la mia esperienza diventa fondamentale riuscire a ritagliarsi degli spazi per sè stessi così da poter "decomprimere" il senso di fatica e di ripetitività, nonchè di frustrazione che deriva dall'assistere il proprio caro. Se a fianco a questo desiderasse prendersi uno spazio per ascoltarsi così da poter dare un significato più profondo al suo sentire, resto a sua disposizione anche per dei colloqui online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
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Buongiorno, capisco il disagio che sta vivendo, tuttavia servirebbero maggiori informazioni per comprendere cosa possa essere, cosa si possa fare e come affrontarla. Le consiglierei di approfondire. Se vuole rimango disponibile a tale scopo.
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Ringrazio per aver condiviso la Sua esperienza e le Sue preoccupazioni.
La sua forte reazione alle notizie negative o alle contrarietà potrebbe essere legata alla posizione che esperienze personali e pregresse occupano nel Suo mondo simbolico, esprimendo forse tensioni o conflitti non risolti al di là del loro significato immediato.
Il Suo ruolo di caregiver per Sua madre, un compito che richiede dedizione e sacrificio, potrebbe involontariamente accentuare queste esperienze come modalità attraverso cui il Suo inconscio esprime un sovraccarico emotivo e di responsabilità.
L'assenza di spazi sociali e momenti di svago può ulteriormente limitare le occasioni per elaborare queste emozioni in un contesto più disteso e condiviso.
Per quanto riguarda l'uso dei farmaci, questa è una questione che merita un'attenta considerazione. Se sente che il peso emotivo sta diventando insostenibile, potrebbe essere utile consultare un medico o uno psichiatra per valutare questa opzione in modo sicuro e appropriato. Tuttavia, è altrettanto importante esplorare l'aspetto simbolico e inconscio delle Sue esperienze, per cui un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio di ascolto e riflessione su questi disagi.
La invito a considerare queste opzioni e ad esplorare un percorso che possa aiutarLa a trovare nuovi equilibri e modalità di gestione delle tensioni quotidiane. Se desidera avere ulteriori chiarimenti o assistenza, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
La sua forte reazione alle notizie negative o alle contrarietà potrebbe essere legata alla posizione che esperienze personali e pregresse occupano nel Suo mondo simbolico, esprimendo forse tensioni o conflitti non risolti al di là del loro significato immediato.
Il Suo ruolo di caregiver per Sua madre, un compito che richiede dedizione e sacrificio, potrebbe involontariamente accentuare queste esperienze come modalità attraverso cui il Suo inconscio esprime un sovraccarico emotivo e di responsabilità.
L'assenza di spazi sociali e momenti di svago può ulteriormente limitare le occasioni per elaborare queste emozioni in un contesto più disteso e condiviso.
Per quanto riguarda l'uso dei farmaci, questa è una questione che merita un'attenta considerazione. Se sente che il peso emotivo sta diventando insostenibile, potrebbe essere utile consultare un medico o uno psichiatra per valutare questa opzione in modo sicuro e appropriato. Tuttavia, è altrettanto importante esplorare l'aspetto simbolico e inconscio delle Sue esperienze, per cui un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio di ascolto e riflessione su questi disagi.
La invito a considerare queste opzioni e ad esplorare un percorso che possa aiutarLa a trovare nuovi equilibri e modalità di gestione delle tensioni quotidiane. Se desidera avere ulteriori chiarimenti o assistenza, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
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