Buongiorno, da qualche tempo sto seguendo un percorso psicoterapeutico e le cose finora sono andate
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Buongiorno, da qualche tempo sto seguendo un percorso psicoterapeutico e le cose finora sono andate sempre molto bene. Da qualche tempo però qualcosa è cambiato, mi sento sempre meno compresa dalla mia psicoterapeuta e parlargliene è servito fino la, perché in un primo momento mi è effettivamente venuta incontro, mentre in un secondo l'ho sentita improvvisamente più fredda e distaccata. La cosa mi ha stressata parecchio (continuo a rimuginarci su) e non capisco come mai sia successo così all'improvviso. Prima andava tutto bene, ora invece quando le espongo un problema non mi sento né capita né supportata, ma più che altro colpevolizzata quasi come ciò che accadesse fosse dovuto a me (e sicuramente in parte è così, altrimenti non starei facendo questo percorso), ma in parte sicuramente è dovuto anche a validi fattori esterni. Sono molto triste e non so se continuare la terapia. Cosa mi consigliate di fare?
Gentile utente, mi dispiace molto che si trovi in questa situazione, ed immagino che non sia semplice affatto. Da quello che ha scritto emerge il suo disagio, il fatto che a fatto un tentativo di parlarne alla sua psicoterapeuta, che però sembra non essere andato a buon fine. Credo sarebbe opportuno per lei parlare apertamente alla sua psicoterapeuta, proprio nei termini in cui ha scritto qui.. quali sono i suoi disagi, le sue difficoltà, e che sta anche pensando di interrompere il suo percorso. potrà succedere che possiate rinnovare la vostra alleanza terapeutica, o che invece possiate prendere strade diverse. Non si può stare in una relazione terapeutica senza alleanza e fiducia. Buona giornata, CS.
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C'è da capire se si tratta di una rottura definitiva dell'alleanza terapeutica o di una conseguenza del suo processo personale che la sta portando a non sposare totalmente il punto di vista dell'altro e a dare valore al proprio punto di vista: in fase inziale, infatti, tanti clienti tendono a uniformarsi al modo di vedere del terapeuta perché hanno una paura inconscia di non essere accettati, per poi rendersi indipendenti cognitivamente nel momento stesso in cui la relazione terapeutica è stabilita.
Non so se quest'ultimo caso sia il suo, ma certamente un confronto franco e aperto con la sua psicoterapeuta sui suoi timori e le sue sensazioni è il modo più veloce per riuscire a sbloccare in un senso o nell'altro questa situazione: o si rinsalda l'alleanza terapeutica o il suo percorso con la collega si chiuderà e lei potrà rivolgersi ad un altro professionista.
Non so se quest'ultimo caso sia il suo, ma certamente un confronto franco e aperto con la sua psicoterapeuta sui suoi timori e le sue sensazioni è il modo più veloce per riuscire a sbloccare in un senso o nell'altro questa situazione: o si rinsalda l'alleanza terapeutica o il suo percorso con la collega si chiuderà e lei potrà rivolgersi ad un altro professionista.
Salve, scrive di aver già intrapreso un percorso terapeutico, quindi credo che per lei sia più opportuno confrontarsi direttamente con la terapeuta che la segue. Comunque, a volte durante la terapia possono esserci momenti delicati, non demorda.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, ha mai parlato alla sua terapeuta di questa insoddisfazione che da qualche tempo sta provando nella relazione con lei? Consideri che, al di là degli orientamenti psicoterapici, la relazione terapeutica è uno dei più importanti strumenti a disposizione nella psicoterapia. Ho l'impressione che lei faccia una serie di supposizioni su quanto sta accadendo ma che, in realtà, non si sia mia confrontata con la sua terapeuta proprio sulla vostra relazione. La sede giusta in cui parlarne è proprio la sua terapia, perché è un tema assolutamente centrale e imprescindibile. Un caro saluto. D.ssa M.Rita D'Onofrio
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un nuovo percorso psicologico la aiuterebbe. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un nuovo percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
La relazione terapeutica può rappresentare una valida palestra in cui risvegliare muscoli sopiti da tempo, allenare quelli visibili e potenziare quelli nascosti. Utile perché smuove, potrebbe essere occasione per interrogarsi su di sé: quando è stata la prima volta che mi sono sentita così? chi mi ricorda la mia terapeuta? in quali occasioni mi sento in questo modo? e parlare di questo in terapia potrebbe fare la differenza. Buon viaggio!
Buongiorno,
Potrebbe nuovamente parlarne con la sua terapeuta esponendo quanto ha scritto a noi!
Potrebbe nuovamente parlarne con la sua terapeuta esponendo quanto ha scritto a noi!
Gent.ma, è complicato darle una risposta considerata la specificità che caratterizza ogni coppia terapeutica. Sicuramente però nel corso di una psicoterapia è possibile analizzare questi suoi sentimenti e provare a esplorare il valore che questi ricoprono nella sua esperienza personale. SG
Salve. Ne parli ancora con la sua psicoterapeuta, ci possono essere dei momenti critici proprio dovuti alla crescita, all'evoluzione della relazione terapeutica, fondamentali per il cambiamento. Non perda questa opportunità, ne parli, affronti questa difficoltà nella relazione, faccia chiarezza con la sua psicoterapeuta prima di prendere decisioni. Distinti saluti
Buongiorno gentile signora, dalle sue parole si comprende il disagio che sta vivendo in questa fase del percorso terapeutico. La invito a tentare nuovamente un confronto con la psicoterapeuta con cui si è trovata in sinergia per tutta la fase iniziale del lavoro. Qualora le dinamiche relazionali tra voi non dovessero portare ad una evoluzione, bensì ad uno stallo, allora potrete valutare di intraprendere nuove strade. Ma credo che da questo momento difficile possa comunque apprendere molto su di sé e sulla relazione. Spesso sassi che si crede intralcino il proprio cammino possono invece essere usati per costruire ponti. Un caro saluto. Dott.ssa Alessia Vecchio
I cambiamenti che vive potrebbero anche essere segno che la terapia sta funzionando. La relazione terapeuta/paziente si evolve, cambiano gli equilibri, può "contaminarsi" di emozioni scomode (rabbia, rancore, invidia...) ma questo può essere l'espressione di una modalità disfunzionale nel vivere le relazioni in generale.
Ciò che sperimenta nell'interazione con la sua terapeuta rispecchia ciò che prova nell'interazione con gli altri, nella sua quotidianità? Le capita di sentirsi incompresa o di percepire "freddezza" anche fuori dallo studio?
In ogni caso vale sempre ciò che le è già stato detto dai colleghi precedenti: ne parli con la sua terapeuta, senza remore.
Ciò che sperimenta nell'interazione con la sua terapeuta rispecchia ciò che prova nell'interazione con gli altri, nella sua quotidianità? Le capita di sentirsi incompresa o di percepire "freddezza" anche fuori dallo studio?
In ogni caso vale sempre ciò che le è già stato detto dai colleghi precedenti: ne parli con la sua terapeuta, senza remore.
Buongiorno, ci sono momenti nella terapia in cui il terapeuta può esser vissuto come "nemico". Sono proprio questi i momenti di "crisi", di cambiamento. Quello che prova è probabilmente la sua resistenza. Sicuramente non è ora di cambiare, anzi, è proprio un momento decisivo, quindi, il mio consiglio è di continuare, senza dubbio, e di esprimere alla sua terapeuta le sue sensazioni.
In occa al lupo!
Claudia m
In occa al lupo!
Claudia m
Gentile utente, la relazione terapeutica è in divenire, quindi può essere che ci si trovi in impasse, incompresi e con la sensazione di non andare né avanti, né indietro. Solo che qui non troverà mai nessuna risposta che la possa aiutare, se non la sensazione di non essere sola con il suo dolore. Parli con la sua terapeuta, non demorda, forse siete arrivate al punto nodale del problema. Un caro saluto L.C.
Buongiorno, le consiglio di parlare di questa difficoltà direttamente con la sua psicoterapeuta, con la stessa apertura con cui è riuscita a farlo con noi, secondo me in qualsiasi modo vada dopo avrà più chiaro se continuare o meno con la stessa persona. Saluti
Gentile utente mi dispiace per il suo disagio.
Il buon esito di un percorso terapeutico e’ in parte legato alla qualità della relazione terapeuta-paziente; se il paziente si fida del terapeuta, se si sente accolto e percepisce lo spazio fisico ed emotivo della seduta come un contesto sicuro dover poter esprimere anche i contenuti più delicati della propria sofferenza, le possibilità di un’evoluzione positiva crescono in misura rilevante, come è stato fino ad oggi, nel suo caso. Con la stessa capacità con cui ad oggi è riuscita ad aprirsi e a parlare di sé e delle sue difficoltà, La invito ad esplicitare il suo disagio con il professionista che la segue, così come è riuscita a farlo molto bene in questo portale.... poi potrà scegliere se continuare o meno.
Saluti,
dr. Germi
Il buon esito di un percorso terapeutico e’ in parte legato alla qualità della relazione terapeuta-paziente; se il paziente si fida del terapeuta, se si sente accolto e percepisce lo spazio fisico ed emotivo della seduta come un contesto sicuro dover poter esprimere anche i contenuti più delicati della propria sofferenza, le possibilità di un’evoluzione positiva crescono in misura rilevante, come è stato fino ad oggi, nel suo caso. Con la stessa capacità con cui ad oggi è riuscita ad aprirsi e a parlare di sé e delle sue difficoltà, La invito ad esplicitare il suo disagio con il professionista che la segue, così come è riuscita a farlo molto bene in questo portale.... poi potrà scegliere se continuare o meno.
Saluti,
dr. Germi
Buongiorno, come psicoterapeuta osservo molto ciò che accade in seduta e nella relazione con il paziente. Secondo me quello che riferisce e’ molto importante e se sente ancora che il problema persiste non abbia paura a parlarne con la sua terapeuta. Sono sicura che troverete un significato per ciò che sta accadendo e ciò avrà sviluppi significativi Sulla sua terapia.
Saluti
Dott. ssa V. Barucci
Saluti
Dott. ssa V. Barucci
Buongiorno,
da ciò che è scritto, non è chiaro se ha parlato o meno di questo con la sua terapeuta.
Nel caso, apra pure un confronto su questo; queste cose vanno chiarite senza remore perché possono rappresentare un'occasione per ridefinire una terapia.
Cordialmente, EP
da ciò che è scritto, non è chiaro se ha parlato o meno di questo con la sua terapeuta.
Nel caso, apra pure un confronto su questo; queste cose vanno chiarite senza remore perché possono rappresentare un'occasione per ridefinire una terapia.
Cordialmente, EP
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