Buongiorno, da ormai 5 anni soffro di ansia anticipatoria che possa sentirmi male e avere attacchi d
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Buongiorno, da ormai 5 anni soffro di ansia anticipatoria che possa sentirmi male e avere attacchi di panico (soprattutto in occasioni in cui debba mangiare con altre persone, sia lontano da casa, abbia già nausea o mal di testa per altri motivi, mi ritrovi in posti o situazioni da cui non posso allontanarmi ecc).
Dopo varie visite psichiatriche, ho preso prima la Paroxetina (blandi benefici ma tanta sonnolenza e disfunzione erettile), la sertralina (zero benefici e tanta sonnolenza e disfunzione erettile), il citalopram (qualche leggero miglioramento, sebbene ben lontano da una condizione di "serenità", ma con tanta sonnolenza e disfunzione erettile), per arrivare poi al pregabalin e duloxetina contemporaneamente, che mi hanno dato un sensibile miglioramento (ma non risolutivo e definitivo, purtroppo) al prezzo di un po' di sonnolenza e disfunzione erettile.
Poiché non era risolutivo, mi è stato abbassato il pregabalin e la duloxetina, iniziando ad introdurre il Laroxyl, che dovrebbe sostituire la duloxetina.
È passata una settimana da quando ho iniziato il Laroxyl, quindi non pretendo di sentirne già gli effetti positivi, tuttavia vi vorrei chiedere:
1) concordate con le terapie? Se non dovesse funzionare il Laroxyl, vorrebbero darmi il brintellix, ma ho paura perché fra gli effetti collaterali molto comuni vi è la nausea, e purtroppo sono FORTEMENTE emetofobico, preferirei rompermi un braccio che vomitare...
2) esistono comunque altre "armi" per vincere gli attacchi di panico e vari disturbi d'ansia associati, o la mia situazione è troppo grave?
3) sottolineo che faccio già psicoterapia (a mio parere con scarsi risultati...) e ho la sclerosi multipla.
Dopo varie visite psichiatriche, ho preso prima la Paroxetina (blandi benefici ma tanta sonnolenza e disfunzione erettile), la sertralina (zero benefici e tanta sonnolenza e disfunzione erettile), il citalopram (qualche leggero miglioramento, sebbene ben lontano da una condizione di "serenità", ma con tanta sonnolenza e disfunzione erettile), per arrivare poi al pregabalin e duloxetina contemporaneamente, che mi hanno dato un sensibile miglioramento (ma non risolutivo e definitivo, purtroppo) al prezzo di un po' di sonnolenza e disfunzione erettile.
Poiché non era risolutivo, mi è stato abbassato il pregabalin e la duloxetina, iniziando ad introdurre il Laroxyl, che dovrebbe sostituire la duloxetina.
È passata una settimana da quando ho iniziato il Laroxyl, quindi non pretendo di sentirne già gli effetti positivi, tuttavia vi vorrei chiedere:
1) concordate con le terapie? Se non dovesse funzionare il Laroxyl, vorrebbero darmi il brintellix, ma ho paura perché fra gli effetti collaterali molto comuni vi è la nausea, e purtroppo sono FORTEMENTE emetofobico, preferirei rompermi un braccio che vomitare...
2) esistono comunque altre "armi" per vincere gli attacchi di panico e vari disturbi d'ansia associati, o la mia situazione è troppo grave?
3) sottolineo che faccio già psicoterapia (a mio parere con scarsi risultati...) e ho la sclerosi multipla.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico dunque ritengo utile che lei possa continuare la psicoterapia al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
cordialmente, dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico dunque ritengo utile che lei possa continuare la psicoterapia al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
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Buonasera, grazie per aver condiviso in questo spazio la sua esperienza. Rispetto la terapia farmacologica, prima di esprimere un parere sarebbe necessario avere maggiori informazioni, tuttavia ritengo in linea generale che in alcuni casi è necessaria e porta ad outcome terapeutici migliori della sola psicoterapia. Per rispondere alla sua seconda domanda, vorrei tranquillizzarla dicendole che ci sono numerose evidenze scientifiche sull'efficacia della terapia cognitiva comportamentale per il disturbi di panico e d'ansia. Rimango a disposizione. Saluti.
Dott.ssa Angela Correggia
Dott.ssa Angela Correggia
Buon pomeriggio, comprendo il disagio che lei riporta. Rispetto al punto farmacologico mi sembra di capire che il medico la stia aiutando a trovare il farmaco più adatto a lei, invece, rispetto al secondo punto io le suggerirei di condividere con chi la sta seguendo dal punto di vista psicoterapeutico a che punto della terapia si trova:come sta andando il suo percorso, come si sente ,quali sono i risultati raggiunti e cosa non è stato ancora raggiunto.
Inoltre, le linee guida internazionali sostengono che la terapia cognitivo comportamentale risulta essere la più indicata per il trattamento degli attacchi di panico e di altri disturbi d'ansia per imparare a flessibilizzare il sistema cognitivo, emotivo e comportamentale.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti o dubbi.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Inoltre, le linee guida internazionali sostengono che la terapia cognitivo comportamentale risulta essere la più indicata per il trattamento degli attacchi di panico e di altri disturbi d'ansia per imparare a flessibilizzare il sistema cognitivo, emotivo e comportamentale.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti o dubbi.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera. Della sua descrizione mi colpisce in primis la tenacia che si evince da parte sua nel voler affrontare le difficoltà descritte, e che sta vivendo, malgrado miglioramenti, avuti attraverso le diverse terapie riferite, che valuta come parzialmente efficaci o insoddisfacenti. A mio avviso, per ciò che concerne gli aspetti farmacologici è opportuno confrontarsi con il/la sua psichiatra, specialista competente in questa aerea, mentre per ciò che riguarda la psicoterapia che sta seguendo ritengo sia importante confrontarsi con il/la suo/a terapeuta, condividendo con lui/lei in modo aperto ed onesto la sua impressione di avere scarsi risultati attraverso il vostro lavoro e valutando, eventualmente, in che modo potrebbe esser possibile rendere maggiormente efficace il suo percorso di cambiamento personale. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente, la terapia farmacologica è di competenza dello psichiatra, per cui discuta con lui eventuali esigenze o effetti collaterali. La psicoterapia è fondamentale anche per sostenere e, possibilmente diminuire, le medicine. Non so da quanto tempo ha iniziato ma è bene valutare i progressi con chi la segue. Fondamentale, in entrambi i casi, avere fiducia in entrambi i professionisti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia importante. Dai disturbi d'ansia e dagli attacchi di panico è possibile guarire. I disturbi d ansia sono trattabili attraverso l ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. La mia indicazione è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire e risolvere le problematiche qui esposte. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua richiesta di aiuto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia importante. Dai disturbi d'ansia e dagli attacchi di panico è possibile guarire. I disturbi d ansia sono trattabili attraverso l ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. La mia indicazione è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire e risolvere le problematiche qui esposte. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua richiesta di aiuto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno a lei, da 5 anni soffre di ansia anticipatoria, ma non specifica da quanto tempo ha iniziato la psicoterapia. Non entro nel merito dei farmaci, lascio questo campo agli specialisti in psichiatria, ma mi preme dirle che quello che lei descrive è quello che viene volgarmente chiamato "lo zoccolo duro dell'ansia". E la parte più lenta per arrivare a gestire, diminuire risolvere l'ansia anticipatoria. Tenga presente che ha ben descritto come (senza giudizio) si prepara a far arrivare l'ansia nei diversi contesti che sono i più tipici, per la paura di sentirsi male, soprattutto davanti agli altri. così come prepara il terreno affinché l'ansia si presenti può lavorare con il suo terapeuta per disinnescare il meccanismo. Cordiali saluti
Salve, impossibile darle una risposta seria perché materia di competenza del medico che le ha prescritto i farmaci. In merito ai suoi problemi di ansia e attacchi di panico le suggerisco fortemente di affiancare alla terapia farmacologica un percorso terapeutico con uno psicologo per affrontare e risolvere il tutto. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, comprendo la situazione di incertezza e sofferenza che sta provando. Per ansia e panico si può fare molto con la psicoterapia. Dal momento che lei è già in trattamento psicoterapeutico le consiglio di continuare, ma le suggerisco anche di prendersi cura del suo corpo, imparando a stabilire con questo un rapporto di maggiore conoscenza. Quando in certi momenti si perde il controllo dei pensieri è importante trovare punti di riferimento reali in grado di fornirci una visione delle cose e di se stessi congruenti al contesto. Sentire il proprio respiro, avvertire le sensazioni provenienti dai muscoli contribuisce enormemente a ristabilire una quiete interiore che può divenire un nuovo stile di vita. Fare sport o ancor meglio discipline come lo yoga potrebbero esserle di aiuto.
Gentile utente mi dispiace per ciò che sta affrontando. Per quanto riguarda la terapia farmacologica deve parlarne con il medico che gliela ha prescritta. Consiglio vivamente di affiancare alla terapia farmacologia una psicoterapia cognitivo-comportamentale. Lei ha scritto che già fa psicoterapia ma con scarsi risultati , per questo ne parli con il suo terapeuta per capire dove è il problema che non fa raggiungere risultati ottimali . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Gentile utente, lei sta facendo tutti i passaggi per cercare di risolvere i problemi che l'affliggono. Anche trovare il farmaco più adatto è un percorso non immediato. Per quanto riguarda la psicoterapia intrapresa, quello che mi sento di dirle da psicoterapeuta, è di parlare con sincerità al suo terapeuta, di ogni dubbio, riguardo la terapia, egli saprà darle tutti i chiarimenti che desidera. Inoltre la invito a tenere presente che i tempi della psiche sono lunghi, bisogna darsi tempo.
Un caro saluto
Un caro saluto
Buonasera
Le consiglio di consultarsi con il suo psichiatra per valutare la cura farmacologica e di affiancare una psicoterapia ad essa .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Le consiglio di consultarsi con il suo psichiatra per valutare la cura farmacologica e di affiancare una psicoterapia ad essa .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile utente, capisco che avere uno stato di ansia generalizzato associato a fobie specifiche, influenzi la sua qualità di vita. Il fatto di abbinare la terapia farmacologica a quella psicoterapeutica la considero un'ottima strategia per affrontare il disagio. La psicoterapia necessita di tempo per destrutturare delle abitudini negative consolidate nel tempo. Le consiglio di esprimere tutti i suoi dubbi al suo terapeuta, ne trarrà vantaggio la vostra relazione terapeutica. Disturbi dell'ansia e disturbi fobici sono ben trattate con un approccio cognitivo-comportamentale.
Mi auguro di averle dato degli spunti di riflessione.
In bocca al lupo!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Mi auguro di averle dato degli spunti di riflessione.
In bocca al lupo!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, dopo i vari trattamenti farmacologici, che come lei stesso conferma sono risultati fallimentari, le suggerisco di partire da un valido trattamento di psicoterapia che l'aiuti ad accettare se stesso, accettare la sua ansia e imparare a sentirsi bene con quello che lei è. Faccia spazio alle sue emozioni, non si libererà dall'ansia nell'immediato ma le impedirà di farsi portare via.
Grazie per la condivisione,
Dott.ssa Daniela Andracchio
Grazie per la condivisione,
Dott.ssa Daniela Andracchio
Ciao.
Capisco quanto sia frustrante e difficile affrontare l'ansia anticipatoria e gli attacchi di panico, soprattutto quando hai già provato diverse terapie senza risultati soddisfacenti. Risponderò alle tue domande nel miglior modo possibile:
1) Riguardo alle terapie: è importante che tu lavori a stretto contatto con il tuo medico per trovare la terapia che funzioni meglio per te. Ognuno risponde in modo diverso ai farmaci e può essere necessario un po' di tempo per trovare la combinazione giusta. Il Laroxyl è un antidepressivo triciclico che può essere efficace per l'ansia, ma se non dovesse funzionare, il tuo medico potrebbe suggerire alternative come il Brintellix. È comprensibile la tua preoccupazione per gli effetti collaterali, ma il tuo medico può aiutarti a valutare i rischi e i benefici di ogni opzione.
2) Esistono diverse altre strategie che possono essere utili nel trattamento dell'ansia e degli attacchi di panico. Queste includono la terapia EMDR, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), la mindfulness, la meditazione, l'esercizio fisico regolare e la gestione dello stress. Parla con il tuo terapeuta o medico per vedere se queste opzioni potrebbero essere adatte a te.
3) La tua situazione è complessa, specialmente considerando la tua diagnosi di sclerosi multipla. È importante che tu continui a lavorare con un team medico esperto che possa prendersi cura di te in modo completo, considerando sia le tue esigenze fisiche che psicologiche. La psicoterapia può richiedere tempo per portare risultati significativi, quindi cerca di essere paziente e aperto nel discutere dei tuoi progressi con il tuo terapeuta.
In conclusione, continua a collaborare con il tuo medico e il tuo terapeuta per trovare il trattamento migliore per te. Non arrenderti e continua a cercare soluzioni che possano migliorare la tua qualità di vita. Spero che tu possa trovare sollievo e supporto mentre affronti questa sfida.
Con sincera solidarietà, Dott. Tiziana Vecchiarini
Capisco quanto sia frustrante e difficile affrontare l'ansia anticipatoria e gli attacchi di panico, soprattutto quando hai già provato diverse terapie senza risultati soddisfacenti. Risponderò alle tue domande nel miglior modo possibile:
1) Riguardo alle terapie: è importante che tu lavori a stretto contatto con il tuo medico per trovare la terapia che funzioni meglio per te. Ognuno risponde in modo diverso ai farmaci e può essere necessario un po' di tempo per trovare la combinazione giusta. Il Laroxyl è un antidepressivo triciclico che può essere efficace per l'ansia, ma se non dovesse funzionare, il tuo medico potrebbe suggerire alternative come il Brintellix. È comprensibile la tua preoccupazione per gli effetti collaterali, ma il tuo medico può aiutarti a valutare i rischi e i benefici di ogni opzione.
2) Esistono diverse altre strategie che possono essere utili nel trattamento dell'ansia e degli attacchi di panico. Queste includono la terapia EMDR, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), la mindfulness, la meditazione, l'esercizio fisico regolare e la gestione dello stress. Parla con il tuo terapeuta o medico per vedere se queste opzioni potrebbero essere adatte a te.
3) La tua situazione è complessa, specialmente considerando la tua diagnosi di sclerosi multipla. È importante che tu continui a lavorare con un team medico esperto che possa prendersi cura di te in modo completo, considerando sia le tue esigenze fisiche che psicologiche. La psicoterapia può richiedere tempo per portare risultati significativi, quindi cerca di essere paziente e aperto nel discutere dei tuoi progressi con il tuo terapeuta.
In conclusione, continua a collaborare con il tuo medico e il tuo terapeuta per trovare il trattamento migliore per te. Non arrenderti e continua a cercare soluzioni che possano migliorare la tua qualità di vita. Spero che tu possa trovare sollievo e supporto mentre affronti questa sfida.
Con sincera solidarietà, Dott. Tiziana Vecchiarini
Salve, per l'aspetto farmacologico ne parli con chi la segue, è sua competenza. Per quanto riguarda la psicoterapia, questa valutazione dovrebbe farla insieme al suo terapeuta, che la conosce. I disturbi che lei ha descritto sono di pertinenza della psicoterapia, dove c'è un rapporto forte di fiducia con il terapeuta. Ne parli con lui. Cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
Gent.mo, un suggerimento potrebbe essere questo: prenda un primo appuntamento, racconti la sua esperienza, valuti l’esperienza di questo primo incontro e ciò che le viene eventualmente proposto come cura. Nel secondo appuntamento, oltre a precisare ulteriormente la sua esperienza, può esprimere dubbi (se ve ne ha) su quanto emerso nel primo e sentire cosa e come le risponde lo specialista. Se in questi due incontri sente di essere almeno un po’ compreso e che la proposta terapeutica è per lei sostenibile, allora diventa possibile iniziare una psicoterapia. Tenga presente che una psicoterapia appropriata che la aiuti a trasformare situazioni personali complesse richiede tempo e continuità. Eviti però di continuare a farsi autodiagnosi. SG
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