Buongiorno. Da circa un anno e mezzo seguo un regime alimentare più sano rispetto a quello che ten

20 risposte
Buongiorno.
Da circa un anno e mezzo seguo un regime alimentare più sano rispetto a quello che tenevo prima e ho perso così 15 kg (prima ne pesavo 72 e sono altra 169 cm).
Negli ultimi mesi però mi viene voglia di uscire dal mio regime alimentare e mangiarmi ad esempio un intero pacco di biscotti o un barattolo di nutella. Questa cosa la giustificavo dicendo che almeno mi toglievo lo sfizio.
Adesso questa cosa è peggiorata perché mi viene voglia e faccio delle vere proprie abbuffate di McDonald ad esempio o di altro cibo da asporto in quantità spropositate. Però lo faccio solo quando sono sola perché me ne vergogno.
Sto prendendo abitualmente orlistat ma dopo essermi abbuffata ne prendo il doppio della dose perché su di me ha un effetto lassativo.
Queste episodi capitano di rado ma ho paura che siano riconducibili alla bulò. È così?
Salve, che rapporto ha con l’ansia? Comunque un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare un po’ di chiarezza interiore.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio che descrive. Ritengo che possa essere utile una presa in carico multidisciplinare poichè, a prescindere dalla presenza o meno di una diagnosi di disturbo alimentare, sembra sussistere un rapporto con il cibo non propriamente sano. Ritengo, dunque, che un consulto psicologico possa aiutarla a ritagliarsi uno spazio in merito a pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione ed a trovare strategie maggiormente funzionali rispetto al cibo per lavorare sugli antecedenti e sulle situazioni potenzialmente attivanti la disregolazione emotiva.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, mi dispiace per la situazione che ha descritto e per il malessere che ne sta derivando. Sulla base delle informazioni che fornisce ritengo opportuno approfondire la problematica espressa. La invito, pertanto, a prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare il suo stato di salute e, in seguito, orientarla verso l'adozione di strategie di gestione emotiva relativi alla condotta alimentare funzionali per un rientro ad una condizione soddisfacente. Resto a disposizione. I migliori saluti, Dr.ssa Rebecca Gilmozzi
Potrebbe esserle d'aiuto capire i significati che la portano ad abbuffarsi, la psicoterapia aiuta in questo senso
Salve, mi dispiace molto per il disagio espresso. Consideri la possibilità di chiedere un consulto psicologico in cui poter approfondire il disagio riportato e indagare i vissuti emotivi ad esso connessi.

Cordialmente,
Dott.ssa F.M.
Mi spiace per la sua situazione di disagio, ma come hanno già detto alcuni miei colleghi, sarebbe opportuno, per lei, iniziare un percorso psicoterapeutico, che le permetta di capire l'origine del disagio e andare ad agire alla base. Personalmente mi occupo di disturbi alimentari e di problemi legati alla fame emotiva. Se le fa piacere mi contatti, senza impegno, per capire come poterla aiutare.
In ogni caso le auguro buona fortuna.
Dr. Rodolfo Vittori
Gentile Amica,
è un bene che si faccia questa domanda: significa che tiene alla sua salute, non soltanto fisica ma anche psicologica.
Quello che descrive sembra essere un sintomo vicino alla bulimia, con abuso di lassativi.
Il mio consiglio è consultare uno psicoterapeuta esperto di disturbi alimentari.

Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, il rapporto che si intrattiene con il cibo non è solo una questione di nutrizione, nè di gusti o “voglie”. Il cibo è alle volte un vero e proprio partner e su di esso si mettono in scena delle dinamiche emotive ed affettive. Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona per approfondire queste questioni. Dopo tutto si tratta di proseguire la linea che ha intrapreso un anno e mezzo fa quando ha deciso di pensare al proprio benessere, allora solamente fisico, e con mirabile impegno. Un saluto
Buonasera, mi occupo di disturbi del comportamento alimentare da tempo. Sicuramente sta manifestando un disagio che dovrebbe approfondire attraverso un percorso di psicoterapia. Capire cosa sta esprimendo attraverso questo comportamento alimentare?
In bocca al lupo
Dott. Ssa V. Barucci
Buonasera,
Sicuramente queste "abbuffate" di solito avvengono in solitudine proprio per un senso di vergogna, le consiglierei di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per capire insieme il senso di queste abbuffate come si sente in quei momenti e a che suo bisogno corrispondono. Saluti
Buonasera
Mi dispiace per la situazione di disagio che sta vivendo in questo periodo.
Le consiglio di richiedere un consulto psicologico per approfondire il bisogno di "abbuffata" da dove arriva. Le faccio presente che oltre a essere psicologa clinica e Istruttrice Mindfulness sono in formazione come Pedagogista Clinica, che nel suo caso specifico utilizza delle tecniche specifiche per problemi simili. Logicamente se non si trova nella mia zona per dei colloqui in presenza potremmo valutare dei colloqui online. Rimango a disposizione dott.ssa Rosamaria Aloisi
Buonasera, comprendo la sua difficoltà. Sembra che lei non mangi per fame o golosità, ma in base a come si sente, le corrisponde?
La inviterei a contattare un o una psicoterapeuta per poter comprendere al meglio, sembra essere connesso a qualcosa di psicologico e non organico/fisico.
Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Salve. Perché ha sentito il bisogno di intraprendere un regime alimentare sano? Si è imposta regole rigide? Quale è il suo bisogno di trasgredire per sentirsi viva? Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a comprendere del cause del suo vissuto, ad elaborare i vissuti emotivi collegati ad esso e a stimolare la fiducia in sé. Prima che la situazione diventi incontrollabile, valuti la possibilità di mettersi al centro della sua vita e di prendersi cura di sé dando spazio alle emozioni che se represse, possono manifestarsi in varie sintomatologie. Distinti saluti
Salve
Da quello che scrive noto alcuni elementi degni di approfondimento: sarebbe utile capire ad esempio se nella sua vita ha avuto altri episodi simili e per questo ha consultato specialisti.
Il punto nodale riguarda la gestione delle emozioni, aspetto che se ben strutturato costituisce la base per limitare il fatto che queste ultime vengano "dirottate" sul cibo.
Le consiglio di prendere in considerazione un percorso di tipo psicologico, affiancato a delle consulenze nutrizionali, meglio se in equipe, in modo tale da poter contare su una rete solida utile per la risoluzione del problema presentato.
Sono a disposizione per una consulenza psicologica, anche online.
In bocca al lupo
Dott.ssa Baldi
Buongiorno, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire che cosa si nasconde dietro alle abbuffate. Un cordiale saluti

Dott.ssa Sonia Zaccoletti
Buongiorno, è difficile poter esprimere un parere professionale accurato leggendo un riassunto della situazione, che sicuramente per lei ha una notevole rilevanza. Ho letto con attenzione quanto ha scritto, un Disturbo del Comportamento Alimentare può essere definito a seguito della presenza di differenti elementi, nonché anche a seguito di confronti in equipe multidisciplinari, ad esempio con un medico nutrizionista; in questo caso non è possibile farlo, sarebbe necessario approfondire la conoscenza della situazione, e forse del bisogno di esercitare (e al contrario sregolare) un controllo sulle proprie azioni, e forse quindi anche sui propri vissuti emotivi? Il consiglio è quello di avviare un percorso psicologico, proprio per poter andare più a fondo di quanto da lei portato.
Un caro saluto,
dott.ssa Giulia Balconi
Buongiorno, ho letto con attenzione le sue parole. Credo ci siano alcuni elementi che andrebbero approfondito con un professionista.
Il suo bisogno di abbuffarsi potrebbe celare dentro di sé alcuni elementi degni di essere esplorati.
Il fatto stesso che lei abbia scritto qui è la dimostrazione che lei sente che qualcosa non va, che questi episodi la preoccupano.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per comprendere da dove si origina la sua fatica e come imparare a gestire le eventuali abbuffate.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Salve signora, rispondere direttamente alla sua domanda risulta difficile, significherebbe poter definire o diagnostica l'insorgenza di un disturbo e non è possibile farlo. Quello che mi sento di dirle è che iniziare con il porsi delle domande, con il porre delle domande e cercare di comprendere è un buon punto di partenza. Ci parla della comparsa di un comportamento alimentare 'abbuffata' e di un sentimento secondario come la vergogna e comprendo la possibile preoccupazione che possa spingerla a farsi delle domande e scrivere al portale. il mio invito è comprendere cosa potrebbe originare il comportamento, dandosi la possibilità di iniziare un percorso. Resto a disposizione anche per colloqui online, Dott.ssa Calamita.
Gentile utente,
comprendo il suo interesse per una possibile diagnosi, e in effetti, molte delle esperienze che descrive potrebbero inserirsi nel quadro di un disturbo alimentare, come può facilmente riscontrare anche con una ricerca online.
Tuttavia, ci tengo molto a dirle che una diagnosi rappresenta solo una parte della situazione e, fortunatamente, non dice tutto di lei!
Le suggerisco, quindi, di dedicare del tempo a esplorare come si sente davvero, oltre i singoli comportamenti. Riflettere sulle emozioni e sui vissuti che accompagnano questi episodi può offrirle una comprensione più profonda della sua esperienza e per questo le consiglio di richiedere il supporto di un professionista che la può aiutare non solo a fare chiarezza sugli aspetti comportamentali, ma anche ad indagare il suo stato d’animo e le motivazioni che stanno alla base di ciò che sta vivendo.
Le auguro di trovare il supporto di cui ha bisogno per ristabilire un equilibrio e una maggiore serenità.
Un caro saluto,
VZ
Gentilissim*,
le diete troppo ferree effettivamente possono avere questo tipo di effetto, ovvero la restrizione alimentare tramite dieta, seppure efficace, può scaturire proprio in questo tipo di situazioni: da restringersi fortemente rispettando una certa tipologia alimentare, il corpo e soprattutto la mente cerca la via di fuga e quindi quando la trova, la prende veracemente in modo tale da soddisfare ciò che ha mancato e ciò che mancherà. Bisogna fare attenzione ad avere diete che permettano di soddisfare gli apporti calorici, l'equilibrio alimentare in termini di carboidrati, proteine etc, ma anche il gusto e gli occhi se possibile, in modo tale da poter evitare questo effetto di restrizione e 'shitty day' che non è salutare e può far ricadere in abitudini che rasentano i disturbi alimentare tra cui la bulimia e il binge eating. Questo non vuol dire che questa situazione ricada all'interno di un disturbo, non è possibile poter diagnosticare tramite un solo messaggio online, ci sono effettivamente delle possibili similitudini ma è appunto per questo importantissimo consultarsi con un professionista per comprendere che sta accadendo. Ci sono numerosi fattori da valutare insieme ad un professionista tra cui soprattutto le sensazioni durante 'l'abbuffata' e le emozioni che emergono anche dopo, oltre ai motivi che portano a questi episodi. Per comprendere e analizzare la situazione è ottimale poter andare da uno specialista psicoterapeuta che l'aiuterà sicuramente nella comprensione dei fattori scatenanti, della situazione e nel comprendere quindi il da farsi.
Spero di avere dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini

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