Buongiorno. Da anni assumo antidepressivi e ansiolitici. A causa di una dolorosissima ernia l5-s1 co
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Buongiorno. Da anni assumo antidepressivi e ansiolitici. A causa di una dolorosissima ernia l5-s1 con varie protusioni che hanno fatto arrivare il dolore dalla schiena, alla gamba destra fino al piede, mi hanno prescritto una marea di farmaci. Ho avuto la forza di abbandonare solo la compressa di Brintellix 10mg, ma con gli ansiolitici arrivo alla dose massima e comunque non risolvo più il problema. L'ernia non è operabile a causa di una rotoscoliosi destro convessa di 45° e un' equipe di neurochirurghi e ortopedici non possono destabilizzare la colonna vertebrale già in uno stato penoso e che ha il suo equilibrio in questo modo, nonostante tutto (parole che riporto dopo varie visite fatte), anche se ora i dolori al coccige sono più forti di prima (un urto in piscina sugli scivoli causò i dolori, ma dalla radiografia non uscirono fratture, solo leggero inizio di schiacciamento delle vertebre). Tornando ai medicinali, a causa di uno scompenso dei valori di tiroide e colesterolo etc., dovuta ai farmaci assunti precedentemente , aggiungo anche i farmaci dell'endocrinologa. Da più di un mese e mezzo assumo Prot. gastrica, Eutirox 50 microgrammi 1 compressa al mattino, Exinef 90 mg 1 compressa al mattino, (Sirdaruld 2 mg mattina e sera, Normast 600 bustine sublinguali mattina e pomeriggio, Dobetin 500, in aggiunta, 1 fiala al mattino e i medicinali scritti in parentesi dovrò prenderli solo per 10 giorni nelle dosi raddoppiate) , per bloccare un leggero miglioramento dovuto alle terapie Magneto, TENS e infrarossi che sto effettuando e sono al secondo ciclo , poi assumo Depalgos 5mg 1 compressa mattina e pomeriggio inoltrato, SOLDESAN 4 mg 2 iniezioni per 4 giorni e altre 3 1 al giorno (tot. 7 giorni)poi STOP, Armolipid plus a sere alterne, Di Base 500 ogni 15 giorni per carenza di vitamina D, e Alprazolam 3/4 volte a giorno nelle dosi massime consentite. Sperando di stare meglio ho anche tanta paura e nessuno medico mi ha detto quanto tempo deve intercorrere tra un farmaco e l'altro. Io non sono in grado di stare seduta o fare tragitti lunghi in auto, solo distesa a pancia in giù trovo sollievo e mi è difficile andare ovunque. Ho provato a telefonare ai medici che mi hanno in cura, ma nessuno ha risposto poiché sempre impegnati e tramite messaggio Nessuna risposta. Ho paura delle interazioni e di potermi avvelenare o rovinare vie epatobiliari etc e soprattutto il fegato già leggermente in sofferenza, anche se dalla ecografia addominale e dai successivi riscontri con le analisi, nel primo ciclo i valori alterati erano tornati alla normalità. Ora in seguito a questo nuovo ciclo non so' cosa aspettarmi. Chiedo aiuto a chiunque possa darmi qualche risposta rassicurante o comunque una Risposta. Grazie mille anticipatamente a chiunque risponderà. Sinceramente disperata. Help me.
Gentile Sig.ra,
Sono un medico Internista con un'esperienza piuttosto lunga di pronto soccorso, anche se tuttavia al momento mi occupo di psicoterapia.
Ha posto una esauriente spiegaizone del suo sistema di disagio. Mi colpisce la frase dove dice "ho tanta paura e nessun medico mi dice quanto tempo tra un farmaco e un altro..." Ha ragione. Noi medici spesso abbiamo poca dimestichezza con il comunicare e con lo spiegare le cose dopo aver profondamente capito il problema del paziente. Abbiate pazienza... Siamo poveri e limitati, anche se ci vorreste diversi.
Penso a tre idee fondamentali:
1- se pensa che il suo problema ortopedico non sia stato accuratamente esaminato, non si faccia scrupoli, e cerchi uno specialista migliore, fino a quando troverà qualcuno le darà informazioni o trattamenti che le diano pace. Effettivamente il suo problema non è da poco.
2- forse ha bisogno di essere rassicurata sulla questione di effetti collaterali e interazioni tra farmaci. E magari qualche indicazione in più su quando assumerli le farebbe molto piacere. Non si scoraggi e chieda, fino a quando non avrà le informazionei che la pacificheranno.
3- sono internista e faccio lo psicoterapeuta: la mia esperienza mi ha portato a esserene convinto, alla luce di evidenze scientifiche, che il corpo e la mente sono strettamente, visceralmente correlati. Temo che i suoi dolori, anche se è difficile dirlo, non passeranno mai del tutto e che una parte di essi siano correlati a una componente psicologica. E' una doccia fredda ma lo deve sapere.
Quando avrà compreso e accettato questa triste realtà, potrà cominiare a pensare a come vivere meglio con i suoi dolori. E quello sarà il momento dove forse, alcuni di questi finalmente cesseranno.
Le auguro che avvenga preso.
Un caro saluto e non perda la sepranza! Dott. Antonio Dematteis
Sono un medico Internista con un'esperienza piuttosto lunga di pronto soccorso, anche se tuttavia al momento mi occupo di psicoterapia.
Ha posto una esauriente spiegaizone del suo sistema di disagio. Mi colpisce la frase dove dice "ho tanta paura e nessun medico mi dice quanto tempo tra un farmaco e un altro..." Ha ragione. Noi medici spesso abbiamo poca dimestichezza con il comunicare e con lo spiegare le cose dopo aver profondamente capito il problema del paziente. Abbiate pazienza... Siamo poveri e limitati, anche se ci vorreste diversi.
Penso a tre idee fondamentali:
1- se pensa che il suo problema ortopedico non sia stato accuratamente esaminato, non si faccia scrupoli, e cerchi uno specialista migliore, fino a quando troverà qualcuno le darà informazioni o trattamenti che le diano pace. Effettivamente il suo problema non è da poco.
2- forse ha bisogno di essere rassicurata sulla questione di effetti collaterali e interazioni tra farmaci. E magari qualche indicazione in più su quando assumerli le farebbe molto piacere. Non si scoraggi e chieda, fino a quando non avrà le informazionei che la pacificheranno.
3- sono internista e faccio lo psicoterapeuta: la mia esperienza mi ha portato a esserene convinto, alla luce di evidenze scientifiche, che il corpo e la mente sono strettamente, visceralmente correlati. Temo che i suoi dolori, anche se è difficile dirlo, non passeranno mai del tutto e che una parte di essi siano correlati a una componente psicologica. E' una doccia fredda ma lo deve sapere.
Quando avrà compreso e accettato questa triste realtà, potrà cominiare a pensare a come vivere meglio con i suoi dolori. E quello sarà il momento dove forse, alcuni di questi finalmente cesseranno.
Le auguro che avvenga preso.
Un caro saluto e non perda la sepranza! Dott. Antonio Dematteis
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