Buongiorno, come si fa a scegliere l'orientamento di uno psicologo? Ho visto dei video in cui dicono

19 risposte
Buongiorno, come si fa a scegliere l'orientamento di uno psicologo? Ho visto dei video in cui dicono che è importante scegliere bene perché ce ne sono tanti, ma in nessuno si spiega come procedere con la scelta. Ho molta confusione a riguardo.
Grazie a chi risponderà
Buongiorno,

Capisco la sua confusione riguardo alla scelta dell'orientamento di uno psicologo, poiché esistono molte correnti e approcci diversi nella psicoterapia. È vero che scegliere l'orientamento giusto può influenzare significativamente il percorso terapeutico e i risultati che si possono ottenere.
Ecco una panoramica di alcuni dei principali approcci:

Psicoanalitico/Psicodinamico: Si concentra sull'inconscio e sulle dinamiche intrapsichiche, esplorando come le esperienze passate influenzano il comportamento attuale.
Cognitivo-Comportamentale (CBT): Si focalizza su come i pensieri e i comportamenti influenzano le emozioni e lavora per modificare schemi di pensiero e comportamenti disfunzionali.
Umanistico/Esistenziale: Si concentra sull'autorealizzazione e sull'esperienza presente, enfatizzando l'empatia e l'accettazione incondizionata.
Sistemico-Relazionale: Esamina le dinamiche delle relazioni e come queste influenzano il comportamento individuale, spesso utilizzato in terapia familiare e di coppia.
Gestalt: Si concentra sulla consapevolezza e sull'esperienza presente, promuovendo l'integrazione delle diverse parti di sé.
Riflettere su ciò che desidera ottenere dalla terapia può aiutarla a scegliere l'approccio più adatto. Una volta identificati alcuni orientamenti che potrebbero essere adatti, può fare ulteriori ricerche su ciascuno di essi. Leggere libri, articoli, o guardare video su questi approcci può aiutarla a capire meglio come funzionano.

Parlare con più psicologi di diversi orientamenti può aiutarla a capire quale approccio si sente più in sintonia con lei.

Infine, è importante fidarsi delle proprie sensazioni. La relazione terapeutica è cruciale per il successo della terapia, quindi scegliere un terapeuta con cui si sente a proprio agio è fondamentale, indipendentemente dall'orientamento.

Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o desidera discutere più in dettaglio delle sue esigenze specifiche, sono qui per aiutarla. La scelta di un terapeuta è un passo importante e merita tutta la sua attenzione e riflessione.

Un caro saluto!

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Buongiorno, ritengo che la sua sia una domanda molto importante proprio perché c'è molta confusione a riguardo. La scelta del professionista dipende da molti fattori, in primis dalla natura della sua domanda. Senza sapere come mai vuole rivolgersi a uno psicologo, è molto difficile dirle quale orientamento è quello più opportuno. Ci sono alcuni orientamenti, come quello cognitivo-comportamentale, che si focalizzano sulle tecniche utili alla gestione del disturbo psi. Altri orientamenti, come quelli cognitivo e psicodinamico, si concentrano invece sulla possibilità di esplorare ed esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni, migliorando anche le capacità relazionali passando attraverso la storia di vita. L'orientamento sistemico amplia lo sguardo sull'intero sistema che ruota attorno alla persona: familiare, di coppia, amicale...
Basarsi sull'orientamento potrebbe generare confusione quando non si hanno certe basi teoriche sulla psicologia. Le suggerisco di cercare un professionista che le ispiri fiducia e di vedere se è esperto nel trattamento della sua problematica, perché, al di là degli orientamenti teorici, la formazione specifica è una migliore base di partenza. Può anche esporre questo suo dubbio al professionista che sceglierà, che potrà indirizzarla ad un collega esperto e formato nell'ambito di suo interesse.
Sono disponibile qualora avesse ulteriori dubbi, anche online.
Le auguro sinceramente di trovare un professionista che possa aiutarla efficacemente nel suo percorso. Dott.ssa Thelma D'Amico
Buongiorno! Scegliere l'orientamento di uno psicologo può essere un compito complesso e, come hai notato, ci sono molte opzioni disponibili. Da una prospettiva psicologica sistemico-relazionale, un approccio utile per affrontare questa scelta è considerare alcuni aspetti chiave:
1. Riflettete sulle vostre relazioni: Dal punto di vista sistemico-relazionale, la salute mentale è spesso vista in relazione al contesto sociale e alle dinamiche relazionali. Considerate come le vostre relazioni attuali (familiari, amicali, lavorative) influenzano il vostro benessere. Chiedetevi se state cercando un supporto per affrontare questioni specifiche nelle vostre relazioni o se avete bisogno di un supporto più generico.
2. Obiettivi personali: Prima di scegliere un orientamento, è utile riflettere sui vostri obiettivi. Cosa sperate di ottenere dalla terapia? Volete esplorare schemi relazionali, affrontare conflitti familiari, o lavorare su problemi individuali? Comprendere le vostre esigenze potrebbe aiutarvi a scegliere un professionista con un orientamento adatto.
3. Confrontare gli orientamenti: Ogni orientamento psicologico ha una propria metodologia e teoria. Ad esempio, la terapia sistemica si concentra sull’interazione tra individui e il loro contesto, mentre la terapia cognitivo-comportamentale può focalizzarsi su pensieri e comportamenti specifici. Leggere informazioni su diversi approcci può aiutarvi a capire quale potrebbe risuonarvi di più.
4. Incontro iniziale: Molti psicologi offrono un incontro preliminare gratuito o a un costo ridotto. Questo è un momento prezioso per porre domande sull’orientamento, lo stile e la filosofia terapeutica del professionista. Usa questo incontro anche per valutare la tua sensazione di comfort e connessione con loro.
5. Feedback e referenze: Se possibile, chiedi a persone di fiducia se hanno raccomandazioni. Tuttavia, ricorda che ogni esperienza è soggettiva e ciò che ha funzionato per qualcun altro potrebbe non essere adatto a te.
6. Considera la flessibilità: A volte, la prima scelta potrebbe non risultare la migliore. La terapia è un processo, e può essere utile rimanere aperti a diverse modalità e professionisti.
Ricorda che è normale sentirsi confusi in questo processo e che dedicare tempo alla scelta può portarti a trovare un supporto che davvero ti aiuti. Buona fortuna nella tua ricerca! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Buongiorno. In realtà l'orientamento non incide sul successo delle sessioni in una misura eclatante. Io ti consiglierei di prendere un appuntamento con un volto che ti ispira fiducia e serenità, sarà il professionista stesso in linea col codice deontologico ad indirizzarti verso la migliore soluzione attraverso sua rete. Se dovesse servire non esitare a contattarmi. FP
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Buongiorno, la professione di psicologo si basa su anni di preparazione ed esperienza ma la capacità di ascolto e l'empatia sono caratteristiche che spesso fanno la differenza. Ogni professionista ha un orientamento teorico che privilegia ma occorre lavorare con flessibilità ed adattarsi alle esigenze della persona che si intende aiutare. Le consiglio di lasciarsi guidare dall'istinto e se non si trova a suo agio non esisti a cambiare professionista. Sono a disposizione se ha necessità per un primo colloquio gratuito. Una caro saluto Dott.ssa Anna Verrino
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Buon pomeriggio, le consiglio di rivolgersi ad un professionista che le ispiri fiducia, in quanto l'orientamento è relativamente importante. Dopo aver effettuato un primo colloquio sarà lo stesso professionista nel rispetto del codice deontologico a consigliarle eventualmente un orientamento diverso per raggiungere un successo terapeutico.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Alessandra Rosa


Buongiorno, indipendentemente dall'orientamento dello psicologo o psicoterapeuta, si accorgerà avviando la terapia come, ciò che fa la differenza, sia il rapporto terapeutico che si instaura (questo non significa che, come da letteratura, alcuni approcci possano essere più efficaci nel trattamento di alcune condizioni psicopatologiche rispetto ad altre). Il mio approccio, ad esempio, è fenomenologico, volto a concentrarsi sul Chi piuttosto che sul Cosa, cercando di comprendere la sua sintomatologia all'interno della sua unica e personale storia di vita e, quindi, in base a come lei, ogni giorno, accade ed esiste. Il mio consiglio è fare un primo colloquio con un professionista che le ispira fiducia, lasciando libera la possibilità di cambiare qualora non si sentisse comoda. Attenzione! Con comoda non voglio dire che non possa sperimentare difficoltà durante alcune sedute, questo è normale e, tautologicamente, terapeutico. Quello che intendo è che il professionista che incontra le deve dare la sensazione di professionalità e sicurezza di cui sente di aver bisogno rispetto alla sua richiesta di aiuto. Qualora le facesse piacere può prenotare un primo colloquio online così da parlarne di persona ed eventualmente avviare un percorso. Cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Buongiorno,
Io non mi trovo d'accordo con questa importanza che viene data alla scelta di un approccio specifico. Ciò fa maggiormente la differenza, come dimostrato dalla ricerca, è la relazione che si crea con il terapeuta.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, potrebbe farsi aiutare dalle varie spiegazioni che si trovano online sulla differenza degli approcci o, più semplicemente, iniziare un percorso con uno psicologo che ha i requisiti che lei desidera (costo, vicinanza a casa, etc) e poi, nel caso non si trovasse in sintonia con lo psicologo scelto, chiedere direttamente a lui un altro approccio.
Buongiorno,
comprendo la sua confusione al riguardo. Le consiglio di informarsi online sulle principali piattaforme che affrontano tematiche psicologiche. Tuttavia ci tengo a specificare che non è fondamentale l'approccio dello psicoterapeuta quanto piuttosto la relazione che si viene a creare durante il percorso. La ringrazio per l'interessantissima domanda e rimango a disposizione per ulteriori informazioni al riguardo. Dott.ssa Veronica Savio
Salve nella vita bisogna osare, fare una scelta implica un azione di coraggio e comunque resta un esperienza a prescindere se sarà la persona giusta o meno che l'accoglierà.
Non si neghi questa possibilità a tutto c'è una soluzione, anzi più di una....Osi senza temere .
Buongiorno, comprendo la problematica che espone. Lei in genere come sceglie qualcosa di valore per lei? Per esempio una casa. Immagino che seleziona le agenzie, studia la descrizione e poi ne va a vedere più di una. Sceglierà quella che le è piaciuta di più per vari motivi per lei importanti. Per lo psicoterapeuta può andare in modo simile. Si legge dei profili, fa una selezione e poi un incontro conoscitivo. Provi tre persone e scelga quello dove si è sentito/a più a suo agio. Gli approcci, le tecniche sono importanti, ma quando sono utilizzati all'interno di una relazione che funziona bene.é il sentire l'altro come alleato nel processo di cura che fa la differenza. Rimango a disposizione, anche per un colloquio gratuito di conoscenza, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente, mi verrebbe da consigliarle di rivolgersi ad un professionista che le ispiri fiducia. Difatti ritengo che l'orientamento non sia così rilevante. Ciò fa maggiormente la differenza, come dimostrato dalla ricerca, è la relazione che si instaura con il terapeuta. Significa che ciò che conta è l'incontro tra due persone. La relazione terapeutica è cruciale per la terapia, quindi scegliere un terapeuta con cui si sente a proprio agio è fondamentale, indipendentemente dall'orientamento.
In generale, nella mia pratica clinica, mi prendo del tempo assieme al paziente (parlandone e discutendone assieme in seduta) per capire se quello spazio di riflessione può essere utile per quella persona. Resto a disposizione.
Dott.ssa Martina Panzeri
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Gentile utente buona sera e grazie per la sua richiesta molto interessante.
Ogni approccio tratta delle difficoltà con strumenti e modalità diverse, ma con l’obiettivo di essere di aiuto e supporto, partendo dalla motivazione della richiesta del paziente stesso.
Quello che posso suggerirle è di non basarsi solo su una definizione, questo rischierebbe anche di creare un’idealizzazione rispetto a ciò che si aspetta dalla terapia, quanto piuttosto di fidarsi del suo istinto e della sensazione che le suscita il terapeuta o la terapeuta che poi sceglierà
La saluto cordialmente
Dott.ssa Gabriella Caracciolo
Buongiorno, grazie per la sua domanda. La questione che lei solleva è molto interessante ma le confermo già che non esiste una risposta univoca e definitiva. Esiste una varietà di approcci alla psicoterapia in quanto ogni persona è diversa e presenta una certa modalità relazionale.
La bussola interna che può utilizzare per orientarsi in questo mondo è l'attenzione verso i propri bisogni, per cui può essere utile stabilire se durante la terapia ci si sente liberi di esprimersi, se ci sia lo spazio adeguato per parlare delle proprie difficoltà, se vi sia accoglienza e se stia instaurando una relazione di fiducia. Quest'ultimo concetto è, senza dubbio, il cardine di ogni psicoterapia efficace. Cordiali saluti,
Salve, senz'altro non è facile comprendere a chi affidarsi, gli orientamenti sono svariati e la responsabilità di questa scelta non dovrebbe ricadere sulla persona che già si trova in un momento di difficoltà. L'orientamento del terapeuta fornisce primariamente delle informazioni rispetto al tipo di "lente" di osservazione che viene utilizzata, e può essere indice degli strumenti che verranno utilizzati: bisogna tuttavia tenere conto che ciò che è terapeutico non è l'approccio o le tecniche coinvolte, ma la relazione che si instaura fra le due persone in questione, che di per sé dovrebbe poter essere "curativa". Tenga conto che gli interventi vengono co-costruiti con il paziente, e gli approcci integrati sono quelli che in questo senso risultano i più efficaci. Le consiglierei di affidarsi ad un professionista che le ispira fiducia, sulla base delle caratteristiche che intuisce e del bisogno che sente in questo momento, concedendosi come in ogni relazione la possibilità di modificare la sua scelta nel caso in cui dovesse sentirne il bisogno. Potrebbe valutare di effettuare una consulenza per comprendere su quale approccio possa essere meglio orientarsi, sulla base di quello che sente come bisogno primario in questo momento. Rimango a disposizione per un incontro di orientamento, e le auguro di trovare quello che cerca!

Gentile utente, ha ragione: gli orientamenti sono tanti e può diventare difficile operare una scelta tra questi. Il consiglio che mi sento di darle è di non fermarsi a selezionare il professionista che più le ispira fiducia. Consulti le Linee Guida Internazionali che - basandosi sui dati provenienti dalla ricerca - suggeriscono per ogni disturbo il trattamento ritenuto elettivo (es.psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale piuttosto che sistemico...). Spero di esserle stata utile. Saluti Dr.ssa Oliveri
Gentile utente, non esiste un modo "scientifico e perfetto" per scegliere il terapeuta. Documentarsi su gli approcci, farsi suggerire un collega da qualcuno che ha già fatto un percorso; potrebbero essere della strategie. Tuttavia spesso non può essere escluso il fattore della relazione. Fidarsi anche del proprio istinto nella scelta. Parte della terapia passa anche attraverso la relazione terapeutica. Per tanto potrebbe utilizzare diverse strategie ma si fidi anche di sè. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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