Buongiorno, come avevo già scritto qualche giorno fa mia madre 64enne, una settimana fa ha avuto un
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Buongiorno, come avevo già scritto qualche giorno fa mia madre 64enne, una settimana fa ha avuto un ictus cerebrale la cui causa probabile è una fibrillazione atriale. Nel refererto del neurologo, ho letto vasculopatia cerebrale cronica, che immagino sia la conseguenza dell'ictus ischemico. In ogni caso la terapia prescritta consiste nell'iniziare con l'eparina che sta già facendo e di sostituirla gradualmente con il cumadin. Adesso la mia domanda è in un paziente che ha già avuto un ictus quanto è rischioso usare il cumadin che da quanto ho capito può portare emorragia cerebrale?
Inoltre, c'è da dire che mia madre nel 93 ha subito un intervento di commisurotomia della valvola mitralica, ad oggi dall'ecocardiogramma non si è riscontrato un grande cambiamento rispetto a quanto è stata sottoposta all'intervento, ma si sono aggiunti altri problemi quali calcificazione moderata della tricuspide e rigurgito moderato. Il problema è che da quello che ho capito il cuore funziona al 50% delle sue possibilità. Che possibilità ci sono di recupero?
Ci osno speranze che migliori?
Che aspettative di vita ci sono?
Spero di aver dato un quadro generale della situaizone.
Grazie.
Inoltre, c'è da dire che mia madre nel 93 ha subito un intervento di commisurotomia della valvola mitralica, ad oggi dall'ecocardiogramma non si è riscontrato un grande cambiamento rispetto a quanto è stata sottoposta all'intervento, ma si sono aggiunti altri problemi quali calcificazione moderata della tricuspide e rigurgito moderato. Il problema è che da quello che ho capito il cuore funziona al 50% delle sue possibilità. Che possibilità ci sono di recupero?
Ci osno speranze che migliori?
Che aspettative di vita ci sono?
Spero di aver dato un quadro generale della situaizone.
Grazie.
La terapia anticoagulante prescritta è da considerarsi la scelta giusta tra i benefici (riduzione del rischio di nuovi ictus tromboembolici) e i rischi di emorragia. Avendo cura di mantenere la corretta posologia (monitoraggio INR, con l'aiuto del medico di fiducia) si minimizzano i rischi ottenendo il massimo beneficio. Quanto alle possibilitò di recupero, queste dipendono dall'entità dei postumi dell'ictus e dalla qualità e precocità degli interventi di neuroriabilitazione.
Saluti
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Sicuramente la terapia anticoagulante è la prima scelta ma è da valutare se si possano anche usare i nuovi anticoagulanti in base al Chad vasc. ( score di rischio) . Il recupero è legato a molti fattori ma la riabilitazione porta grossi risultati
Sicuramente il Coumadin è la terapia migliore per evitare nuove trombosi. Poi, a quanto lei dice, bisogna eventualmente ottimizzare la terapia in base ai reperti cardiologici di nuovo riscontro.
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