Buongiorno, chiedo un parere circa una persona (amico di vecchia data) che ultimamente ha assunto a

19 risposte
Buongiorno,
chiedo un parere circa una persona (amico di vecchia data) che ultimamente ha assunto atteggiamenti invadenti.
questa persona ha una diagnosi di disturbo borderline con conseguente invalidità al 74% da diversi anni (attualmente ha 34 anni) tanto che ha diverse limitazioni come il non poter avere la patente ecc.
nella sua vita di base non sa tenersi un lavoro... ogni lavoro che ha fatto lo ha mantenuto per massimo un anno dopo di che veniva licenziato a scadenza contratto oppure si licenziava lui... continuo nel dire che questa persona effettua spese molto al di sopra delle sue reali possibilità di acquisto.
I motivi per cui chiedo un parare non sono legati a questo ma ad alcuni suoi comportamenti che sono diventati asfissianti nel tempo.
si è moltissimo legato a me e mi chiede continuamente di vederci (abitiamo a 30km) e sinceramente tra una relazione sentimentale ed un lavoro full time non ho tutto questo tempo (e voglia anche) di vederlo così frequentemente.
quando siamo insieme non fa altro che parlarmi male di tutte le nostre amicizie in comune anche in modo molto pesante augurando tumori e morte a tutti continuando a sottolineare il fatto che quando noi usciamo da soli stiamo bene.
sinceramente io di sentire diffamare tutti i miei (suoi) amici con auguri di morte, di malattie eccetera mi sono stancato.
non capisco quale sia il suo gioco e a cosa voglia arrivare.
in tutto questo voglio aggiungere che a queste persone a cui augura cose orribili scrive abitualmente messaggi strappalacrime piene di gratitudine ringraziandoli della loro amicizia eccetera e che racconta bugie di ogni tipo... anche senza un fine... per esempio si è inventato che per due settimane non ci sarebbe stato perchè sarebbe andato in Sicilia dai suoi parenti (cosa che non era vera come da sua stessa ammissione).
secondo voi sono espressioni del suo disturbo?
cosa potrei fare? io non sopporto più questa sua presenza così ingombrante.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile Amico,
sì, i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità. Non è semplice gestire il rapporto con chi vive questo disagio, tuttavia il vostro dura da anni! E' un ottimo punto di partenza, e fa ben sperare.
Le suggerirei di parlare con franchezza e delicatezza al suo amico: gli parli di come le sue richieste le creino difficoltà, e soprattutto lo rassicuri che lei gli è amico. Si prenda anche il diritto di dire di no: in questo modo proteggerà lei e aiuterà il suo amico a gestire la frustrazione.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve chiaramente i comportamenti del suo amico hanno a che fare con il suo disturbo patologico. L'amicizia, come anche le relazioni sentimentali, con personalità borderline sono molto complicate. Usi la sua saggezza per gestire al meglio questo rapporto anche se " difficile".
Dott.ssa Milvia verginelli
Convivere con la sofferenza non è semplice né per la persona che la vive, né per gli affetti che stanno attorno. L'imprevedibilità, il senso di abbandono, la iper valutazione delle persone e poi la svalutazione improvvisa sono tutte modalità che si possono verificare nella persona di cui ci parla. Anche l'amicizia, come l'amore, ha bisogno di reciprocità, se in questa situazione lei si sente troppo sbilanciato può provare a parlarne con il suo amico se se la sente. Avendo un rapporto che dura da anni è possibile che la fiducia costruita aiuti a creare la possibilità di un confronto. Se lei vuole avere maggior serenità nell'incontrare il suo amico potrebbe parlare del suo bisogno di condividere un tempo di qualità e magari condividere come si sente in questo momento della vita. Potrebbe proporre o chiedere anche a lui di pensare a dei momenti di incontro diversi in cui magari condividete un'esperienza che distragga entrambi e che possa introdurre esperienze piacevoli...Andare al cinema per esempio o fare una passeggiata a contatto con la natura, qualcosa in linea con le vostre passioni. Inserire nuovi elementi potrebbe agevolare il clima e rompere una routine sempre uguale. È necessario che tenga presente che il suo amico fatica a mettere confini. Anche la vostra frequentazione, in virtù di quelli che sono anche i suoi impegni - di cui può parlare - può non essere pretesa da un momento all'altro ma sulla base dei suoi impegni lei può dire al suo amico per esempio che lo vedrà molto volentieri quando gli è possibile, stabilendo magari anche quando, in questo modo lei dimostra affetto per l'amico ma anche rispetto per se stesso. Tenga il punto, ostacoli il nascere di eventuali sensi di colpa. Questa situazione la mette in relazione con la sua capacità di definire lo spazio di relazione che per lei è sano e con il suo grado di empatia. Qualsiasi scelta prenderà andrà bene purché sia coerente anche con i suoi bisogni. Un cordiali saluto, Dott.ssa Elena Lattanzi ricevimento a Quinto di Treviso e online. «Lo strumento più importante nel mio lavoro si chiama relazione ed ogni teoria o tecnica sottostanti agiscono in funzione e a servizio di essa.»
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Alcuni dei comportamenti che riferisce rimandano al quadro clinico di una Personalità Borderline. Inoltre non so se il suo amico sta affrontando un percorso di supporto e di cura. Chi soffre di questo disturbo di personalità, anche quando è a un buon punto del percorso di cura, trova grandi difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e mantenere con continuità un impiego. Oltre i fattori personali ci sono anche fattori esterni che influenzano il loro funzionamento nel posto di lavoro. Rispetto al senso di solitudine che spesso provano, gli amici per loro sono una salvezza ma allo stesso tempo fanno fatica a gestire i propri comportamenti e le proprie emozioni. Dall'altro lato capisco pienamente il suo malessere rispetto a questo rapporto di amicizia e la fatica nel doverlo gestire a maggior ragione se si ha una vita ben strutturata. Il tempo condiviso dovrebbe essere motivo di gioia e scambio, ma purtroppo l'unica cosa che mi sento di suggerirle e di mantenere questo rapporto mettendo dei confini. Confini anche rispetto agli argomenti di cui parlare quando vi vedete, fornendogli altri temi di conversazione. Le persone con Disturbo Borderline di Personalità, specialmente se non trattate, interpretano la realtà circostante quasi solamente sulla base della loro interpretazione emotiva quindi può provare con molta pazienza a condividere il proprio stato emotivo rispetto a certi argomenti che lui porta. E' importante lei possa esprimergli questo bisogno, ossia quello di condividere argomenti piacevoli nel tempo trascorso con lui. Questo inoltre può essergli molto utile perchè lasciando correre lui avrà meno possibilità di imparare a comprendere anche gli stati emotivi degli altri. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, Sicuramente i comportamenti del suo amico sono connessi al suo tratto di personalità, sarebbe importante però capire un po' di più del suo sistema affettivo per poi ricondurlo alla vostra relazione.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online e psicoterapie individuali.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Ciao,

Comprendo le tue preoccupazioni e le tue perplessità riguardo al comportamento del tuo amico. Gestire una relazione con qualcuno con un disturbo di personalità borderline può essere complicato, specialmente se non si hanno gli strumenti per comprenderne a pieno le manifestazioni.

Per rispondere alla tua domanda: sì, alcuni dei comportamenti descritti possono essere espressione del suo disturbo. Le persone con disturbo borderline spesso sperimentano un'intensa paura dell'abbandono, sentimenti di vuoto, instabilità dell'umore e difficoltà nelle relazioni interpersonali. Possono alternare idealizzazione e deprezzamento delle persone che li circondano. Inoltre, possono avere comportamenti impulsivi e a volte autodistruttivi, come le spese esagerate che hai menzionato.

Ecco alcuni suggerimenti su come potresti affrontare la situazione:

Stabilisci dei confini chiari: È importante che tu stabilisca dei limiti chiari e coerenti con lui. Ad esempio, puoi decidere quante volte alla settimana/se al mese sei disponibile a vederlo e comunicarlo in modo chiaro.

Comunicazione assertiva: Quando parli con lui, usa una comunicazione chiara e diretta, esprimendo le tue esigenze e i tuoi sentimenti senza aggredire o giudicare.

Evita l'isolamento: Se ti senti sopraffatto, parla con altri amici o familiari della situazione, o considera di consultare un professionista per ricevere consigli specifici.

Educazione sul disturbo: Maggiori informazioni sul disturbo borderline possono aiutarti a comprendere meglio il suo comportamento e a non prenderlo personalmente.

Ricorda di prenderti cura di te stesso: Le tue esigenze e il tuo benessere sono importanti. Se senti che la relazione sta diventando troppo onerosa, considera l'idea di fare una pausa o di ridurre il contatto.

Infine, vorrei sottolineare che, nonostante la sua diagnosi, è responsabilità di ogni individuo gestire il proprio comportamento e le proprie relazioni in modo sano e rispettoso. Anche se la comprensione e l'empatia sono fondamentali, non sei obbligato a tollerare comportamenti dannosi o invasivi.

Con affetto,
Ilaria.
Salve,
stare in un rapporto con una persona così sofferente a volte può esser molto faticoso. Quello che può fare è ricordarsi di avere di fronte una persona che sta male. Questo potrebbe aiutarla nell' accettazione di alcune esternazioni o comportamenti che susciterebbero in lei profondo disagio.
Tanti cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, sicuramente sta parlando di una persona molto sofferente che non può pensare di aiutare con la sua sola presenza. Sarebbe necessario non solo un tutore nella gestione quotidiana, ma anche terapia sia farmacologica che psicologica. Per quanto riguarda il vostro rapporto mi chiedo come mai le sia così difficile mettere dei confini o allontanarla. I comportamenti descritti sono probabili espressioni del suo disturbo e non escludo che possa avere l'intenzione di manipolare gli altri e ottenerne attenzioni e presenza. Quello che può fare è mettere della distanza e chiedersi perché si sente in dovere di rispondere ad ogni richiesta avanzata da questa persona che non la fa stare bene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, partiamo dalla conclusione del suo scritto: “non sopporto più questa sua presenza così ingombrante”, scrive.
Dunque, mi sembra che da un lato lei senta la necessità personale di mantenere i propri confini (e questo è un bisogno che va sempre rispettato), dall’altro c’è qualche motivazione che non emerge da ciò che scrive e che la tiene legato a questa persona. Forse varrebbe la pena comprendere cosa: potrebbe essere un affetto di lunga data, un senso di responsabilità, un dispiacere nel sentire di abbandonare/lasciare a se stessa questa persona. In qualche modo, anche attraverso la richiesta che fa su questo portale, è come se mettesse parzialmente in secondo piano le sue proprie esigenze e vissuti per descriverci con più ampiezza la situazione del suo amico.

Sulla questione che pone se queste siano espressione del disturbo, leggo che le hanno risposto già i colleghi.

Sul “cosa potrei fare io?” ci rifletterei molto bene e le consiglio di essere cauto: il suo amico vive in una condizione complessa e dolorosa, è importante perciò che lei scelga consapevolmente se o come restargli vicino in un modo, però, che non faccia star male lei e che non incida negativamente sui suoi bisogni personali.

Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Buongiorno e grazie per il quesito che ha posto. E' facile immaginare che la situazione sia stressante, e che questa persona sia in difficoltà. Nulla le vieta, se la situazione diventa insostenibile, di sottrarvisi. Cordiali saluti,
Buongiorno, da come lo descrive non deve essere facile stare a fianco a questa persona. Buona parte degli atteggiamenti che ha descritto sono parte del disturbo borderline di personalità, immagino che alla lunga sia difficile starci a fianco. Detto ciò è importante occuparsi primariamente di lei e della sua salute salvaguardarsi dal disagio che sente nei suoi confronti. Non si dimentichi che prima viene lei.
Gentile utente,
sicuramente i comportamenti del suo amico sembrano proprio legati ai tratti della sua personalità.
Per tanto può consigliarle un consulto psicologico , in modo da poter migliorare il proprio comportamento.
Rimango a sua disposizione anche online.
Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
Gentile utente, è una situazione che sembra averla stancata non poco. La sua richiesta evoca una serie di domande sul suo rapporto con questa persona e su altri aspetti relazionali che, però, non possono essere poste in questa sede. Oltre a qualche consiglio che potrà trovare in questa sede, potrebbe riflettere sul senso della sua domanda e del suo modo di essere in relazione con il suo amico. Se avrà voglia di chiarire alcune questioni troverà di certo un professionista che l'accompagnerà in questo percorso.
Un caro saluto.
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione e mi dispiace per la situazione che sta passando.
Le situazioni che descrive sono proprio tratti caratteristici del disturbo borderline.
Questo però non significa che lei debba subirli, può tranquillamente prendere le distanze da questa persona, non è per nulla semplice stare al fianco di persone che hanno diagnosi di questo disturbo.
Questa persona sta seguendo una psicoterapia?
In caso contrario potrebbe consigliare di contattare un professionista.
Rimango a disposizione e Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Mi dispiace molto per quello che stai attraversando. È normale sentirsi tristi, abbandonati e confusi dopo una separazione. Cerca di cercare supporto emotivo da amici o familiari di fiducia. Concentrati sulla tua guarigione emotiva e considera la possibilità di cercare l'aiuto di uno psicologo per affrontare il dolore e l'ansia. Ricorda di prenderti cura di te stessa e costruire una rete di supporto intorno a te.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, i comportamenti descritti parrebberro essere frutto della patologia del suo amico. E' noto quanto sia difficile approcciarsi a percorse affette da tale disturbo, soprattutto per il fatto che tendono ad oscillare tra posizioni diametralmente opposte... Quello che potrebbe fare è comunicargli con delicatezza come le sue modalità la stiano mettendo in diffcoltà e, se pensa possa tornare utile, consigliargli di intraprendere un percorso psicoterapico.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Quella che riporta è una situazione molto difficile e faticosa, ed è comprensibile che oltre un certo limite lei non la tolleri più. Credo che sia importante muoversi su due fronti: da una parte spingere il suo amico a intraprendere un percorso psicologico, se non è già in cura, di modo che un professionista possa occuparsi di questa situazione, cosa che lei oltre un certo limite non può fare. Dall'altra è importante che lei possa mettere dei paletti chiari nella vostra relazione: non significa che se il suo amico soffre di questo disturbo lei non può esprimersi chiaramente con lui. Mettere dei confini non fa bene soltanto a lei, ma anche alla relazione e al suo interlocutore. Gli dica chiaramente quelli che sono i comportamenti che lei non è più disposto ad accettare, e il suo bisogno di passare del tempo di qualità insieme. Limiti temporalmente anche le situazioni in cui stare insieme, in modo da non perdere la relazione ma anche da non esserne invaso. Se avesse ulteriori domande resto a disposizione, anche online. Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente,
data la complessità della situazione potrebbe essere utile considerare di rivolgervi a un terapeuta. Un professionista può offrire supporto per affrontare queste dinamiche e aiutare a stabilire confini più sani. È importante proteggere il suo benessere.
Un caro saluto.
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 55 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.