Buongiorno, chiedo un gentile consulto per poi capire cosa fare. Ho 50 anni da poco, no menopausa a

6 risposte
Buongiorno, chiedo un gentile consulto per poi capire cosa fare.
Ho 50 anni da poco, no menopausa ancora.
Sono sempre stata una bambina sovrappeso, una ragazza obesa fino a toccare 105 kg per 160 cm.
A 36 anni causa ipertensione perdo 50 kg senza nessun accorgimento di tipo farmacologico ma dieta e esercizio fisico.
Premetto che nella mia vita ho fatto mille dieta recuperando ogni volta tutto il peso. Mia madre, medico, a 18 anni vista la mia difficoltà a dimagrire, mi diede dei farmaci che mi facessero perdere molto peso ma creandomi molta agitazione e poi riprendendo tutto il peso perso.
Riprendo circa 10 kg e arrivo intorno ai 60 kg a 40 anni, ed era un peso perfetto considerando che ho un'ossatura importante, diciamo che a 60 kg avevo 18 cm di polso.
In questi ultimi anni ne ho ripreso altri 12 e ora peso circa 72 kg e sono riesco a perderli senza grandi abbuffate ovviamente ma non seguo una dieta scrupolosa, cammino molto ma evidentemente non basta.
Non ne posso più!! E' tutta la vita che lotto con il peso e sono esausta!
Vi chiedo un consiglio, Saxenda può aiutarmi? Almeno a perdere questi 10 kg che mi danno cosi fastidio e che mi ricordano tutte le mie fatiche. Ho iniziato a prendere dopraxin da poco sperando in un aiuto ( consiglio della mia dotteressa, in quanto purtroppo mia madre è mancata 12 anni fa) me leggo che questo farmaco non può essere preso insieme al dopraxin posso capire perchè? Il Saxenda aumenta un pò l'umore?
Chiedo se qualcuno mi può aiutare perchè sono davvero esausta di questa "battaglia' contro il peso.
Ho fatto anni di terapia che mi hanno aiutato moltissimo a correggere lo stile di "dipendenza' dal cibo e devo dire che oggi è davvero ridotta ma cmq non ho un peso accettabile.
Grazie a chi desidera aiutarmi.
N.
Buonasera,
Saxenda è un agonista del GLP-1 utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2. Si ritiene che il farmaco abbia effetto sulle zone cerebrali che regolano l'appetito, legandosi ai recettori del GLP-1 (da qui agonista) presenti nelle cellule cerebrali. Ne conseguono un incremento della sensazione di sazietà e una diminuzione dei segnali della fame. Ne consegue una diminuzione ponderale.
Ma prima di utilizzarlo andrebbero effettati degli esami ematologici specifici (può chiedermeli in privato).Esistono delle cause endocrine che potrebbero condurre a questi aumenti ponderali: che andrebbero valutati mediante esame BIVA oppure BIA più Plicometria. La densitometria ossea ha una sua rilevanza, e va valutata con altri esami specifici.
Altro discorso è Dopraxin e sua eventuale associazione a Saxenda: dovrei farle delle domande prima.
Ad ogni modo è possibile gestire il peso corporeo in casi come il Suo, non bisogna scoraggiarsi.
Si tratta in inquadrare bene le morbilità ed iniziare una dieta personalizzata insieme ad un trattamento farmacologico combinato ad attività fisica (da svolgersi secondo alcune specifiche).
Rimango a Sua piena disposizione per approfondire gli argomenti e fornire supporto.
Alessandro Benedetto Ferlito

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Buongiorno, ho letto con attenzione la sua richiesta di aiuto e a parte l'uso dei farmaci che il collega nella risposta precedente ha analizzato con grande professionalità, credo che lei debba fare pace col cibo. Innanzitutto dimostra di avere una buona consapevolezza sul rapporto che ha avuto fino ad ora col cibo quindi si tratta di lavorare sulla possibilità di cambiare alcune abitudini che ad oggi sono disfunzionali uscendo dal solito schema "dieta restrittiva+ attività fisica= dimagrimento". Purtroppo non è sempre così, ha notato lei stessa la resistenza che il suo corpo fa anche nei confronti del Saxenda, è quindi indispensabile lavorare su altre leve come ad esempio "sulle fatiche" che lei accenna aver affrontato negli anni passati. Se in passato ha già lavorato sulla dipendenza da cibo non deve rientrare nel circolo vizioso delle diete ma lavorare maggiormente sul corpo e sulle sue capacità di cambiare le abitudini grazie ad un sostegno adeguato.
Se desidera approfondire gli argomenti che le ho accennato mi può contattare.
Dietista Maria Alberghini
Buonpomeriggio,
allora la sua situazione chiaramente andrebbe analizzata in modo dettagliato su molti più punti... al di là dell'aspetto farmacologico o meno (che va sempre valutato con più professionisti per poter analizzare i potenziali benefici e anche i potenziali effetti avversi), bisognerebbe capire il fragile equilibrio che c'è fra lei ed il cibo.
Soprattutto nell'ottica di capire quanto "motore" (o muscolatura) lei ha e con la quale poi direttamente abbiamo un consumo più o meno grande in base alla sua attuale situazione.
Quindi il mio consiglio è quello di consultare un professionista che faccia le dovute analisi della composizione corporea (pliche, circonferenze, peso e anche una BIA eventualmente) e analizzi le sue abitudini alimentari... il tutto deve avere anche una grande componente d'ascolto per poter capire quanto i numeri che verranno fuori possono essere giusti e quanto dovranno essere maneggiati per ottenere un potenziale beneficio.
Se ha bisogno di aiuto resto a sua disposizione, per qualsiasi domanda mi può contattare.
Buona serata
Buonasera, la situazione sicuramente va inquadrata da più punti di vista. Lei, come tantissime altre persone, si sarà trovata ad affrontare l'ennesimo rimedio per perdere peso senza riuscire a trovare un proprio equilibrio e dei risultati stabili. Anche se i farmaci possono aiutare, è importante essere istruiti su come mangiare, perchè quello sta alla base di tutto. Per fare questo tuttavia è necessario domandarsi: quanto sono disposta a cambiare la mia vita? Ho fatto tutto il possibile per stare bene? Voglio continuare a rimanere dove sono?
Il consiglio principale che posso darle è quello di consultare un professionista per una consulenza così da individuare i punti critici della sua routine. Inoltre riuscire a migliorare la sua educazione alimentare e incrementare l'attività fisica. Per qualsiasi altro chiarimento può contattarmi. Dr. Riccardo Panerai
Buongiorno, a mio avviso c'è bisogno di un percorso di consapevolezza diverso da quello fatto fin ora. Bisogna lavorare sulla relazione col corpo e col cibo (senza farmaci) e trovare la strada giusta per lei, guidata da un Dietista. Bisogna fare ordine e affidarsi alle evidenze scientifiche. Qualora fosse interessata rimango disponibile online o su Roma, bisogna uscire dal circuito continuo dello "stare a dieta". A presto!
Dott.ssa Alessandra Daidone
Gentilissima,
Innanzitutto le sono vicina e comprendo il dolore e la fatica di questi anni di lotte con il cibo.
Da Dietista specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari e della nutrizione, il consiglio che mi sento di darle è quello di trovare uno specialista che non le dia una dieta per dimagrire ma che analizzi a fondo il suo rapporto con il cibo ed il proprio corpo, per accompagnarla passo passo in un percorso che avrà come obbiettivo il raggiungimento del proprio equilibrio. Considerando il suo quadro molto complesso e dettagliato, sarà necessaria un'attenta anamnesi prima di capire come comportarsi anche con i farmaci, ma credo che l'obbiettivo più grande sia quello di permetterle di riappropriarsi di una relazione sana con l'alimentazione.
Augurandole di trovare il prima possibile il percorso più adeguato, la saluto cordialmente.
Per qualsiasi informazione resto a disposizione (anche per un consulto online).
Dott.ssa Sara Marchetti, Dietista.
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