Buongiorno, avrei bisogno di un parere. Sto seguendo la dieta chetogenica da tre settimane dove le p

13 risposte
Buongiorno, avrei bisogno di un parere. Sto seguendo la dieta chetogenica da tre settimane dove le prime due sono state un totale inferno, nel senso che non ho preso bene questa dieta fin dall’inizio. Alla fine di queste due settimane avevo l’appuntamento con la dottoressa e lì mi sono sfogata dicendole che non ne potevo più, che non era per me. Nonostante io avessi perso 6 kg in quelle due settimane, non mi sentivo così contenta proprio perché in quelle settimane ho rinunciato a tante cose. Ovviamente non ho sofferto la fame, non è di questo che mi lamento ma il fatto di non poter mangiare anche una semplice mela e di mangiare soltanto quelle quattro cose che mi diceva lei era veramente straziante. Lei invece mi ha “convinto“ a fare almeno un’altra settimana. Mi sono lasciata coinvolgere in questa cosa per un’altra volta. Non vi dico quando sono salita in macchina, sono scoppiata in un pianto quasi isterico. Perché? Avevo programmato una cena con le mie amiche, pizza, visto che erano due settimane che non uscivo con loro proprio perché non mi andava di andare a cena e sentirmi dire di non poterlo fare è stato veramente brutto. So che comunque alla fine della chetogenica la pizza non è indicata, però pensavo uno strappino alla regola si potesse fare. Adesso gli ho chiesto di reintrodurmi un po’ di carboidrati visto che sono passate tre settimane ed è come se mi stesse facendo un piacere, come se lei non fosse totalmente convinta del fatto che sia ora di reintrodurre di nuovo questo alimento. È normale? Cioè dal momento in cui un paziente non si trova a proprio agio con una determinata dieta, è il caso di smetterla? Io vorrei tornare ad essere felice durante il momento del pasto come una volta, e questo non significa che io debba strafare durante i pasti. Ed è questa la cosa che un po’ mi innervosisce.
Buongiorno. La dieta chetogenica è un protocollo dietetico molto specifico, in cui purtroppo sono necessarie delle regole molto stringenti affinché il meccanismo di chetosi si verifichi, si mantenga e dia dei risultati. Proprio per questo motivo, prima di intraprenderla, è importantissimo che il professionista spieghi bene a cosa si andrà incontro, non per spaventare, ma per essere chiari. E' un dovere! E al contempo, secondo il mio modesto parere, è un dovere tenere conto delle volontà e richieste della persona che si ha davanti, a maggior ragione se il disagio che riporta è molto forte. Credo che quando ci si affida ad un professionista della salute è per essere aiutati, pertanto, il risultato non dovrebbe mai essere quello di stare peggio rispetto all'inizio. Anche perché, la salute viene definita come un "completo stato di benessere PSICO-fisico", dunque, se fisicamente ci sono stati dei cambiamenti, ma la psiche ne ha risentito molto, la strada non è quella giusta, secondo il mio parere. Non so per quale motivo è stata scelta questa strategia dietetica, tuttavia io credo che un professionista della nutrizione (pur potendo intraprendere delle strategie a volta diverse se necessario, ma chiarendo il perché) dovrebbe soprattutto guidare all'indipendenza alimentare, alla scelta consapevole e autonoma degli alimenti, per sempre, tenendo conto che il cibo non è solo nutrimento, ma è anche convivialità. Pertanto, la invito a parlare nuovamente con la sua nutrizionista, spiegarle l'accaduto e ad intraprendere una via diverso, se tutto questo sta interferendo con il suo benessere. Qualora ritrovi nuovamente un muro, le consiglio di cambiare professionista.
Resto a disposizione, saluti.

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Gentile paziente,
purtroppo la dieta chetogenica prevede un protocollo molto rigido, in cui non si possono fare strappi alle regole. E' molto efficace ma va seguito veramente alla lettera, per questo è necessario che il paziente sia ben cosciente di quello a cui andrà incontro prima di cominciare. Inoltre, una volta finito il protocollo, non è possibile ricominciare a mangiare come prima immediatamente, ma ci vuole una reintroduzione molto lenta dei carboidrati, pena la ripresa dei chili persi, magari con gli interessi.
Non tutti i pazienti sono disposti ad intraprendere un simile regime alimentare ed è giusto che il professionista ne tenga conto e che le proponga una dieta che sia più adeguata alle sue esigenze. Ne parli serenamente e vedrà che insieme troverete una soluzione adatta alla sua situazione.
Resto a disposizione.
Cordialmente.
Dott.ssa Colciago
Gentile paziente, la chetogenica è un protocollo rigido che va seguito alla lettera, un piccolo strappo alle regola e si esce dalla chetosi, perdendo tutto il lavoro fatto, per questo la reputo una dieta non sostenibile e adatta a tutti. E' per questo che il paziente deve essere ben informato e deve essere totalmente d'accordo con il professionista e convinto di voler intraprendere questo percorso. A mio parere, deve esprimere il suo dissenso al professionista che la segue e cambiare dietoterapia, optando per un percorso che può condurre più serenamente.
Cordiali saluti
Gentile paziente, come hanno chiarito i colleghi, la chetogenica è un vero e proprio trattamento e non un semplice piano alimentare.
Solitamente, bisogna prima avvisare il paziente, prepararlo a cosa andrà incontro e in base ai feedback riportatati si decide se iniziarlo, oppure, anche interromperlo. Se per lei è molto pesante, la invito a dirlo chiaramente alla sua nutrizionista e farle capire che non è il piano adatto a lei. Le ricordo che per perdere peso basti una semplice ipocalorica e non per forza una chetogenica, al di là delle possibili motivazioni patologiche.
Mi permetto anche di dirle che è bene instaurare un rapporto di fiducia con la propria/o nutrizionista, se non si sente capita e se le sue richieste non vengono accolte (ove possibile) e prese seriamente, può rivolgersi ad un altro specialista.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Antonella Monteleone.
Gentilissima paziente,
Per la mia esperienza professionale le consiglio di parlare sinceramente con la sua nutrizionista per valutare un piano dietetico diverso, un percorso nutritivo si fonda non solo sulle esigenze legate al peso/salute, ma anche considerando i bisogni e le necessità della persona che sta intraprendendo questa strada; a mio avviso è fondamentale accogliere le critiche costruttive e le difficoltà da parte del paziente per mantenere alta la motivazione e raggiungere insieme l'obiettivo.
Raggiungere lo scopo non è mai facile, anzi può risultare molto più difficile se non accogliamo i dubbi e le difficoltà.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buongiorno, personalmente ho poca simpatia per le diete " without something ", soprattutto se vengono vietati alimenti indispensabili per il nostro equilibrio psicofisiologico. Comunque sia, una volta terminato questo regime alimentare, può riequilibrare il normale metabolismo con la dieta del microbiota che le fornirà le molecole essenziali , quindi quelle che noi umani non riusciamo a sintetizzare , e le eviterà di recuperare i chili perduti.
Buona giornata
Dott. Susanna Battaglia
Concordo con le risposte esaurienti espresse dai colleghi.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Carissima paziente, le sue parole mi colpiscono molto. Purtroppo spesso ci si ritrova a voler intraprendere un percorso senza però penare a delle conseguenze. Purtroppo il protocollo della chetogenica è molto rigido ed è uno di quelli in cui "non è ammesso sbagliare", ma per il semplice motivo che, soprattutto nelle prime settimane, si evita di andare fuori dal range altrimenti va fatto tutto da capo. Il senso diciamo che è questo. Ho avuto una paziente motivatissima ma che nelle ultime settimane non era più in grado di sostenerla e quindi abbiamo optato per una cheto ciclica, in pratica una finestra nel weekend per fare in modo che si sentisse a proprio agio. Quello che però mi preme dirle è che , non perda mai la convivialità. Una cena con delle amiche può essere sempre fatta, ma avviserà loro che sta seguendo un regime e mangerà cose diverse dalle loro, ma il piacere di vederle era superiore e quindi accetterà l' invito. Ci sarebbe tanto da dire, ma potrei diventare troppo prolissa.
Ad ogni modo resto a sua completa disposizione
Dott.ssa Barbara Morea
Buongiorno,

È comprensibile sentirsi frustrati quando una dieta limita fortemente le scelte alimentari e influisce negativamente sulla qualità della vita sociale e sul benessere emotivo. La dieta chetogenica, in particolare, può essere molto restrittiva e non è adatta a tutti. Ecco alcune considerazioni e suggerimenti per affrontare la situazione:

### Ascoltare il Proprio Corpo e le Proprie Emozioni
- **Benessere Emotivo:** La dieta dovrebbe migliorare il tuo benessere complessivo, non solo fisico ma anche emotivo. Se una dieta causa stress, ansia o disagio, è importante valutarne l'adeguatezza.
- **Qualità della Vita:** La possibilità di godere dei pasti e della socializzazione è fondamentale per il benessere generale. Limitare drasticamente le scelte alimentari può influire negativamente su questi aspetti.

### Flessibilità nella Dieta
- **Moderazione e Equilibrio:** Una dieta equilibrata che include tutti i gruppi alimentari in quantità moderate può essere più sostenibile a lungo termine rispetto a una dieta estremamente restrittiva.
- **Strappi alla Regola:** Occasioni speciali come una cena con amici dovrebbero poter essere godute senza sensi di colpa. Un approccio flessibile può aiutare a mantenere un equilibrio tra obiettivi di salute e benessere sociale.

### Comunicazione con la Professionista
- **Dialogo Aperto:** È importante avere una comunicazione aperta e onesta con la tua dietista o nutrizionista. Spiega chiaramente come ti senti e discuti delle alternative che potrebbero essere più adatte a te.
- **Alternative Nutrizionali:** Chiedi alla tua dottoressa se è possibile adottare una dieta meno restrittiva che permetta comunque di raggiungere i tuoi obiettivi di salute e peso.

### Considerazioni sulla Dieta Chetogenica
- **Temporaneità:** La dieta chetogenica è spesso utilizzata come intervento a breve termine. Se non ti senti a tuo agio, potrebbe essere meglio considerare altre opzioni.
- **Reintroduzione Graduale dei Carboidrati:** Se decidi di reintrodurre i carboidrati, fallo gradualmente per evitare effetti negativi come picchi glicemici o aumento di peso repentino.

### Consigli Pratici
- **Pianificazione Flessibile:** Pianifica i tuoi pasti in modo da includere una varietà di alimenti che ti piacciono, mantenendo un equilibrio nutrizionale.
- **Supporto Psicologico:** Se ti senti sopraffatta o ansiosa, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo o un consulente per il benessere emotivo legato all'alimentazione.
- **Consulenza Nutrizionale Personalizzata:** Considera di consultare un altro professionista della nutrizione per una seconda opinione e per esplorare altre strategie alimentari che potrebbero essere più adatte a te.

### Conclusioni
La dieta dovrebbe essere un supporto per il tuo benessere, non una fonte di stress. Se la dieta chetogenica non ti rende felice o influisce negativamente sulla tua vita, è legittimo cercare alternative. La tua salute emotiva e il tuo benessere generale sono altrettanto importanti quanto il raggiungimento dei tuoi obiettivi di peso.

Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori consigli, sono qui per aiutarti. Buona fortuna!
Gentile paziente mi dispiace molto per il suo malessere, sicuramente la dieta chetogenica è un regime molto restrittivo nei confronti dei carboidrati, a mio avviso è sempre giusto spiegare prima al paziente in che cosa consiste un programma alimentare proprio per capire se il paziente è capace e pronto a iniziare un determinato percorso. A tal proposito nella sua situazione io riparlerei con la dottoressa che la segue per farle capire bene il suo disagio e che necessità di un cambiamento perchè non sta più bene. Il dialogo tra paziente e professionista è molto fondamentale e soprattutto il professionista dovrebbe sempre garantire il benessere psicofisico del suo paziente, ancora prima del raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Spero e auguro che possa risolvere.
A disposizione per ulteriori aiuti.
Distinti saluti
Dott.ssa Pavani Francesca
Salve, a seguito di quanto da lei descritto le pongo una domanda a scatola chiusa in quanto non so quale sia il suo stato di salute ed il motivo per il quale stia cercando di perdere peso in fretta. Per lei conta più raggiungere un numero sulla bilancia e vedersi bene in poco tempo o arrivare allo steso obiettivo ma essendo felice durante tale percorso? Purtroppo l'errore che spesso si fa da parte di colleghi è quello di assecondare il paziente nella perdita di peso in breve tempo, purtroppo non sempre indicata per molti fattori. Inoltre le diete chetogeniche sono una famiglia di diete che comporta numerosi cambiamenti dal punto di vista biochimico all'interno dell'organismo tra cui quella della secrezioni di serotonina, dopamina ecc a causa dell'esclusione dei carboidrati dalla dieta; e purtroppo questo aspetto non viene quasi mai valutato ma è fondamentale prima di iniziare con tale protocollo capire l'eventuale compliance che il paziente riuscirebbe a tenere, altrimenti il fallimento è doppio, sia per il professionista che per il paziente. Solitamente su un piano ben strutturato e corretto la reintroduzione dei carboidrati dovrebbe avvenire su un periodo di almeno 3 settimane per scongiurare l'insorgenza di insulino resistenza e di conseguenza trovarsi in una situazione metabolica peggiore di quella di partenza. Inoltre si tende a far fare ormai 21 giorni classici di chetosi ma in molti non sanno che 21 giorni è il tempo che il corpo umano ci mettere per adattarsi e di conseguenza è da lì che parte il vero beneficio della dieta chetogenica. E' un argomento davvero tanto ampio per poter spiegare tutto qui brevemente. Le consiglio di farsi reintrodurre progressivamente i carboidrati dalla sua nutrizionista e tornare a vivere felice, perchè è possibile dimagrire correttamente non facendo particolari rinunce sociali e conviviali. Non faccia l'errore di fare di testa sua e mangiarsi una pizza appena interrotta la chetosi per la questione dell'insulino resistenza che ho annunciato in precedenza. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti Dott. Panni
Gentilissima paziente, innanzitutto sono molto dispiaciuta per la sua esperienza, non è ciò che dovrebbe accadere quando si segue un percorso nutrizionale, che dovrebbe essere fatto per migliorare la propria salute, da intendere come un completo stato di benessere psico-fisico.
Partendo dal fatto che non conosco la sua storia, non saprei dirle se una dieta molto drastica e impegnativa come una chetogenica sia adatta al suo caso. Certamente, come ogni cosa nel corso di una visita nutrizionale, è molto importante che qualsiasi decisione venga presa in accordo con il paziente, che per questo dovrà essere ben informato! Come gli altri colleghi anche io le suggerisco di parlare nuovamente con la professionista che la segue spiegandole il suo disagio, valutando insieme se sia il caso proseguire con questo tipo di approccio (in questo caso si faccia aiutare a capire come gestire anche le situazioni conviviali!) oppure adottarne un altro più adatto. Spero possa risolvere, un caro saluto, dott.ssa Giulia Piccirilli.
Gentilissima paziente, premetto che sono molto dispiaciuta per il suo stato d' animo e per l'esperienza da lei vissuta, intraprendere un percorso a prescindere dal protocollo applicato che deve essere assolutamente personalizzato e concordato, è un momento importante in cui bisogna valutare attentamente tutti i parametri del caso, non entro in merito al lavoro svolto dai colleghi e le parlo personalmente della mia esperienza con i miei pazienti, io intraprendo un percorso condiviso durante il quale c'è un continuo riscontro, si instaura un rapporto di totale fiducia e stima reciproca, le esigenze vanno sempre ascoltate e va modificato se necessario il piano elaborato in itinere, resto a sua disposizione per eventuali domande o chiarimenti e le auguro di intraprendere serenamente la strada giusta. Cordialmente, Dott.ssa Cipriano Giovanna.
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