Buongiorno avrei bisogno di un consulto psicologico forse la mia domanda è stupida ma mi tormenta e

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Buongiorno avrei bisogno di un consulto psicologico forse la mia domanda è stupida ma mi tormenta e mi impedisce di vivere appieno la mia relazione. Ho 42 anni e sono divorziata con un figlio ho un compagno da circa 10 anni anche lui divorziato con una figlia. Noi non conviviamo ognuno vive a casa sua e questa cosa mi fa star male io vivo di fronte ai miei genitori perché mi danno una mano con mio figlio in quanto sono da sola il padre vive lontano e non c'è mai, lui invece ha casa sua a 20 km da me vicino a sua figlia che però ormai ha 18 anni e vive con la madre quindi da lui non va mai e spesso non lo considera proprio. Io vorrei con tutte le forze una convivenza e un domani sposarmi senza avere altri figli, lui invece non vuole sposarsi e non vuole neanche lasciare casa sua per comprarne una insieme a me, a lui sta bene tutto così ognuno ha casa sua e ci si vede sempre da me perché io sono quella legata con un figlio di 11 anni che ha bisogno di nonni vicini e di certo non mi sposto. Lui invece non ha vincoli se non la figlia ormai grande che xro' non vive con lui a differenza di mio figlio. Io gliene ho parlato tanto ma lui dice di non voler svendere casa sua (che ha comprato tra l'altro dopo 2 anni che stavamo insieme per stare vicino alla figlia anche se io gli avevo detto che sarebbe cresciuta e non lo avrebbe piu considerato) per venire a stare con me. Litighiamo molto su questo e lui mi ha detto che se non mi va bene cosi sparisce dalla mia vita. Io ci tengo a lui ma anche x mio figlio avere una stabilità familiare è importante non un compagno che viene 4 giorni da me poi va 2 giorni a casa sua poi ritorna e così da sempre e tra l'altro ha creato un rapporto con mio figlio che poverino non ha avuto neanche un padre presente e adesso un compagno che c'e e non c'e. Io non lo sopporto più. Cosa devo fare secondo voi? Lo devo lasciare? Facendo cosi sembra che non tenga a me ma solo ai cavoli suoi. Questo spesso mi crea ansia e disagio sono nervosa e arrabbiata. Potere darmi un consiglio?
Cara,
Comprendo la sua frustrazione e il suo desiderio di stabilità familiare. La situazione attuale sembra creare tensioni e insicurezza, soprattutto per suo figlio. Tuttavia, forzare una convivenza o un matrimonio potrebbe solo peggiorare le cose se il suo compagno non è pronto.
Le suggerisco di avere una conversazione aperta e onesta con lui, senza accuse o ultimatum. Spieghi i suoi bisogni e ascolti i suoi timori o preoccupazioni. Cerchi di comprendere le sue ragioni e di trovare un compromesso che soddisfi entrambi. Forse potreste iniziare con periodi di convivenza più lunghi o stabilire una routine più stabile.
Se, nonostante i suoi sforzi, non riuscite a trovare un terreno comune, allora dovrà valutare se questa relazione le sta facendo più male che bene.
Ricorda che la felicità e il benessere di suo figlio dovrebbero essere la priorità. Un ambiente stabile e amorevole è fondamentale per il suo sviluppo. Non abbia paura di chiedere aiuto a un terapista di coppia o di iniziare con un suo percorso per trovare le risposte che cerca.
Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Danila Bardi

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,

Capisco la difficoltà della sua situazione e il desiderio di trovare una soluzione che le permetta di vivere serenamente la sua relazione. Ecco alcune riflessioni che potrebbero aiutarla:

È importante riconoscere i suoi bisogni e desideri. Vuole una convivenza stabile e un futuro più definito con il suo compagno, ma lui sembra avere priorità diverse. Questo disallineamento può essere fonte di grande frustrazione e ansia.

La comunicazione aperta è essenziale. Continuare a parlare con il suo compagno delle sue preoccupazioni e dei suoi desideri è fondamentale. Cerchi di spiegargli quanto sia importante per lei e per suo figlio avere una figura stabile nella vostra vita quotidiana.

Rifletta su cosa è disposta a tollerare e su cosa no. Se il suo compagno non è disposto a cambiare la situazione attuale, potrebbe dover considerare se questa relazione soddisfa davvero i suoi bisogni e quelli di suo figlio.

Un consulente di coppia potrebbe essere molto utile per facilitare la comunicazione tra voi e trovare soluzioni che soddisfino entrambi. Un professionista può aiutare a esplorare le ragioni dietro le vostre scelte e a trovare un punto di incontro.

Infine, potrebbe essere utile parlare con un terapeuta individuale per affrontare l'ansia e il disagio che sta vivendo. Un supporto professionale può aiutarla a gestire le sue emozioni e a prendere decisioni più serene e consapevoli.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili per navigare questa situazione complessa.Se desidera un supporto psicologico, sono a disposizione come terapeuta per offrirle l'aiuto di cui ha bisogno.

Cordiali saluti
È comprensibile che ti senti frustrata e in ansia per la situazione che stai vivendo con il tuo compagno. Dal punto di vista psicologico sistemico relazionale, potremmo analizzare la situazione considerando i diversi sistemi in gioco: il sistema familiare di entrambi, il sistema della coppia e il sistema del singolo individuo.
In questo contesto, sembra che tu abbia chiaramente dei bisogni e delle aspettative riguardo alla convivenza e alla costruzione di una nuova famiglia con il tuo compagno. D'altra parte, sembra che il tuo compagno abbia delle resistenze legate alla sua indipendenza e alla presenza della figlia maggiore, che ha influenzato le sue scelte e le sue priorità.
È importante comunicare apertamente e onestamente con il tuo compagno riguardo alle tue esigenze e ai tuoi desideri, e cercare di capire quali siano le sue motivazioni per mantenere la situazione attuale. Potresti anche considerare di coinvolgere un terapeuta di coppia per affrontare insieme questi nodi e cercare una soluzione che possa essere soddisfacente per entrambi.
Tuttavia, è anche importante prendersi cura di te stessa e del benessere tuo e di tuo figlio. Se la situazione ti stesse causando ansia e dolore costante, potresti valutare se questa relazione sia davvero sana e soddisfacente per te e decidere di porre fine a essa, pur con tutte le difficoltà che ciò comporta.
In ultima analisi, la decisione su come procedere spetta a te e va presa con consapevolezza e attenzione ai tuoi bisogni e al tuo benessere emotivo. Potresti trovare utile riflettere su quali siano le tue priorità e cosa sia davvero importante per te nella costruzione della tua felicità e della tua famiglia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Buongiorno signora.
La situazione che lei descrive è complessa e richiede attenzione, approfondimento, molto più di un consiglio...
Se può esserle utile, le propongo un colloquio psicologico online. Decideremo insieme quindi se questa strada possa esserle di aiuto.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua situazione. Ritengo che sia utile parlare apertamente con il suo compagno attuale, magari anche alla presenza di entrambi i rispettivi figli in quanto direttamente coinvolti. Un colloquio aperto, in cui ognuno esprima il suo parere e le sue richieste, ma anche come si sente, e sia disposto ad ascoltare l'altro. Questo tipo di conversazioni, all'apparenza semplici, possono velocemente degenerare in una lite se non si seguono i consigli che le ho dato, soprattutto sull'essere disposto ad ascoltare ed accogliere le richieste dell'altro senza giudizio, senza ritorsioni, senza rivendicazioni. Un colloquio del genere può essere un punto di partenza per una soluzione condivisa, che non sempre è la posizione di uno dei due, ma può essere una mediazione tra le due posizioni.
Se ha bisogno di una mano per preparare questo colloquio o di un sostegno psicologico, io sono a disposizione anche online.
Dott.sa Elena Bonini
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Cara, mi dispiace molto sentire che stai attraversando questa situazione così complicata e stressante nella tua relazione. Capisco quanto sia importante per te avere una convivenza stabile e un'unità familiare per te e tuo figlio. È comprensibile che tu desideri una maggiore coesione e impegno da parte del tuo compagno, specialmente considerando il tuo coinvolgimento emotivo e la cura che hai per il benessere della tua famiglia.
Tuttavia, è altrettanto importante considerare i desideri e i limiti del tuo compagno. È chiaro che ci siano divergenze significative tra i vostri desideri riguardo alla convivenza e al matrimonio. È positivo che tu abbia espresso apertamente i tuoi sentimenti e le tue esigenze, ma sembra che al momento il vostro punto di vista non coincida.
Prima di prendere una decisione definitiva potresti valutare la possibilità di cercare un supporto professionale, come la consulenza di coppia o individuale. Questo potrebbe aiutarti a esplorare le tue emozioni, a comunicare in modo più efficace con il tuo compagno e a prendere decisioni più consapevoli.
Ricorda che il tuo benessere emotivo è fondamentale e che prendersi cura di te stessa è una priorità. Non esitare a chiedere aiuto e a cercare il supporto di professionisti qualificati per affrontare questa situazione complessa. Spero che tu possa trovare la soluzione migliore per te e tuo figlio. Sono qui per aiutarti in qualsiasi modo possibile.
Cordialmente Dott.ssa Klarida Rrapaj
Buon giorno, grazie per aver espresso questa sua sofferenza. Non è una situazione semplice, mi dispiace! Le dinamiche che portano una coppia a definire il loro equilibrio sono tante e vanno cercate anche nelle storie familiari. Le consiglio un consulto di coppia. Qualora il suo compagno non voglia accompagnarla in questo percorso, può comunque pensare di perseguire individualmente un percorso psicologico. Se le va di parlarne ricevo anche on line. Forza e coraggio!
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Buongiorno,
la situazione descritta pare piuttosto complessa e richiederebbe senza dubbio approfondimenti per capire come si è arrivati al presente, quali erano le aspettative iniziali di entrambi e quale il progetto di coppia costruito insieme. Purtroppo non esistono risposte giuste ma luoghi dove poter riflettere in modo che possa lei scegliere con più consapevolezza ciò che è più utile per lei.
A disposizione
Dott.ssa Bertoncelli
Buongiorno, comprendo bene il suo disagio e sofferenza. Senz'altro un ambiente familiare stabile e sereno sarebbe l'ideale per lei e per suo figlio. Quanto questo è un suo desiderio e quanto sarebbe realistico con quest'uomo che da 10 anni è legato sentimentalmente a lei ma ha fatto tutte scelte individualistiche.? é sicura che se anche cambiasse idea su sua pressione , sarebbe il convivente giusto' Si dice "non scivolare dalla padella alla brace". Ha chiesto a suo figlio cosa desidererebbe al riguardo? Era piccolissimo quando è iniziata la vostra relazione, quindi è abituato a questo stile di vita. Lei e il suo compagno avete prospettive future divergenti, ne avete parlato molto, forse anche troppo e con toni accesi e siete a questo punto. Io le suggerisco di non parlarne tanto da soli, quanto in una psicoterapia di coppia dove la presenza mediatrice del terapeuta può aiutarvi ad esprimervi entrambi sui propri bisogni, aspettative, desideri. e confrontarvi Se il suo compagno proprio si rifiuta, bè è già un messaggio. A quel punto può andare lei in consulenza individuale e affrontare questa tematica per sè sola. Potrebbe trovare delle conferme, ma anche delle sorprese su ciò che desidera per la sua vita e per quella di suo figlio. La saluto cordialmente e sono disponibile per lei, dott.ssa Silvia Ragni
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Carissima, mi ha colpito nel suo racconto la frase "lui mi ha detto che se non mi va bene cosi sparisce dalla mia vita". Dopo 10 anni di relazione sarebbe meglio affrontare insieme le eventuali necessità di uno che non possono essere soddisfatte dall'altro. La riflessione vale per entrambi ma soprattutto per lei che soffre e sente il bisogno di stabilità e famiglia. Prima di prendere decisioni sul vostro rapporto le suggerirei di proporre al suo compagno un colloquio di coppia con uno specialista che potrebbe aiutarvi a ritrovare il dialogo ed uscire dalla dimensione di conflitto. Sono a disposizione per necessità. un caro saluto Dott. Anna Verrino
Buongiorno,
mi spiace per la situazione che vive, e proprio per la delicatezza dell'argomento il consiglio che le do è quello di contattare uno psicologo per riuscire a far chiarezza dentro di lei di modo da vedere che strada prendere, perché così non è vivere!
Se vuole sono disponibile anche online.
Cordiali saluti
Grazia Chianetta
Buongiorno, immagino la situazione non sia delle più facili e comprendo il desiderio di andare a convivere con il proprio compagno. Tuttavia penso che ci siano diversi aspetti familiari della vita di entrambi (rapporto con i figli) che sembrano interferire con la relazione di coppia. Il mio invito è quello di fare maggiore chiarezza rispetto sia al suo ruolo di madre che di compagna.
Un saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Signora, non si può imporre nella relazione un desiderio che non è condiviso. Al Suo compagno la relazione va bene così, a Lei no. Valuti attentamente se rompere una relazione che funziona (ma funziona?) per un bisogno Suo di maggiore stabilità. Si faccia aiutare per capire meglio dentro di sé.
Buongiorno, grazie per il suo quesito. Difficile poter dare un consiglio pratico sul 'cosa fare', voi siete esperti della vostra situazione e siete a conoscenza di quali strade è possibile praticare al suo interno. Le storie sentimentali richiedono un certo grado di mediazione tra gli intenti di uno e dell'altro; se la mediazione non è possibile dovrà considerare quale è la necessità predominante e capire se va onorata o meno. Ci tenga aggiornati. Cordiali saluti,
Mi dispiace per la sua situazione che sta vivendo con il suo compagno e si sente chiaramente la sua apprensione.
Però se una persona non si decide a fare un passo, non la si può costringere, prima di interrompere la relazione però provate ad avere un confronto chiaro e sincero sulle necessità di ognuno e se non ci riuscite da soli, fatevi aiutare da un terapeuta di coppia. Le auguro di trovare una buona soluzione assieme.

La tua situazione riflette un profondo conflitto tra i tuoi bisogni emotivi e pratici e la posizione del tuo compagno riguardo alla vostra relazione. Dal punto di vista psicoanalitico e psicodinamico, possiamo esplorare diverse dinamiche sottostanti che potrebbero aiutarti a comprendere meglio i sentimenti e i comportamenti di entrambi.

Il desiderio di convivenza e stabilità familiare che esprimi è del tutto comprensibile, soprattutto considerando il tuo ruolo di madre e la necessità di fornire un ambiente stabile e sicuro per tuo figlio. La tua preoccupazione per il benessere di tuo figlio e il bisogno di una figura paterna presente nella sua vita sono motivazioni valide e legittime. La situazione attuale, in cui il tuo compagno è presente a intermittenza, potrebbe generare in te sentimenti di insicurezza e instabilità.

D'altra parte, il rifiuto del tuo compagno di lasciare la sua casa e di impegnarsi in una convivenza riflette i suoi bisogni e timori. La sua decisione di acquistare una casa vicino alla figlia, anche dopo aver iniziato una relazione con te, indica un forte legame con il suo ruolo di padre e un desiderio di essere disponibile per lei, nonostante la sua crescita e il suo distacco. Potrebbe anche esserci una paura di perdere la propria indipendenza e autonomia, soprattutto dopo aver attraversato un divorzio.

Le tensioni e i litigi che derivano da questa situazione sembrano alimentare un circolo vizioso di frustrazione e risentimento. Il tuo compagno potrebbe sentirsi pressato e rispondere con resistenza, mentre tu percepisci questa resistenza come una mancanza di impegno e di considerazione per i tuoi bisogni e quelli di tuo figlio.

Dal punto di vista terapeutico, sarebbe utile esplorare insieme questi sentimenti e motivazioni in modo più approfondito. La terapia di coppia può offrire uno spazio sicuro per entrambi, dove potrete esprimere apertamente le vostre preoccupazioni, paure e desideri. Attraverso la terapia, potrete lavorare per migliorare la comunicazione, comprendere meglio le reciproche esigenze e trovare un compromesso che soddisfi entrambi.

Invito te e il tuo compagno a considerare un consulto con me, dove potremo affrontare queste questioni in modo più dettagliato e costruttivo. La tua ansia e il tuo disagio meritano attenzione e cura, e attraverso la terapia, possiamo cercare di trovare una soluzione che offra stabilità e serenità alla tua vita e a quella di tuo figlio. La decisione di continuare o terminare la relazione non deve essere presa alla leggera, e lavorare insieme su questi problemi potrebbe portare a una maggiore comprensione e a una decisione più informata.

Rimanere aperti al dialogo e alla possibilità di un cambiamento positivo può essere il primo passo verso una maggiore armonia e soddisfazione nella vostra relazione.
M.G.
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La tua situazione è complessa e senti il bisogno di stabilità e coesione familiare. È importante considerare i tuoi bisogni e quelli di tuo figlio. Se le vostre visioni per il futuro familiare sono così divergenti, potrebbe essere utile esplorare queste differenze in terapia di coppia per trovare un compromesso che sia soddisfacente per entrambi. È essenziale prendere decisioni che promuovano il benessere di tutti i membri coinvolti. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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