Buongiorno, Avrei bisogno di un consiglio: ho 20 e da sempre vivo con mia madre, i suoi atteggiame

21 risposte
Buongiorno,
Avrei bisogno di un consiglio: ho 20 e da sempre vivo con mia madre, i suoi atteggiamenti mi fanno sentire sminuita e umiliata. Ogni giorno mi sento ripetere che sono ‘una zitella, che rimarrò da sola, che assomiglio a mio padre ( il che per me è solo un onore), che non combinerò nulla’. Qualche volta ho ricevuto oggetti lanciati addosso. Mi ritrovo in un limbo. Non so davvero cosa fare! Secondo voi avrebbe senso intraprendere un percorso psicologico? Non trovo il coraggio per raccontare alcuni episodi e sono molto titubante nel rompere la mia privacy con qualcun altro nonostante senta di non stare bene e di averne bisogno.
Grazie per l’ascolto

Chiara
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza. E' chiaramente difficile quando un genitore si rapporta con noi giudicandoci ed etichettandoci come descrive. Dal suo racconto emerge una modalità relazionale aggressiva nel vostro rapporto e, a questo proposito, un percorso psicologico potrebbe essere utile da due punti di vista: avere uno spazio personale e privato in cui lei si può raccontare e imparare tecniche di assertività e di gestione dei comportamenti aggressivi dell'altro, in modo da disinnescare l'aggressività.
La fase in cui lei si trova e che definisce di "limbo" viene definita in alcuni approcci teorici come fase di Contemplazione: sa che esiste un problema ed è motivata a risolverlo, ma non ha gli strumenti per farlo. Ed è proprio in questo che consiste il lavoro dello psicologo, nel fornirle gli strumenti più adatti.
dott. De Rosa Saccone

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Cara Chiara, le relazioni primarie sono fondamentali nello sviluppo di ognuno e spesso nella loro complessità e conflittualità racchiudono le chiavi di volta di tutte le altre relazioni adulte. La invito a lavorare su questi temi, non si fermi di fronte ad una incertezza, sperimenti, provi a consultare un terapeuta. Sarà utile. Un saluto
Gentile Chiara,
grazie per aver condiviso il suo non star bene. Penso proprio che un percorso psicologico potrebbe aiutarla a cambiare il suo modo di stare in relazione con sua madre, ... ma soprattutto di rapportarsi con sé stessa. Si prenda il rischio di chiedere aiuto, con la serenità di poter condividere la sua privacy nel momento in cui si sentirà di poterlo fare, senza nessuna forzatura. Le auguro un buon percorso!
Cara Chiara, già il fatto di parlarne qui è un grande passo in avanti verso la risoluzione del tuo problema. Non esitare a contattare un terapeuta e cerca di andare oltre le resistenze al percorso psicologico che ti fanno rimanere nel limbo. E poi, ricorda, che Lo Psicologo e lo Psicoterapeuta, prima di proporti un percorso, devono farti firmare il consenso al trattamento dei dati per tutelare la tua privacy. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Buonasera,
credo che sia per lei importante intraprendere in questo momento della sua vita un percorso con uno psicologo. Non può continuare a sentirsi sminuita e umiliata perché a lungo andare questi vissuti influiranno sul suo benessere psicologico. Non abbia dubbi rispetto alla privacy, siamo tenuti al segreto professionale (art. 11 del codice deontologico) e siamo abituati a proteggere la vita privata delle persone. Se supera questa piccola diffidenza potrà beneficiare di un confronto con un professionista che potrà aiutarla a superare le difficoltà che ha descritto. Non esiti a chiamare. Un cordiale saluto
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi questo dolore che porta dentro.
Comunque si, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di sfogarsi e capire meglio alcune cose.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Cara Chiara, posso comprendere i timori che accompagnino l'idea di aprirsi con qualcuno, alla luce di un rapporto con sua madre che, da quello che ci racconta, vivi in modo intrusivo e mortificante. Sono esperienze provanti, e spesso ci convinciamo di non avere più bisogno di qualcosa che desideriamo naturalmente ma ci è stato negato. Come nel tuo caso ricevere ascolto e apprezzamento, inteso come sentire di avere un'immagine positiva agli occhi dell'altro. Un percorso di psicoterapia potrebbe giovarti eccome, il messaggio che ci hai mandato cela una profonda motivazione alla cura che merita di essere ascoltata. Un caro augurio di buona fortuna
Buonasera Chiara, aver trovato il coraggio di raccontarsi, a se stessa e su questo portale, mostra quanta forza ci sia in lei rispetto alle dure realtà che ci racconta. I suoi 20 anni sono una risorsa importantissima per trovare delle risposte e convalidare vissuti emotivi propri della/delle relazioni primarie: quella con sua madre ma anche l’importanza che sembra attribuire a suo padre. Non si fermi di fronte a un piccolo ostacolo, poter trovare un terapeuta che la sostenga in questa esplorazione di sé sarebbe la scelta più adatta a superare quanto le impedisce di vivere al meglio. Un caro augurio Dottsa Elisa Galantini
Cara Chiara, l'essere riuscita a condividere queste parole qui può essere già un primo passo, ma non fermarti a questo. Intraprendere un percorso psicologico ti permetterebbe di gestire i vissuti dolorosi che queste esperienze comportano e ti aiuterebbe ad evitare che le altre relazioni importanti siano influenzate da questa. Per quanto riguarda la privacy, anche se inizialmente può essere difficile aprirsi, non lasciarti scoraggiare da questo, lo psicologo è tenuto al segreto professionale. Un saluto, dott.ssa Beatrice Aisa
Buongiorno Chiara, lei è una giovane adulta che ha davanti tutta la vita, se l'atteggiamento di sua madre le procura sofferenza e insicurezza vale la pena fare un percorso per stare meglio e per affrontare meglio un rapporto sicuramente non semplice con sua madre. Ogni professionista del campo è tenuto al segreto professionale per cui la privacy è sempre tutelata, la difficoltà più grande è quella di decidere di rivelare a qualcuno quelli che a lungo hanno costituito segreti profondi ed a volte inconfessabili, questo sforzo spesso è ripagato dalla sensazione liberatoria di averli condivisi. Saluti Dott.ssa Michela Campioli
Carissima,
racconta di un rapporto difficile con sua madre, che percepisce molto critica nei suoi confronti.
Il rapporto con i propri genitori è un tema importante.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a stabilire dei confini più solidi e a ritrovare un miglior benessere.
I dubbi che si pone rispetto alla possibilità di raccontare degli aspetti intimi ad una persona sconosciuta sono dei dubbi che molte persone nutrono all'inizio. Allo stesso tempo, mi sento di rassicurarla rispetto al fatto che la relazione con uno psicologo è una relazione fondata sul rispetto e sulla riservatezza, dove è permesso di esprimersi liberamente in uno spazio libero dal giudizio e dalla critica da parte dell'altro. Può trovare un professionista che le ispira fiducia e chiedere un primo colloquio per sperimentare questa possibilità. Ha già fatto un primo passo scrivendo qui sul web.
Un caro in bocca al lupo!
Ciao Chiara.
La situazione che descrivi è davvero molto grave e pesante. Posso però capire la tua perplessita e titubanza nel condividere con uno psicologo la tua vita intima e privata. Io però ti direi di non preoccuparti: deciderai tu quanto e cosa condividere, e ti posso assicurare che col passare del tempo ti sentirai sempre più a tuo agio e ti sarà più facile aprirti. Ti consiglio vivamente di non aspettare oltre; sei giovane, e questo tipo di trattamento che stai subendo potrebbe davvero influenzare la tua autostima in maniera profonda. Non aspettare e inizia un percorso di psicoterapia, e strada facendo imparerai a sentirti più rilassata in seduta.
Buona fortuna
Cara Chiara, per rispondere sinteticamente alla tua richiesta: si, rivolgerti ad uno psicologo potrebbe essere utile per esplorare i vissuti che creano in te umiliazione e sofferenza. Il desiderio di preservare la propria privacy non verrà violato all'interno del contesto psicologico, bensì assolutamente protetto. Un caro saluto
Gentile Chiara, la situazione in cui vivi sembra molto pesante e difficile. Quando una madre dimostra ripetutamente di non saper accogliere nè apprezzare la propria figlia, il dolore che ne deriva può essere difficile da elaborare. In tal senso, un percorso psicoterapeutico sarebbe utile e necessario per dare un senso a ciò che hai vissuto e stai vivendo e per riuscire a costruire una visione positiva di te stessa nonostante tutto questo. Per quanto riguarda la privacy, vorrei tranquillizzarti: il nostro codice deontologico attribuisce importanza primaria a questo aspetto e la tutela della riservatezza del paziente rappresenta uno dei principali "obblighi" per lo psicologo e per lo psicoterapeuta. Resto a tua disposizione anche solo per un chiarimento. Un caro saluto.
Buongiorno Chiara,
ritengo opportuno suggerirle un percorso con un professionista di sua fiducia.
Un saluto,
MMM
Salve, mi spiace molto per il disagio espresso e per la situazione non facile che vive. Sarebbe utile indagare la storia del vostro percorso, le tappe significative e conoscere il motivo per cui si sia arrivati a tutto questo. Inoltre, cosa più importante, è indispensabile a mio avviso, attraverso l'avvio di un supporto psicologico, accogliere i suoi stati emotivi, validarli e cercare di trovare soluzioni da attuare per modificare e/o migliorare la situazione.
Cordialmente, dott. FDL
Cara Chiara, immagino la situazione che descrive è molto frustrante. Capisco anche i suoi timori nell'aprirsi, ma posso assicurarle che confrontarsi con uno Psicologo, non può che darle giovamento. La sua privacy è coperta dal segreto professionale e troverebbe ascolto da una figura che in nessun modo la giudicherebbe, in un ambiente sicuro in cui potersi confrontare e capire dove deve lavorare per apportare i cambiamenti che desidera nella sua vita.
Buongiorno Chiara,
la sua situazione conflittuale a mio parere merita un percorso di elaborazione e secondo la mia esperienza l'aiuto dello psicologo in questi casi è davvero importante, sia per la sicurezza sul segreto professionale, sia per lo spazio individuale che può trovare nel percorso e nella relazione con lui/lei.
So che parlare di sé ad un professionista è prima di tutto un atto di fiducia e per questo penso che ogni professionista dovrebbe condividere qualche breve impressione di chi lo conosce in modo da renderci un po' più familiari e "umani". Le consiglio quindi di affidarsi molto alla sua impressione e sensibilità nei confronti del professionista. Nel caso fosse interessata può trovare in tal senso informazioni su di me o sulla mia collega. Sono disponibile ad approfondimenti. Intanto le auguro una buona giornata
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Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione. Talvolta i rapporti con i genitori sono difficili. Sarebbe utile indagare più dettagliatamente episodi in cui sua madre a questi comportamenti atteggiamenti verso di lei. (Cosa le dice con precisione? Come si svolge la situazione? Ci sono eventuali fattori scatenanti? Come lei reagisce?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio e risolvere la situazione. Il confronto con un’altra persona esperta può magari aiutarla a dar valore a dettagli a a considerare soluzioni A cui lei In questo momento sfuggono. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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