Buongiorno assumo daparox per stati di ansia con somatizzazioni ,va meglio sono più caldo ma mi

19 risposte
Buongiorno assumo daparox per stati di ansia con somatizzazioni ,va meglio sono più caldo ma mi sento giù di morale, non ho voglia di fare niente come mai?? Grazie
Gentile utente, per le domande relative ai farmaci, le consiglio di chiedere al medico che le ha prescritto la terapia.
Le consiglio, se non lo avesse già fatto, di intraprendere anche un percorso di supporto psicologico per vedere le cause di ciò che ha descritto.
Eventualmente sarei felice di accompagnarla-o in questo percorso.
Le auguro il meglio!
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Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Buongiorno, è importante che lei faccia questa domanda allo specialista che le ha prescritto il farmaco e che mantenga con lui un rapporto costante nel tempo. Da quanto po prende? Stabilire quale farmaco va bene e con quale posologia non è una formula magica. Dipende dalle reazioni del paziente, da come lo assimila, da quanto tempo lo prende. E' un lavoro a due, per arrivare alla giusta molecola e il giusto dosaggio. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
Buongiorno, questa apatia si è manifestata dopo l'assunzione del farmaco o era presente anche precedentemente? Le consiglio di chiedere un consulto al suo psichiatra di riferimento al fine di verificare se possa essere un effetto collaterale del farmaco. Spesso gli antidepressivi creano degli up and down nella prima fase di utilizzo.
Le consiglio di accostare una terapia psicologia al farmaco al fine di modulare l'astenia.
Rimango a sua disposizione. Dott.ssa Luciana de Pinto
A volte i farmaci spostano gli assetti delle emozioni e degli umori., Per cui, fatto salvo che tutto ciò fosse presente anche prima, deve chiedere al medico, il quale potrebbe anche valutare se aggiustare la terapia.
Detto questo, non ha pensato che simultaneamente potrebbe lavorare su se stesso recandosi da uno psicologo?
Resto a disposizione
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno.
Le sue legittime domande sul farmaco e i suoi effetti vanno poste ad un medico competente.
Lo psicologo non ha alcuna autorizzazione a trattare e quanto meno a prescrivere farmaci.
Mentre è importante considerare che lei dà un proprio significato al fatto che assume farmaci: di questo possiamo parlare.
Buonasera,
come hanno suggerito i colleghi è fondamentale confrontarsi con lo psichiatra di riferimento riguardo il monitoraggio della terapia in atto, eventualmente shiftando ad altri principi attivi.
In affiancamento alla terapia farmacologica sarebbe opportuno intraprendere un percorso di supporto psicologico: lo psicofarmaco è importante e necessario per la gestione della sintomatologia ma è altrettanto rilevante comprendere l'origine del problema a livello psichico, relazionale ed emotivo.
A disposizione,
Dr.ssa Irene Cenci
Buon pomeriggio. I farmaci sono fondamentali per riuscire a gestire alcuni momenti di vita. A volte, però, i farmaci da soli potrebbero non essere sufficienti, soprattutto nel lungo periodo. Provi a consultare nuovamente il medico che Le ha prescritto il Daparox per confrontarsi con lui sulla terapia farmacologica. Inoltre, Le suggerisco di affiancare il percorso farmacologico ad uno di supporto psicologico, al fine di elaborare i Suoi vissuti e comprendere a cosa può essere dovuto questo Suo stato ansioso e l'astenia che riporta. Nel caso volesse intraprendere un percorso di supporto, resto a Sua disposizione.
Cordialmente,
Dott. Angelini
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Buonasera Gentile Utente, per quanto riguarda il farmaco sarebbe meglio se ponesse queste domanda direttamente allo specialista che gliel'ha prescritto. Forse però potrebbe prendere in considerazione l'idea di un percorso psicoterapico per capire cosa soggiace a questo malessere. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno, le consiglio di chiedere al suo psichiatra che sicuramente saprà aiutarla. Dott.ssa Irene Ragaini
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno gentile Utente, in merito alla sua domanda il primo e fondamentale consiglio che le do è per gli aspetti farmacologici di rivolgersi ad un medico (meglio psichiatra), che le saprà dare le informazioni più accurate e attendibili in merito.

Rispetto alle mie conoscenze personali posso fare qualche osservazione (sempre restando il suggerimento di riferirsi alla figura del medico): è positivo che abbia notato un miglioramento rispetto agli stati di ansia e somatizzazione con l'uso del Daparox (paroxetina). Tuttavia, mi rendo conto che la sensazione di sentirsi giù di morale e la mancanza di motivazione possono essere preoccupanti. Questi sintomi potrebbero avere diverse cause. In primo luogo, è importante sapere che alcuni farmaci antidepressivi, come il Daparox, possono richiedere un certo periodo di tempo per stabilizzare completamente l'umore. Nei primi tempi di trattamento, può capitare di sperimentare una riduzione dell'ansia, ma non necessariamente un miglioramento immediato dell'umore o della motivazione. Un'altra possibilità è che il senso di abbattimento e la mancanza di energia possano essere effetti collaterali del farmaco stesso. Alcune persone, infatti, sperimentano una diminuzione della vitalità e una certa apatia come reazione all'antidepressivo, soprattutto nelle prime settimane di assunzione. È anche possibile che il trattamento stia affrontando efficacemente l'ansia, ma che la depressione o altri aspetti dell'umore non siano ancora stati completamente trattati. La depressione può manifestarsi con sintomi quali la mancanza di interesse per le attività quotidiane, la sensazione di essere giù di morale, e la difficoltà a provare piacere nelle cose che normalmente piacciono.

Le suggerirei di parlarne con il medico che le ha prescritto il farmaco. Potrebbe essere utile discutere di eventuali aggiustamenti nella dose, di un cambiamento di farmaco, o dell'integrazione del trattamento con altre strategie terapeutiche, come la psicoterapia, per affrontare più direttamente questi sintomi.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno, per questo quesito è opportuno che si rivolga direttamente al medico che le ha prescritto il farmaco, non essendo specializzato in psicofarmacologia. Mi dispiace non poterle essere di aiuto. Se ha altri quesiti resto a sua disposizione. Saluti cordiali.
Sarebbe utile chiedere un consulto al medico psichiatra che le ha prescritto il farmaco, è lui/lei che conosce anche la sua storia clinica e potrà così contestualizzare meglio la sua domanda.
Un caro saluto
Gentile utente, qualsiasi dubbio sulla terapia prescritta andrebbe chiesto al proprio medico curante, il quale conoscendo la sua storia clinica e il farmaco che le ha prescritto potrà darle le risposte di cui necessita. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile Utente
la sua richiesta è molto concisa e non consente di avere un quadro della sua situazione, in quanto mancano elementi essenziali.
L'intervento integrato, psicoterapeutico e farmacologico, è comunque in molti casi la migliore strategia.
Le consiglio quindi vivamente di prendersi uno spazio per valutare e affrontare le sue problematiche con uno psicologo, consultando anche lo psichiatra di riferimento in merito alla sua sintomatologia specifica.
Un caro saluto
Salve, credo che debba rivolgere questa domanda al medico che le ha prescritto il farmaco.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentilissimo/a è importante capire che il benessere psicologico è influenzato da molti fattori interconnessi, e l'uso di un farmaco come il Daparox (Paroxetina) può essere solo una parte del processo di guarigione. A fronte dei miglioramenti riportati nella gestione dell'ansia, è possibile che alcuni aspetti relazionali e sistemici possano contribuire al tuo attuale stato d'animo.
1. Interconnessione dei sentimenti: È normale sperimentare un miglioramento in un'area (come l'ansia) mentre si possono avere difficoltà in un'altra (come la motivazione o l’umore). A volte, la riduzione dell'ansia può portare a una maggiore consapevolezza di altri sentimenti, come la tristezza o la mancanza di energia.
2. Aspetti relazionali: Considera come le tue relazioni, sia familiari che sociali, influenzano il tuo stato d'animo. A volte, ci si può sentire giù se ci sono tensioni o difficoltà nelle relazioni interpersonali. È utile esplorare come queste dinamiche possono influenzare il tuo benessere emotivo.
3. Aspetti sistemici: La tua routine, il lavoro, le aspettative e le pressioni esterne possono avere un impatto significativo sul morale. Potresti trovarti in un momento di transizione o in un contesto in cui le aspettative curriculari o personali non sono allineate con il tuo stato attuale.
4. Elaborazione di emozioni: La sensazione di "non voglia di fare niente" può essere un segnale che ci sono emozioni o pensieri da elaborare. È possibile che si tratti di una risposta naturale allo stress o alla fatica emotiva, che meritano di essere riconosciuti e affrontati.
5. Strategie di coping: Potresti valutare di dedicare del tempo a pratiche che promuovono il benessere, come attività fisica, meditazione o hobby che ti interessano. Spesso, piccoli passi possono aiutare a ritrovare la motivazione.
Se i sentimenti di tristezza e mancanza di energia persistono, potrebbe essere utile discuterne con uno psicoterapeuta o il tuo medico curante, per considerare diverse strategie di supporto. Il lavoro su te stesso e sul tuo contesto relazionale può portare a una maggiore comprensione e a un miglioramento del tuo benessere. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Gentile utente di mio dottore,

generalmente i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Affianchi al trattamento farmacologico la psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.
In merito al farmaco che prende, la inviterei a chiedere ulteriori info al medico prescrivente.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
È comprensibile che possa sentirti giù di morale, anche se sta notando dei miglioramenti nell'ansia e nelle somatizzazioni. È importante considerare che i farmaci possono influenzare il tuo stato d'animo in modi diversi, e non sempre portano a un miglioramento immediato in TUTTE le aree della vita.
Quando iniziamo a sentirci meglio in un'area, come l'ansia, potremmo diventare più consapevoli di altre emozioni o stati d'animo che prima non notavamo a causa dell’eccessiva focalizzazione sui sintomi d’ansia o sull’impegno di comportamenti protettivi. Questo può portare a una sensazione di tristezza o apatia. Inoltre, anche se il farmaco sta funzionando per l'ansia, potrebbero esserci effetti collaterali che influenzano il suo umore.
È anche possibile che le aspettative giochino un ruolo importante. A volte ci si aspetta che il miglioramento in un'area porti automaticamente a un miglioramento in tutte le altre. È fondamentale ricordare che il percorso verso il benessere emotivo può essere complesso e non lineare. Non dimentichi che fattori esterni, come situazioni di stress lavorativo o relazioni, possono influenzare il suo stato d'animo, indipendentemente dal trattamento. Rifletta su altri aspetti della sua vita.
Tale consiglio, però, di contattare il suo medico di base, uno psichiatra o un neurologo specializzato per discutere di queste sensazioni. Saranno in grado di valutare la situazione in modo più approfondito e, se necessario, apportare modifiche al trattamento. cerchi di dedicare del tempo a se stesso, anche se non ha voglia di fare nulla. Attività semplici come una passeggiata, la meditazione o la lettura possono aiutarla a migliorare l’umore.
È fondamentale discutere di queste emozioni con un professionista della salute mentale, che può offrirle il supporto e le risorse necessarie per affrontare questo momento. Le auguro il meglio nel suo percorso di guarigione. Dott. Andrea Boggero

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