Buongiorno, ad un test delle intolleranze alimentari (effettuato a causa di intestino irritabile) s

14 risposte
Buongiorno,
ad un test delle intolleranze alimentari (effettuato a causa di intestino irritabile) sono risultato fortemente intollerante al lievito di birra. Vorrei sapere se i cibi che devo evitare di assumere si limitano a tutti quelli contenenti il lievito di birra, oppure anche altri agenti lievitanti (come carbonato acido di sodio, carbonato acido d'ammonio, difosfato disodico) o eventualmente ulteriori ingredienti specifici.

Grazie
Non esiste l'intolleranza al lievito. Esiste però la disbiosi intestinale, la causa più probabile per spiegare i sintomi avversi nel consumo di alimenti come i lievitati. Semmai esistono rarissimi casi di allergia al lievito, che si scatena per inalazione e non per ingestione, quindi un problema che riguarda chi lavora nella panificazione.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini

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Gentilissimo paziente,
Concordo con il mio collega, l'intolleranza al lievito non esiste.
Le intolleranze alimentari sono solitamente causate da reazioni del sistema immunitario ad alcuni cibi oppure da difetti digestivi enzimatici.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buonasera,
La gestione della sindrome dell'irritabile è molto soggettiva (i.e. evitare gli alimenti associati a disturbi intestinali) e prevede, nelle prime fasi, uno schema nutrizionale a basso residuo di fibra e di FODMAP (zuccheri fermentescibili presenti naturalmente nel latte e negli alimenti di origine vegetale, ma anche in determinati prodotti industriali come dolciumi e bevande zuccherate), che poi andrà modificato in fase di remissione dei sintomi.

Purtroppo alcuni test per le intolleranze alimentari (non validati dalla comunità scientifica) offrono spiegazioni banali a problematiche articolate, ritardando il corretto inquadramento della condizione e portando all'esclusione immotivata di alcuni alimenti (in questo caso i lievitati), con il rischio di carenze nutrizionali e di complicare il rapporto con il cibo.

Le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista che sappia interfacciarsi con i medici che la stanno seguendo, al fine di farsi elaborare uno schema nutrizionale ad hoc. Al contempo, sarà importante praticare quotidianamente dell'attività fisica, che le sarà d'aiuto anche per la regolarizzazione dell'intestino.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto

Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Buon pomeriggio. Per nostra fortuna l'intolleranza al lievito non esiste. Si affidi sempre a test scientificamente validi! Per questa sua IBS (Sindrome dell'Intestino Irritabile) cerchi sempre di affidarsi a professionisti. Alle volte la soluzione è molto più semplice e facile di quello che può sembrare.

Dott. Giuseppe Pullia
Salve, come già specificato dai colleghi l'intolleranza al lievito non esiste! Casomai è la sindrome dell'intestino irritabile che provoca dei sintomi simili a quelli delle intolleranze, ma è dovuta a una disbiosi che va trattata in modo da migliorare questi sintomi. Sempre meglio affidarsi a un professionista! Buona giornata!
Buongiorno gentile paziente, concordo con i miei colleghi nel dire che l’intolleranza al lievito non esiste. Per quanto riguarda la gestione della sindrome dell'intestino irritabile (IBS) è molto soggettiva, in molti casi può essere utile una dieta LOW-FODMAP. Le consiglio di affidarsi ad un professionista che, attraverso una attenta e completa anamnesi saprà sicuramente consigliarle il regime alimentare più adatto a lei per trattare questa sintomatologia. Cordialmente, Dott.ssa Beatrice Ricchi
Gentile paziente, devo purtroppo dirle che l'intolleranza al lievito non esiste in quanto le uniche due intolleranze alimentari scientificamente riconosciute sono quella al lattosio (diagnosticata mediante Breath test) e quella al glutine (diagnosticata mediante biopsia).

Cordialmente, Dott.ssa Stella
Salve, concordo con quanto detto dai miei colleghi, non esiste un intolleranza al lievito! Per quanto riguarda i sintomi che lei ha dell'intestino irritabile le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista per personalizzare l'intervento dietoterapico in base alle sue esigenze. Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti. Cordiali Saluti Dott.ssa Marica Fiore Biologa Nutrizionista
Salve, concordo anche io con i miei colleghi. Le uniche intolleranze alimentari riconosciute sono appunto quella al lattosio e quella al glutine, per cui diffidi da ulteriori test che le vengono proposti. E' importante intervenire con un approccio mirato per la sindrome dell'intestino irritabile, concordato con un professionista del settore , per ridurre la sua sintomatologia.
Salve come detto dai miei colleghi le uniche intolleranze alimentari riconosciute sono quella al lattosio e al glutine che può dare vita ad una vera e propria malattia chiamata "malattia celiaca", tali intolleranze vengono diagnosticate con test validati scientificamente, altri test sono da considerarsi obsoleti, nel suo caso con sindrome da intestino irritabile necessità di un piano alimentare mirato e personalizzato alla sua situazione clinica che sicuramente porterà a ridurre la sintomatologia. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento cordiali saluti Dottore Piero Liotta biologo nutrizionista.
Gentile paziente, come riportato dai collegi l'intolleranza al lievito non esiste, gli unici test per le intolleranze scientificamente valide sono il breath test per valutare l'intolleranza al lattosio, e la ricerca degli anticorpi per la celiachia, tutti gli altri sono assolutamente NON VALIDI.
Esiste un protocollo dietetico specifico per alleviare i sintomi dell'intestino irritabile, le consiglio perciò di rivolgersi a uno specialista.
Per qualsiasi chiarimento sono disponibile, Dott.ssa FrancescaFrau
Buongiorno, l'intestino irritabile in realtà è già irritato, e reagisce in modo non consono agli stimoli che gli arrivano. Le intolleranze alimentari reali sono veramente poche. Ecco cosa succede ; l'alimentazione non salutare che comporta l'assenza di molecole essenziali al benessere, seleziona la flora batterica "cattiva" che provoca infiammazione intestinale richiamando il sistema immunitario che fa il suo dovere, al completo di tutte le cellule preposte a combattere i cattivi; continuando le abitudini alimentari carenziali l'infiammazione diventa cronica ed apre le giunzioni strette tra gli enterociti, consentendo il passaggio di tossine, parti di batteri e molecole grandi nei capillari del plesso mesenterico e da qui tramite la vena porta al fegato. A seconda delle predisposizioni delle diverse persone si configurano quindi le malattie più diverse, dalle " intolleranze" al " fegato grasso", alle malattie autoimmuni , e tante altre ancora.
Si rivolga ad un nutrizionista, intanto buona giornata
Buongiorno, concordo con i colleghi. Spesso dopo alcuni test l'alimentazione viene drasticamente limitata e si rischia di peggiorare la situazione se non si lavora sul fegato, stomaco, intestino e sistema immunitario. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista della nutrizione e trovare il piano adatto a lei. Sono a disposizione per chiarimenti, buona giornata
Gentile paziente, la informo che in realtà non esistono test di autentica valenza scientifica in grado di diagnosticare l'intolleranza al lievito. Le uniche intolleranze comprovate scientificamente sono l'intolleranza al glutine e al lattosio. Per di più il lievito non è incluso nella lista di sostanze che potrebbero causare allergie e intolleranze secondo il Regolamento Europeo 1169/2011. E' possibile invece, in determinate e specifiche circostanze di particolare sensibilità, che le numerose proteine contenute nel lievito possano evidenziare fastidi già esistenti come colon irritabile oppure disbiosi intestinale e consumare alimenti lievitati o fermentati possano provocare sintomi simili a quella di un'intolleranza. Le consiglio dunque prima di escludere eventuali ipotesi di intolleranza al glutine e di allergia al grano e di rivolgersi ad uno specialista della nutrizione, affiancato dal suo medico, per ulteriori diagnosi e piano alimentare per alleviare i suoi sintomi.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Caterina Cesari

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